L’asinello e il bue

Screenshot_2022-12-19-05-18-13-056~3

 

Mettiamo altri due personaggi nel nostro presepe: il bue e l’asinello. C’erano quella notte? Come dice il Papa emerito Benedetto XVI, nel Vangelo non sono menzionati, ma in Isaia e in altri due libri della bibbia, troviamo l’influenza per cui nei nostri presepi, il bue e l’asinello sono irrinunciabili.

L’asino accompagna Maria e Giuseppe lungo il viaggio in cerca di un posto dove stare, un asino che porta il peso e la preoccupazione del suo padrone. Portare i pesi gli uni degli altri, accompagnare lungo la strada: quell’asino ha svolto un servizio degno di onore, tanto da essere posto lì accanto al bambino. Lo posizioniamo con il bue accanto a Gesù, due soggetti che nella diversità, si ritrovano per tenere al caldo il dolce bambino che è appena nato.

Animali o persone, questi personaggi posti nel presepe, ci insegniano quanto sia importante soccorrere chi ci è prossimo, portarlo sulle nostre spalle, e accogliere le differenze di chi accanto a noi, si fa un fratello, un compagno di viaggio lungo il corso della vita.

 

 

Nascerà lo stesso

nascerà lo stesso

LUNEDÌ FERIA PROPRIA DEL 19 DICEMBRE

 LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Gdc 13,2-7.24-25a

Salmo: Sal 70 (71)

Vangelo: Lc 1,5-25

Oggi ancora si parla di un angelo, Egli appare per rassicurare il cuore di Zaccaria e dirgli: “non temere”. Manca veramente molto poco al Natale e nonostante la gioia della festa, un po’ di vacanze e case addobbate, nel nostro cuore può albergare il timore per qualcosa. Si, perché le paure e le incomprensioni, non si allontanano da noi nonostante sia Natale, eppure Gesù nascerà lo stesso, tra paure, timori e speranze, e verrà ad abitare nella casa di ciascuno.

Gesù è il nostro messaggero di Dio, per dirci di “non temere”, perché non nascerà lontano da noi, ma in casa nostra. La speranza bussa alla porta del nostro cuore per donare pace e conforto, e speriamo di avere la forza di aprirgli. Se così non fosse, non saremo perduti, perché il Suo amore non si ferma alla porta ed il cielo, le stelle, il sole, ne sono testimoni.

“Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo?”, anche noi possiamo chiedercelo, ma la risposta è in tutto quello che ci è intorno: viene da quel respiro di Dio, da quell’alito di vento che soffia e crea ed il nostro cuore ne fa già parte per sempre.

“Angelo di Dio che sei il mio custode

venuto a darmi speranza,

vieni e raccontami cosa devo fare per vivere.

Ti ascolto

e aspetto come si attende l’aria.

Vieni a raccontarmi di Gesù

e dimmi che non è lontano da me.

Fa che sia Natale per tutti e anche per me”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)