Non piangere

non piangere!

19 SETTEMBRE 2023

MARTEDÌ DELLA XXIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 1Tm 3,1-13

Salmo: Dal Sal 100 (101)

Vangelo: Lc 7,11-17

La compassione di Gesù spiazza il cuore. “Non piangere!”. Chi se non proprio Lui poteva comprendere il dolore di una madre? E quasi nel pensiero della sua, togliere almeno a lei quel dolore.

Così Gesù fa con noi, toglie il nostro dolore, lo prende su di sé. La sua vita, è per noi il segno che la nostra è già salvata, è segno e risposta che al nostro dolore, c’è un amore più grande. L’amore più grande viene da Dio, che si china su di noi e ci dice: “Non piangere!”.

“Non piangere!”. Questa parola oggi è per te, che ti senti di aver perso tutto, di non avere speranze: “Non piangere!”. Tu che credi di essere fallito/a e la tua vita non abbia senso: “Non piangere!”. Egli è qui con te e la sua compassione non è una magra consolazione, è amore vero riversato per te, affinché tu non soffra più. E se anche dovessi ancora soffrire, possa tu comprendere che non sei solo, perché Dio ha toccato il tuo cuore e ti ha detto: figlio mio vivi, rinasci, io sono qui con te. Il mio amore è vivo ed è per te; il mio amore riempia il tuo cuore; il mio amore ti sia di forza, non lasciar scendere le lacrime, perché non desidero vederti soffrire, voglio per te una vita in cui serenamente tu possa esistere e far esistere.

Sia davvero per ciascuno il tempo in cui sentirsi colmare, toccare il cuore da Lui e possa consolarci ora e sempre, possa ciascuno di noi vivere una vita piena di Dio!

“Signore,

consola il mio cuore,

a volte gonfio, a volte vuoto;

riempilo di Te, del Tuo amore.

Possa sentire per me

le parole del vangelo di oggi: “Non piangere! “.

Non so come fare,

a volte mi viene così naturale,

ma Tu, che sei con me, lo sai.

Tocca il mio cuore,

donagli conforto

e in Te ritrovi la vera vita che tanto desidero

e che  posso solo con Te”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Non piangere

 

non piangere

 

MARTEDÌ 13 SETTEMBRE 2022

SAN GIOVANNI CRISOSTOMO, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA

 LITURGIA DELLA PAROLA     (clicca qui)

Prima lettura: 1Cor 12,12-14.27-31a

Salmo: Sal 99 (100)

Vangelo: Lc 7,11-17

 

Oggi il vangelo ci presenta l’evento drammatico di una donna, che dopo essere rimasta vedova, perde anche l’ultima speranza di vita del futuro: il suo unico figlio. Davanti a tanto dolore non ci sono parole, come consolare un cuore cosi provato? Il Signore lo sa, il suo cuore comprende e conosce, si muove a compassione e avvicinatosi alla donna le dice: “non piangere!”.  Quasi un imperativo, ma chi può osare tanto e dire ad una donna in simile afflizione di non piangere, se non colui che è il Signore della vita.

Gli occhi di questa donna gonfi di pianto, probabilmente non vedono nulla intorno a lei, come nessuno dei presenti sembra notare Gesù con i suoi discepoli. Qui è il Signore che si fa avanti e vede e sente il grido silenzioso di un cuore affranto dal dolore, un cuore di madre che vive la morte del figlio, come la propria.

Solo Gesù può dare speranza e consolazione, perché la morte non è l’ultima parola, ma lo è la Risurrezione; cosi il gesto di prendere per mano il ragazzo morto e rialzarlo, diventa il simbolo del “grande profeta”, di Dio, che per primo si prende cura del suo popolo, dei suoi poveri e gli dona la vita, come cantiamo nel giorno di Pasqua: “Il Signore della vita era morto, ora vivo trionfa”.

Questo brano diventa il parallelo di ciò che accadrà a Gesù: Lui il figlio morto e Maria, la Madre, vedova in pianto, sotto la croce, che raccoglie il dolore di tutte le madri e dona conforto, perché come il Figlio, anche Lei conosce il pianto e il dolore di tutta l’umanità. Cosi in Maria ognuno può trovare una Madre e sentirsi figlio amato, abbracciato, dove posare il cuore quando è gonfio di dolore.

“Signore,

le mie lacrime scendono

e sono l’unica cosa che per ora so esprimere.

“Non piangere”, mi dici.

Ma come, come posso smettere?

Ti guardo e comprendo che Tu sai cosa provo,

non mi sbaglio,

Tu conosci il mio dolore.

Ti sei accorto di me,

mi sei venuto incontro,

perché vedi tua Madre lì presso la croce

ed per questo che ci hai affidato a Lei,

perché avessimo una Madre,

sotto le nostre croci a pregare per noi”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)