L'ANTICUOCA

SMETTO QUANDO VOGLIO

Creato da virginiagrey il 02/12/2008

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SCARPEMANIA

Post n°1706 pubblicato il 25 Gennaio 2011 da virginiagrey
 

In principio era il piede e  l'uomo vide  che era cosa buona ed economica: durava una vita.  

A

 

Poi, venne la donna, e vide che il piede era nudo.

 

 

a

 

 ... e non era cosa buona!

Qui nacque la prima divergenza maschio-femmina.

Allora, per non farsi frantumare le orecchie e qualcos'altro dalle dolci consorti, i primi mariti iniziarono a vagare  nelle foreste, proteggendo i piedi con  pezzi di corteccia d'albero (AHIA!) o di pelliccia (DI CHI E' QUESTA PULCE? NON E' MIA!).

Solamente quando inventò l'ago, l'uomo iniziò la sua rivalsa sulla donna:


"Ti piacciono così tanto le scarpe? E allora, falle per tutti!"

Da quel momento, nella donna nacque il conflitto di odio e amore verso le calzature, ossessione non ancora superata, fonte di mensile scontro con l'uomo, quando visiona l'estratto conto...

Relegata nella grotta, la donna  riuscì a confezionare scarpe più comode, fatte di pelle d'animale ammorbidita o di canapa intrecciata e tessuta.

Col tempo suole e tomaie si adattarono alla forma del piede, consentendo una maggiore comodità.

Nell'antico Egitto si calzavano sandali molto semplici, che consistevano in una suoletta munita di lacci da annodare al collo del piede.

Le donne greche calzavano sandali di cuoio rosso, con suole molto alte, per apparire più alte, mentre gli uomini preferivano avere stivaletti alti, ornati da borchie metalliche.

In casa, le fanciulle etrusche portavano ai piedi pantofole di panno rosso, verde o marrone; quando uscivano, calzavano sandali di cuoio, legati alla caviglia.

Nell'antica Roma, ogni classe sociale calzava scarpe differenti: i senatori portavano sandali chiusi, bianchi o neri, mentre il colore rosso era riservato agli imperatori; i soldati avevano i coturni, alti fino al ginocchio, mentre le donne patrizie sfoggiavano stretti ed eleganti sandaletti d'oro.

Nel Medioevo si indossava  la scarpina con la punta lunga di pelle foderata e cucita in modo da aderire al piede come la calzamaglia.

Dal Rinascimento fino alla fine del Settecento uomini e donne di rango calzavano scarpe finemente ricamate e con tacchi alti, men­tre in ogni parte d'Europa la gente comune doveva accontentarsi di zoccoli di legno.

Il resto lo conoscete bene: chi, da bambina, non ha mai provato la tentazione di calzare le scarpe della mamma?

 

A

Se  per la donna le scarpe costituiscono una tentazione troppo forte, un'autentica compulsività, per l'uomo, oggetto di desiderio è il contenuto delle scarpe:  i piedi femminili.
Sublimati dai tacchi a spillo,  infilati in magici sandali, il m aschio è stordito difronte a tanta manna. Da sempre i piedi e le gambe delle donne costituiscono un fattore di culto, che oggi è ostentato più che mai, complici i costumi odierni. 

Pare, insomma, che mentre la donna esercita potere calzando scarpe sexy, il maschio manifesta la propria  sottomissione attraverso questo culto. Un po' schiavo e servitore per il piacere della donna, attraverso l'adorazione e l'esaltazione dei suoi piedi..

SPERIAMO, ALMENO, CHE SIANO PULITI!!!.  

ò

 
 
 
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