LA LUCE DOPO IL BUIO
uscendo dal buio della mia anima ..scoprendo che tutti siamo Luce..dipingo frammenti di colori..fotografo istanti di vita..raccolgo pensieri..per spargere LUCE ..perle di saggezza raccolte nei miei girotondi per internet..per ARRICCHIRE D'AMORE il ns cammino verso la LUCE..e semplicemente parlarci con il cuore di AMICIZIA!
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Dario Chioli
LA LUCE DELL'INTERNO SPLENDIDA
Poesie dai trentanove ai quarantun anni
Non qui
dove si spengono le stelle
Non strapperò corolle
dal giardino
Un fiato
una penombra
un dio
Amore è invisibile d’amore
13.2.1996
Canzoni sono state cantate
belle
in tempi lontani.
Strani santi han fatto miracoli
in terre inaccessibili.
Ma il tuo luogo delle meraviglie
è più lontano,
più inaccessibile ancora,
dietro il tuo io
che t’ha rubato Dio.
13.VI.1996
Ora ritiro l’ali dei sensi,
ritraggo dalla mente l’essere.
Presenza senza atto
corrode tutto il mondo.
D’amore si liquefano le stelle
in elisir del non essere.
27.VIII.1996
Sosto sospeso
sopra un incerto ponte
Rabbrividisco
Nuvole lattiginose da est
celano la mia fuga nel vento
11.VIII.1997
Una terra ove sono e non vi giaccio
So di essere un uomo che non sono.
Sulla riva di una terra lontana cammino,
ma dal mare è silenzio.
Una terra ove sono e non vi giaccio,
una terra di passi e non di fede.
Il sapiente è nemico del vivente.
27.VIII.1996
Ora ritiro l’ali dei sensi,
ritraggo dalla mente l’essere.
Presenza senza atto
corrode tutto il mondo.
D’amore si liquefano le stelle
in elisir del non essere.
27.VIII.1996
Oh ci bastino
questi interminati viaggi.
Non v’è anima
se visibili siamo.
Figlia della brezza,
dalla culla dei venti
si fa incontro e ti guarda
in purezza intangibile
la mente.
27.VIII.1996
Se in fuga vai,
chissà la tua dimora
chi va ospitando,
il tetto se cadrà,
e tu che ne farai
se un giorno ritornando
solo vedrai rovine?
E se invece rimani,
quel sentiero
che nessuno percorre
quante erbacce,
quale intrico di rovi
l’ostruiranno?
Se volessi partire,
come vedrai la strada?
Per questo vado
quando sembro stare,
e mi riposo
mentre sembro andare.
Nella dimora ospito la fuga
e così reggo la casa ed il sentiero,
abitante del tempio e del pensiero.
27.VIII.1996
Un sottomondo cerco
o un sopramondo
Tra queste maschere
non so che si nasconde
Ma se canto la voce
non ritorna
Un paese invisibile
la ruba
11.VIII.1997
Sosto sospeso
sopra un incerto ponte
Rabbrividisco
Nuvole lattiginose da est
celano la mia fuga nel vento
11.VIII.1997
Noto solo agli amanti,
un albero li nasconde,
nato dal loro seme,
tra le sue fronde di mago.
L’albero è vivo,
l’invisibile luce
ne pervade la mente
finché l’amore dura.
E chi disama
è un essere perduto
che ha lasciato il suo cuore
alle radici dell’albero.
Un se stesso migliore
ancora siede là sotto
e canta appassionato
per l’eternità.
11.VIII.1997
Libero qualche minuto ogni vita
I.
Nomi vicende concatenazioni
molteplici
cose attaccate a pensieri
emozioni
il tuo occhio
piange vento
Non rugiada non sole
non inverno né estate
solo una storia di fantasmi
uno spauracchio per bambini
ma nessun bambino che sappia d’esserlo
tutti adulti appena aprono gli occhi
quintali di sentimenti adulti col primo vagito
Adulti piccoli
mai bambini
Il bambino è il tuo futuro
se futuro avrai
se distruggi l’adulterio
che ti ha generato adulto
se distruggi la confusione
che ha confuso il tuo presente
Il passato di questo mondo
ha preso il posto del tuo presente
le necessità dei morti
le chiami il tuo io
ragioni coi pensieri dei cadaveri di ieri
così attaccati alla propria tomba
così privi d’amore
Tuttavia dietro tutto
splende ancora il paradiso terrestre
il suo recinto di vento stellare
è coperto di paraventi
tranne la piccola porticina
per la quale il tuo io vien distrutto
Se ci passi
confuso rinasci
Intensa
la vita
splende nei tuoi occhi
II.
Mi guardo d’intorno
ma non c’è davvero un d’intorno
Contrade della mente
e la mente è contrada dell’io
e l’io è contrada del passato
e il passato è contrada dei morti
Chiudo gli occhi e non perdo nulla
solo il cuore ha un suo occhio
che guarda e vede
qualcosa che la mente non può esprimere
Siedo sulla porta del mondo:
la porta del mondo è un silenzio
che s’impone alla tua scelta
la porta del mondo è
parola di un altro
III.
Un altro è salito
sul pulpito del predicatore
la sua lingua è poco chiara
o forse è il tuo orecchio che balbetta
Balbetta il tuo udito
mentre l’altro t’incita
a guardarti nello specchio
spogliandoti del passato
Quante epoche stanche
da cui non vuoi separarti
che passione soffrire
Meglio da idiota tra gli idioti eccellere
che non lasciare perdere
cambiare stanza
La stanza di fianco non la conosco
il bene inatteso è peggio del male noto
non puoi prefigurartelo
ci vuol fatica a prenderlo
IV.
Quanta fatica morire
eppure questo cerco
Avevo un’anima pura
nel mondo prima del mondo
quanta fatica per gettare via
quello che splendeva
Amo solo i colori torbidi
le passioni infelici
Sono così nobile
perché voglio morire
questo mi distingue dal cane
che è disposto a morire solo per amicizia
(per salvarmi rischierebbe di morire lui
perché è un cane)
Sono così nobile
ogni scelta una sfida
anche se in me sono i morti a scegliere
Quanti tumuli del passato
milioni d’anni il mio pensiero
libero qualche minuto ogni vita
Che paura quei pochi minuti
quasi un non essere di tutto ciò che sono
Cerco un cappello di passato
per coprire la testa di questo presente
Che orrore
il diavolo della tua libertà
quando appare il vasto paesaggio
e sopra c’è scritto: la tua gioia
e tu senti che tua non è tua ma di quell’altro
e quell’altro chi è
V.
Per questo sentierino tra i boschi
non troppo facile non troppo difficile
ecco passa il tuo destino
non visto né visibile
non puoi farci nulla
non è un tuo gioco sei tu
questo tu che è un altro
Tutte le pietre del cammino
una ad una le conti
mentre la vita cammina
in un mondo senza numeri
Infinito infinito
sempre dietro
Amico nemico del mio essere
VI.
Mi guardo e vorrei ridere ma
in verità non c’è nulla da ridere
In mezzo allo sterco l’oro
non è meno oro
in mezzo alle nubi il sole
non è meno sole
Tu che sei me
non veduto non perduto
fuggito da chi può fuggire
immobile perno
lucido specchio
lume
di me anima fai
immortale
tessi trame di vita di nascosto
dentro il bozzolo di questo mondo
VII.
Ogni sguardo di uomo di ragazza
indica altrove
Guardano gli occhi dei viventi
altrove
evitando il segreto
Ché patisce quel mondo
chi lo vede
e soltanto arrancando
può afferrarlo
Ma se lo afferra
allora ti può dare
una formula magica di sogno
E puoi andare
oppure puoi restare
puoi sognare la morte
o nel sogno morire
21.X.1997
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