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Regalami un sogno

Post n°21 pubblicato il 18 Dicembre 2012 da marina3210

Caro Babbo Natale,

            chiedo venia se alla mia non tenera età mi intrometto nella tua lista sicuramente stracolma di pargoli, ma dopo aver pagato l’IMU, l’IRPEF, i contributi previdenziali, il ticket per le analisi del sangue e tutto il pagabile imposto ai lavoratori dipendenti, credo pure di poter esercitare il mio sacrosanto diritto costituzionale alla letterina.

            So già, caro Babbo, che la crisi ha imposto anche a te un budget ben preciso e quindi eviterò quel lungo elenco di inutilità elettroniche che, del resto, non saprei né pronunciare né utilizzare.

            Spero di dare il mio piccolo contributo alla riflessione, oltre che al bilancio lappone, con le mie modeste quanto fantasiose richieste, sperando che i tuoi rapporti con Chi di Dovere, siano tali da potermi venire incontro in qualche modo.

           

            Le cose che vorrei, tanto per essere chiari, te le chiedo semplicemente in sogno ben sapendo che solo il biblico ritiro del mare fu impresa più ardua del concreto realizzarsi di quello che mi accingo a scrivere.

            Vorrei una giornata televisiva senza udire il nome di Monti, gli sproloqui del Cavaliere e i vaffa del Grillo Parlante. Non se ne può più e l’idea che alle prossime elezioni manchino più di tre mesi, potrebbe anche spingermi a chiedere asilo politico al tuo nobile e antico Paese, trattenuto solo dalla circostanza che, abbondando anch’esso di monti, comunque qualcosa ricondurrebbe il mio pensiero ai nostri italici mali.

            Esagero chiedendoti se, sempre in un breve sogno, potessi rivedere il mio gattone grigio, la nonna Nella e Fabrizio de Andrè? Mi piacerebbe anche sognare, e qua il sorriso che accompagna il mio pigiare la tastiera diventa sempre più scettico, un Parlamento prossimo venturo senza ladri, un’autostrada senza ubriachi, una ciliegia senza il verme, un governo senza baldracche. Lo so, l’ultima è dura ma se da secoli godi della fiducia di milioni di persone, qualche merito dovrai pur averlo…

 

            Da tempo ormai le tasse e l’incombente crisi hanno limitato il mio potere d’acquisto, il colesterolo i miei pasti e il nuovo direttore la mia voglia di lavorare per il gusto di farlo.

            Contro il potere c’è poco da lottare ed io non ho una particolare simpatia per le cause perse in partenza. Un mondo diverso, dunque, te lo chiedo almeno in sogno, un meraviglioso sogno che duri una notte intera. Una notte senza nebbia in Val Padana, Cavalieri in campo, mal di denti ed Emilio Fede. Dieci ore in compagnia di dolci che non fanno ingrassare, politici che non fanno cagare, autovelox disattivati, Laura Pausini in ferie in Nuova Zelanda, Del Piero in campo, Guccini che canta, Casini che tace, lo spread che scende, il mio telefono che trasmette un numero, il sorriso di una bimba che ritorna ad illuminarmi, la sveglia che suona quando le batterie saranno cariche al punto giusto per saltare giù dal letto ed iniziare una nuova giornata amando, questa volta, le cause perse in partenza, Davide piuttosto che Golia e il Don Chisciotte dei mulini a vento.

           

            Regalami questo sogno Babbo Natale, al resto ci rinuncio. In noi esiste già tutto quello che serve per star bene se solo sapessimo svegliarci al momento giusto, quello in cui i sogni ce li ricordiamo ancora…

 

 

 

 
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