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Un blog creato da nuvoleinasia il 03/08/2006

TRA NUVOLE E MARE

lasciati volare...

 
 

LA MIA TERRA

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LAGHETTI DI MARINELLO

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LE SALINE DI TRAPANI

 

PENSIERO PER NON DIMENTICARE

ULTIMI COMMENTI

Ciao :o)
Inviato da: Sky_Eagle
il 01/09/2011 alle 17:12
 
L’aspetto generale che ipocritamente ci lascia dire a tutti...
Inviato da: presente1957
il 08/04/2010 alle 13:19
 
spero che tu stia bene Nuvola...era da un bel pò che non...
Inviato da: scricciolina71
il 02/07/2008 alle 21:17
 
Auguri di Buona Pasqua ^____^
Inviato da: mariano6
il 21/03/2008 alle 09:47
 
Ciao, stiamo divulgando questa petizione...
Inviato da: nalya
il 05/01/2008 alle 11:25
 
 

L'INFANZIA LA PASSAVO COSÌ...

   

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"Sono ormai all'eta' in cui si tirano le somme e non ho fatto nulla.
Sarei potuto diventare un grande attore, e invece su cento e piu' film che ho girato, ve ne sono di degni non piu' di cinque.
Ma anche se fossi diventato un grande attore ,cosa sarebbe cambiato?
Noi attori siamo solo venditori di chiacchiere .
Un falegname vale certo piu' di noi:
almeno il tavolino che fabbrica resta nel tempo ,dopo di lui"

Antonio de Curtis 'Totò'

 

BENVENUTA PRIMAVERA!!!!

 

NICK HORNBY

Post n°130 pubblicato il 02 Aprile 2007 da nuvoleinasia
 

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La fama di Hornby ha avuto inizio con il libro autobiografico Febbre a 90° (Fever Pitch) (1992), che narra la storia della sua vita come tifoso dell'Arsenal; a questo sono seguiti i romanzi di grande successo Alta fedeltà (High Fidelity) (1995), Un ragazzo (About a Boy) (1998), Come diventare buoni (How to be Good) (2001) e Non buttiamoci giù (A Long way down) (2005) .

Hornby ha scritto anche dei saggi, in particolare sulla musica pop. Nel 2003 ha pubblicato 31 Canzoni (31 Songs), raccolta di saggi su 31 canzoni e album da lui scelti, da mostri sacri come Bruce Springsteen e Bob Dylan ad artisti del circuito indipendente come Ani DiFranco, da artisti pop da classifica come Nelly Furtado, a canzoni note soltanto a Hornby stesso. Scrive una rubrica di recensioni di libri per la rivista statunitense The Believer, in Italia queste rubriche sono pubblicate dal settimanale Internazionale. Una raccolta di questi articoli è stata poi pubblicata in Una vita da lettore, edito da Guanda nel 2006.

TRAMA:

Si può dividere l'esistenza con qualcuno che ha una collezione di dischi incompatibile con la propria? Si possono avere dei gusti terribili e allo stesso tempo essere una persona degna di essere frequentata? Le canzoni tristi rischiano o no di mettervi a soqquadro la vita, se le ascoltate senza moderazione?
Trentacinquenne appassionato di musica pop, ex dj e attualmente proprietario di un negozio di dischi in cattive acque, Rob Fleming è pieno di interrogativi che lo inquietano. La ragazza lo ha appena lasciato; se per caso ritornasse, sarebbe capace di amarla totalmente, disperatamente come adesso? E inoltre: non farebbe meglio a smettere una buona volta di vivere in mezzo ai cd e a trovarsi un vero lavoro, a farsi una vera casa, una vera famiglia?
Tormentato da questi non lievi problemi esistenziali, ed esulcerato dalla perdita, dalla gelosia, dal desiderio, Rob se ne va in giro per la Londra dei pub e della musica d'avanguardia, spesso divagando e svagandosi con esercizi mentali decisamente gratuiti anche se molto impegnativi. Ad esempio, si diverte a stilare classifiche - i top five di ogni tempo - su tutti i possibili argomenti: i migliori film, i migliori libri, i migliori complessi musicali, le migliori canzoni, persino le più grandi fregature amorose (le sue, naturalmente; ne ha avuto parecchie).
Appassionato, commovente, amaro, ma anche e soprattutto ironico, anche e soprattutto divertente, Alta fedeltà mette felicemente in scena le avventure, gli amori, i sogni, le disillusioni di una generazione (di trentenni) già piuttosto provata, ma ancora piena di voglia di vivere.


Leggendo questo libro si ha la netta senszione di avere davanti il protagonista. un pò come l'amico con il quale dividi una birra seduto al bar, oppure stravaccati sul divano ascoltando della musica, la bravura di Hornby è il realismo e l'attualità che ci vengono trasmessi attraverso i dialoghi e le parole spicciole da strada...comunicare

 
 
 

SONO VIVA

Post n°129 pubblicato il 27 Marzo 2007 da nuvoleinasia
 
Tag: Io

....sembrerebbe che io sia scomparsa perchè non scrivo più nulla già da parecchio....purtroppo manca il tempo per farlo...ma tornerò....

 
 
 

IL CATALOGO DELLE AMICHE

Post n°128 pubblicato il 21 Marzo 2007 da nuvoleinasia
 

immagineIsabella Bossi Fedrigotti, nata a Rovereto, è giornalista al "Corriere della Sera", per il quale tiene, fra l'altro, la rubrica di corrispondenza con i lettori sul supplemento settimanale "Sette". Ha esordito nella narrativa nel 1980 con il romanzo Amore mio, uccidi Garibaldi. Successivamente sono apparsi Casa di guerra, Di buona famiglia, che ha conquistato il Premio Campiello, e Magazzino Vita.

Dieci donne, dieci personalità caratteristiche della tipologia femminile, dieci casi di nevrosi e infelicità, ma quasi sempre di una misteriosa capacità di trovare un particolare equilibrio che permette a tutte di vivere.
Solo una fra tutte crolla, rinuncia, fugge, prende il suo bel mucchietto di pillole e si allontana dalla gara della vita e dell'amore. Troppo dedita a quel suo uomo incostante e indeciso, troppo paziente e capace di accettare tutto da lui: una sola cosa non può sopportare, l'idea di perderlo. Le amiche avevano cercato in mille modi di convincerla, ripetendole che lei doveva pretendere qualcosa di meglio dalla vita, ma in quel frangente finale lei non cerca le amiche, non vuole consigli, non ha più bisogno di loro. Ma chi sono queste amiche di cui la Bossi Fedrigotti esamina il "catalogo"? Una alla volta sfilano nei ritratti che scandiscono in capitoli il libro. Quasi tutte hanno un più di trent'anni, tranne la sedicenne figlia di una di queste, nessuna ha problemi economici seri, hanno un lavoro, hanno una normale vita di relazione, ma tutte nascondono qualcosa che le rende particolari. C'è chi è ossessionata da un seno troppo grosso, chi da una madre troppo ingombrante. Una di loro trova vivacità e entusiasmo solo davanti alle sventure, facendo il pompiere di ogni tipo di incendi, e consolando, se le viene la voglia, i mariti delle amiche che accudisce in caso di malattia. C'è chi dà senso alla sua vita nel servire, in ogni modo e in ogni campo, un marito pigro, ma che poi forse trova interessante anche qualcuno che vuole essere servizievole con lei. C'è chi passa le serate a costruire di sé un'immagine artefatta, simile a quella delle ragazze che appaiono sulle riviste. Chi ha trovato una vocazione letteraria che pensa renderla più interessante e appetibile a uomini meno banali di quelli che l'hanno fino a quel momento avvicinata. E infine chi invidia tutte le altre, perché in qualche modo le appaiono più fortunate di lei. Tante donne, impegnate a conquistarsi un uomo, un amore che dia loro un senso, un'immagine di sé che le soddisfi, e che forse sono emerse dall'attività giornalistica dell'autrice, dalle lettere di ragazze, più o meno giovani che le hanno confidato pensieri segreti, angosce mascherate, solitudini dolorose.

 
 
 

HANIF KUREISHI

Post n°127 pubblicato il 21 Marzo 2007 da nuvoleinasia
 

immagineI suoi romanzi ci regalano
vicende di formazione esistenziale
all’interno di una Londra contemporanea
che attraverso la finzione recupera
atmosfere, fascino e inquietudini.

Impegnato da anni anche nell’ambito
della produzione teatrale e cinematografica,
Hanif Kureishi è una delle nuove voci
più interessanti del panorama
letterario internazionale

Come spesse volte è già accaduto nell’ambito di notevoli momenti creativi del passato, le migliori esperienze artistiche sono quelle che operano innesti e congiungimenti di culture differenti. Esperienze che germogliano sul crocevia ideale di diverse visioni della vita e del mondo, che si arricchiscono in virtù di tali differenze, elaborando un tessuto comune sul quale coltivare la cultura del dialogo e della presa di coscienza. L’arte, la scrittura di Hanif Kureishi appartengono a questo tipo di esperienze. Lo scrittore, nato da padre pakistano e madre inglese, è indubbiamente uno degli esempi nei quali la diversità di più patrimoni culturali e genetici ha portato i suoi apprezzabili frutti.

Oltre ad essere l’autore di sceneggiature e di produzioni cinematografiche che hanno conquistato consensi ormai universali (My beautiful Laundrette, candidato all’Oscar, Sammy e Rosie vanno a letto, London kills me), nell’80 Kureishi otteneva il Thames Playwright Award per la commedia The Mother Country, ritagliandosi uno spazio autorevole e riconosciuto anche nel mondo letterario con i libri Nell’intimità, Amore in un tempo blu, Mezzanotte tutto il giorno, Da dove vengono le storie, Il dono di Gabriel e Il Budda delle periferie, divenuto in brevissimo un vero e proprio cult, adattato per la BBC in un serial di grandissimo successo e tradotto in venti lingue. A suo nome, su Panta, è apparsa anche una lunga intervista a David Bowie.

Un curriculum di tutto rispetto, che anticipa il talento indiscutibile dello scrittore, ma che ci rimanda necessariamente ai suoi romanzi. Il Budda delle periferie, in primissimo luogo. Romanzo corale, di oltre trecento pagine, narrazione di stampo ottocentesco resa da una scrittura brillante, rapida, essenziale ma mai scarna, sottesa al vincolo impellente di rendere atmosfere e inquietudini del nostro tempo. Se c’è infatti un momento preciso nel quale lo scrittore situa personaggi e accadimenti, questo tempo non può che essere la contemporaneità. I suoi libri hanno tutti questa nota caratteristica: il bisogno di narrare il presente, un presente immaginato e immaginario che si carica di simboli, utopie e tradizioni lontane (non solo in senso cronologico, ma anche in quello geografico e continentale).

"Sono un vero inglese, più o meno. – scrive Kureishi nell’apertura del BuddaLa gente mi considera uno strano tipo di inglese, come se appartenessi a una nuova razza, dal momento che sono nato dall’incrocio di due vecchie culture. A me però non importa, sono inglese (non che la circostanza mi riempia di orgoglio), vengo dalla periferia a sud di Londra e sto andando da qualche parte. Forse è stato lo strano miscuglio di continenti e sangue, un pezzo qui e uno là, l’avere un senso di appartenenza e il non averlo, a rendermi una persona irrequieta, che tende ad annoiarsi facilmente. O forse è stato il fatto di essere cresciuto in periferia. Comunque sia, perché risalire a delle cause quando era evidente che ero in cerca di guai? Volevo movimento, cercavo occasione di azione, opportunità di esprimere la mia curiosità sessuale e questo perché l’atmosfera in casa mia era opprimente, tetra e noiosa, e il tutto senza un vero motivo. A essere franco, era una situazione che mi deprimeva così tanto che ero pronto a qualsiasi cosa".

Kureishi ridisegna territori urbani che si traducono in fondali dell’anima e della crescita, dentro i quali piccoli grandi eroi in fondo non dissimili da noi inaugurano le loro battaglie contro il potere costituito, contro le impalcature del vivere borghese, e si tratta sempre di battaglie più o meno silenziose, all’insegna di un dolore che scava minuscole cicatrici, ma che qualche volta regala l’omaggio di un caldo sorriso, la sensazione di aver salito un altro piccolissimo scalino della propria storia. Proprio così, sono estremamente "normali" gli eroi di Hanif Kureishi, per questo, probabilmente credibili e amabili. Per questo lontani da stereotipi e luoghi comuni, per questo veri.

Se tra le pagine de Il dono di Gabriel (uscito adesso anche in edizione economica) il protagonista indossa i panni di un giovanissimo adolescente alle prese con una famiglia disagiata e il sogno di diventare artista, nel Budda il personaggio centrale del romanzo è un giovane che si muove tra i fasti di una dimensione metropolitana un po’ underground. Un uomo che deve lavorare alla costruzione di sé e dei suoi valori, che ha fame di mondo e di sesso, avidità di decifrare con mano la complessità indelebile del reale. Gli eventi si succedono accumulando una coralità di figure e di situazioni che poco hanno da spartire con l’epica e con l’epopea di tanta scrittura contemporanea: Kureishi abita il quotidiano, preferisce il ripiegamento in minore, scava perimetri d’ombra dentro i quali, delle volte, non è affatto insolito assistere alla scoperta della luce e del colore. Nell’intimità è invece una pagina dolorosa ma profonda, nata dal bisogno di esplorare il sottilissimo rapporto esistente tra sensualità e convenzioni, cogliendo il corpo nella sua essenza di promessa, e legando i gesti di un rituale d’incontro e di abbandono tra amanti a un corollario di avventure esistenziali tenute insieme dal filo del racconto. C’è ancora il miglior Kureishi, la disponibilità a dar spazio alla voce dell’interiorità, col suo bel piglio di narratore attento alle misure drammatiche e ai tempi del narrare, ma con un’evidente snellezza che in buona parte è frutto della sua passione teatrale e cinematografica.

A chiudere questo breve intervento sulla scrittura di Kureishi, il giudizio che Salman Rushdie ha sintetizzato a proposito de Il Budda delle periferie: "Esattamente il tipo di romanzo che ci si augurava Hanif Kureishi scrivesse: profondamente irriverente e scorretto, toccante e vero. Ed estremamente divertente".

 
 
 

WEEK END...

Post n°126 pubblicato il 12 Marzo 2007 da nuvoleinasia
 

Finalmente un WEEK END degno di questo nome.immagine
Dopo mesi di disperazione, sconforto, solitudine, e priorità...un
fine settimana di puro e sano
RELAX....DOLCE FAR NIENTE...RISATE...RIPOSO....immagine

VENERDI' SERA:
Come di consueto ogni 15gg questa è la mia serata preferita, una bella dose
di lettura, nel senso che partecipo ad un gruppo di lettura, creato dalla mia mamma, dove scambiamo libri ed opinioni che a volte travisano le parole
dei brani che leggiamo per espandersi sulla sfera della comunicazione vera
e propria...in questo mondo fatto di sterili silenzi individualisti, finalmente
uno spazio per lasciare andare le proprie emozioni.
Comunque, una cosa tira l'altra e si decide di concludere la bella seduta culturale a casa mia, spaghettata vino e mitico gioco di società
TABOOimmagine

immagineSiamo in sei numero perfetto...così si decide
la mitica sfida

DONNE VS UOMINI immagine

Risultato finale  2 a 1 per noi ehehehehe!

Diciamo che i maschietti si sono impegnati...
ma alla fine l'ergo femminile la spunta sempre!!!

SABATO:
M. si alza presto e scompare, quando riemergo dalle braccia di Morfeo, scopro di essere sola in casa, così ne approfitto per godermi il silenzio
e la libertà di movimento senza limiti per riflettere un pò e rilassarmi,
e via così fino al pomeriggio, mentre lui rientra e si riposa dopo pranzo,
divoro altre 100 pagine del libro che sto leggendo, poi si decide per un
cinema ed una pizza...la scelta del film è scontata: 
SAW III L'ENIGMISTA

immagineAvevamo già visto i primi due.
a parte le scene crude ci
erano piaciuti per l'aspetto thriller...ma ahimè questa
volta non era il solito thriller-horror....sembrava di stare in una macelleria clandestina...vomitevole...in
tutti i sensi del termine,
infatti M. all'inizio del secondo tempo, ha fatto una puntatina

al bagno e c'è rimasto per 15min. circa, mentre io tenevo gli occhi chiusi
per non fare la stessa fine.immagine
DISGUSTOSOOOOOOO

DOMENICA:

Appena alzata, si continua nella scia del non far niente!!!!!
Piccola passeggiata al centro commerciale, con tappa obbligatoria in
libreria dove scopro che la Mondadori sta scontando tutto
WOOOOOOOOWWWWWWW

immagine

Dopo l'urlo di battaglia telefono ad F. e M. e ci mettiamo subito d'accordo:

L'OPERAZIONE SACCHEGGIO HA INIZIOimmagine

Ci diamo appuntamento a casa mia nel pomeriggio per raggiungere
successivamente la libreria Mondadori di Catania che rimane aperta
fino alle 2 del mattino (fantastico)....nel frattempo per far passare le
ore che ci separano dall'inizio dell'operazione decido di sfogliare il mitico
catalogo 2007 Oscar Mondadori, così da non essere impreparata...

Alle 18.30 scatta l'operazione,destinazione Catania,piove, fa freddo
ma non ci lasciamo scoraggiare dagli eventi esterni, arriviamo alle 20h
 quando entriamo guardo gli altri (F.M.M.) e dico:

"Bene ragazzi, sincronizziamo gli orologi ci rivediamo qui esattamente
tra due ore...buona fortuna!!"

immaginedue ore più tardi (vi giuro che siamo usciti da lì alle 21h50)
ero carica come un mulo!!!!!!!! di seguito gli aquisti:

immagineimmagine


immagine

      immagine

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Oltre a quelli elencati, abbiamo preso altri libri,comunque
spesa totale: eur.85,00

SONO FOLLIE CHE SI FANNO UNA VOLTA
OGNI SEI MESI LIBIDINEEEimmagine

 
 
 

10.000 woooowww....

Post n°125 pubblicato il 09 Marzo 2007 da nuvoleinasia
 
Tag: Io

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ogni giorno guardavo il contatore ed aspettavo che gli
zeri aumentassero...ed ecco che stamattina la big surprise....10.000

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DONNA...

Post n°124 pubblicato il 08 Marzo 2007 da nuvoleinasia
 
Tag: Io
Foto di nuvoleinasia

Mia matre....

 
 
 

DONNE

Post n°123 pubblicato il 08 Marzo 2007 da nuvoleinasia
 

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RITA BORSELLINO...........

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FELICIA IMPASTATO....(madre di Peppino)

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MADRE TERESA........

 
 
 

RANI MANICKA

Post n°122 pubblicato il 08 Marzo 2007 da nuvoleinasia
 

immagineRani Manicka

E' nata e cresciuta in Malaysia, è laureata in economia e attualmente vive in Inghilterra.
Madre del Riso è il suo romanzo d'esordio, riconosciuto in tutto il mondo come un grande debutto.

Lakshmi trascorre le sue giornate in maniera spensierata. Ma la sua infanzia sta per finire: un matrimonio combinato con un uomo più grande la porta a dover maturare a soli 14 anni. Lakshmi deve affrontare una nuova vita senza capire la necessità di questo inatteso matrimonio. Si ritrova in una terra lontana e sconosciuta, la Malaysia, senza soldi perché il marito non è ricco come le era stato detto. Per non dare un dispiacere alla madre, che la immagina in una casa lussuosa con tanti servitori ai suoi ordini, Lakshmi decide di prendere in mano la situazione ed organizzare in ogni minimo dettaglio il suo nuovo mondo, per garantire una vita dignitosa alla sua famiglia. Le sue vicende personali, che si incrociano con la realtà storica, si sviluppano nell'arco di tutto il Novecento, dando una rappresentazione realistica della vita di una donna forte, complessa, moderna e, allo stesso tempo, molto attaccata ad una tradizione millenaria.

La "madre del riso" è una divinità che dona la vita. A Bali il suo spirito vive in immagini create con il riso, che non si possono mangiare per la sacralità che rappresentano. In questo romanzo la protagonista, Lakshmi, è la madre del riso: ha donato la vita a sei figli e proprio per questo vorrebbe controllarne ogni attimo. È una saga familiare molto affascinante, che si svolge durante quasi un secolo, e va da Lakshmi a Nisha, la sua pronipote. Quattro generazioni messe a confronto attraverso le gioie e i dolori che ogni rappresentante della famiglia deve affrontare per vivere. L'esistenza di Lakshmi è destinata a scontrarsi con problemi spesso troppo grandi da superare, ma la "madre del riso" non perde mai la speranza.
La storia non è raccontata attraverso un unico punto di vista: in ogni capitolo la narrazione è affidata ad un personaggo diverso. Questo rende la vicenda più interessante, perché è possibile vivere un episodio attraverso varie ottiche. In Madre del Riso, suo esordio letterario, Rani Manicka ha dimostrato di saper creare una storia capace di toccare il cuore dei lettori. Dopo i primi capitoli si entra nella vita di questi personaggi al punto da non volerli più abbandonare. Si percepisce ogni situazione intensamente, con la sensazione di entrare a far parte di questa grande famiglia. Amore, odio, disperazione, paura, gioia sono sentimenti universali con i quali ogni personaggio si deve confrontare. E non si può rimanere indifferenti agli avvenimenti, spesso difficili e dolorosi, che i protagonisti affrontano.
Madre del Riso è un romanzo molto intenso ed emozionante che lascerà sicuramente un segno nell'animo dei lettori.


 
 
 

Souvenir d'amour

Post n°121 pubblicato il 07 Marzo 2007 da nuvoleinasia
 
Foto di nuvoleinasia

 
 
 
 

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ARTE- SALVADOR DALI'

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DEDICATO A LUI...PER SEMPRE

Solo per te
convinco le stelle
a disegnare nel
cielo infinito
qualcosa che
somiglia a te
Solo per te
io cambierò pelle
per non sentir
le stagioni passare
senza di te
Come la neve non sa
coprire tutta la città
Come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
Come la neve non sa
coprire tutta la città
Come la notte
non faccio rumore
se cado è per te 
E' per te
è per te
è per te
Come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
Come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
Come la notte
non faccio rumore
se cado è per te
Come la notte
non faccio rumore
se cado è per te

 

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NUVOLE MUSICA DI FABRIZIO DE ANDRÉ

"Vanno,  vengono ogni tanto si fermano
e quando si fermano sembrano nere come il corvo...
Sembra che ti guardano con malocchio...
Certe volte sono bianche e corrono
e prendono la forma dell'airone o della pecora
 o di qualche altra bestia...
Ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri...
Certe volte ti avvisano con rumore prima di arrivare
e la terra si trema e gli animali si stanno zitti...
certe volte ti avvisano con rumore...
Vengono vanno ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più il posto dove stai...
Vanno vengono per una vera mille sono finte
e si mettono lì tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia"

ASCOLTA.....

 
 
 
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