XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – NOSTRO SIGNORE GESÚ CRISTO RE DELL’UNIVERSO – ANNO A – SOLENNITÀ
Cos’è che rende Gesù Re? La sua capacità di non dimenticarsi di noi. Egli è Re del nostro cuore se sappiamo fargli spazio. Se, e spesso ce ne dimentichiamo, sappiamo fare memoria che siamo “tutti benedetti dal Padre mio”. Questi sono i primi che Gesù nomina, non perché sono i più bravi o onesti, ma perché vivono già di quella primizia di cui ci parla San Paolo nella seconda lettura: ovvero vivono di Cristo stesso. É lui la primizia, quel frutto anticipato perché ci indichi la stagione che sta per arrivare e ci metta sull’attenti di una novità, una primizia appunto.
Gesù nel Suo cuore ci ha benedetti, a tutti a detto: “venite”, ma la scelta di assaggiare di quel frutto, di far parte del regno è nostra. Dov’è il regno di Dio? In quel povero afflitto, in quella persona dimenticata, in quella vicina che sorride ma in verità è sola: ecco il Suo regno. É povero? No, è tanto grande, perché chi non può dirsi almeno una volta afflitto, dimenticato o solo? Ecco Lui dimora li, in te, una primizia regna nel tuo cuore ferito, affinché ti renda conto della stagione che sta iniziando: la stagione in cui tu puoi alzare la testa, deporre le tue lacrime, aprire il tuo cuore e scoprire che non è consumato, ma è diventato un regno in cui il Re dei Re dimorerà per sempre, così che tu possa rialzarti e renderlo presente a chi accanto, ha solo bisogno di sentirsi dire: vieni figlio mio.
“Signore,
a chi ha il cuore deluso e affranto:
vieni, dimora!
A chi si sente solo e non ha più la forza:
non tardare, regna.
Regna in me, in noi,
un grido dal cuore,
per rialzare lo sguardo,
un canto nella notte per dirti: Santo.
Eccomi, eccoci,
pellegrini dal passo stanco, assetati di speranza,