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La Fragola

Post n°86 pubblicato il 13 Ottobre 2014 da DriadeSalicornia

 






Alzi la mano chi non ha mai assaggiato in vita
sua una deliziosa fragolina di bosco!!!
La fragola, Fragaria vesca L., chiamata anche
frola, fravela, mura de terra, fa parte della famiglia
delle Rosacee.
Da non confodere con la Potentilla fragariastrum,
cioè la fragola matta, che ha piccoli fiori a petali
bianchi a forma di cuore che non dà frutti eduli.
La fragola è una pianta antica, già gli uomini primitivi la
apprezzavano e più avanti il poeta romano Publio
Virgilio Marone l'ha cantata in una sua egloga.
Il filosofo e scienziato francese Fontanelle le adorava,
il celebre botanico Linneo si curò la gotta con le fragole.
Il frutto, oltre che essere ottimo, è anche ricchissimo di
vitamina C, ferro e antiossidanti.
Si dice sia anche afroisiaco...
In medicina le sue foglie e il rizoma, ricchi di tannino,
si usano in preparazioni diuretiche e astringenti.
L'infuso di foglie è un ottimo tè rinfrescante e gradevole,
per non parlare degli ottimi liquori preparati con le fragoline
di bosco, le marmellate e le torte.
L'infuso di fragola, preparato immergendo per 15 minuti
in acqua bollente una manciata di foglie essiccate, ha
proprietà antireumatiche, astringenti, diuretiche,
anticalcolosi,illuminante del colorito della pelle: bisogna
filtrarlo e berne 4 bicchieri al giorno prima e dopo i pasti.
Oppure il decotto, preparato con 1 litro d'cqua bollito per
10 minuti con una manciata di rizomi.
Filtrare e berne 3 bicchieri al giorno.
Fettine di fragola applicate sulla pelle del viso stanca e
opaca dopo una giornata stressante ridanno subito
freschezza e luminosità.
Ma se si esagera col mangiarle ( cosa facilissima perchè
sono troppo buone!) possono provocare fastidiose orticarie
nei soggetti più sensibili.
Alcuni medici sostengono he basta assumerne poco per
volta per far svanire questa allergia.
Io non ne soffro, quindi me ne mangio a manciate!!!!
Sono insuperabili con la panna montata e le meringhe...
Sorpattutto quelle di bosco!


 
 
 

L'Alchechengio

Post n°85 pubblicato il 12 Ottobre 2014 da DriadeSalicornia

 

L'alchechengio, Physalis alkekengi L., chiamato anche
alchechengi, palloncini, fiasche da corai, balunsì,chichinger,
fa parte della famiglia della Solonacee.
Fiorisce nel mese di Maggio in terreni calcarei o vigneti,
fino a 1500 metri; durante l'estate il calice floreale si
gonfia come un palloncino, da qui il nome greco phiysalis
dal verbo phusao, che significa gonfiare, di un vivace colore
rosso vivo.
I frutti maturano a Settembre e somigliano alle ciliegie.
Si mangiano freschi, ma non più di una trentina al giorno!
La pianta era già nota ai tempi di Discoride e Galeno per
curare la gotta, ed era già diffusa in Asia, Europa e
regioni mediterranee.
Attualmente con tutta la pianta, esclusa la radice, si
prepara un buon vino dalle proprietà diuretiche.
Inoltre cura edemi, calcolosi, itterizia.
La conservazione delle piante raccolte richiede molta
cura: le bacche vanno messe a essiccare nel forno,
le foglie all' ombra.
In tante pasticcerie italiane, soprattutto il Lombardia,
si usa ricoprire i frutti dell'alchechengio di cioccolato!
E sono buonissimi!!!!


 
 
 

La Camomilla

Post n°84 pubblicato il 11 Ottobre 2014 da DriadeSalicornia


Camomilla comune


 

Camomila romana



La camomilla, Matricaria chamomilla L., chiamata
anche matricaria, camomilla comune o camomilla
tedesca, fa parte della famiglia delle Composite.
Oltre a questa esistono diverse specie di camomilla!
Tra le più conosciute e usate troviamo la camomilla
romana, il cuinome latino è Anthemis nobilis.
La camomila comune cresce in pianura,terreni incolti,
 nei campi di frumento, in zone asciutte e sassose
fino a 200 metri.
Cresceva diffusamente in Grecia ed è apprezzata fin
dal'antichità per il suo profumo particolare.
Le scoperte empiriche sulla camomilla
di Discoride, medico, botanico
e farmacista della Grecia antica, in particolare sulle sue
proprietà emmenagoghe,sono state confermate
nei laboratori moderni ben diciannove secoli più tardi!
La camomilla romana, invece, veniva coltivata, come dice
il nome, principalmente a Roma.
E'chiamata anche camomilla inglese forse per il
suo aspetto più aristocratico rispetto a quella comune.
Più bella da vedere, si, ma molto meno attiva!
Con i capolini della camomilla, raccolti in Luglio e Agosto,
adeguatamente essiccati, si prepara un infuso
ricco di vitamina C, e potassio che agiisce come ottimo
sedativo, tonico,calma gli spasmi allo stomaco e
all'intestino, coliche renali e biliari.
Favorisce la digestione, calma nausea e vomito.
Aiuta ad abbassare la febbre, il raffreddore e le nevralgie.
Esternamente si può usare come colluttorio contro il mal
di gola.
Cura le scottature, previene ulcere, infezioni e disinfetta
le ferite.
Con l'olio di camomilla so frizionano le parti colpite
da dolori articolari.
Applicato come decotto sui capelli ha un effetto
ammorbidente e schiarente.
Contrariamente a quanto si pensa sui soggetti nervosi
può provocare nervosismo e insonnia.

 

 
 
 

La Dulcamara

Post n°83 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da DriadeSalicornia









La dulcamara, Solanum dulcamara L.,chiamata
anche amara-dolce, len dolz, vigna servaega, fa
parte della familgia delle Solanacee.
Cresce dal mare ai monti, in terreni umidi, colture,
giardini, fino a 2000 metri.
E' simile ad una liana con i fiori a stella e le foglie un pò
pelose.
Conosciuta fin dall'antichità per le sue proprietà lassative,
nel medioevo si scoprirono anche l sue virtù comsetiche.
Oggi è una pianta poco usata perchè è VELENOSISSMA,
specialmente le sue bacche.
Di essa si è sempre usato il fusto, ricco di midollo, e
le foglie essiccate da almeno un anno,ma vanno rispettate
scrupolosamente le dosi perchè contiene alcaloidi.
Se usata con criterio la dulcamara ha ottime proprietà
depurative, diuretiche, lassative.
Gli stregoni di un tempo preparavano con il succo dei rami
dei potentissimi narcotici con effetto allucinatorio.



 
 
 

Il Fico

Post n°82 pubblicato il 09 Ottobre 2014 da DriadeSalicornia

 

 

 

Il fico, Ficus Carica L., fa parte della famiglia delle
Moracee e cresce nell'area del Mediterraneo.
E' tra gli alberi da frutto più antichi: nel Vecchio Testamento
è uno dei simboli d'abbondanza legati alla Terra Promessa.
I fichi erano tenuti in grande considerazione da tutti
i popoli anitchi del Mediterraneo, soprattutto dai Greci
e dai Romani.
E' un frutto molto nutriente e digeribile,particolarmente
ricco di zucchero, proteine, calcio e oligoelemnti.
Il frutto appena colto dalla pianta è ricchissimo di vitamina
C, A e B, ferro, calcio, manganese, potassio, bromo
che lo rendono un ottimo rimedio contro la fatica fisica
e mentale, riminalizzante, tonificante.
Raccomandatissimo alle donne in gravidanza!!!
Le proprietà medicinali del fico sono numerose: il frutto
ha importanti proprietà nela cura di gastroduedeniti,
ulcera, distonie neurovegetative, disturbi polmonari; i
cosidetti semi, che in realtà sono veri frutti, esercitano
un'azione lassativa; il decotto di fichi secchi è lenitivo
ed emolliente.
Le foglie di fico hanno propietà emmenagoghe,
antinfiammatorie ed espettoranti, ma possono produrre
reazioni allergiche solamente toccandole.
Il lattice del fico non ancora maturo si usa per trattare
calli e verruhe, ma è anche urticante e irritante.
Io ci preparo ottimi dolci e marmellate, con i fichi non
con il lattice!!!


 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: DriadeSalicornia
Data di creazione: 06/07/2014
 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

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