Tag: Dal Vangelo di oggi
Bontà
mercoledì 21 Agosto 2024
SAN PIO X, PAPA – MEMORIA
Invidia e bontà si contrappongono, l’uomo è spesso in lotta con se stesso, perché nelle sue valutazioni usa un metro di misura umano e possiamo dire anche egoista, infatti nel suo vivere teme sempre un po’ di perdere qualcosa, anela sì a una giustizia, ma che lo veda protagonista.
Dio invece è solo buono, in Lui tutto è rivolto alle sue creature, a quell’uomo per cui non ha esitato a dare la vita intera, senza tenere nulla per sé. Eppure a noi questa bontà disturba, non ci pare sia giusto dare la stessa paga a chi ha lavorato tutto il giorno, come a chi ha lavorato soltanto un’ora, così ci arrabbiamo con Dio, facciamo esplodere la nostra cattiveria.
Dio non è equo è buono. Agli ultimi dà la stessa paga dei primi, perché la ricompensa non è una ricchezza passeggera, Dio dà se stesso proprio a partire dagli ultimi, da chi si sente rifiutato, non accolto, non amato; la sua paga è amore e misericordia, dono di salvezza. Chi pensa di salvarsi con l’opera delle sue mani, non confida in Dio, ma solo nella sua idea di giustizia quasi pretesa: io ti dò e tu mi dai.
Chi non accetta la bontà di Dio indurisce il suo cuore. L’invidia ci allontana dal fare il bene, dal guardare con gli occhi e il cuore di Dio. Dio non può dare meno di se stesso, dà tutto.
Lasciamoci avvolgere da tanta bontà, da chi sa trasformare anche il mio peccato in luogo di amore. Andiamo a Lui a qualsiasi ora, per lasciarci sorprendere dalla sua economia che dà il meglio di sé a me, perché io, dia il meglio di me agli altri.
“Signore
aiutami a vivere del tuo amore,
della tua bontà.
A volte temo tu possa essere distante, perché lo sono io dal mio cuore.
Aiutami a ritrovare te in me,
a sentirmi cercato, amato,
tu lo fai, lo so,
ma a volte io non vedo
e nel silenzio mi sento solo.
Abita il mio cuore Signore,
e aiutami a vederti.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Possibilità
20 Agosto 2024
SAN BERNARDO, ABATE E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA
Leggendo il Vangelo di oggi, potremmo dire che Dio è il Signore delle possibilità, e quell’impossibilità con cui io mi trovo a fare i conti, per Dio diventa lo spazio dove operare.
Quando viviamo la tristezza, lo sconforto, quando ci sentiamo perduti, quando pensiamo che il nostro peccato ci soffoca, alziamo lo sguardo, perché la nostra vita è salvata per puro dono.
Non siamo noi a compiere delle azioni per salvarci, questo ci è impossibile, solo a Dio è possibile, Lui ci dona una possibilità di vita in pienezza. Lì dove l’uomo sperimenta questa barriera invalicabile, Dio è ancora una volta una possibilità di vita nuova, vita vera.
Nel comprendere che l’impossibile diventa possibile, allora posso abbandonare non solo tutti i miei beni, ma anche me stesso; si apre un grande orizzonte: realizzare se stessi provando a seguire i passi di Gesù; non saremo mai come Lui, ma abbiamo la possibilità di provare a vivere Cristo in noi, vivere con gioia, libertà, coraggio, perdono, misericordia, bellezza.
C’è una bellissima poesia di Emily Dickinson che recita:
Io abito la Possibilità –
Una casa più bella della prosa –
più ricca di finestre –
superbe – le sue porte –
E’ fatta di stanze simili a cedri –
Che lo sguardo non possiede –
Come tetto infinito
Ha la volta del cielo –
La visitano ospiti squisiti –
La mia sola occupazione –
Spalancare le mani sottili
per accogliervi il Paradiso.
“Signore
fai della mia vita
una tua possibilità
e non solo un mio sogno.
Tocco di te
ciò che nel mondo incontro
e mi parla,
eppure c’è tanto di te che non so.
Dimmi,
il mio sguardo si innalza al cielo.
Il mondo si è capovolto?
No, è solo Tu
che sei sceso.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Va
19 Agosto 2024
LUNEDÌ DELLA XX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
Tesoro è una parola che evoca un’avventura, per trovare qualcosa di straordinario che ti riempia la vita. Gesù indica un tesoro: “va”, ovvero, parti, dirigi il tuo cammino su una strada che si chiama Amore, lasciati liberare e vola, troverai una vita moltiplicata, un Cristo vivo che ti ama e che si china nel cuore di ogni uomo per ridargli vita nuova, amore compassione, misericordia.
Non si tratta di guardare alle cose, ma alla qualità del nostro esserci, al modo in cui viviamo la realtà, allo stile con cui curiamo le relazioni.
Solo l’amore strappa dalla tristezza e dalla paura di perdere vita; andare dietro a Gesù apre la strada della gioia, perché seguire Lui è camminare in quel tesoro che ha un valore immenso, non si corrompe, non diminuisce, diventa sempre più brillante, perché è lo sguardo di Dio. Allora comprendiamo che è possibile guardare la nostra esistenza secondo una prospettiva inedita. Tutto ci è dato per vivere nella ricchezza dell’amore, per condividere questo tesoro che rivoluziona la vita: amati profondamente dal Padre del cielo.
Vai vivi il tuo tesoro del cielo, la tua vita nell’Amore.
“Signore,
aiutami a camminare,
così da scoprire te
come unico tesoro,
così da sentirmi io il tuo.
Tu mi accompagni,
sei con me, passo dopo passo,
ti prego: guidami,
dimmi una parola
per poter procedere avanti
e donami la tua forza
che non mi rende un viandante,
ma un pellegrino
la cui meta sei Tu.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Rimanere
18 AGOSTO 2024
XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B
Le parole di Gesù di oggi, hanno uno straordinario inaudito: non solo un pane disceso dal cielo, ma addirittura mangiare la sua carne e bere il suo sangue per avere la vita eterna. Un corpo da masticare, come può essere possibile? Gesù intende dar da mangiare la sua stessa carne, per rimanere in Lui: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui”.
In realtà quando ci accostiamo a ricevere l’Eucaristia, non è solo un mangiare il corpo di Gesù, ma è Lui ad assimilarci al suo Corpo, ad assumerci in sé, per farci dimorare in quella dinamica di amore che diventa radice di vita e renderci partecipi della sua stessa vita divina.
La nostra tensione di desiderio infinito, fiorisce in ragione di quel “rimanere” in colui che ci ha mostrato tutto l’amore di Dio, cosi da condividerlo con tutti.
Mangiare il suo pane, mangiare il suo corpo, significa diventare partecipi della vita del Cristo, significa rivestirsi dei suoi sentimenti, vivere della sua stessa umanità in cui risplende la gloria dell’amore di Dio per gli uomini, significa incarnare la presenza di Dio qui e ora, dove siamo, dove viviamo, in questo modo si realizza la parola di Gesù: “colui che mangia me vivrà per me”.
“Signore
aiutami a rimanere in te
e tu, ti prego, rimani in me.
In quell’ “Amen”
fa che tu, pane dei cielo,
entri nel mio cuore
e mi renda come te: un dono.
Fammi sentire la tua presenza,
che io non ti oda
come voce lontana,
ma ti senta in me.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Come bambini