Amerai

Screenshot_2023-03-17-01-53-07-771~2

 

17 MARZO 2023

VENERDÌ DELLA III SETTIMANA DI QUARESIMA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Os 14,2-10

Salmo: Sal 80 (81)

Vangelo: Mc 12,28b-34

Nel Vangelo di oggi ci colpisce subito una parola: “amerai”. Sì, “amerai Il Signore Dio tuo”. Ma questo è un verbo al futuro, eppure, il Signore molti di noi lo stanno già amando da tanto tempo. L’amore non è statico, è un programma vivo per il futuro della nostra vita.

Dio chiede di essere ascoltato ed amato con tutto il cuore, con tutta la tua forza, le tue energie, con anche tutto quello che puoi fare e non fare, con i tuoi dubbi e le tue fatiche, ma non dimenticarti mai, che Egli è follemente innamorato di te e per un tuo piccolo gesto di amore, rifarebbe il mondo. Santa Teresa d’Avila in una visione riceve questa confidenza dal Signore: “Per un tuo ti amo rifarei di nuovo l’universo”.

Il nostro Dio è un Dio al futuro, per questo si getta alle spalle tutti i nostri peccati, i nostri errori, perché Lui guarda sempre alla possibilità di amare di nuovo.

Il passaggio della Pasqua, ci porta a guardare proprio alla novità di vita: Cristo risplenderà vivo, tutta la natura si risveglia, fiorisce e germoglia, la bellezza dell’amore di Dio ci avvolge e si comunica.

Il cammino di fede parte sempre dalla scoperta di sentirsi amati e prosegue amando. Nelle nostre giornate gettiamo un pensiero di amore al Signore, semplicemente così: “Signore, ti amo”. Parole che possono diventare roccia della nostra vita, come lo sono state per il grande Benedetto XVI, che al momento di lasciare questa terra ha pregato cosi il Dio della vita, il Dio eterno che ama già il nostro futuro.

“Signore,

aiutami ad amare

nella maniera piu tenera che il cuore possa fare.

Aiutami ad amare nella concretezza

così che ogni mio gesto,

risplenda di quell’amore che Tu mi hai donato.

Insegnami ad amare come hai fatto Tu,

cosi che in quell’ “amerai il Signore Dio tuo”,

ci sia tutto il mio passato,

il mio presente, il mio futuro,

che grazie al Tuo amore,

ora mi ha condotto qui”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)

“Ecco l’agnello di Dio”

ecco l'agnello di Dio

 

MARTEDÌ FERIA PROPRIA DEL 3 GENNAIO

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 1Gv 2,29-3,6

Salmo: Sal 97 (98)

Vangelo: Gv 1,29-34

Giovanni dice: “ecco l’agnello di Dio”. Come in una foto si mette a fuoco un particolare, così Giovanni con le sue parole ci aiuta a prestare attenzione, a guardare all’agnello di Dio, Gesù.

È come se ci dicesse: eccolo qui, non è lontano, ci è accanto. Lo sappiamo?

Egli è l’agnello di Dio, questo genitivo “di”, ci indica l’appartenenza: è parte del Padre e guardando al Figlio possiamo vedere il Padre. “Cristo è l’Agnello di Dio, che prende su di sé il peccato del mondo e sradica l’odio dal cuore dell’uomo. Ecco la sua veritiera “rivoluzione”: l’amore”. (Benedetto XVI -Messaggio per la XXII GMG)

Come Giovanni, apriamo la strada della nostra vita a Cristo, lasciamoci travolgere dal Suo amore, che è più forte del nostro peccato.

Un agnello fragile, simbolo di sacrificio, offre tutto se stesso per dirti che la tua vita è importante, ha valore agli occhi del Padre, perché come Egli è del Padre anche tu stesso lo sei. Sei parte di questo legame così profondo, per il quale Dio consegna Suo figlio, affinché sulla croce dinanzi a te, ti dica: “Ecco tua madre”, poiché ti amo, e tutto ciò che è mio è tuo, ed il tuo peccato lo vinco io.

 

In principio

Screenshot_2022-12-25-05-09-56-938~2

 

DOMENICA 25 DICEMBRE 2022

NATALE DEL SIGNORE (MESSA DEL GIORNO) – SOLENNITÀ

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Is 52,7-10

Salmo: Sal 97 (98)

Seconda lettura: Eb 1,1-6

Vangelo: Gv 1,1-18

Il Vangelo della messa del giorno è di Giovanni (Gv 1,1-18) ed inizia così:

“In principio era il Verbo,

e il Verbo era presso Dio

e il Verbo era Dio”.

In principio, all’inizio di tutto, della vita e di ogni forma vivente c’è il Verbo e per evitare confusioni ci viene detto esplicitamente, che il verbo era Dio. Il Dio che con la Parola crea il mondo, ora ci fa un grande dono dicendo:

“E il Verbo si fece carne

e venne ad abitare in mezzo a noi;

e noi abbiamo contemplato la sua gloria”.

Ecco il dono, ecco la salvezza, Gesù il Figlio di Dio nasce in mezzo a noi, tra di noi, affinché ogni cuore possa aprirsi alla speranza e rinascere. Come dice Benedetto XVI: “mentre noi cerchiamo sempre altri segni, altri prodigi, non ci accorgiamo che il vero Segno è Lui, Dio fatto carne, è Lui il più grande miracolo dell’universo: tutto l’amore di Dio racchiuso in un cuore umano, in un volto d’uomo”.

Buon Natale di cuore! Fraternità Shekinaheart