La capanna

Screenshot_2022-12-16-03-44-41-921~2

Novena di natale 1° giorno


La capanna

La capanna è la prima “casa” di Gesù. Un luogo semplice, povero, il re dei re nasce in una stalla. Maria e Giuseppe avrebbe sicuramente voluto per il loro figlio un luogo diverso, ma Egli stesso sarà casa per tutti noi: poveri, ricchi, malati o sani, se lo facciamo entrare nel nostro cuore. Gesù viene a nascere anche per te, per dirti che sei, così come sei, il Suo dono da amare e salvare, proteggere e custodire, affinché tu capisca quale dono Dio è per te.

E come diceva Benedetto XVI: “Dio, per noi, si è fatto dono. Ha donato se stesso. Si prende tempo per noi. Egli, l’Eterno che è al di sopra del tempo, ha assunto il tempo, ha tratto in alto il nostro tempo presso di sé. […] Tra i tanti doni che compriamo e riceviamo non dimentichiamo il vero dono: di donarci a vicenda qualcosa di noi stessi! Di donarci a vicenda il nostro tempo. Di aprire il nostro tempo per Dio. Così si scioglie l’agitazione. Così nasce la gioia, così si crea la festa.”

Sia così per tutti la nostra casa.

Buon cammino!

 

 

 

Segni di luce e testimonianza

segni di luce e testimonianza

16 DICEMBRE 2022

VENERDÌ DELLA III SETTIMANA DI AVVENTO

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Is 56,1-3a.6-8

Salmo: Sal 66 (67)

Vangelo: Gv 5,33-36

Il Padre sceglie Suo figlio per essere testimone di Lui, non solo con le parole, ma anche con le opere, di modo che nel vederlo le genti riconoscessero Dio.

Prima di Lui vi era un uomo Giovanni, il quale ha reso testimonianza alla verità, ovvero a Cristo. Giovanni non è preoccupato di apparire, ma di far sì che anzitutto Gesù sia visto e percepito. Si fa luce, perché gli uomini comprendano la grandezza del Signore, la verità che Egli porta. Lo stesso si può dire di Gesù con il Padre, gli sta a cuore che tutti vivano di questa salvezza mandata da Dio.

Siamo di fronte a due luci: Gesù e Giovanni, che illuminano il cammino. Percorriamo una via illuminata da coloro che nonostante la fatica, avevano a cuore farci strada, farci luce. E noi? Cosa ne facciamo?

Cerchiamo in questi nove giorni prima del Natale, di lasciarci illuminare da Dio, andiamo a fargli visita in Chiesa, dinanzi al presepe, e lì apriamo il nostro cuore, così che la Sua luce si rifletta su di noi e il nostro volto possa brillare.

Sarebbe bello avere lo sguardo di meraviglia del dolce bambino di Nazareth e lo sguardo di compassione di quel bambino divenuto uomo, affinché attraverso di noi, ciascuno possa vedere segni di luce e di testimonianza, segni di Dio lungo la strada.

“Signore,

illumina il cuore e la mia mente,

fa che il tuo sguardo mi risani

ed io possa credere, sperare ed amare.

Sostienimi nel passare dei giorni

e dona coraggio a chi in questo momento

è seduto, fermo, perché l’ha perso.

Siano per noi giorni di speranza,

dove poter ritrovare pace e toccare il tuo amore,

nel proprio cuore”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)