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Questo blog non è una testata giornalistica, esso viene aggiornato senza alcuna periodicità stabilita. Ai sensi della legge n° 62 del 7 marzo 2001 e non è un prodotto editoriale.

 

Messaggi di Maggio 2016

Riepilogando

Post n°997 pubblicato il 31 Maggio 2016 da nonna.fra
 

Di ritorno dopo 20 giorni di ricovero e leggere queste notizie ti riamali subito 


Riepilogando:

- Jobs act 60.000 aziende che dovranno restituire 600 milioni di euro di sgravi contributivi.
- Più di un milione di italiani dovrà restituire il bonus 80 euro.

E poi siam noi gli incompetenti.........

 
 
 

Alessandro Di Battista a piazza pulita

Post n°996 pubblicato il 10 Maggio 2016 da nonna.fra
 

 

 
 
 

Altra figuraccia di Renzi da Fazio ieri sera

Post n°995 pubblicato il 09 Maggio 2016 da nonna.fra
 

 

Ieri sera il Bomba da Fazio ha sparato balle su balle e dimostrato di non sapere cosa sia l'anticorruzione. 
1) Ha confuso il 416 bis (reato di associazione mafiosa) con il 41 bis (il carcere duro) e non ha detto che ha gravemente depotenziato il 416 ter (reato di scambio di voto politico - mafioso). 
2) Ha detto che il suo Governo ha allungato la prescrizione per i reati di corruzione. Falso: la prescrizione, come riforma dell'istituto generale, è ancora bloccata da Alfano e Verdini. Ci vorrebbe la sospensione del termine di prescrizione dal momento del rinvio a giudizio o dalla sentenza di condanna di primo grado e il raddoppio dei termini per i reati di corruzione. Ma dal Governo nulla! 
3) Ha parlato dell'ANAC, come se fosse un'Autorità con speciale potere Giudiziario. Quando in realtà l'ANAC ha quale sua principale funzione solo quella di leggere le carte.
4) Non ha detto, invece, che il suo Governo e la sua maggioranza hanno bocciato tutte le proposte del M5S. Come quella sul DASPO, ovvero l'interdizione perpetua ad intrattenere rapporti di qualsiasi natura per tutti i politici, imprenditori e funzionari pubblici corrotti, sull'agente provocatore o sull'agente sotto copertura, sul whistleblowing, sul falso in bilancio e sull'autoriciclaggio. 
Dal Bomba bugie, errori e un'ammissione: quella dell'esistenza di una questione morale all'interno del Pd dopo gli ultimi scandali del Sindaco di Lodi Uggetti arrestato per appalti illeciti e cancellazione delle prove, del Presidente del PD campano Graziano per legami con la camorra dei Casalesi e dell'europarlamentare Soru condannato a tre anni di reclusione per evasione fiscale. Chi sarà il prossimo?

 
 
 

Boschi: “Chi vota NO a ottobre la pensa come Casa Pound”

Post n°994 pubblicato il 08 Maggio 2016 da nonna.fra
 

Boschi: “Chi vota NO a ottobre la pensa come Casa Pound”. Forse Miss conflitto d'interessi si è dimenticata che pure l'Anpi (Associazione nazionale partigiani) ha dichiarato che voterà NO al referendum sulla riforma costituzionale. Complimenti per la gaffe ministro! Emoticon wink

Andrea Scanzi



Gentile Ministro Boschi, il suo accostamento "chi vota no" = CasaPound è così vile, becero e idiota che mi è pure passata la voglia di sottolineare una volta di più la sua pochezza. Sarebbe tempo sprecato: ogni volta che lei apre bocca, dimostra incontestabilmente l'esistenza del vuoto cosmico. Ci spero poco, lo confesso, ma le auguro che ad ottobre il suo stato d'animo sia equiparabile a quello che caratterizza ora i tifosi del Carpi dopo i due rigori sbagliati da Mbakogu. Care cose, e mi saluti Verdini - che peraltro meglio di CasaPound non è - e quel filantropo immacolato di suo papà: sa, ad Arezzo gli voglion tutti tanto bene. Soprattutto i risparmiatori di Banca Etruria.


 
 
 

RICAPITOLIAMO GLI ULTIMI 3 ANNI

Post n°993 pubblicato il 04 Maggio 2016 da nonna.fra
 

RICAPITOLIAMO GLI ULTIMI 3 ANNI:

1. Scandalo EXPO (corruzione e appalti truccati), destra e sinistra coinvolte
2. Scandalo MOSE (corruzione e appalti truccati), PD e FI coinvolti
3. Arresto deputato PD Genovese per truffe sui fondi destinati ai giovani siciliani
4. Arresto deputato FI Galan per corruzione (era il Presidente della Commissione cultura)
5. Scaldalo sanità in Calabria
6. Mafia Capitale (corruzione, appalti truccati e associazione a delinquere), coinvolti politici del PD di FI e di Fratelli d'Italia
7. Scandalo corruzione a Brindisi, arrestato sindaco eletto con il PD
8. Scandalo metanizzazione Ischia, arrestato sindaco PD Ferrandino
9. Tangentopoli a San Giorgio a Cremano (PD), 6 arresti
10. Scandalo Banca Etruria, padre della Boschi indagato e risparmiatori truffati
11. Scandalo sanità Lombardia. Rubavano sulle dentiere, arrestato vice-presidente regione Mantovani, Lega coinvolta
12. Trivellopoli, l'inchiesta sul petrolio in Basilicata travolte il governo Renzi

NELLE ULTIME 2 SETTIMANE:

1. Brescello (PD), primo comune dell'Emilia Romagna sciolto per mafia
2. GomorraPD, arresti nel casertano e indagato per camorra il Presidente del PD Campania
3. Arrestato sindaco Lodi per appalti truccati sulle piscine comunali, è il braccio destro di Lorenzo Guerini, vice-segretario del PD

Ho sicuramente dimenticato molto altro. Me ne scuso ma sono troppi gli scandali che riguardano i partiti. Renzi dice che la questione morale non è un problema nel PD. E' vero, il problema è la questione immorale. Intanto Verdini (condannato per corruzione) è per Renzi un padre costituente. Vi imploro, aprite gli occhi. Basta aprire gli occhi per non vederli più!

Alessandro Di Battista
 
 
 

Per mandare a casa il governo basta un NO AL REFERENDUM

Post n°992 pubblicato il 03 Maggio 2016 da nonna.fra
 

Referendum, Giorgio Napolitano: 
«Se vince il no per le riforme è finita»Secondo il presidente emerito «è sbagliato personalizzare, ma è in gioco il governo»

Presidente Napolitano, in Europa si alzano muri e si tengono referendum per uscire dall’Unione. Si sta sfasciando tutto?
«Viviamo una grave crisi dell’unità europea e del processo di integrazione. Ma abbiamo appena vissuto un intervento storico del presidente degli Stati Uniti, che non è stato sottolineato abbastanza. Obama si è rivolto ai popoli europei e alle leadership. Ha fatto capire che gli Usa non vogliono più trattare con i singoli Stati europei, ma con l’Europa nel suo insieme. Ha detto che la relazione speciale tra Washington e Londra non avrebbe più senso se Londra non restasse nell’Ue. E ha usato un’espressione che mi ha colpito per la sua durezza: “È nella nostra natura umana l’istinto, quando il futuro appaia incerto, di ritrarsi nel senso di sicurezza e di conforto della propria tribù, della propria setta, della propria nazionalità». Insomma, Obama ha messo gli impulsi neonazionalistici sullo stesso piano degli istinti tribali».

Eppure proprio gli istinti tribali sembrano prevalere, soprattutto nell’Est europeo.
«Il problema è come i Paesi dell’Europa centro-orientale sono entrati nell’Unione. Quando si decise l’allargamento non si ebbe un chiarimento pieno su principi e valori fondamentali dell’integrazione: la cessione di sovranità, l’esercizio di una sovranità condivisa, l’interesse comune europeo. Anche da questi nodi non sciolti dipende il comportamento di Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, e purtroppo ora anche Polonia».

 

 

Il vero nodo è la Germania. Che ha ottenuto con la pace l’obiettivo fallito scatenando due guerre mondiali: l’egemonia in Europa.
«Non usi queste categorie. La Germania di Hitler non voleva l’egemonia, ma il dominio, da imporre con il ferro e il fuoco. Con la pace i tedeschi hanno scelto la strada della Germania europea e non dell’Europa tedesca, secondo la formula del grande Thomas Mann. Si può discutere se nell’esercizio di questo ruolo il Paese più popoloso e potente d’Europa abbia teso in anni recenti a far pesare politiche non sempre accettabili per gli altri partner».

Lei stesso nel 2014 denunciò a Strasburgo i rischi dell’eccesso di austerity.
«Precisamente. Ma lo stock di debito pubblico accumulato nei decenni non è mica un’invenzione tedesca. Si può discutere se il pareggio di bilancio possa essere da noi rinviato di uno o due anni; ma è evidente che l’Italia debba continuare il risanamento avviato con Monti, come dice anche Padoan. Non possiamo convivere per l’eternità con un rapporto tra debito e Pil superiore al 100 per cento. Certo, più otteniamo crescita, più quel rapporto si riduce».

Sentite anche le parole di Obama, è giunta l’ora di un intervento in Libia, anche per impedire che diventi una base dell’Isis?
«Per troppo tempo l’Europa ha poggiato sulle spalle degli Stati Uniti per difesa e sicurezza. Questo non è più possibile, nemmeno finanziariamente, per Washington. Sono maturi i tempi per una difesa comune europea: se ne discute dal 1952».

Sì, ma la Libia?
«Mi pare che dopo qualche confusione iniziale sia stata tracciata una linea abbastanza netta: l’Italia è pronta ad assumersi un ruolo per stabilizzare la Libia, costruire istituzioni e forze armate degne di questo nome. Occorrono un invito da parte del governo libico — purché non sia il governo di una parte ma della Libia intera —, e un passo da parte dell’Onu, che pare orientato a conferire il mandato all’Italia. E nella lotta all’Isis dobbiamo fare la nostra parte ovunque secondo una divisione di compiti all’interno della grande coalizione mondiale contro il terrorismo».

Quando era ministro dell’Interno lei prese una posizione dura: disse che i profughi non dovevano affidarsi agli scafisti.
«Mi feci promotore della prima legge organica sull’immigrazione, basata su alcuni assi: lotta all’immigrazione clandestina e al traffico di esseri umani; un sistema di quote che tenesse conto delle nostre esigenze produttive. Mi pare che oggi l’Italia si stia muovendo per riprodurre in Europa uno schema analogo: condizioni di ingresso legale; impegno fermissimo verso ingressi clandestini manovrati dalla criminalità; grande lavoro per l’integrazione».

Sulla riforma costituzionale emerge un fronte vasto del No. Che impressione le fa?
«Vedo tre diverse attitudini. Quella conservatrice: la Costituzione è intoccabile, non c’è urgenza né bisogno di rivederla. Quella politica e strumentale: si colpisce la riforma per colpire Renzi. E quella dottrinaria “perfezionista”. Dubito molto che tutti i 56 costituzionalisti e giuristi che hanno firmato il manifesto contro siano d’accordo su come si sarebbe dovuta fare la riforma. Ma questa è una posizione insostenibile: perché il No comporterebbe la paralisi definitiva, la sepoltura dell’idea di revisione della Costituzione».

Intende dire che si sta saldando nel Paese un fronte conservatore?
«Non bisogna fare di ogni erba un fascio tra coloro che esprimono riserve, fanno valutazioni contrarie, fanno campagna per il No. Occorre rispetto per le riserve; per quanto se ne siano espresse in Parlamento con grande abbondanza. Non dimentichiamo quanto tempo è stata discussa dalle Camere la legge di riforma, quante consultazioni sono state fatte con l’esterno, quanti emendamenti sono stati avanzati, sia pure spesso per ostruzionismo. Occorre rispetto per chi obietta che ci sono elementi non ben risolti: del testo approvato si continuerà a discutere. Una volta confermata la legge, bisognerà mettersi al lavoro per costruire davvero questo nuovo Senato, e trarre dall’esperienza ogni possibile conseguenza».

Non sarebbe stato meglio mantenere l’elezione diretta?
«In Europa non esiste quasi più nessun esempio di Senato eletto direttamente dai cittadini: un elemento di base per farne il doppione della Camera. In Germania il Bundesrat è fondato sulla rappresentanza deiLaender, in Austria pure. In Francia esisteva un Senato come in Italia; ora non è più eletto direttamente, ma dai rappresentanti delle Regioni e dei Comuni».

La nostra Costituzione è davvero superata, secondo lei?
«La prima parte esprime in piena luce principi e valori fondamentali di convivenza civile e politica. La seconda parte, sull’ordinamento della Repubblica, ha presentato da subito gravissime fragilità. Nell’equilibrio dei poteri l’esecutivo è stato fin dall’inizio debole. I costituenti avevano previsto la necessità di dispositivi per evitare l’instabilità dei governi e le degenerazioni del parlamentarismo; ma questi dispositivi non sono mai arrivati. Presto apparve chiaro che il bicameralismo paritario era indifendibile. Siamo in ritardo gravissimo. I tentativi sono stati molti: la bicamerale presieduta da Bozzi, la commissione De Mita-Iotti, la commissione D’Alema, che vide collaborare tutte le forze politiche e fu silurata alla fine. Se si affossa anche questo sforzo di revisione costituzionale, allora è finita: l’Italia apparirà come una democrazia incapace di riformare il proprio ordinamento e mettersi al passo con i tempi. E questo lo devono capire tutti; anche quelli che vorrebbero usare il referendum per far cadere Renzi».

Ma Renzi non ha sbagliato a legare le sorti del governo alla vittoria del Sì?
«Renzi non avrebbe dovuto dare questa accentuazione politica personale; ma solo un ipocrita può dire che, se ci fosse un rigetto su una questione così importante, su cui il governo si è tanto impegnato in Parlamento, non si porrebbe un problema per le sue sorti. Renzi ha sbagliato a metterci un tale carico politico: se vince il Sì vince la riforma, vince l’interesse generale del Paese; non è un trofeo che Renzi possa impugnare, non è un’incoronazione personale. Di recente Renzi nel discorso alla Camera prima del voto definitivo sulla legge ha corretto il tiro, ha evitato quella accentuazione, è entrato nel merito».

Esiste in Italia una nostalgia di Mani Pulite, del ’92?
«La condizione del ’92 è irripetibile, se non altro perché allora c’era il vincolo dell’autorizzazione a procedere; e ogni giovedì pomeriggio si doveva affrontare una grossa massa di procedimenti. Da presidente della Camera ricordo che riuscimmo a fare un lavoro serio, rispettoso degli elementi che la magistratura portava al vaglio del Parlamento; anche se per me ci fu una cosa terribile».

Quale?
«Quando si suicidò il deputato socialista Moroni, il giorno dopo lessi la sua lettera in Aula. Moroni era stato perseguito per aver violato la legge sul finanziamento pubblico dei partiti; non per appropriazione personale di denaro. Aveva ottenuto vantaggi impropri per il partito; non aveva rubato per sé. Oggi si rivelano fenomeni di corruzione estesa molto gravi, spesso a fini strettamente di arricchimento personale. E si vorrebbe una capacità di azione del sistema giudiziario incisiva come allora. Ma quel sistema fu per molti aspetti criticabile. Nulla si può ripetere ciecamente».

Cosa risponde a chi le accusa di interventismo?
«Chi lo fa ignora l’articolo della Costituzione che sancisce che il presidente della Repubblica uscente diviene senatore a vita, mettendo la sua esperienza e il suo equilibrio al servizio dell’interesse nazionale. Lasciamo stare le stupidaggini di chi immagina che io abbia poteri che non ho più. Sono in grande sintonia con l’operato del presidente Mattarella, sono suo amico da anni, ho con lui rapporti limpidissimi. Il resto sono sciocchezze che trovo sia su giornali impegnati in una campagna contro di me fin da quando ero al Quirinale, sia in bocca a esponenti del centrodestra che vennero a chiedermi la disponibilità a essere rieletto, forzando la mia volontà».

Se potesse tornare indietro, accetterebbe di nuovo la rielezione?
«Come si fa a rivivere oggi la situazione del 2013? In Parlamento c’era la maggioranza in una Camera e non nell’altra. Tutti i partiti si impegnarono a fare una nuova legge elettorale e la riforma costituzionale. Ritenni di non potermi tirare indietro. E il mio ulteriore sforzo fu riconosciuto con tale ampiezza in Italia e fuori Italia, che posso abbandonare al loro destino quelli che applaudirono il mio polemico discorso alle Camere del 2013 e oggi conducono la loro campagna faziosa».

http://www.corriere.it/politica/16_maggio_03/referendum-giorgio-napolitano-se-vince-no-le-riforme-finita-933a0240-109d-11e6-aba7-a1898801ab6b.shtml

 
 
 

Arrestato del PD oggi Simone Uggetti ,sindaco di Lodi

Post n°991 pubblicato il 03 Maggio 2016 da nonna.fra
 

 



E' stato appena arrestato per corruzione il sindaco di Lodi, manco a dirlo, del PD. Uggetti, così si chiama, prima di diventare sindaco era stato assessore all'ambiente, alla mobilità, all'urbanistica nella giunta Guerini. Guerini è il vice-segretario del PD nazionale, il braccio destro di Renzi insomma. Questi sono i fatti. Gli arrestati del PD non fanno più notizia. Il PD ha un immenso problema con il malaffare. Il M5S ha da mesi pronto un pacchetto anti-corruzione che farebbe risparmiare centinaia di milioni di euro ai cittadini. Proposte logiche come la riforma della prescrizione, il DASPO per i corrotti e l'agente provocatore (forze speciali che si infiltrano nella pubblica amministrazione per scoprire dall'interno i reati). Gli arresti quotidiani, l'entrata, di fatto, in maggioranza del condannato per corruzione Verdini e tutti gli scandali che hanno travolto il PD (EXPO, Mose, Mafia Capitale, Trivellopoli) vi fanno capire perché non approvano le nostre proposte. Resterebbero in pochi evidentemente. Vi prego, votiamoli via!
 
 
 
 
 

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Data di creazione: 09/11/2012
 

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