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Messaggi del 21/11/2014

Pediatri arrestati, spingevano a usare latte in polvere per premi farmaceutici

Post n°735 pubblicato il 21 Novembre 2014 da nonna.fra
 

Inducevano le neo-mamme a scegliere l'allattamento artificiale per favorire ditte produttrici. In cambio ricevevano computer e viaggi. Tra i 18 finiti in manette anche due primari. Arresti in Toscana, Lombardia, Marche e Liguria

 

Inducevano le mamme a utilizzare latte artificiale al posto di quello materno mentre stavano allattando i propri bambini al seno. E questo non per motivi di salute, ma per favorire alcune aziende di note ditte produttrici. In cambio, ricevevano i più svariati “regali”, da smartphone a computer, ma anche condizionatori, televisori e viaggi all’estero. Per un giro di mazzette per centinaia di migliaia di euro. Agli arresti domiciliari sono finiti 18 persone:12 pediatri (tra cui due primari), 5 informatori scientifici e un dirigente d’azienda di alimenti per l’infanzia. L’accusa, al momento, è quella di corruzione. Disposti anche 26 decreti diperquisizioni in Toscana, Lombardia, Marche e Liguria

clicca per vedere il video dei CARABINIERI DEL NAS 

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/21/livorno-spingevano-mamme-usare-latte-in-polvere-arrestati-12-pediatri/1225453/

Tra i 18 arrestati ci sono otto medici di Pisa, uno del Livornese, uno di Piombino, uno di Lido di Camaiore, un primario di La Spezia (residente a Pisa) e uno di Empoli (residente a Pisa).  “Siamo completamente all’oscuro di quanto accaduto e ignoravamo il comportamento dei pediatri – fanno sapere dall’Ausl 5 di Pisa – Sono una decina quelli dell’azienda Usl 5 coinvolti, circa il 30% degli specialisti di libera scelta in forza nell’azienda sanitaria. Il direttore generale sta valutando la situazione”. L’azienda sanitaria sta provvedendo a fare il quadro della situazione, per capire come evitare problemi nell’assistenza pediatrica alle famiglie che erano seguiti dai medici coinvolti.

Tra coloro che sono stati arrestati perché accettavano viaggi esmartphone in cambio di convincere le madri ad usare latte artificiale ci sono Michele Masini, dirigente 50 anni residente a Limbiate (Monza e Brianza), Dario Boldrini, informatore, 33 anni, di Pisa, Valter Gandini, 70 anni, informatore, di Pisa. Vincenzo Ruotolo, 64 anni, informatore, di Grottammare (Ascoli Piceno), Gianni Panessa, 59 anni, informatore di Livorno,Giuliano Biagi, 35 anni, informatore di Massa, Maurizio Petri, 64 anni, medico pediatra di Cascina, Fabio Moretti, 61 anni, di Chianni (ambulatorio a Pontedera), Marco Granchi, 61 anni, medico pediatra di Pontedera (ambulatorio a Ponsacco), Claudio Ghionzoli, 63 anni, residente a Pisa (ambulatorio a Cascina),Renato Domenico Cicchiello, 66 anni, di Livorno, medico pediatra, Stefano Parmigiani, 57 anni, residente a Parma, medico pediatra del presidio ospedaliero del Levante ligure (La Spezia), Roberto Bernardini, 57 anni, medico pediatra residente a Calcinaia, ufficio ospedale San Giuseppe, Asl 11, Empoli, Gian Piero Cassano, 65 anni, residente a Lido di Camaiore medico pediatra, ambulatorio a Viareggio, Marco Marsili, 59 anni, medico pediatra di Piombino, Roberto Rossi, 62 anni, residente a Palaia, medico pediatra con ambulatorio a Capannoli, Eros Panizzi, 61 anni, residente a Peccioli medico pediatra, Luca Burchi, 59 anni, medico pediatra residente a Volterra. Altri arresti sono stati eseguiti nelle Marche, in Lombardia e in Liguria.

 
 
 

DONNE PICCHIATE, IL PENSIERO DEGLI ITALIANI

Post n°734 pubblicato il 21 Novembre 2014 da nonna.fra
 

L'uomo picchia la donna in casa? "Sono fatti privati, no denuncia". Il pensiero choc degli italiani

 

Per un italiano su tre la violenza domestica sulle donne è un fatto privato da risolvere all'interno della famiglia. Per uno su 5 è accettabile denigrare una donna con uno sfottò a sfondo sessuale. Uno su 10 pensa che se le donne non indossassero abiti provocanti non subirebbero violenza mentre uno su 4 è convinto che se una donna resta con il marito che la picchia, diventa lei stessa colpevole. Numeri esageratamente desolanti che emergono dal report "Rosa Shocking. Violenza, stereotipi...e altre questioni del genere", realizzato da Intervita con il supporto di Ipsos e presentato oggi alla Camera alla presenza della presidente Laura Boldrini. Nel report si ricorda che nonostante la nuova legge contro i femminicidi varata un anno fa, ogni tre giorni in Italia una donna viene uccisa dal partner, dall'ex o da un familiare. Di chi subisce violenza, solo il 7,2% denuncia l'accaduto. In un anno più di un milione di donne finisce nella rete dei soprusi al maschile, che si ripetono più volte arrivando alla vergognosa cifra di 14 milioni di atti di violenza (dallo schiaffo allo stupro). Oltre 25 i casi al giorno di stalking. Secondo i calcoli di Intervita, comunque, c'è un aumento degli investimenti in prevenzione, che passano da 6,3 milioni di euro del 2012 a 16,1 milioni di euro nel 2013. Gli stereotipi non sono duri a morire solo tra gli uomini: è scioccante constatare, dal sondaggio, che ben il 61% delle intervistate ritiene che quello che accade in una coppia non debba interessare agli altri, il 79% che se un uomo viene tradito è normale che possa diventare violento, il 77% che se ogni tanto gli uomini diventano violenti è per il troppo amore e il 78% che per evitare di subire violenza le donne non dovrebbero indossare abiti provocanti. Per fortuna, un dato confortante: l'86% pensa che se una donna viene picchiata dal marito, dovrebbe lasciarlo.

http://www.caffeinamagazine.it/societa/5277-l-uomo-picchia-la-donna-in-casa-sono-fatti-privati-no-denuncia-il-pensiero-choc-degli-italiani

 
 
 

barista multato per una ciottola per cani fuori dal locale,sindaco paga multa

Post n°733 pubblicato il 21 Novembre 2014 da nonna.fra
 

Ciotola per cani fuori dal locale, barista multato con 168 euro

A Vigevano una vigilessa multa un commerciante per "occupazione di suolo pubblico". Il sindaco non ci sta, paga la multa e apre un'indagine amministrativa

 

 

Nella città viscontea in provincia di Pavia la vicenda fa discutere ormai da qualche giorno, da quando il titolare del bar "Grecale" in Corso Vittorio Emanuele è stato multato per aver lasciato in strada una "una struttura a base circolare, di 30 centimetri di diametro e 30 di altezza, con annessa bacinella contenente acqua".

Ad elevare la sanzione un'inflessibile e solerte vigilessa, irriducibile nel far rispettare il regolamento comunale. Una severità che però non è piaciuta né ai cittadini né al sindacoAlessandro Sala che, fatta una colletta tra i suoi amministratori, ha pagato lui stesso la multa: "Ritengo che la polizia locale abbia ben altre priorità - spiega il sindaco" quali garantire la sicurezza e il decoro della città".

Sul proprio profilo Facebook, il titolare del "Grecale" non riesce però a raccapezzarsi: "Non pensavo di violare il Codice della Strada. Il nostro voleva solo essere un gesto di cortesia. Appena c’è stato fatto notare che la ciotola non era regolamentare l’abbiamo tolta. Non ci aspettavamo la sanzione. Ora stiamo studiando il regolamento del Comune per metterci in regola".

Ora però il primo cittadino vigevanese, racconta La Provincia Pavese, non solo ha pagato la multa, ma ha anche avviato un'indagine amministrativa interna per chiarire le responsabilità di una vicenda.

 

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ciotola-cani-fuori-locale-barista-multato-168-euro-1069504.html

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 09/11/2012
 

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