16 AGOSTO 2022
MARTEDÌ DELLA XX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: Ez 28,1-10
Salmo: Dt 32, 26-36
Vangelo: Mt 19,23-30
I discepoli dinanzi alla spiegazione di Gesù sulla difficoltà per un ricco di entrare nel regno dei cieli, si chiedono: “allora chi può essere salvato?”. Forse avevano capito che la ricchezza di cui Gesù parla non era solo economica e sono consapevoli che in fondo, tutti teniamo a qualcosa.
Una domanda lecita quella dei suoi, che può venire anche noi: chi può essere salvato, oppure cosa c’è di me che posso salvare?
Il Signore risponde: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». Si, perché nonostante ci sia qualcosa a cui teniamo, in quell’avere c’è qualcosa che si può salvare, non per i nostri sforzi, ma perché quella possibilità di salvezza è visibile solo a Dio.
L’entrare nel regno di Dio, per alcuni è possibile solo con i propri sforzi, per altri che avvenga solamente grazie a Dio e quindi non è necessario fare nulla. La giusta posizione è quella in cui riconosciamo il regno di Dio per quello che è: una relazione eterna con Lui. Allora tutti i nostri sforzi per migliorare sono utili, ma c’è sempre quello spazio, quando le nostre forze vengono meno e la fatica avanza, dove Dio non smetterà mai di credere in noi e la Sua fiducia è già alba di salvezza, perché è già qui con noi il regno di Dio.
“Signore,
venga il Tuo regno nel mio cuore,
fammi scoprire che anche per me è possibile.
Dinanzi a miei errori mi fermo,
sono come bloccato e non so come fare.
Padre, abbi pietà di me,
del tempo che ho perso
a correre dietro alla mia idea di salvezza;
senza pensare che c’è un bagliore di luce
proveniente dal Tuo cuore
per illuminare il mio,
a dirmi che c’è ancora una speranza
perché tu mi ami, fossi anche l’unico a farlo
e nonostante tutto”.
(Shekinaheart Eremo del Cuore)