Certezze

certezze

 

MARTEDÌ 02 MAGGIO 2023

SANT’ATANASIO, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: At 11,19-26

Salmo: Sal 86 (87)

Vangelo: Gv 10,22-30

Nel Vangelo di oggi i giudei chiedono a Gesù delle certezze, vogliono sapere se lui è veramente il Cristo. Le opere che Gesù compie non bastano ancora per convincerli. Essi non comprendono e non credono perché non ascoltano, dice infatti Gesù: “Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce”.

La qualità fondamentale di chi è aperto alla fede è anzitutto l’ascolto. Chi ascolta il Maestro ha la vita e diventa suo confidente, è conosciuto da lui con una unione personale e profonda, che si concretizza nell’amore.

Gesù ci conosce, ci scruta anche là dove noi non sappiamo vederci; ma se guardiamo a lui fedelmente, se ascoltiamo le sue parole, allora anche noi impareremo a conoscerlo, e comprenderemo che siamo chiamati per nome, penetrati dal suo sguardo amante, custoditi nel suo cuore, tenuti per mano, da cui nessuno potrà strapparci.

Solo a questo pastore buono possiamo affidare la nostra vita, il nostro futuro senza aver paura di nulla, perché Lui è la risposta alle incertezze della vita degli uomini e della nostra vita.

“Al mio cuore che cerca certezza,

all’affanno di una sicurezza,

fa o Signore che risuoni forte il Tuo nome,

cosi da non dover temere i venti contrari

e trovare in Te la forza.

Donami un cuore capace di ascoltarti

e fare della Tua parola la mia vita,

poiché custodisco in me questa certezza:

il Tuo amore non cambierà la mia vita,

ma ne darà un senso nuovo

e dal quel senso, la mia vita cambierà.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Perdutamente amati

perdutamente amati

 

MARTEDÌ 06 DICEMBRE 2022

SAN NICOLA, VESCOVO – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Is 40,1-11

Salmo: Sal 95 (96)

Vangelo: Mt 18,12-14

Nel Vangelo di oggi, leggiamo che il Signore viene a cercare i piccoli e i persi, ma quando la pecora dispersa siamo noi, facciamo fatica a crederci.

Eppure il Signore rassicura che non esiste un tempo in cui non ci cercherà, scenderà dal monte e verrà a valle a cercarci: cosa faremo in quel momento? Forse ci verrà da piangere, perché nonostante tutto Gesù è venuto a dirti: sono qui.

Quando ci sentiamo soli e abbiamo timore di sbagliare, crediamo che Lui è con noi non perché siamo stati i migliori, ma perché ci siamo persi. Sembra paradossale, quasi un “premio” per i nostri peccati. È possibile davvero che Dio ci ami così? Si! Dio è venuto affinché ciascuno di noi avesse almeno Qualcuno su cui contare. Le pecore “giuste” sono sul monte e sono già al sicuro, per questo il pastore scende per toglierci dal pericolo, dal rischio di cadere ancora più in fondo, per aiutarci a riconoscere che la cosa da toccare sempre più a fondo, fino in fondo è il Suo amore.

Torneremo sul monte con Lui attraverso la nostra stessa croce, ma essa non ci scaraventerá più a terra, perché ora c’è Gesù a portarla con noi. Il nostro è un cammino in salita, mai soli ma con Lui, non siamo più dei dispersi, siamo amati, perdutamente amati da Dio, e quel giorno in cui da persi ci scopriremo perdutamente amati, sarà un giorno grande poiché ci troveremo già su sul monte a raccontarlo.

 “Signore sono qui, mi vedi?

Vienimi a cercare, tendimi la mano.

Vorrei solo poter sentire la tua voce dire: sono qui.

Tu sei la forza che cercavo

e non smetterò mai di chiederti: vieni qui

così che il mio dolore abbia un senso

e l’unico è sapere che non sono solo

ma sono con Te,

solo allora il mio cuore troverá sollievo,

perché saprò che non sono più un disperso

e potrò risponderti: sono qui, anch’io”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)