Coraggio

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13 MAGGIO 2024

LUNEDÌ DELLA VII SETTIMANA DI PASQUA

Il Vangelo di oggi, ci presenta Gesù attestare questa verità ai suoi: “Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.

Vi ho detto questo perché abbiate pace in me.”

Dinanzi all’abbandono dei suoi, Gesù reagisce in maniera inaspettata: con la forza del Padre. Non recrimina, non si lamenta anzi lo sa. È spiazzante. Chi di noi avrebbe reagito così? E Gesù aggiunge, che lo dice: affinché avessero pace in Lui. Non afferma questo per mettere i suoi in difficoltà, ma per dire a loro e a noi: stai in pace, perché io ti amo nonostante tu non lo capisca o mi rifiuti. Sembra di sentire eccheggiare l’Apocalisse:”io sto alla porta e busso” (3,20). Bussa perché ti ama e non vuole perderti.

Gesù è la forza che ci manca in tutti i nostri piccoli rifiuti, rinnegamenti fatti o subiti; Lui è la forza che dobbiamo cercare per vivere in pace.  Solo così ogni tribolazione può trovare un modo per andare avanti, e non vivere di aporie, perché la verità è, che sempre la nostra forza non basta; abbiamo bisogno di Lui. Siamo creati con una presenza già in noi, che cresce quanto più gli facciamo spazio e lo lasciamo entrare nelle pieghe della nostra storia.

Oggi apriamo la porta del cuore a Colui che è lì e bussa e lo fa per darti la sua forza: tienila, prendila è tua. È un ennesimo atto di amore del tuo Dio. La sua forza, è in quel legame che solo tu e Lui potete capire, e che per quanto tu possa a volte lasciare Egli non lascerà mai, perché si compia la sua promessa ieri, oggi e sempre: “Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!”.

“Signore,

a chi ti chiede il coraggio,

tu rispondi con la tua presenza;

a chi ti chiede la forza: eccoti.

Oggi ti chiedo: resta accanto a me,

persino quando non ci sono più io.

Resta.

Il tuo amore è così forte,

lo sento e mi commuovo,

perché nel mondo non c’è uomo o donna

che possa sentirsi solo.

Aiutami ad alzare lo sguardo,

per vedere in te la stessa forza,

lo stesso amore che hai messo in me,

così che diventi CORAGGIO.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Resta

 

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05 MAGGIO 2024

VI DOMENICA DI PASQUA – ANNO B

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Il Vangelo di Giovanni, continua a farci meditare sul mistero della nostra vita in Cristo: rimanere nel suo amore. Quell’amore che viene dal Padre, che da la vita a tutti i suoi figli e di colma di gioia.

La gioia è collegata all’esperienza dell’amore, l’amore fa sgorgare la vita, la rende bella per essere vissuta e per essere donata: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la propria vita per i propri amici”. Gesù ha dato la propria vita per tutti, fino alle estreme conseguenze. Ciascuno di noi è chiamato a dare la propria vita in maniera diversa, secondo i propri ambiti, ma in ogni caso, nel portare vita, diventiamo “alimento” per l’altro, calore, rifugio, riposo, conforto. Questa dinamica dell’amore però, non si deve limitare a qualcuno, ma si deve estendere a tutti, sebbene ciascuno vada amato nella misura in cui ha bisogno.

Non ci sono classifiche da compilare, e a noi non serve apparire per quello che possiamo fare, serve amarci così come siamo, sotto lo sguardo di Gesù, perché il frutto dell’amore che rimane, è proprio amarci gli uni gli altri come Dio ci ha amati; entrare in una dinamica di comunione, che deriva dall’intimità di vita con il proprio Signore e Salvatore.

L’amore è dono e compito da imparare continuamente, lasciamoci amare,  salvare, chiediamo al Signore di aiutarci a rimanere in quell’amore così da cantare un “canto nuovo”, perché Lui ha compiuto meraviglie nella nostra vita, per noi e per gli altri.

“O uomo, resta.

Non scappare da chi Ti ha creato e amato,

non lasciare il tuo cuore senza Dio, resta.

Signore, aiutaci a dimorare in Te,

in quel cuore dove Tu ci hai fatto spazio.

Fa che lo ricordi nella fatica e nella gioia,

intoni un canto nuovo per gli incerti di cuore,

miei fratelli di cammino,

affinché restino con Te”.

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

Resta con noi

resta con noi

12 APRILE 2023

MERCOLEDÌ FRA L’OTTAVA DI PASQUA

 LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: At 3,1-10

Salmo: Sal 104 (105)

Vangelo: Lc 24,13-35

“Egli fece come se dovesse andare più lontano”

Il Signore non si impone mai alla nostra volontà, ma fa sorgere in noi la nostalgia del suo incontro. La sua vicinanza fa ardere il cuore della sua presenza, che non possiamo più trascurare.

Allora come i discepoli esclamiamo: “resta con noi perché si fa sera”. Senza la sua presenza non vediamo bene, ci viene meno la lucidità della fede e la magnanimità del cuore, abbiamo bisogno della Sua luce nella nostra notte.

Gesù ci conosce e fa della sua presenza un luogo in cui ci è possibile sentire il cuore ardere, ovvero: sentirlo vivo in noi, al punto da non poter piu stare senza di Lui. Siamo invitati a dire al Signore: “resta”, resta nelle nostre case, nel nostro cuore, resta, perché senza di te il nostro cuore non arderebbe.

Gesù è il presente, per questo è nato, morto e risorto, per poter essere sempre con noi, con tutti, anche con chi non lo conosce, con quanti non lo cercano affatto.

Un Dio che per restare sempre sceglie un pezzo di pane, la cosa piu semplice di questo mondo, ma anche la piu unica, perché chiunque riceverà di quel corpo, non potrà che sentire il cuore ardere, poiché l’amore scalda, brucia, si consuma e sopratutto non finirà mai.