Maria

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Novena di Natale 2°giorno

Meditiamo la figura di Maria che porta in grembo Gesù. Mancano pochi giorni al parto, l’emozione cresce e ci facciamo suoi compagni di viaggio. Lasciamo sia Lei a condurci a Lui, sperimentiamo la Sua confidenza ed eleviamole questa preghiera:

“Maria madre di Gesù,

ascolta il grido di tante mamme che ti implorano.

Quanti “si” detti nel silenzio, fecondi, da custodire

Il Tuo cuore è un ventre che tiene tutto il mondo.

Aiutaci madre a dire “si” alla vita,

alla fiducia in Qualcun’altro di promettente.

Mettici tra le mani Tuo figlio,

affinché possiamo cullarlo dolcemente

e sentirci amati profondamente da un uomo, Dio, Gesù bambino,

che ci hai donato, perché in noi ci fosse la vita”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

Parte di una storia

parte di una storia

 

SABATO FERIA PROPRIA DEL 17 DICEMBRE

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Gn 49,2.8-10

Salmo: Sal 71 (72)

Vangelo: Mt 1,1-17

Dinanzi al Vangelo di oggi, l’invito è quello di sentirci parte anche noi della genealogia del Signore. Siamo parte di una storia e di una promessa, e se questo Vangelo è una Parola da ascoltare, è proprio grazie a tale genealogia.

Essa ci insegna che Dio viene ad abitare la nostra storia. C’è un legame tra noi e Lui, profondo, inscindibile, anche se noi spesso non ce ne rendiamo conto e cerchiamo legami effimeri, temporanei, perché tutti hanno un bisogno profondo da colmare.

Nel legame tra Dio e l’umanità è presente qualcosa in più: è Dio stesso a diventare umano, carne e sangue, fragilità ed è in Lui che ogni storia umana trova il suo senso. In questa relazione umana, Egli mette se stesso, il Suo corpo e non c’è nessuna vita che in qualche modo non sia legata a Lui, per il fatto stesso di essere umani.

Condividiamo con Dio ciò che Lui stesso ha generato, in modo che tra creatura e creatore non ci fosse solo un rapporto di figliolanza, ma di unità e attraverso questa forza vitale, ciascuno potesse ritrovare l’origine della propria storia.

Da cercatori di Dio siamo dei cercati e nel trovare la nostra storia, ritroviamo Dio. È nella quotidianità il luogo in cui la Sua promessa si manifesta, poiché essa non è al di là della storia, ma ne è parte, così che ogni uomo possa scorgere un frammento divino in mezzo al fango, alla polvere ed esso possa essere la sua speranza.

“Signore,

raccontami la nostra storia,

fammi comprendere quanto è grande il tuo amore,

così che possa vedere

la mia vita alla luce della Tua presenza

e non solo la fatica o il dolore.

Prima che ti cercassi

eri già in me,

poiché la Tua promessa non è solo ora che ti ho trovato,

ma da prima, da sempre

l’amore mi aveva già trovato,

mi era dinanzi ed io dovevo solo incrociare il Tuo sguardo”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)