80 ANNI DI CARCERE PER SEPPELLIRE RIACE

Domenico-Lucano-1E’ un duro colpo per Riace non solo per Mimmo Lucano condannato a 13 anni e due mesi di reclusione. Le pene afflitte ai 26 imputati sono altissime e vanno da un anno a 13 anni. Tutti condannati da un Tribunale che non ha tenuto conto di alcuna testimonianza a favore dei vari imputati , di Mimmo in particolare. Sono tutti delinquenti, hanno sottratto danaro pubblico, ma questo danaro non si sa dove sia finito. Anzi si sa e lo sanno bene anche i giudici che hanno deciso di condannare tutti, sia il Pm che aveva chiesto 7 anni sia il Presidente che ne ha comminati 80. I soldi non sono stati sottratti a propri fini ma per aumentare le presenza nello Sprar e dare maggiore accoglienza a tanti che la richiedevano, compreso il ministero degli Interni  durante l’Emergenza africana. Nessuno fra gli imputati ha preso un solo euro, nessuno ancora di più Mimmo Lucano che non possiede assolutamente nulla, che vive nella casa del padre, che gira con un’auto traballante che spesso lo lascia a piedi, che appunto non aveva neanche i soldi per pagare gli avvocati che si sono offerti gratuitamente per difenderlo. La difesa è stata eccellente, riuscendo a smontare pezzo per pezzo il castello di accuse, dagli appalti sulla discarica, a quello sulle opere cosiddette abusive, alle accuse provenienti da un commerciante che ha ritrattato le sue accuse durante l’interrogatorio. Un castello d’accuse partito da un’ispezione ministeriale di un’ispettrice  , la dott. Enza Papa, che ben conosceva la situazione riacese e ben conosceva Mimmo Lucano, ma che senza approfondire la vicenda se ne usci’ con un rapporto mal costruito, che tanto piacque sia al Ministro Minniti prima, che a Salvini poi, tanto da far si che partisse un’ispezione ben più vasta da coinvolgere, finanza, carabinieri, polizia, guardie forestali e infine il Tribunale di Locri. Mimmo Lucano venne arrestato proprio a ridosso della campagna elettorale nel suo comune che così diede credito a un sindaco leghista poi rivelatosi abusivo e decaduto. Ma non bastava , Lucano venne esiliato dal suo paese, cosa mai fatta prima per nessun capo ‘ndranghetista. Esiliato così come facevano i tribunali fascisti con Pertini, Gramsci, Terracini, Mancini, Gullo, Pavese. Sin dall’inizio della vicenda i toni erano quelli della persecuzione ad un uomo ed alle sue idee. Nessun ‘ndranghetista della locride ha subito un tale trattamento, pur conservando negli archivi della giustizia centinaia di omicidi e sparizioni.   L’esperienza riacese andava distrutta in ogni modo, in quanto rappresentava , in un territorio come quello della locride un esempio positivo di accoglienza , in un’area devastata dalla presenza ‘ndranghetista che in diverse occasioni aveva già messo gli occhi su questo sindaco che non rispondeva ai canoni richiesti. Spararono nel 2019 alla vetrata della sede dell’Associazione, avvelenarono i cani di Lucano, minacciavano apertamente nel paese coloro che appoggiavano il sindaco. Riace non era solo immigrazione , ma anche lavoro per 80 giovani riacesi, era difesa del territorio con spiagge libere e parcheggi privatizzati tolti a delinquenti, era il blocco del piano regolatore che avrebbero voluto pieno di villaggi turistici devastanti, era l’acqua pubblica e la possibilità di poter aiutare tanti riacesi in difficoltà economica. Le testimonianze di personaggi come il vescovo Bregantini, Padre Alex Zanotelli, non sono valse a fornire un quadro complessivo della situazione locale, né sull’oggettiva onestà di Mimmo Lucano. La sentenza era già stata scritta ed era stata scritta dal governatore Spirlì, da Salvini e dal suo carro mediatico La bestia, era già stata scritta da quei sindaci collusi con la ‘ndrangheta ai quali  tanto infastidiva Lucano, da non partecipare alle consulte della locride o alle processioni dove vi erano presenze di collusi con i clan malavitosi. Tutti avevano legato al dito qualcosa di Mimmo Lucano ed ora partecipano tutti al coro giustizialista della destra sulla sua condanna, mentre un PD oggi annaspa dimenticando Minniti  preferendo il silenzio. Una sentenza che ha inciso molto anche  nelle ultime votazioni portando gli elettori a scegliere Lucano nelle liste di de Magistris. Diecimila le preferenze raccolte in tutto il territorio calabrese che solo l’imperizia nel comporre le liste non ha portato Lucano fra i banchi del Consiglio regionale.

80 ANNI DI CARCERE PER SEPPELLIRE RIACEultima modifica: 2021-10-06T10:47:42+02:00da sciroccorosso