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i fornelli di gio'

Ricette tipiche della cucina italiana e marchigiana in particolare - mens beata in corpore beato

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Agnolotti alla Lilia - primo piatto di pasta ripiena - impasto e realizzazione

Foto di old_eagle

Questo è un primo piatto di pasta ripiena che definire “sontuoso” è limitativo, è più che regale.
È il mio piatto tradizionale del primo dell'anno e la ricetta è stata messa a punto (dopo molti tentativi) dalla mia vegliarda e, poiché il suo nome è Lilia, non posso fare a meno di chiamarli "agnolotti alla Lilia".
Essi vengono mangiati ovviamente asciutti e chi volesse travalicare tutti i confini della... dietetica... può cuocerli, prima di condirli col sugo, nel brodo di carne.
È costoso e dovrebbe essere un piatto unico, ma si sa... la festa è festa...

Questo ripieno richiede tassativamente un prezioso "scrigno" di pasta fresca all'uovo possibilmente fatta a mano.

Ingredienti per circa 200 agnolotti (se ne calcolano circa 40/persona):
100 gr di petto di pollo.
100 gr di capocollo di maiale (fresco, non l'insaccato).
100 gr di vitellone magro.
100 gr di mortadella (senza pistacchi).
500 gr di spinaci freschi.
100 gr di parmigiano grattugiato al momento.
100 gr di burro.
1 salsiccia di maiale.
2 uova.
Noce moscata.
Sale


Preparazione:
Con un coltello (no la mezzaluna) tritate grossolanamente gli spinaci dopo averli lessati (vedere
il post Scelta, preparazione e lessatura degli spinaci )
Passate al tritacarne a grana grossa (ma voi tritatela come vi pare) tutta la carne all'infuori della salsiccia.
In una terrina unite al macinato il sale, la noce moscata, la salsiccia e amalgamate bene il tutto.
In un tegame mettete il burro, fatelo sciogliere senza soffriggerlo, quindi, a fuoco medio, versate il contenuto della terrina e mescolate in continuazione in modo che non si attacchi per ca. 10 min.
A questo punto unite gli spinaci lessati e continuate a mescolare con cura.
Quando il tutto sarà ben mescolato, unite il parmigiano grattugiato e le uova intere.
Continuate a mescolare per almeno altri 5 min e il vostro impasto per gli agnolotti è pronto.
Per la realizzazione degli agnolotti vedi video. 
Per la realizzazione della sfoglia a mano (per chi si vuole cimentare)- vedi video -..

La cottura dovrà avvenire, come per tutta la pasta, in abbondante acqua salata portata ad ebollizione e il tempo necessario sarà, ovviamente, funzione dello spessore della pasta adoperata, del periodo trascorso dalla preparazione, etc... quindi va monitorata costantemente, inoltre, tale pasta, a causa dell'aria comunque contenuta (che, ricordate, si dilata con la temperatura) tende a venire a galla, quindi, con un cucchiaio di legno, occorre “spingere” in basso gli agnolotti più affioranti per ottenere una cottura omogenea.
Una volta che avrete il grado di cottura desiderato (mi raccomando al dente, se no si sfasciano tutti), prelevateli delicatamente con un cavapasta (vedete il post accessori) e posateli in una terrina o fiamminga dove avrete già messo un po' di
sugo di carne, mettete ancora sugo sopra e mescolate delicatamente con una schiumarola.
Unite con più che una spolverata di parmigiano appena grattugiato, portate in tavola e servite sempre con la schiumarola.

agnolotti_flick

 

Consigli e accorgimenti.
Non fate mai mancare il formaggio grattugiato sulla tavola, come non deve mancare una salsiera con del sugo.
Se vi avanza l'impasto (io, in genere, ne faccio più del necessario) , mettetelo in un sacchetto di polietilene per alimenti e riponetelo in freezer (ricordatevi di utilizzarlo non oltre tre mesi dal congelamento).
Se invece avete confezionato più agnolotti del voluto conservateli secondo le modalità del post lista alimenti conservati alla voce La pasta ripiena.

 

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PROVENIENZA GENTILI OSPITI

PROVERBIO 1

Fa'l pà n'puretto ié se slama l'forno.

traduzione letterale in italiano: quando fa il pane un povero (poveretto) gli si slama (frana) il forno.

Per capire il  proverbio, bisogna andare indietro nel tempo quando il pane si faceva in casa e lo si portava a cuocere dal fornaio: i poveri avevano ben poche occasioni di farlo.

Significato traslato: è un proverbio un po' verghiano... per una volta che cerchi di alzare la testa, il mondo ti cade addosso.

 

PROVERBIO 2

Sta cui (con i) frati e zappa l'orto.

Per spiegare questo proverbio bisogna risalire al... medio evo, periodo storico in cui i latitanti erano ben felici di prestare la loro opera nei conventi (zona franca), al posto di essere incarcerati o peggio.

Significato traslato: c'è chi si adatta a tutto per il proprio tornaconto.

 

PROVERBIO 3

chi cia'l pà, n'cià i denti

traduzione letterale: chi ha il pane non ha i denti.

Significato traslato: molte volte chi ha una qualsivoglia fortuna non sa approfittarne.

 

PROVERBIO 4

chi sparte n'capa.

Traduzione letterale: chi fa le parti non sceglie.

Il significato è palese e si applica un po' a tutto, dalla divisione di una bistecca a quella di un terreno.

 

PROVERBIO 5

Fa cume i ceghi de Lureto... (ié ce vole n'soldo pe'ncumincià e du pe lassà n'dà)

Traduzione letterale: fa come i ciechi di Loreto... (gli ci vuole un soldo per cominciare e due per lasciar andare -smettere-)

É un proverbio che proviene da tempi lontani, quando il Santuario di Loreto era attorniato di ciechi (veri, ma, più probabilmente, fasulli) dediti all'accattonaggio che, per un soldo, si mettevano a cantare poi, una volta cominciato, non se la finivano più e bisognava dar loro il doppio per farli smettere.

Il significato traslato è più che ovvio... molte volte per far fare qualche cosa a qualcuno bisogna spingerlo... ma quando ha incominciato non si ferma più; basta vedere quello che succede a chi si avvicina sospettoso al pc... non se ne stacca più..

 

PROVERBIO 6

Quesso e gnente iè dà parente.

Traduzione letterale: questo e niente gli è parente (sono parenti).

il significato può essere esteso a parecchie situazioni, tanto per rimanere in tema... culinario... è l'esclamazione davanti a una porzione di cibo... misera

 

DAL 18-12-2009

 
 
 

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