L’ALFABETO CALABRESE 2023

 

Piccola guida per capire la Calabria e i calabresi e affrontare al meglio il 2023

Se trovate analogie negli anni precedenti è puramente casuale

 

Urlo-a-FlogstaAssuefazione.  I calabresi sono assuefatti a tutto. Alla ‘ndrangheta, alla bruttezza, al cemento, all’erosione delle spiagge, alla malasanità, alla mala politica, alla scuola dirupata, alla maleducazione, all’inospitalità, all’invasione di turisti, alla loro maleducazione e prepotenza, alla mancanza di regole civili. Puoi fare tutto al calabrese e alla Calabria e lui mai si ribellerà, lamentarsi,  si sempre, ma mai alzerà un pugno contro un potere costituito. La ‘ndrangheta è forte anche per questo.

Brancolare.  Quello che fanno tutti i magistrati calabresi, Gratteri in prima fila che non vede l’ora di scapparsene dalla Calabria. Brancolano nel buio più assoluto. Le loro inchieste riguardano pesci piccoli, piccoli spacciatori di droga, ladri di auto, piccoli furtarelli . Il potere della ‘ndrangheta , quello vero,  tanto descritto nei libri di Gratteri è nelle banche , dove riescono a muovere quanto una finanziaria del governo. Quei soldi sono sempre lì, circolano nelle banche e nessuno osa toccarli.

Centri storici abbandonati. E’ la caratteristica dei nostri paesaggi. Nessuno vuole vivere nei paesi dell’interno. Senza scuole, senza poste, né farmacie, né medici di base. Le popolazioni emigrano nei paesi della costa, nei capoluoghi, nell’hinterland vicino. Abbandona le case e anche le terre, gli animali, le greggi. La desertificazione dei paesi, porta la desertificazione culturale, l’abbandono delle proprie radici, per una nuova vita nel nulla che non gli appartiene. Il centro storico di Cosenza uno dei più belli d’Italia crolla a pezzi e nessuno fa niente se non quei pochi abitanti che cercano di tenere ferma l’attenzione con manifestazioni di ogni genere.

Disastri e degradi.  Il paesaggio non esiste più, quello che era tipico della regione fatto di spiagge dorate, di parchi e verde , di mare sempre pulitissimo, di terre agricole, è stato  devastato dalla cementificazione selvaggia. Tutto viene autorizzato in nome del progresso, del turismo, del futuro. Case, ville , palazzi, villaggi, hotel, tutto è permesso, tutto viene mangiato e tutto diventa degrado, anche se ammantato da una finta bellezza fatta di allumini anodizzati e plastiche . Al degrado  si aggiunge  il disastro con fiumi che straripano, colline che franano, strade che sprofondano, spiagge che spariscono.  E su tutto questo arriverà il Ponte sullo Stretto un altro disastro annunciato.

Emigrazione.  Si continua ad emigrare, in silenzio, con calma, portando fuori dalla regione l’esasperazione di una vita impossibile. I giovani se ne scappano letteralmente, appena si laureano o si diplomano eccoli in fila a prendere bus e treni. Nessuno vuole restare, salvo chi proviene da qualche famiglia ricca imprenditoriale, ma anche quelli preferiscono farsi le ossa fuori regione.  Su scala nazionale sono stati oltre 400mila; dalla Calabria hanno varcato i confini nazionali in 15.277, lo 0,82% della popolazione.

Fem.in . E’ un gruppo di ragazze, che con coraggio portano avanti nella città di Cosenza le istanze delle donne . Sanità, aborto, casa, violenza sono al centro di tante piccole battaglie che oramai nessun partito né associazione portano avanti.

Galere. Ecco i non luoghi dove finiscono i miserabili, i montecristo, i figli di un cristo cieco. Ecco i non luoghi dove finiscono i mortali, l’uomo umano, vero, che scopre in questi non luoghi, il senso della vita. Sono reietti, da evitare, da non inserire, da questi non luoghi si esce non amati, si viene odiati a vita, si viene scartati. La galera fautrice dello scarto umano, non luogo da dove non si può uscire riciclati. Salvo che non si sia un mammasantissima o un politico. La ‘ndrangheta sa riciclare i propri uomini, sa valorizzarli, facendone aumentare il rispetto. Il politico idem, diventa un perseguitato. Nel 2022 sono stati 83 i suicidi nelle carceri italiane e oltre 120 mila i casi di autolesionismo.  Continua la tortura del 41 bis e l’anarchico Cospito da 56 giorni in sciopero della fame ne dimostra all’opinione pubblica tutta la sua infamità.

Handicap. Essere calabresi costituisce oramai un handicap che andrebbe riconosciuto come malattia.

Imbrogli e ideali .  Caratteristica del politico calabrese è quello di imbrogliare. Esiste qualche caso isolato di persona onesta, ma la maggioranza è nella politica solo per interesse personale e per raggiungere obiettivi personali, di bottega, di famiglia di partito. Un politico alla regione in consiglio regionale supera ogni anno le 150 mila euro di stipendio per poche sedute annue . Il Consiglio regionale legifera pochissimo, interviene raramente sui  territori e pochi ne conoscono la reale attività. Alle ultime elezioni regionali  svolte il 3 e 4 ottobre del 2021, vinte dalla destra con Occhiuto presidente, ha votato solo il 44 % degli elettori. Su 1 milione 890.732 elettori hanno votato solo 838.691 elettori. Una campagna elettorale fatta quasi di nascosto, dove hanno votato solo le camarille, i partiti, la massoneria e la ‘ndrangheta che ha dato indicazioni a seconda le zone  e le province. Ideali ? Zero !

Lavoro. Il lavoro non è possibile in Calabria per una semplice ragione, altrimenti un giovane diventa libero e quindi libero di votare chi vuole. Il politico, il massone deve tenere sotto schiaffo chiunque cerchi lavoro, per ricattarlo al momento giusto. Quindi il lavoro deve essere precario e soprattutto a tempo determinato per dare la possibilità di poter bussare alla porta della persona giusta. Andarsene a cercare lavoro in Europa è la cosa più sensata da fare. Ma oggi la porta del Governatore e dei suoi assessori è sempre aperta.

Massoneria. Le logge più potenti d’Italia si trovano in Calabria. Adesso viene definita Massomafia, ma è cosa vecchia e risaputa che per fare carriera politica bisogna essere iscritti a qualche loggia. Anche la ‘ndrangheta è interessata alla massoneria da sempre e i legami con la politica passano attraverso di essa.

Ndrangheta. Meglio non parlarne, tantomeno ne parlano i nostri politicanti. La ‘ndrangheta in Calabria non esiste, e il luogo comune è che sia sia trasferita a Milano o in Emilia Romagna. Qui va tutto bene e bisogna parlare sempre bene della Calabria. Lo disse anche l’ex governatore Spirlì appena insediatosi  che bisogna parlare e far vedere solo le cose belle della Calabria. Certo per i video sarà un problema, inquadrare un paesaggio senza che si vedano le pale eoliche della ‘ndrangheta, il mare con le sagome delle navi affondate dalla ‘ndrangheta, le montagne sventrate dalla ‘ndrangheta per le cave,  i fiumi inquinati dalla ‘ndrangheta, le spiagge e le colline distrutte dalla ‘ndrangheta, sarà un bel problema. Ma c’è photoshop  comunque e i politici odierni sono ben attrezzati in questo senso.

Ospedali. Tranquilli i 18 ospedali chiusi dalla giunta di Scopelliti, così resteranno. Servono anche per i servizi giornalistici e creano comunque indotto. Il nuovo governatore si è assunto i pieni poteri in materia di sanità, strappando la Calabria al commissariamento ma non ne ha riaperto nemmeno uno. I nostri malati continuano ad emigrare e aspettiamo tutti i medici cubani curiosi di sapere che cosa faranno. Di certo c’è che i nostri medici continuano ad emigrare in Italia e all’estero, solo nel 2021 ne sono emigrati in Germania da tutta Italia ben 400.

Percorsi. Le strade della Calabria percorsi di morte e di strazio. Centinaia le vittime ed i feriti ogni anno per colpa della mancanza della segnaletica, delle buche, delle gallerie non illuminate, dei continui bivi abusivi, dell’asfalto mancante. Le strade inutili sono quelle che si fanno per arraffare soldi per poi abbandonarle, esempi sono la Sibari-Sila, la Scalea Mormanno sulle quali sono stati investiti centinaia di milioni, mentre la Lagonegro Scalea e la San Marco- Guardia Piemontese risultano in pieno abbandono. Per fortuna nel 2022 ci fu la tappa per il Giro d’Italia e qualche buca è stata rifatta. Provate ad andare da Paola a Cosenza in un giorno di pioggia e maledirete l’Anas a vita !

Qualità della vita.  La qualità della vita peggiora in Calabria. E’ il dato drammatico emerso dalla classifica pubblicata da Il Sole 24 ore , che anche nel 2022 vede le province calabresi aggrappate solidamente agli ultimi posti della classifica, tra riconferme oramai attese e netti peggioramenti. A peggiorare infatti è la posizione in classifica di Cosenza e Catanzaro. Nonostante in passato abbiano raggiunto buoni piazzamenti, nel 2022 si sono piazzate rispettivamente al 95° ed al 96° posto. Segue Reggio Calabria al 102° e Vibo Valentia al 103°. Ultima in classifica, come oramai accade da diversi anni, è puntualmente Crotone, maglia nera al 107° posto. Peggiorati tutti gli indici analizzati (ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia e società, ambiente e servizi, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero), in evidente calo, generalmente, in tutto il centro-sud. Sul podio invece si trovano Bologna, Bolzano e Firenze.

Rifiuti . Le discariche in Calabria sono dappertutto, le preferite da calabresi e turisti sono le piazzole lungo le strade. Nonostante le telecamere se ne fottono,  e lasciano sacchi neri pieni e masserizie di ogni genere, in prevalenza materassi. Chissà perché si cambiano tanti materassi, forse attratti dalle pubblicità in tv di Mastrota . Non esiste un piano generale sula raccolta dei rifiuti e ancora la regione è divisa in ambiti per distribuire appalti e sub appalti che finiscono guarda caso sempre nelle stesse mani.

Sbarcare. Continuano per fortuna sulle nostre coste gli sbarchi degli immigrati. C’è una tratta che dalla Grecia e dalla Turchia porta dritto sulle nostre coste, bypassando i controlli delle capitanerie , eludendo le navi delle ONG oggi sotto attacco da parte del governo e dei fascisti. Chi riesce a sbarcare, riesce anche a sfuggire ai campi di concentramento per immigrati a Crotone e Lampedusa e i più fortunati riescono a raggiungere i propri parenti in Francia o Germania. Distrutta per il momento l’esperienza di Riace , in attesa della giusta assoluzione per Mimmo Lucano se non in appello in Cassazione per ripartire, sui territori calabresi non esiste più nulla se non i pochi paesi che ancora rientrano nei progetti governativi. Poca cosa rispetto alla grandezza del progetto Riace che avrebbe ripopolato tutti i nostri paesi abbandonati.

Turisti mannari. Arrivano ogni anno puntuali , l’anno scorso sono stati oltre sette milioni e si distribuiscono nei vari territori marini. Nello jonio attorno a Soverato, nel basso tirreno fra Tropea e Scilla, nell’alto tirreno  fra Tortora e Fuscaldo. Sono come i cinghiali, si alzano la mattina presto per occupare le poche spiagge libere, la sera sono tutti sui lungomari a parlottare, occupano i primi posti nelle sagre paesane e cercano il loro cibo rifiutando sdegnosamente di conoscere la gastronomia regionale. Lasciano immondizie ovunque , all’arrivo quando svuotano le proprie case di proprietà di 35 mq e al ritorno nelle proprie città. Svuotano di tutto, un vecchio divano, materassi in quantità, reti metalliche , mobiletti, buste enormi di gusci di cozze. Offuscano la nostra identità regionale fatta di una forte connotazione culturale legata al nostro passato, cancellano la nostra gastronomia, evitano i nostri pochi musei e siti archeologici. Sono qui solo per gustare la bellezza, quando c’è del nostro mare e i nostri lungomari. Portano i soldi dicono loro e se non ci fossero moriremmo tutti di fame !

Urlare. Dovremmo prendere tutti questa abitudine . Un’ora della sera quando il silenzio regna, affacciarci dai nostri balconi, come nel tempo del coronavirus e urlare a squarcia gola. Almeno questo lo  potremmo fare, chiudendo i social e guardare in faccia il proprio vicino di casa, quello del balcone di fronte, ascoltare i loro problemi, dichiarare i nostri. Almeno questo se non si vuole scendere nelle piazze.

Veleni. Nel 2021 sono arrivati alla Regione Calabria ben 5 milioni di euro per le bonifiche dei terreni tossici. Che fine hanno fatto non è dato saperlo. I comuni vengono commissariati per i depuratori mal funzionanti, le discariche proliferano lungo le strade, l’amianto prolifera abbandonato nei boschi, i fiumi sono discariche naturali. Le vecchie bonifiche annunciate non sono mai avvenute. La Pertusola a Crotone  resta quella che è con milioni di ferriti di zinco al suo interno che nessuno sa dove portarle, quelle ferriti sotterrate nel cassanese sono ancora sotto terra, la Marlane a Praia a Mare  è ancora piena di veleni, così i nostri mari dove le navi dei veleni continuano indisturbate a fare il proprio lavoro inquinante sui pesci che mangiamo. E guai a parlare di NAVI DEI VELENI, nessun deputato lo ha fatto nel 2022 e ne siamo certi che con questo governo nessuno ne parlerà.

Z come ZERO. Non è uno zero assoluto, io amo la mia terra , ma non si può vivere in questa regione se non la sia ama profondamente , ha tantissime bellezze, molte per fortuna sconosciute, ma moltissime ferite mortali e purtroppo all’orizzonte a parte lo stupendo Stromboli non vediamo nient’altro.

Buon 2023

L’ALFABETO CALABRESE 2023ultima modifica: 2022-12-30T12:49:37+01:00da sciroccorosso

1 commento


  1. //

    Un Abbraccio forte! Buon Anno.
    La Calabria e la regione più bella d’italia. Io la conosco benissimo ma l’ho lasciata da anni. Posso dire però che ci sono persone speciali come te.
    E tanti altri.. Ma Non basta!!

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