“Perché piangi? Chi cerchi?”

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11 APRILE 2023

MARTEDÌ FRA L’OTTAVA DI PASQUA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: At 2,36-41

Salmo: Sal 32 (33)

Vangelo: Gv 20,11-18

Il Signore chiede a Maria il motivo delle sue lacrime: “Perché piangi? Chi cerchi?”. Gesù lo chiede oggi anche a noi. Ci può capitare di non riconoscerlo, eppure Lui sa chi siamo e quali sono le domande che fanno bene al nostro cuore.

Chi cerchi?  La risposta al nostro cercare è colui che ci fa la domanda. Si pone di fronte a noi, affinché al nostro cuore inquieto sia possibile dare una risposta di pace, una risposta risorta.

Non piangere Maria, perché il maestro è qui con te. Anche noi non dobbiamo piangere, ma credere nel Dio della vita che ci consola e desidera dare forza a tutto il nostro essere.

Quanto è difficile riconoscere il Signore quando nella difficoltà ci troviamo attoniti, bloccati e desiderosi di qualcosa diverso. Oggi il Vangelo ci insegna che non siamo indifferenti al cuore di Dio, Egli parla direttamente al nostro cuore e come a Maria, ci chiama per nome. Siamo dinanzi a un Dio che ci conosce, che appena risorto non va via, si mostra a chi ha nel cuore per donare speranza, per aiutarci a comprendere che non siamo abbandonati, ma da Lui custoditi.

Quest’ottava di Pasqua sia per noi un rafforzare la consapevolezza che accanto abbiamo il Signore risorto, e quando ci sembra che dentro di noi vi sia un inferno, a questo vi è una risposta di Risurrezione, un volto, una mano capace di tirarci su e collocarci in un giardino dove li tutto è iniziato, e dove Dio dà sempre sapeva che tu, caro fratello o sorella, eri “cosa buona” di Lui.

Un filo di speranza

 

un filo di speranza

 

VENERDÌ 22 LUGLIO 2022

SANTA MARIA MADDALENA – FESTA

 

LITURGIA DELLA PAROLA       (clicca qui)

Prima lettura: Ct 3,1-4a oppure: 2Cor 5,14-17

Salmo: Sal 62 (63)

Vangelo: Gv 20,1-2.11-18

 

Maria di Magdala, è davanti al sepolcro vuoto e piange lacrime di dolore, segno di un doppio vuoto, non solo della morte di Gesù, ma anche perché non sa più dov’è il corpo del suo Signore.

Gesù si fa accanto, come è accanto alle nostre sofferenze, e le chiede: “perché piangi? Chi cerchi?”. Una domanda la cui risposta è ovvia, ma in quel: “chi cerchi?” Maria rimane scossa e ritrova un filo di speranza pensando fosse il custode del giardino e potesse aiutarla.

Il nostro dolore, le fatiche, possono trovare in Lui un filo di speranza nonostante tutte le lacrime versate e i vuoti a volte incolmabili. Gesù non riempirà un vuoto, non ritornerà dentro al sepolcro, ma saprà dare Vita alla vita e lo fa anche con noi, ogni giorno.

Non c’è un luogo dove Lui non possa raggiungerci, Egli è con noi per farci vivere della Sua Risurrezione, dove la morte non ha posto la fine, ma un inizio.

Maria riconoscerà il Signore e si ricorderà sempre di quell’incontro, forse più del primo, perché quel filo di speranza non si spezzerà mai e sarà la sua forza per sempre.

“Signore,

aiutami a comprendere che nonostante il dolore,

la fatica e lo smarrimento,

oggi mi doni un filo di speranza.

Ai miei occhi bagnati di lacrime

doni riposo e conforto.

A quel cuore stanco e sfinito

doni la Tua forza ogni giorno.

Spesso chinato su di me,

non mi sono accorto che eri lì a sostenermi,

in silenzio, soffrendo anche Tu per me.

Voglio prendere quel filo di speranza,

che Tu risorto ci hai donato

e risorgere anch’io con te.

Desidero rialzarmi,

per chinarmi su chi sta soffrendo come me

e donargli lo stesso filo di speranza

e dirgli: prendilo, ora è anche tuo”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)