Creato da gamberarancione il 22/05/2012

Malatempora...

il bello e il cattivo tempo...

 

 

Una domenica di merda (con lieto fine).

Post n°107 pubblicato il 15 Luglio 2013 da gamberarancione

Prima o poi ti ci devi abituare, eeeeeeeeeeeh sì.
Prima o poi lasciano il nido e t'accannano. E tutto quello che rappresenti tu di colpo viene adeguatamente rimpiazzato da uno smartfon con cui uozzappare con le amichette, o da un episodio di Violetta, o dalla amichetta con cui si vuol trascorrere la notte, perchè un'intera giornata di giochi non è stata sufficiente.

Così s'è consumata la tragedia (mia) ieri pomeriggio. A casa di amici si decide di scambiare la prole per la notte. Pratica che io non approvo del tutto, forse perchè fino all'età di trenta anni ho dormito in tanti di quei posti differenti, per studio e/o lavoro, che la mattina facevo fatica a capire dove stavo.
Dunque a casa mia vale la regola ferrea: si dorme nel proprio letto, o almeno sotto lo stesso tetto. Ma i miei amici sono molto più free da questo punto di vista e ciò che a me provoca ansia per loro è un motivo di scherno. Allora per togliermi di dosso sta cazzo di etichetta di mammapprensiva, taccio. E dunque acconsento.
I patti:
Il cambio di una figlia (una qualunque) con un'altra (un'altra qualunque) prevedeva una scelta generazionale. Scelta che si è consumata rapidamente. La nana grande non se la sente di passare una notte fuori casa (complici tv, ipad, ipod, cd e tutte quelle cose che appassionano le teenagers che a casa dell'amica ospitante scarseggiano). Ergo io mi prendo le grandi. Le piccole se le sarebbe accollate lei.
Ma, come dire, conosco i miei polli ed ero sicura che mai e poi mai la piccola avrebbe rinunciato ad arpionare la mano della sua adorata mamma un attimo prima di cedere al sonno. Per cui capirete benissimo il mio sgomento quando mi sento dire: "rimango io! ciao mamma!" come rimani tu? ma sei sicura? "sì, sicurissima, ciao mamma!" 
Oddio, dateme na cortellata, che famo prima!
Niente, mi rassegno alla decisione, mio malgrado.
Sulla tangenziale ero già fortemente pentita di non aver esercitato la mia potestà genitoriale per impedire il distacco, ma poi mi ripetevo che in fondo prima o poi doveva succedere, che in fondo a lei stava bene così, che in fondo che cosa vuoi che sia una notte, che in fondo sto magone mi sarebbe passato da lì a poco.
Infatti.
Non ho cenato.
Mi son messa a letto con un mal di testa insopportabile fottendomene delle due grandi, felici, che nel frattempo si truccavano, vestivano, profumavano, ballavano, mangiavano patatine e bevevano cocacola, ignorandomi a loro volta.
Massì, facessero come je pare.
Mi son cercata un film che assecondasse il mio stato d'animo, che di uno leggero non ne avrei sopportato la leggerezza. Ne ho scelto uno che avevo già visto e che mi era piaciuto tantissimo. Alle undici di sera ero una donna distrutta, m'ero fumata un albero e mi ero commossa fin nel midollo. 
"Che masochista di merda", pensavo. 
Alle undici e mezza squilla il telefono, finalmente!
Con il cuore in gola e gli occhi a quadretti rispondo, ma già sapevo chi era e cosa voleva. Era la mia amica che mi avvisava che la nanetta non riusciva ad addormentarsi, voleva la sua mamma, EVVVAIIIIIIII!
Fingo dispiacere, chiedo scusa per il disturbo, "cavolo quanto mi dispiace!" (che buciarda di merda!) nel frattempo butto giù dalle scale il consorte ordinandogli di riportarmi al più presto la figliola prodiga.
S'era addormentata in macchina, pora stellina!
E l'ascensore era rotto... vi risparmio gli improperi del padre.
Acchiappo la creatura dalle sue braccia e la porto a letto. Mi lascio andare a un paio di silenziose coccole. Lei apre gli occhietti mi dice "mamma..." poi mi arpiona la mano e si riaddormenta. 
E io rifaccio pace con il mondo.
Che sentimentale di merda.
 
 
 

Idee utili e (per fortuna) introvabili #2

Post n°106 pubblicato il 02 Luglio 2013 da gamberarancione

Il golf più divertente? Quello giocato…in bagno!

Tuo marito ti batte in velocità e si chiude in bagno per ore, armato di fumetti e cruciverba? Prendilo in giro, grazie a questo kit per giocare a golf…seduto sulla tazza del wc!

Nella confezione anche un cartello NON DISTURBARE da appendere fuori alla maniglia della porta!

 
 
 

Brindiamo.

Post n°105 pubblicato il 25 Giugno 2013 da gamberarancione

Stappiamo una boccia, amici, anche quella del Conad, fa gnente.

Cin cin.

 
 
 

oh, menomale và...

Post n°104 pubblicato il 10 Giugno 2013 da gamberarancione

.... Gnazzino ha vinto.

Vittoria schiacciante, ventotto punti percentuali, che non so pochi eh.

Peccato che c'è sempre un "ma", un alone di insoddisfazione significativamente rappresentato dal fatto che a votare siamo andati io, mammeta e tu.

Quattro gatti. Un romano su tre. Na tristezza.

Mi ha molto colpito la definizione di seggio metafisico data da Verdone durante un'intervista, perchè un po' è quello che ho vissuto anche io nella tarda mattinata di ieri.

Mi son messa la migliore mise del caso: jeans strappati e maglietta trucida. Volevo provare le mie meravigliose ballerine in simil-rattan con una meravigliosa coccarda di nappa rossa, ma mi è stato vietato in uscita. Il legittimo consorte si rifiutava di andare in giro con me vestita in quel modo così alternativo. Affermava che le mie ballerine erano troppo sovversive. Avete mai visto un sovversivo che va a votare?

Ho percorso quei seicento metri che mi separano dal seggio e già dall'ingresso di quella austera scuola media, ultratecnologica (un modem per il wifi attaccato, precariamente, alla parete con un po' di nastro isolante) e ultramoderna (la sala dei professori con le cassette dei registri scassinate, probabilmente, dai tempi della Pantera) l'andazzo era evidente. Non c'era nessun altro elettore oltre noi.

Niente fila al seggio (neanche al primo turno, per la verità). Il presidente e i sei scrutinatori se morivano de pizzichi. Dopo aver attentamente controllato (in due, per fare prima...) che il mio nome fosse nelle liste elettorali (peccato, c'era! nessun colpo di scena, uff...), prendo le mie schede mi dirigo verso la cabina, e in gran segreto esprimo le preferenze. Esco dalla cabina con le schedine ben ripiegate, le imbuco nelle urne e, riprendendo i documenti, butto un occhio su una bellissima bamboletta fatta all'uncinetto. Mi rendo conto che la signorina che due minuti prima aveva controllato se ero una saggia elettrice è intenta a uncinettare laboriosamente un gomitolo di lana grossa. "bello!" dico "cos'è?" e la ragazza "un vestitino per la bambolina!". In quel momento interviene la scrutatrice addetta alle liste elettorali maschili e un po' piccata, sferruzzando vistosamente anche lei, mi fa "eh, signora, mica possiamo stare qui tutto il giorno senza far nulla!" "no no, certo."

Se non fosse stata così permalosa le avrei detto che avevo una chilata di facioletti da capare, tra un elettore e nantro prima di cena, ce l'avrebbe potuta fare.

 
 
 

La polemica del giorno. Ovvero come prenotare una visita privata e scoprire una sòla.

Post n°103 pubblicato il 06 Giugno 2013 da gamberarancione

Ormai sono mesi che latito per strutture ospedaliere e poliambulatori, credevo di aver esaurito la casistica di tutti gli spiacevoli inconvenienti che si possono presentare quando si ha a che fare con la sanità pubblica, anche quando essa viene espletata privatamente, cioè richiedendo una visita specialistica in regime di intramoenia.

Mi sono dovuta ricredere. 

Ho prenotato una visita di quel tipo, "la prestazione deve essere pagata direttamente alla dottoressa che rilascerà la fattura". Va bene, mi sembra serio. In compenso non ti ritrovi un appuntamento a dicembre, in chissà quale posto sperduto della capitale, azzeri l'inconveniente di passare prima dalla cassa del CUP per pagare il ticket, dove trovi sempre l'anziana signora che smadonna per il costo della prestazione o, peggio, la fila che ti impedisce di arrivare in orario alla visita, anche se poi il medico arriva in ritardo per i fatti suoi, e ti tocca aspettare lo stesso almeno tre quarti d'ora.

La solerte signorina del collsenter mi conferma un appuntamento, a un solo giorno di distanza, in un poliambulatorio accessibile financo coi mezzi pubblici. Siccome non mi sembra vero, subito dopo aver riattaccato richiamo per avere conferma. La solerte signorina del collsenter un po' irritata per il tempo che le sto facendo perdere, mi ribadisce orario, data, indirizzo e nome dello specialista. Egggrazie.

Nella buona sostanza, il giorno stabilito (e confermato) esco con un permesso contrattato con il capo incazzoso, molto prima dell'orario di uscita, arrivo a casa, carico la Signora Madre in macchina, attraverso tre quartieri e arrivo al posto ics. Bello, non c'è nessuno. Sulla porta il cartello "non bussare", e chi bussa? sia mai!

Dopo un quarto d'ora mi viene il sospetto che forse lo specialista con cui avevo prenotato la visita attraverso l'efficiente collsenter, non fosse ancora arrivato.

Dopo mezz'ora il dubbio si trasforma in certezza. Dopo tre quarti d'ora (e dopo aver chiesto a ogni persona munita di camice circolante al reparto) mi incazzo come una biscia, ed è proprio in quel momento che arriva lei, l'infermiera, che candidamente mi prende per COGLIONA: "la dottoressa è in ferie".

EEEEEEEEEH?????????

Sì, in ferie, hai capito bene. Attimi di convulsa disapprovazione hanno animato la sala d'attesa comune anche al reparto di diabetologia. Le vecchiette m'hanno dato man forte unendosi per solidarietà alla mia indignazione. Magra consolazione... ma di fronte a questi allucinanti disservizi cosa avreste fatto, se non andare a prendere il gelato con la Signora Madre alla gelateria di zona dove fanno la cioccolata da paura?

 

 

 

 
 
 

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