FRUSCIO DI VENTO .

foto-home-02Fruscio di vento .
Si fa sentire il freddo ,
col sibilo del vento
è come se  parlasse :
mi attribuisce parole inascoltate ;
mi dice :
vai pure ,cammina per la tua strada.
Ma io sono un emerito fingitore !
Mi copro gli occhi per non vedere ,
mi squarcio il petto per farti entrare ;
mi avveleno l’anima  per sentirti mia .
E mi confondo tra i suoni della natura ,
scrivo la mia voce in poesia ,
la mia tristezza nel fruscio vuol volare ;
con ali di vento , posarmi sul tuo cuore .
Ho gli ultimi colpi da sparare :
con la spada teste da mozzare ,
sono un guerriero, un figlio dell’amore ;
il coraggioso esemplare che resiste al male.
Si, resisto finché la mia forza non mi abbandona
finché il mio cuore batte …
si sazia di versi di tempra vigorosa
ove i miei occhi vedranno i nostri giorni rifiorire;
le notti , su prati nudi a far l’amore .
C’è il fruscio del vento questa sera
e ti sento lontana oramai …
va via un vissuto ,oggi archiviato ;
un presente  che attende la tua attesa .
Se ne va lontano con l’amarezza …
va a smarrirsi nei sogni bui ,
va oltre la vita !
Ad amarti nei ricordi ;
in un tempo animato da fuochi copiosi .
È solo un fruscio di vento ,
il resto è pura illusione .
Giovanni Maffeo Poetanarratore .

HO VISTO LA MISERIA .

Spirit-cultivation-Spiritual-maturity Ho visto la miseria .
Quando la miseria diventa vigliaccheria
l’anima dei puri si incatena …
Si inginocchia e prega
per aver subito le ingiurie dallo schifo .
Ho visto le lacrime diventare pietra !
Le gocce d’acqua scivolare sulla neve ,
sulla terra arida l’ignominia dilagare ;
una disumanità del solo tornaconto .
Oh cielo dei beati stolti !
Guarisci me da questa piaga
io sono fragile nel regno dei morti
fa che nel regno dei vivi sono il più forte ;
nelle notti frivole
che io abbia il cuore da buffone .
Tu donna che l’amore elogi
fammi re e sarai regina!
Per esseri che non han capito il senso,
tu resta fresca ,finché sei bella , finché lo puoi .
Ho visto la miseria su tanti volti !
Abortire la poca fede in un bicchiere
in esso sputare sangue amaro …
dare in pasto il peccato veniale
al misero che mendica l’amore .
Ricordo la fanciullezza spensierata e gaia
la indossai con orgoglio al tempo dei puri ,
ero pieno di gloria e vita
ero un giovane pieno di fiducia .
Tutto si è perso nel nulla !
Tutto gira in apparenza ,invidia e rabbia …
mai nessuno ne capirà il volgo ,
di ciò che siamo , lo rinneghiamo .
Ho visto il vile diventare onesto
il ladro diventare giustiziere ,
l’amante, confessarsi al confessionale
con disinvoltura , farsi il segno della croce .
Oh ,tu pietà d’ogni gesto e credo
tu sole che nelle ombre vivi ,
dai luce perpetua al focolare ;
all’amara realtà che si finge vera .
Ho visto volare i miei anni !
Come in un film di sole in due ore
passarmi davanti la fretta dei mie giorni :
senza accorgermi dell’artefatto immondo .
Giovanni Maffeo Poetanarratore .                           

 

 

 

I GIARDINI DI INVERNO .

15181550_1288789081188941_8501572392486891170_nI giardini d’inverno
 
Varco la soglia del mio tempo
e penso a te anima vagante .
Percorro strade evanescenti
della mia vita , ovunque .
L’ombra del sole mi regala efflorescenza
un‘essenza , che non scorderò mai .
Sono aromi che si espandono ovunque:
nel giardino del creato ,
in anni del mio vissuto .
Reminiscenze d’amore
ch’è mi resero sublime,
mi dettero ebbrezza ,
l’incanto innamorato ;
mi concessero te profumo d‘ogni fiore.
Ed è lì ,nei giardini d’inverno
che restano i ricordi:
il sapore intenso di una lacrima ,
scuote il mio sentire
fascino vivido dei tuoi effluvi .
Ovunque tu mi vuoi , mi vorrai ,
non han tempo gli anni tuoi …
Nei giardini d’inverno ti saprò aspettare.
 
Giovanni Maffeo Poetanarratore.

AMORE MAI VISSUTO .

Amore mai vissuto.
 
Non ci sarò più tra i tuoi pensieri
e non verrò da te se non ne sei sicura;
uscirò dalle viscere del tuo bollire.
Lascerò cadere tra le mai polvere di neve
la tua rosa ch’è t’ha punto le labbra rosse ,
sarà la mia follia che non vedrai mai .
Di nascosto ti guarderò mentre danzi il ballo più bello!
Per me è quello dell’amore …
assaggerò l’idiozia del tuo comportamento
che incarna una forma ambigua
nella violenza mistica e la bevo.
E a sera tarda accarezzerai l’invisibile schermo
che in trasparenza ti trasmette la mia visione
le sterili in un corpo pudico ,
il tuo che nel silenzio fa rumore e frigge il cuore.
Sei sconnessa , vuota senza voce …
Incontrerai un altro che non ti saprà capire e soffrirai !
Ed io resterò ad aspettare dispiaciuto
per averti persa e mai ti sei ravveduta ,
tale è l’egoismo umano che fa dimenticare ogni cosa .
Un amore mai vissuto io l’ho avuto…
con te non voglio fare solo sesso e il gioco vizioso;
ti voglio per me tutta ,adesso !
Ora o mai più ,presto …
altrimenti il tempo fugge e ci smarrisce .
 
Giovanni Maffeo Poetanarratore.

EROS & PATHOS

Eros & Pathos .
Ho la testa confusa
molti sono i pensieri a cui voglio rinunciare ;
c’è troppa flemma tra le ammaliatrici
ed io non ho più tempo per giocare .
Io sono un romantico !
Voglio l’ispirazione ,il corteggio ,
il palpeggio di una matura musa  ;
voglio la  femmina complice
che mi bea e vizia .
Tu che mi pugnali alle spalle
squarci l’anima mia ,a esseri obesi ,
per il troppo patos il cuore tuo alteri ;
come il mio ,lo trafiggi e sanguina …
Sei tu la dea ,che dai  pulsione alla vita ,
vieni a me e mostrati  fiera !
Dammi , le suscitati emozioni;
dammi , la potenza passionale .
Dammi gli occhi che guardano il cielo !
Che san vedere e armonizzare ,
san  piangere di abbandoni e gioie ;
ma che sanno reagire …
Ora che sono vivo perderò il sonno !
Farò veglia alla mia solitudine ,
porto la nostalgia a passeggio  ;
abbracciato con la mia anima cammino .
Ma perché tu anima che giri
mi lasci mi prendi ,mi porti dove vuoi
fai di me l’ amante errante ?
Avvicinati alla mia ombra ,sarò reale  .
Chi sei tu dunque universo senza fondo  …
Chi sono io  ,mi chiedo ?
Osservo le azioni scellerate
su corpi inquieti e aria nebbiosa  .
Sei l’eros ,il pathos
Sei la freschezza che guizza ovattata ,
che nei sogni mi dondola e m’inebria ,
nelle promesse eterne mi dai respiro .
Giovanni Maffeo Poetanarratore .

MALIA.

Malia .
E mi seduce la donna immobile
mi afferra l’anima
la mente mia strugge ,
con un fiore mi infligge la crudele sferza.
E si arriva a un  bivio …
tra i corvi le scellerate intenzioni
la bellezza plaudono,
nel dolore i fremiti.
Malia passione estrema!
Perenne incantesimo
ove il fascino seduce,
affezione pudica dal sortilegio equivoco,
la mia volontà s’impone
evapora nell’aria ,
in una bolla esplode .
Io che sono il sorriso
nella piaga affondo …
Creo penitenza all’altrui vita,
come la belva feroce,
la bocca sua sbrano.
Io burattino faccio il prepotente
mi solletico le mani …
mordo la fanciulla illesa,
l’irresistibile femmina dal cuore tenero.
Sei tu la mia malia ?
Il fascino di un’ombra  tenue …
penetri fugace nell’inquieto nido ;
nell’illusorio amare agguanti il mio torpore.
Giovanni Maffeo Poetanarratore .

SOFFRE L’AMORE .

 Soffre l’amore.
Che idiozia scoprirsi ritratto senza cornice ,
veleno lento senza sangue e si coagula …
Tu , che fosti la mia bella vita ,
affossi il mio amore  .
Si , soffre l’amore !
Nella menzogna di uno sguardo …
nell’avida speranza ,nell’infelice essenza ;
nell’indifferenza del cuore tuo .
Soffre l’amore  ,peccato che non ha fine
gioia immensa sul corpo tuo
pace dell’anima nei miei pensieri
rugoso palpito dell’ansia mia .
Sono allusive le mie parole :
sono, versi camuffati da lamenti i tuoi .
E benché tutto attinge
da te . proviene il mio dolore …
Emergi pure i miei sonni
essi si librano , nella concretezza dei sogni .
Ma , tu , che fuoco mordi ,
abbui i trascorsi istanti ,
in me rimarranno impetuosi
su epigrafe bianche …
nella rovente trappola ,
ogni recluso ,ha , cibo di riposo .
Non volermene oh rosa
la mia romanza è il sol castigo …
è favella di un tempo antico
ove in ginocchio l’amore e prego .
Giovanni Maffeo Poetanarratore .

NAUSEA .

Nausea .

( epiteto )

Scrivo di me e do a ognuno il suo bronzo

osservo e taccio il nulla mi scombina .

Con la faccia degli onesti la nuova era osservo

ne sento i lamenti ,la presunzione,

dei tanti atteggiamenti l’involucro dei danni .

E con prepotenza salvo le apparenze …

acceco il mio occhio lucido,

lo depongo in un cuore ironico

ove perpetuo il rito magico .

Seguo il senso obliquo

nel regresso cancello l’odio,

con la mente plaudo la follia

di io poeta la fatua forma .

Nausea ,nausea ,nausea …

squilibrio inutile che porta alla tragedia,

in apparenze affligge la dignità degli uomini .

Mi ravvedo dall’evidenza

alla presenza la bella femmina

il corpo appariscente e casto.

È la sua voce che ruggisce:

la voce della melodia chiama,

grida ,guardami !

No ,Non mi toccare …

Ho il prezioso seno .

Nausea ,alcova di mondi chiusi

ove l’amore resta tra le croci,

sfocia nel peccato veniale

nella timidezza di colui che guarda e s’affama .

Oh nausea!

Sei tu dunque il patema d’ogni vomito ?

Tu la nauseabonda miscela ,

penetri nell’insano ove ti conviene

nella mia anima ti trascini.

Giovanni Maffeo Poetanarratore .

ANCHE GLI ANGELI SI INNAMORANO .

ANCHE GLI ANGELI SI INNAMORANO .

E cadono dall’olimpo i frammenti di stelle

cadono su suoli benedetti bagnati di lacrime ,

si estendono al suolo come fiocchi di neve

sulle radure albeggiano luci alla venere .

Tra me penso …

che anche gli angeli si innamorano :

dall’alto lanciano le frecce di Cupido ,

la cui storia è diffusa nell’universo .

Egli è il Dio degli innamorati

lussurioso , concupiscente ,

porta con se il desiderio degli amati

ove diffonde la magia del fulmine .

Ma c’è altro di lui , altro penso :

ogni donna con esso s’ammoglia ,

negli spazi eterni colpisce al cuore

alle fanciulle fata la purezza dell’incanto .

E’ dunque ,anche gli angeli si innamorano!

Aprono portoni ai guelfi e ghibellini ,

con le ali aleggiano sulle acque dei delusi

s’afferrano al cosmo ove noi ci dissolviamo .

Giovanni Maffeo . Poetanarratore .

LA MIA IMMAGINE IMPURA .

La mia immagine impura .
Ho provato spesso a crearmi un vero volto :
me lo vedo in un tema poetico …
su una tela di  un pittore ,
su un muro dipinto da un murales .
Ma , la mia e’ una immagine impura …
non ha suoni, ne colori ,
si sbriciola nei fienili ,nelle oasi dei perenni
tra le organze delle tue sottane l’ombra mia.
Ma l’immagine mia e’ impura …
ha bisogno di colore …
di prati e spezie ove mi accechi di malia
di rossori schiavi e fontane
che sgorgano dalla tua rossa rupe .
Inondami dunque ,fammi verme …
nutrimi di vapori e riflessi desolati ,
come l’acqua va alle naiade
ninfa pura dal ruscello scorre .
Col manto di un lupo e il tuo ruggito
verde erba che l’elfo per te coglie ,
feconda il ristoro del tuo nido
sotto il melograno il sogno d’estate .
Si , ho te amante straniera …
amadriade di rami  tra i venti ,
sacra erba del  mio viso
voli audacia nel mio cuore di poeta .
Giovanni Maffeo Poetanarratore .