Beato te, beati noi

Beato te, beati noi

 

MERCOLEDÌ 01 NOVEMBRE 2023

TUTTI I SANTI – SOLENNITÀ

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Ap 7,2-4.9-14

Salmo: Dal Sal 23 (24)

Seconda lettura: 1Gv 3,1-3

Vangelo: Mt 5,1-12a

Oggi solennità di tutti i Santi siamo chiamati a rallegrarci tutti nel Signore, “con noi gioiscono anche gli angeli e lodano il Figlio di Dio”, recita l’antifona d’ingresso della Messa.

Si! La santità è motivo di gioia, perché parte da un amore accolto e condiviso che costituisce la tessitura per la nostra umanità.

Dio per amore dell’uomo si è fatto uomo, ne consegue che accogliendo questo amore nella nostra vita, anche le nostre relazioni e azioni parlino di Dio ed esprimano la gioia e la lode per Lui.

I Santi hanno vissuto e vivono di questo splendore dell’amore del Signore; hanno creduto alla promessa di felicità che Gesù fa ai suoi discepoli quando li chiama beati: “Beati i poveri… Beati i misericordiosi… Beati i puri di cuore”…  Beati tutti quelli che riconoscono  la grandezza dell’amore che salva, che consola, conforta e dona pace. Beati tutti quelli che in Dio trovano le coordinate della vera gioia, perché il peccato non può fermarla; il suo amore ci sottrae all’abisso della nostra miseria, per farci proclamare la sua misericordia.

Sia oggi un giorno di lode e di ringraziamento a Dio, con e per tutti i santi del cielo e della terra, per tutte quelle persone che in cammino verso il Signore illuminano la nostra storia, e ci aiutano a vivere la pienezza di gioia alla Sua Presenza.

“Beato te uomo, che già contempli il volto di Dio,

beato te viandante, in cerca della Sua strada,

Orsù non temere,

non c’è notte o giorno, in cui Lui non sia con Te.

Beati noi figli, amati dal Padre,

per le nostre colpe perdonati,

nei nostri dolori accompagnati.

In noi è riflesso il volto di quell’Uomo

nato e cresciuto, affinché oggi potessimo dire:

Beato tu fratello, già nel Signore,

beato tu fratello, compagno di cammino.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Beato

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14 OTTOBRE 2023

SABATO DELLA XXVII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

Una donna, anonima, tra la folla alza la voce, vuole farsi sentire da Gesù e da chi ha intorno, non teme i giudizi degli altri ed esprime il suo sentire. “Beato il grembo”, sono le prime parole che questa donna pronuncia. Si loda la madre per un figlio cosi grande. Ma Gesù sposta sempre il nostro orizzonte e lo allarga.

La beatitudine è per tutti, non è legata ad una condizione particolare, deriva dall’ascolto e dal custodire la parola ascoltata; infatti questa non è una parola qualunque, ma Parola di Dio che genera vita nuova, che realizza quanto annuncia.

Gesù ci invita a custodire quanto ascoltiamo, perché se Maria è stata chiamata a generare il figlio di Dio nella fede e nella carne, per noi avviene che lo possiamo generare sempre nella fede.

Allora, accogliere questa parola, significa far entrare in noi il germe di vita nuova che è la vita stessa di Dio. Nella misura in cui ascoltiamo e custodiamo, sperimenteremo la beatitudine: il segreto della vera gioia.

“Signore,

beato sono io quando ascolto

e quell’ascolto diventa un atto.

Beato sono io quando alle fatiche

risponde la mia fede in Te,

la fiducia nel Tuo amore.

Beato sono io quando nonostante

non riesca a realizzare ciò che voglio e sento,

Tu mi sei accanto, instancabile, forte

e la Tua forza quando incontra la mia debolezza, mi ama,

mi sostiene e riempie il mio cuore di gioia.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)