SAN LEONE MAGNO, PAPA E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA
Giovanni Crisostomo scrive: “potreste voi dimostrare che la ricchezza è giusta? No, perché la sua origine è quasi sempre avvelenata da qualche frode”. Parole tanto antiche quanto attuali, eppure Gesù in questa parabola elogia un amministratore disonesto. Questo lo fa non per insegnarci ad essere ladri, ma per indicarci un comportamento audace, astuto. L’amministratore di fronte alla minaccia del padrone con la prospettiva di togliergli il lavoro, inizia a pensare al suo futuro e inverte la rotta.
L’amministratore disonesto fa dipendere la sua vita dai beni che ha, quello fedele e saggio da ciò che dà.
Gesù ci insegna a mettere al primo posto le persone, la vita, la cura delle creature, invece dei beni materiali; questa è la ricchezza dell’eternità, del nostro futuro che si costruisce sull’amore.
L’amministratore disonesto, mette in atto una tattica nuova, ha il coraggio di rischiare e di investire non più sui beni, ma sulle amicizie.
La parabola inverte la legge della ricchezza, non più impostata sulla frode, ma sulla condivisione di ciò che fa bene alla vita, olio, grano, amicizia, amore.
Un comportamento esemplare per chi vuole collaborare al piano di Dio, dove la vera furbizia non è più accumulare, bensì donare, perché solo il dono ci salva il futuro, ci disvela la ricchezza dell’eternità che è l’amore.