I DEPORTATI DI RIACE

Proseguono gli attestati di solidarietà per il sindaco sospeso ed esiliato mentre il paese si spopola di immigrati e ritorna fantasma.IMG_20180807_104223

 

 

Ritornare oggi a Riace , dopo aver vissuto dieci anni di comunità con essa, ti fa piangere il cuore. Chi è venuto , almeno una volta, in questo sperduto paesino ai piedi dell’Aspromonte, ha potuto scoprire, che questo è un luogo dell’anima. Un luogo vivo, fatto di lacrime e sangue, di sofferenza, di storia, ma anche di  futuro. Non è solo Domenico Lucano, ad aver costruito questo luogo, ma tutti quelli che lo hanno vissuto sin dall’inizio. Senza tutti loro, Mimmo non avrebbe fatto assolutamente nulla, se non una misera solidarietà di facciata, come avviene in tante altre zone d’Italia. Qui è stato costruito un “campo di umanità”, un circolo di accoglienza dove ognuno ha avuto un suo ruolo specifico. Definii questo luogo, anni fa, quando non c’erano né Minniti né Salvini, il Chiapas calabrese. Un “caracoles” , era Riace, come così si chiamano le comunità zapatiste. In Italiano caracoles significa “chiocciola”. Un’organizzazione, quindi a  forma circolare che cammina verso il centro in modo orizzontale; al centro c’era il paese, quindi tutti. Mimmo Lucano era ed è il cuore di questo progetto, così come lo sono tanti altri, sconosciuti ai più, ma che hanno lavorato come muli per tenere vivo il progetto della comunità. Tutto questo oggi sta scomparendo, grazie alle ruspe messe in atto da Salvini. I negozi stanno chiudendo, la scuola elementare è stata accorpata a quella della marina, l’asilo multi etnico è stato chiuso e così tutte le cooperative con 80 riacesi che vi lavoravano e che ora sono disoccupati . La raccolta dei rifiuti, al centro dello “scandalo” contro Lucano che altro non era che una raccolta differenziata fatta con due asini, ora è nelle mani di una ditta di Lametia Terme, dopo un appalto imposto dalla prefettura al vice sindaco del paese. Le botteghe artigiane gestite dai riacesi e dagli immigrati sono completamente sbarrate. Il Villaggio globale cuore della vita comunitaria degli immigrati è completamente deserto. I bambini sono spariti, le donne non si vedono passare, né sostare davanti le proprie abitazioni. La deportazione iniziata la settimana scorsa, sta portando solo dolore e sconforto. Le nuove destinazioni, in altre strutture Sprar, sono lontane da Riace, ogni famiglia in un luogo diverso, quasi appositamente ideato, ed i posti dove arrivano sono case dove vi sono ammassate più famiglie. Quell’intimità di Riace, dove ogni nucleo familiare aveva una casa arredata di tutto, è sparita. Le donne che salgono sulle auto messe a disposizione delle associazioni di Riace , per essere trasportate alle nuove destinazioni, quando vi salgono piangono e si disperano. Una donna, nigeriana, che era stata indirizzata in un altro luogo, si è vista sistemare,  con i suoi due figli in una stanza con altre donne con altrettanti bambini, ed è ritornata disperata a Riace. Alla telefonata fatta dall’associazione “Città Futura”, evidenziando il sovraffollamento, ci si è visto rispondere che , gli immigrati non devono dare fastidio ed accettare la situazione così com’è. Ecco la differenza lampante e sotto gli occhi di tutti, di cosa voglia dire creare una comunità, libera e autonoma, com’era Riace, ed un mini carcere controllato dal Ministero degli Interni. Tutti siamo sicuri che Lucano ritornerà nel suo paese e che l’esilio forzato, imposto dalla Prefettura di Reggio Calabria e dalla Procura di Locri, dovrà per forza di cose e di legge terminare. E si ricomincerà, senza stato, senza Minniti né Salvini. Le idee ci sono, così le associazioni internazionali che si sono offerte per dare aiuto umanitario ed economico. Ne sono certe anche, quella decina di famiglie che non ha voluto esser deportata ed ha scelto di restare a Riace , pur rischiando di uscire dai progetti Sprar e non avere più assistenza economica di ogni genere. Confidano nella giustezza dell’azione di Mimmo Lucano, confidano in quel popolo che è venuto a manifestare in paese il 6 ottobre scorso e confidano anche nelle centomila persone che hanno sfilato a Roma dietro Mimmo. Il sogno di Mimmo , oramai, è il sogno tangibile di tutti, è questa la forza che è venuta fuori da Riace e che ha permeato, le coscienze di tutti.  In fin dei conti il Prefetto di Reggio Calabria, il procuratore di Locri, l’ex Ministro Minniti, e il Ministro salvini, a Lucano, ed a tutta la comunità hanno fatto un vero piacere, perché l’Italia intera e mezza Europa ha potuto scoprire “l’oro di Riace”, creando una gara di solidarietà per dare aiuto materiale e conforto ad una comunità intera, oltre che una serie di riconoscimenti a Lucano, come l’ultimo giunto dall’Anpi di Torino.  Un migliaio di persone si sono assiepate , sabato scorso, nella prestigiosa sala del Conservatorio Giuseppe Verdi, alla presenza della presidente Carla Nespolo, del presidente del Comitato Resistenza e Costituzione Nino Boeti, della presidente provinciale Anpi Maria Grazia Sestero per consegnare le tessere ad honorem dell’Associazione nazionale Partigiani a Ilaria Cucchi, Domenico Lucano e Ugo nespolo. Gli organizzatori si sono dovuti scusare con altre migliaia di persone che sono dovute restare fuori dal teatro. Domenico Lucano, nel ricevere la tessera, ha ripercorso le tappe degli ultimi mesi. “Sono davvero sorpreso dopo tante amarezze di ricevere questa dimostrazione di affetto, non mi sarei mai aspettato tanta attenzione per ciò che accade in luoghi periferici come Riace, diventato il centro del mondo, simbolo di un’altra umanità possibile”. Anche il comune di Parigi nei giorni scorsi ha voluto deliberare il sostegno al piccolo comune della Locride. Domenico Lucano ha poi dedicato questo momento a tutte le persone presenti e in particolare a Chiara Sasso della Rete dei Comuni Solidali e all’avvocato Lorenzo Trucco al suo fianco in ogni occasione. La manifestazione ha avuto un momento di grande contestazione quando il presidente grillino del Consiglio comunale è intervenuto a parlare di solidarietà. Il pubblico in sala con forza gli ha ricordato il decreto Salvini appena firmato.

I DEPORTATI DI RIACEultima modifica: 2018-11-20T15:46:14+01:00da sciroccorosso