Creato da xheaven il 20/02/2008

Liberamente

Parole e immagini in libertà

 

 

Il fauno di marmo II

Post n°195 pubblicato il 22 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: Shorts

 Hilda, sconvolta dall’accaduto, tenta di informarne Kenyon, ma senza successo. L’indomani mattina è in programma una visita alla chiesa dei Cappuccini, cui prendono parte Kenyon, Miriam e Donatello. Nel corpo di un frate morto deposto in una bara aperta, Miriam ravvisa atterrita le fattezze del Persecutore ucciso la sera prima, ed ha persino l’impressione di udirne l’odiosa voce accusatrice. La donna rifiuta tuttavia di ricadere nel vortice dell’ossessione, pur avvertendo — così come Donatello — paura e rimorso per l’atto commesso. Il giovane, in particolar modo, è tormentato dal ricordo del proprio gesto; Miriam lo esorta a dimenticare l’accaduto — si tratterebbe solo di un’illusione, visto che nessun giornale parla di omicidi o cadaveri rinvenuti — e a troncare la relazione. Donatello, dopo aver vagato affranto per Roma, torna sul luogo del presunto delitto; constatato che un lampione che credeva di aver distrutto nella colluttazione è invece intatto, il giovane sospetta di essere stato vittima, la notte precedente, di una macabra autosuggestione. Miriam tenta di convincere anche Hilda — che le rinfaccia il delitto — dell’illusorietà dell’accaduto, ma senza successo: l’amicizia è rotta, afferma la ragazza mettendo alla porta la pittrice. Kenyon, ancora all’oscuro di tutto, riceve quindi tre messaggi dai suoi amici, che sono partiti: Miriam è andata a Parigi per una mostra, Hilda ha raggiunto dei conoscenti fuori Roma, e Donatello è dovuto tornare nei suoi possedimenti della campagna toscana. È lì che, quasi un anno dopo, Kenyon raggiunge il giovane amico, il cui temperamento — un tempo lieto e spensierato — si è fatto cupo e malinconico. Mentre Donatello sta mostrando allo scultore l’albero genealogico della sua casata (i cui membri paiono avere, curiosamente, le orecchie a punta che la mitologia attribuisce ai fauni), arriva con la posta un pacchetto inviatogli da Miriam, contenente una riproduzione del Fauno di Prassitele: il ricordo di Miriam dà occasione ai due uomini di tornare a riflettere sui misteriosi eventi dell’anno prima. Hilda, nel frattempo, è tornata a Roma; qui le capita tra le mani l’involto affidatole da Miriam ma, sul biglietto con l’indirizzo, è inspiegabilmente comparsa un’altra scritta, un’invito a consegnare il pacco il giorno 15 marzo. C’è poi un altro fatto inquietante: il pacchetto pare contenere una piccola pistola. Intanto Kenyon continua la ricostruzione del diario ottocentesco: è arrivato al punto in cui la dama simile a Miriam confessa al gentiluomo — in cui lo scultore ‘vede’ se stesso — di essere oppressa e come paralizzata da un ricordo orribile; anche il giovane amante della donna, corrispondente ai tratti di Donatello, è angosciato, e il suo tormento lo ha reso un altro uomo, spiritualmente più maturo. Poi, mentre Kenyon sta lavorando a un ritratto in creta del giovane, accade un fatto inspiegabile: il volto scolpito assume forme strane e paurose; lo scultore, osservando sgomento l’espressione disumana, o forse terrorizzata, del ritratto afferma di non averlo eseguito volontariamente in quel modo, ma di aver avvertito una forza misteriosa guidargli le mani. Donatello, interpretando il fatto come un segno nefasto del proprio destino, si decide finalmente a raccontare all’amico ciò che lo tormenta: il delitto di un anno prima. Kenyon rivela allora che anche nel manoscritto si parla di un omicidio: la dama ottocentesca uccise infatti un suo promesso sposo, ossia il Persecutore, sparandogli con una pistola. Donatello è atterrito da un’ulteriore coincidenza: i due delitti sarebbero avvenuti nella stessa data, il 15 marzo, che è poi anche il giorno in cui si sta svolgendo l’azione. Kenyon invita il giovane alla calma suggerendo l’ipotesi di una autosuggestione collettiva, e gli promette di aiutarlo a rincontrare Miriam, insieme alla quale potrà forse ritrovare la serenità perduta.


 
 
 

Figure...

Post n°194 pubblicato il 21 Maggio 2008 da xheaven
 

 
 
 

Il fauno

Post n°193 pubblicato il 21 Maggio 2008 da xheaven
 

Fauno (più tardi fatto corrispondere al Satiro della mitologia greca) è una figura della mitologia romana, era una divinità della natura, in particolare della campagna e dei boschi.

In alcune versioni del mito è identificato con un antico re del Lazio, nipote di Saturno o di Marte, figlio di Pico e Canente o Pomona e padre di Latino, il quale - dopo la morte - fu venerato sia come protettore di raccolti e armenti (Inuus), sia per le sue facoltà di oracolari (Fatuus). Secondo una versione latina, era figlio di Giove e della maga Circe. La sua sposa era Fauna, chiamata anche Fatua; in versioni tarde fu associato al dio greco Pan, oltre che al Satiro.

Era anche chiamato Luperco, in qualità di difensore delle greggi dagli assalti dei lupi e lupo egli stesso (Lupercus = lupus + hircus).

Nelle comunità rurali, la sua festa (Faunalia), ricorreva il 5 dicembre tra danze e processioni.

Per altri sarebbe stato il terzo re preistorico dell'Italia, e avrebbe introdotto nella penisola il culto della divinità e l'agricoltura; dopo la morte gli vennero dedicati molti onori e venne venerato come dio dei boschi, protettore delle greggi e degli armenti.

È una delle più antiche divinità italiche, nonché l'istitutore dei Salii e dei Luperci, le due solidalitates dedicate al culto iniziatico di Marte.

L'unico tempio a lui dedicato in Roma, il Tempio di Fauno, si trovava sull'Isola Tiberina.

 
 
 

La fauna...e la flora.

Post n°192 pubblicato il 21 Maggio 2008 da xheaven
 

 
 
 

Il fauno di marmo I

Post n°191 pubblicato il 20 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: Shorts

Kenyon, uno scultore americano che vive e lavora a Roma, e il suo ospite Donatello, giovane e ricco rampollo di una nobile casata toscana, ricevono una sera la visita di Miriam, pittrice amica di Kenyon, e della giovane studentessa Hilda, anch’essa un’americana trasferitasi in Italia. Dopo una spaghettata in terrazza, la giovane racconta agli amici di un suo strano sogno ricorrente, in cui vede se stessa aggirarsi in un antico palazzo con un pacchetto da consegnare a qualcuno, per poi venire aggredita da un misterioso personaggio abbigliato alla moda del ’700; la conclusione del sogno vede, invariabilmente, la morte dell’aggressore, ucciso dalla stessa Hilda con una piccola pistola. Kenyon rileva alcune curiose attinenze tra il sogno della ragazza e la vicenda narrata in un diario ottocentesco che gli è capitato tra le mani e che sta studiando, e gli sembra di ravvisare delle somiglianze tra sé e i suoi amici e i quattro personaggi descritti nell’antico documento. Evitando di dare eccessivo peso alla singolare coincidenza, la compagnia concorda per l’indomani una visita a Roma. Ai Musei Capitolini, Donatello viene scherzosamente accostato al Fauno di marmo di Prassitele; poi, durante una visita alle catacombe, Miriam si perde; cercata affannosamente dai tre amici, viene ritrovata in compagnia di un misterioso figuro, un uomo incappucciato del tutto simile a un personaggio descritto nel diario, chiamato ‘il Persecutore’. Lo spettrale individuo sostiene di essere ben noto a Miriam, che appare atterrita dallo strano incontro. In seguito, riflettendo sugli strani fatti accaduti, Kenyon e Hilda osservano altre inquietanti coincidenze: ad esempio, nel ricorrente sogno della ragazza, il volto dell’uomo ucciso è identico a quello dell’incappucciato incontrato nelle catacombe. Anche Miriam pare conoscere quel volto: Donatello, in visita presso lo studio della pittrice, lo vede ritratto in numerosi dipinti che paiono testimoniare di un profondo, inesprimibile tormento interiore. Tormento che pare accresciuto dalle frequenti, angoscianti apparizioni del ‘Persecutore’ che si susseguono nei giorni successivi. Miriam — che, tentando disperatamente di non farsi travolgere dalla suggestione ‘diabolica’ creata dall’odioso personaggio, accetta di instaurare un legame sentimentale con Donatello — affida a Hilda un pacchetto dal contenuto segreto, con l’impegno che, qualora per una certa data lei non sia a Roma, la ragazza lo consegni all’indirizzo segnato su un biglietto. Kenyon, pur pregato da Miriam di porre fine a quel sinistro passatempo, continua intanto a cercare nelle biblioteche di Roma i frammenti mancanti del diario. Dal manoscritto, ricostruito gradualmente, emerge una storia inquietante, che pare ricalcare fedelmente gli eventi vissuti da lui e dai suoi amici; vi si dice tra l’altro che i destini della dama ottocentesca — simile a Miriam — e del suo persecutore sono indissolubilmente intrecciati e non potranno più dividersi. Mentre sta decifrando un passo riguardante un sinistro presagio evocato dal precipizio della rupe Tarpea, Kenyon è vittima di un bizzarro incidente: a causa del crollo di una pila di libri, lo scultore si vede una mano infilzata da un tagliacarte, e osserva sgomento il proprio sangue imbrattare il manoscritto. Puntualmente, il tragico presagio si avvera: Donatello, sorpreso con Miriam dal Persecutore presso il parapetto della rupe Tarpea, affronta l’individuo e, ravvisando nello sguardo della donna un tacito assenso, lo spinge giù dal precipizio. Il giovane è atterrito dal proprio gesto, e implora il sostegno di Miriam: la donna si riconosce corresponsabile del delitto. Hilda, che ha assistito non vista alla drammatica scena, fugge terrorizzata.

 
 
 

JOHN ETHAN TITOR 2 - L'uomo venuto dal 2345 (FANTASCIENZA)

Post n°190 pubblicato il 20 Maggio 2008 da xheaven
 

 
 
 

Viaggio temporale.

Post n°189 pubblicato il 20 Maggio 2008 da xheaven
 

Il viaggio nel tempo è l'ipotetico spostamento tra diverse epoche temporali, verso il passato o il futuro. Per "visualizzarlo" si usa comunemente l'analogia dello spostamento su un filo, una linea che rappresenta il tempo nella sua totalità.

Alcune teorie scientifiche consentono, ad oggi, il viaggio nel tempo, ma solamente attraverso condizioni estreme impossibili da realizzare con le tecnologie attuali.

La teoria della relatività prende in esame il fenomeno della dilatazione del tempo, registrabile soprattutto da osservatori che si spostino a velocità prossime a quella della luce (299.792.458 m/s), fenomeno verificato da numerosi esperimenti e che sembrerebbe lasciare la porta aperta all'ipotesi dello spostamento nel futuro (vedi Curve chiuse di tipo tempo). Ma bisogna notare come tale viaggio nel futuro non ha probabilmente nulla in comune con l'idea dei viaggi nel tempo usata nella fantascienza.

Il viaggio nel tempo nella narrativa e nell'immaginario collettivo viene utilizzato come espediente in tutt'e due i modi in cui può avvenire: verso il futuro a velocità notevolmente accresciuta, o indietro fino ad un'epoca precedente.

Il concetto di viaggio nel tempo è un'idea che affascina da tempi immemorabili l'umanità, ed è presente in svariati miti e tradizioni religiose, che sia mago Merlino a sperimentare delle regressioni temporali, o Maometto in viaggio a Gerusalemme che ascende al Paradiso ritornando prima che un bicchiere spezzato abbia versato il suo contenuto.

È da tener conto che, dato il naturale evolvere del presente verso l'immediato futuro, tutti gli esseri viventi viaggiano comunque già di per sé attraverso il tempo, inesorabilmente dal concepimento fino alla completa disgregazione dell'organismo (ovviamente morto).

 
 
 

John Titor s'è perso.

Post n°188 pubblicato il 19 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: brevi

 
 
 

ESP IV 

Post n°187 pubblicato il 19 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: Shorts

 Croiset si accinge a partire; la telefonata di una sua conoscente, la signora Laak, gli richiama però alla mente un doloroso episodio della sua giovinezza, quando fu cioè rinchiuso nel lager nazista di Dachau. Un’altra telefonata, questa volta del prof. Tenhaeff, gli rammenta di prepararsi all’esperimento cui ha accettato di sottoporsi, e che si svolgerà in due tempi, a Norimberga e a Verona. I due partono quindi in automobile per la Germania. Durante il viaggio, rivedendo i luoghi che furono teatro di quei fatti tragici, alla mente di Croiset riaffiorano i terribili ricordi di trent’anni prima, quando fu internato in un campo di concentramento.

Proprio a Norimberga si svolge, con la supervisione dei professori Wahlhäuser e Grossi, la prima parte dell’esperimento ‘a sedia vuota’: qui Croiset deve infatti prevedere, prima ancora che siano diramati gli inviti, chi siederà su una sedia qualsiasi scelta fra le trentasei riservate agli invitati di un convegno che si terrà due sere dopo al Museo di Storia Naturale di Verona. Croiset prevede che sulla quarta sedia da sinistra della terza fila siederà una ragazza dai capelli castani; Croiset, oltre a vari altri dettagli, percepisce che la giovane possiede un’indole inquieta e ansiosa ed è in qualche modo legata a un uomo che ha molto sofferto durante l’ultima guerra.

Il viaggio prosegue poi verso sud; a Dachau Croiset visita il lager dove fu prigioniero: qui l’uomo è assalito dall’onda degli spaventosi ricordi di quel tempo, quando per viltà aveva rifiutato il legame affettivo con una ragazza di nome Isabel — una prigioniera come lui, che non era sopravvissuta — e avvertendone ora il lancinante rimorso.

A Verona Rita, la ragazza ‘vista’ da Croiset, conduce intanto una vita quotidiana in cui ansie, incertezze e rapporti apparentemente conflittuali con la madre e i coetanei si sovrappongono al ricordo del padre scomparso.

Croiset, giunto a Verona e sistematosi in albergo, avverte sempre più distintamente il ‘contatto’ con Rita, abbinandone la visione al ricordo di Isabel; la ragazza, intanto, in compagnia dell’amica Armanda che ha reperito due inviti, si appresta a partecipare al convegno di parapsicologia.

Quella sera stessa, al Museo, le previsioni di Croiset trovano conferma in quanto, come egli aveva ‘sentito’, la sedia in questione è proprio quella su cui siede la giovane Rita; il sensitivo, oltre ad aver indovinato vari particolari come l’abbigliamento o alcuni episodi recentemente avvenuti, è altresì riuscito a cogliere alcuni tratti interiori della ragazza, come il doloroso ricordo del padre che durante la guerra fu — come lo stesso Croiset — internato in un lager nazista. Alla fine della conferenza, incontratosi brevemente con Rita, Croiset la incoraggia a superare paure e incertezze, e a lasciarsi alle spalle i fantasmi del passato per vivere pienamente la sua giovane vita.

L’esperimento di Verona, che Croiset ricorderà come ‘il più bello della sua vita’, gli ha permesso infatti di placare almeno in parte il tormento di memorie angosciose che lo hanno accompagnato per tutta la vita. Il sensitivo, in compagnia del professor Tenhaeff, riparte infine per l’Olanda.

 
 
 

The Kinks

Post n°186 pubblicato il 18 Maggio 2008 da xheaven
 

The Kinks è il nome di uno dei più importanti gruppi di musica rock degli anni 60. I Kinks erano composti da Ray Davies (1944) cantante e Dave Davies chitarrista e fratello di Ray. A completare il gruppo Mick Avory e Pete Quife. La Band Inglese ha all'attivo brani entrati nella leggenda come "You Really Got Me" (da molti ritenuto il primo pezzo hard-rock della storia, uscita nell'Agosto 1964), "All Day And All Of The Night", "Till The End Of The Day" , "Sunday Afternoon", "Dandy", "Dedicated Follower Of Fashion" , "Louie Louie" , "Lola", "Village Green Preservation Society", "Victoria", "Days", "Death of a Clown" (cantata da Dave), "Suzanna's Still Alive" e soprattutto "Autumn Almanac" e "Waterloo Sunset".

Nel 1968 Ray Davies compose anche le musiche di un'opera rock (che non venne però rappresentata), quasi un anno prima del celebre Tommy di The Who. Negli anni settanta orienteranno la propria attività musicale e concertistica in funzione soprattutto del mercato americano. Ebbero molta influenza su gruppi successivi, come i Clash.

  B   

 
 
 

ESP III

Post n°185 pubblicato il 18 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: Shorts

 Gli investigatori rintracciano Jeroen Bos, ex-collaborazionista il quale, oltre ad aver reso testimonianza alla polizia, pare avesse anche spedito una lettera anonima in cui accusava dell’omicidio il giovane droghiere Karl Olthoff.

Croiset, sentendo che l’ambiguo individuo cerca — a distanza di trent’anni — di nuocere ancora a qualcuno, mette la polizia sulle tracce di Olthoff; l’uomo, oggi fotografo d’arte, nega inizialmente ogni coinvolgimento nella vicenda, poi afferma di aver fatto parte di un gruppo partigiano da cui ha avuto l’incarico di eliminare l’ufficiale. Tale versione dei fatti, benché accettata dalla polizia — che ha fretta di chiudere un caso oltretutto caduto in prescrizione —, non convince tuttavia Croiset. Egli, qualche tempo dopo, incontra Olthoff — vedovo di Benedict, la ragazza bionda della ‘visione’ — e la figlia Guglielmina, ricostruendo con loro esattamente l’uccisione dell’ufficiale nazista: Olthoff era fidanzato con Benedict, ma di lei si era invaghito l’ufficiale tedesco che, sorpresala nei pressi del laghetto, aveva tentato di usarle violenza; era sopraggiunto il padre della ragazza e, nella colluttazione che ne era seguita — cui aveva assistito anche Jeroen Bos — quest’ultima aveva colpito il militare con il martello; il tedesco non era però morto per il colpo infertogli dalla ragazza, bensì ucciso dal padre di lei con la pistola dello stesso ufficiale, su istigazione di Bos. Il giovane droghiere era dunque innocente: Bos — le cui odiose attività di ladro e collaborazionista Olthoff ben conosceva — lo aveva ingiustamente accusato intendendo così sbarazzarsi di lui.

Croiset, che aveva intuito la verità già tempo prima, afferma di averla taciuta per timore di nuocere a un uomo che si era visto costretto all’assassinio per salvare persone a lui care; solo dopo aver appreso che il padre di Benedict è morto da tempo si è deciso a rivelare alla polizia tutti i dettagli dell’intricata vicenda.

 
 
 

Buon fine settimana da xheaven

Post n°184 pubblicato il 17 Maggio 2008 da xheaven
 

 
 
 

Diabolik Malato Terminale

Post n°183 pubblicato il 17 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: Radio X

 
 
 

Parapsicologia

Post n°182 pubblicato il 17 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: Radio X

 
 
 

Parapsicologia

Post n°181 pubblicato il 17 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: brevi

La parapsicologia (più raramente detta metapsichica) è la disciplina che si propone di studiare, in condizioni di accurato controllo sperimentale, le presunte manifestazioni psichiche anomale, che non rientrano cioè nei canoni consueti dell'esperienza comune e delle leggi naturali a noi note ma rientrano nel campo del cosiddetto paranormale.

Si tratta di una scienza di confine nell'ambito della psicologia e non va confusa con storie e presunti studi non convenzionali riguardanti il paranormale, i quali sono spesso di carattere sensazionalistico ed eseguiti a livello non professionale e in condizioni non controllate.

Fino ad ora nessuno di tali fenomeni paranormali psichici è stato osservato in condizioni controllate.

 
 
 

ESP II

Post n°180 pubblicato il 17 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: Shorts

 Durante il congresso internazionale di parapsicologia che si sta svolgendo a Utrecht, la sensitiva Anneke Jansen è sottoposta a un esperimento durante il quale riesce a individuare la provenienza di un oggetto (un frammento di meteorite) che essa non ha mai visto prima; l’attendibilità del test è però messa in discussione da una delegata britannica, la signora Margaret Mayer. Croiset, che ha assistito alla prova e non ha gradito le sprezzanti insinuazioni della donna, medita di impartirle una piccola lezione: riesce infatti — servendosi delle sue doti — a ricostruire dettagliatamente, davanti agli altri partecipanti, un imbarazzante episodio di cui la signora Mayer è stata protagonista tempo prima.

Ma una prova ben più impegnativa attende il sensitivo: il prof. Tenhaeff, che ha tenuto una conferenza ai funzionari della polizia di Rotterdam, ha da questi ricevuto una richiesta di aiuto per far luce su un curioso caso, quello di uno scheletro, privo di una gamba, rinvenuto murato nella colonna di una casa in ricostruzione, insieme a un martello.

Croiset, esaminando alcuni frammenti dello scheletro — risalente a circa trent’anni prima —, riesce a stabilire che apparteneva ad un ufficiale nazista ucciso, forse con un violento colpo al collo, durante l’ultima guerra; egli percepisce inoltre il coinvolgimento nella vicenda di una ragazza bionda in bicicletta, di un uomo anziano e di un giovane; il martello, maneggiato secondo Croiset da numerose mani, avrebbe invece a che fare con una drogheria. Gli inquirenti, pur tenendo conto delle ‘visioni’ di Croiset, manifestano in merito qualche perplessità.

Salta poi fuori una deposizione — risalente all’epoca dei fatti, il dicembre del 1943 — firmata da un tal Jeroen Bos e conservata negli archivi della polizia: in essa il testimone riferisce di aver visto due uomini trascinare il corpo di un ufficiale tedesco.

Croiset tenta, con l’aiuto del prof. Tenhaeff, di mettere ordine negli elementi della vicenda che è riuscito a visualizzare, ma lo svolgimento dei fatti appare piuttosto complesso. Il sensitivo ricostruisce tuttavia una scena abbastanza precisa: la ragazza in bicicletta sta portando dei regali — è il 6 dicembre, giorno di Sinta Klaas — e, fermatasi nei pressi di un laghetto dove in estate è solita fare il bagno, sente avvicinarsi qualcuno.


 
 
 

ESP

Post n°179 pubblicato il 14 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: Shorts

 Negli studi della televisione olandese il sessantenne Gerard Croiset risponde alle domande di un intervistatore circa le sue doti di veggente, ad esempio la sua capacità di aiutare a ritrovare le persone scomparse, e in particolar modo i bambini. Croiset è sempre emotivamente — e dolorosamente — coinvolto in tali tragici ritrovamenti, il più recente dei quali è quello di un bambino annegato in un fiume presso la città di Groningen.

Croiset, desiderando avere una conferma ‘scientifica’ ai suoi straordinari poteri, si rivolge al professor W. H. C. Tenhaeff, direttore dell’Istituto di Parapsicologia dell’Università di Utrecht. Lo studioso, dopo avergli illustrato in cosa consistono i cosiddetti fenomeni E.S.P. (che sono di tre specie: la telepatia, cioè la trasmissione del pensiero; la chiaroveggenza, cioè la capacità di ‘vedere’ oggetti nascosti o lontani nello spazio; la precognizione, cioè la previsione di eventi non ancora verificatisi), sottopone Croiset — con l’aiuto dei suoi tre assistenti Frank, Ronald e Loes — a vari test: dopo aver previsto che Tenhaeff ha intenzione di telefonare alla sua segretaria Nicky indovinandone persino il numero, Croiset riesce poi a riprodurre telepaticamente un disegno (un insetto su un fiore) eseguito da uno degli assistenti in un’altra stanza; un altro esame consiste quindi nel ‘vedere’ un oggetto (un paio di forbici) nascosto dietro un pannello di legno, prova che Croiset supera ancora con successo; l’ultimo test vede l’impiego di un particolare mazzo di carte (denominate ‘Zener’) delle quali Croiset deve ‘prevedere’ il seme prima che vengano scoperte.

Croiset entra frattanto in un singolare rapporto telepatico con lo sventurato padre di Rick, il bambino recentemente annegato nel fiume: si tratta di un dipendente dell’azienda del gas di nome Jaap Ensing, che egli non ha mai visto prima ma che gli ‘appare’ ora ripetutamente. Tale ‘contatto’, che genera in lui una sorta di crescente ossessione, lo conduce in seguito ad incontrare realmente l’uomo del gas, distrutto per la tragica sorte del figlio e la conseguente morte — per il dolore — della moglie. L’uomo, che afferma di non aver più alcuna volontà di vivere, ringrazia comunque Croiset di aver tentato di aiutarlo impegnandosi nella ricerca del ragazzo. Croiset, profondamente scosso dalla vicenda, ne riferisce al prof. Tenhaeff: assistito da quest’ultimo, il sensitivo riesce quindi, localizzandolo telepaticamente, a salvare il povero Ensing da un tentativo di suicidio.



 
 
 

The Kinks - You Really Got Me

Post n°178 pubblicato il 13 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: musica

 
 
 

LES AMANTS RÉGULIERS

Post n°177 pubblicato il 12 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: History

L'amore al tempo del 68.

Il termine Maggio francese (o Maggio parigino) viene usato per indicare un moto di rivolta studentesca che manifestò nel 1968 in Francia ed in particolare nella sua capitale Parigi.

Le cause principali della rivolta furono due:

  • la prima di ordine demografico, consistente nel fatto che il sovraffollamento delle facoltà universitarie non assicurava alla maggior parte degli studenti uno sbocco professionale
  • la seconda fu il manifestarsi di un profondo malcontento nel proletariato.

L'evento che diede inizio alla rivolta fu l'occupazione della facoltà di lettere di Nanterre da parte di circa duecento studenti il 22 marzo.
Il moto dilagò, toccando l'apice il
3 maggio, con l'ordine da parte delle autorità di sgombrare la Sorbona: Parigi fu perciò al centro della rivolta, ed in particolare il Quartiere latino.

In conclusione l'ordine venne ristabilito con le elezioni politiche che videro una netta vittoria del partito gollista già al comando, a discapito della sinistra

 
 
 

L'Orlando Furioso di Ronconi 1975

Post n°176 pubblicato il 10 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: Shorts

 
 
 

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