Custode del mio cuore

È ora, amore mio, di chiudere questo posto. Non qui è il mio e nostro futuro.

La balena nera si dibatteva al buio alimentato da vecchi fantasmi, da false amicizie, da sporco.  Con te ho finalmente scoperto cosa sia l’amore, la felicità. È ora di viverli appieno e nella luce.

Anche la nebbia della mia terra è bella ora che tu sei con me.

Chiudo, senza girarmi indietro. Ho gambe per correrti incontro, ho  braccia fatte apposta per abbracciarti, ho mani tese verso di te per stringerti.

Andiamo, amore. È ora.

 

Zero Project – Princess of my heart

Fumo e fiamme

eclissi-680x365

Tutti ti celebrano oggi, hai visto?

Io sono ancora arrabbiato con te, deluso.  Stanco.

È  per questo che io voglio raccontare una storia diversa. Quella di un gruppo di persone pazze, visionarie, che quando alzavano lo sguardo al cielo verso di te non vedevano la dea delle ombre notturne. No. Nemmeno la guardiana dei sogni e dei sospiri degli innamorati.

Il loro sguardo era duro e determinato. Tu un mondo da conquistare e possedere. – Menti e inganna pure, se vuoi – ti sfidarono. – Noi verremo comunque a prenderti.

Quegli uomini costruirono il più grande e possente razzo mai visto. 110 metri di metallo e cherosene. Quello era un dio. Non tu.

Quando per la prima volta accesero i motori del Saturn V a Huntville in Alabama avvisarono tutta la città. Quello sarebbe stato il giorno del fumo e del fuoco. La terra tremò, scalpitante e pulsante. Le sue vene ribollirono d’energia. Le vibrazioni si sentirono fino a 120 km di distanza.

Di la verità, ammettilo. Per la prima volta nella tua vita… scopristi cosa vuol dire avere paura.

 

Underwaters – Smoke and fire

Pagina due

vevva-92

Se guardi sul quarto scaffale non puoi non notarlo. È il libro più consumato.

E poi li vedi? Tutti quei bigliettini che segnano le pagine e che spuntano come erbaccia. Non ti piaceva nemmeno e mi prendevi in giro tutte le volte che lo sfogliavo. Li vedi quei segnalibro? Eppure più  della metà  sono tuoi.

Ho provato a riprenderlo in mano, sai? L’ho sfilato dalla libreria stando attento a non perdere nemmeno un segno, mi sono seduto sulla poltrona da lettura, l’ho appoggiato sulle ginocchia…

e sono rimasto a guardare la copertina.

Non ricordavo fosse così ruvida. La sentivo vibrare sotto le mie dita che la sfioravano, pulsare come se sotto la superficie scorresse la vita.

Non sono riuscito ad aprirlo, ho avuto paura che così lo avrei squarciato. Reciso le vene ed inondato di sangue…

L’ho accarezzato sul dorso, mi sono alzato e l’ho riposto sullo scaffale. – Domani – gli ho detto. – Domani arriverò a pagina due.

 

 

Enid Fergus – Massenet

Ricordo

00000380-original

La pioggia è sottile e picchietta contro l’impermeabile che mi protegge producendo un fruscio come il gracchiare di una scarica elettrica.

– Chi te lo fa fare? – sembra dire. – Lo sai che non serve a nulla.

Alzo lo sguardo sulla spiaggia e socchiudo gli occhi. La pioggia è fastidiosa, ma non importa. – No – rispondo al vento – I ricordi sono come i muscoli. Vanno nutriti e vanno allenati altrimenti si indeboliscono e si atrofizzano.

Infilo le mani in tasca – Un giorno mi sveglierò e le curve del tuo viso si faranno confuse nella mia mente. Le rughe ai lati della tua bocca quando sorridi spariranno. Le tue dita non cercheranno più le mie. – sospiro. – So che verrà quel giorno, sono stati molto chiari al riguardo, ma fino ad allora verrò a respirare questo vento. – Chiudo gli occhi.

– Anche piangere aiuta. Ed io di lacrime ne ho ancora, lo sai vero? Verrà il giorno che anche quelle cesseranno, ma fino ad allora mi faranno compagnia nelle notti insonni.

– No – ripeto al vento. – Non è ancora ora.

Solo allora te ne sarai andata.

 

Philip Glass – Metamorphosis: One