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Egyo Hoshi

Post n°53 pubblicato il 15 Marzo 2013 da valerio.sampieri
 

 

Egyo Hoshi 恵慶法師 (The Monk Egyô)

Poco si conosce di Egyô -restano misteriose persino le date di nascita e di morte- salvo che fu impiegato come insegnante nel tempio provinciale (kokubunji 国分寺) di Harima 播磨 ad ovest della capitale. Egli fu in buoni rapporti conAnbo Hoshi 安法法師 (Monk Anbô) che, in quanto discendente di Minamoto no Tôru, era residente nella proprietà di Kawara, e fu probabilmente durante una sua visita a costui che compose una poesia dello Shuishu. Egli è anche noto per le sue frequenti visite ai palazzi di un gran numero di membri della famiglia imperiale e dell'aristocrazia (Kazan In 花山院, Minamoto no Takaakira 源高明, Fujiwara no Michikane 藤原道兼 ed altri), probabilmente dovute alle sue riconosciute capacità come poeta.

Egli fece la sua prima apparizione nelle Antologie Imperiali con la poesia -sotto riportata- dello Shûishû, nel quale sono inserite 19 sue poesie (delle 56 complessive nelle antologie imperiali), ed è passato alla storia come uno dei Chuko Sanjûrokkasen 三十六歌仙, lista composta da Fujiwara no Norikane 藤原 範兼 (1107-1165) .

Una poesia (la numero 47) di Egyo è inserita nell' Ogura Hyakunin Isshu 小倉百人一首; egli realizzò anche una raccolta Egyo Hoshi Shu 恵慶法師集 . La poesia dell' Ogura Hyakunin Isshu si trova anche nello Shuishu (3, 140)

八重むぐら しげれる宿の さびしきに 人こそ見えね 秋は来にけり

Yae mugura / shigereru yado no / sabishiki ni / hito koso miene / aki wa ki ni keri.

My little temple stands alone, / No other hut is near; / No one will pass to stop and praise / Its vine-grown roof, I fear, / Now that the autumn's here.
(Traduzione di William N. Porter) http://www.sacred-texts.com/shi/hvj/hvj048.htm

To the dim cottage / Overgrown with thick-leaved vines / In its loneliness / Comes the dreary autumn time: / But there no people come.
(Traduzione di Clay McCauley) http://etext.lib.virginia.edu/japanese/hyakunin/frames/hyakuframes.html

To the lonely house / where the weeds, eigh layers deep, / have grown rank, / not a soul can be seen ... / but autumn, at least, has come.
(Traduzione di Ioshua Mostow)

When people were composing poems on ‘one’s feelings on arriving at a run-down house in autumn’ at the Kawara estate.
yaFe mugura / sigereru yado no / sabisiki ni / Fito koso mienu / aki Fa kinikeri
Overlaying creepers / Grow thickly on this house, / So desolate, / Folk nowhere to be seen / With the coming of autumn.
(Traduzione di Thomas McAuley)
NOTA di Thomas McAuley: Kawara Estate 河原院 era l'antica residenza di of Minamoto no Tôru 源融 (822-895). Essa era particolarmente rinomata per i suoi giardini, disegnati in modo tale da somigliare alla Baia di Shiogama 塩釜浦 in Michinoku (famosa località, il cui nome costituisce spesso un "utamakura": fonte di allusioni).
FONTE: http://www.temcauley.staff.shef.ac.uk/waka0819.shtml

Il mio piccolo tempio è lontano e qui vicino non c'è altra capanna; ora che l'autuno è qui, nessuno, temo, passerà e si fermerà vicino a questo tetto coperto da foglie di vite.
(Traduzione di Valerio Sampieri)

Biografia in giapponese sul sito asahi-net. http://www.asahi-net.or.jp/~sg2h-ymst/yamatouta/sennin/egyou2.html

Biografia in giapponese su Wikipedia http://ja.wikipedia.org/wiki/%E6%81%B5%E6%85%B6%E6%B3%95%E5%B8%AB

Biografia in spagnolo su Wikipedia http://es.wikipedia.org/wiki/Egy%C5%8D

 

 
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Shuishu-06-0316

Post n°52 pubblicato il 03 Marzo 2013 da valerio.sampieri
 
Foto di valerio.sampieri.uta

Akazome Emon 赤染衛門

大江為基あつまへまかりくたりけるに、あふきをつかはすとて
赤染衛門
惜むともなきものゆゑにしかすかの渡ときけはたたならぬかな
をしむとも-なきものゆゑに-しかすかの-わたりときけは-たたならぬかな

Poem of parting.

Scritta da una sua fan, quando Ôe no Tamemoto si spostò verso le terre dell' Est(attorno al 985). 

wosimu to mo / naki mono yuFe ni / sikasuga no / watari to kikeba / tada naranu kana

For regret / I have no reason, yet / To Shikasuga’s / Crossing are you bound, I hear, so / Indeed, I am not completely indifferent.
(Traduzione di Thomas McAuley)

Non ho motivo di rammaricarmi, ma ho sentito che sei diretto all'Attraversamento di Shikasuga e perciò, in effetti, non resto del tutto indifferente.
(Traduzione di Valerio Sampieri)

NOTA di Thomas McAuley: Ôe no Tamemoto 大江為基

Ôe no Tamemoto era figlio di Oe no Tadamitsu 大江斉光 (Consultant Ôe no Tadamitsu) e fratello maggiore del più conosciuto Ôe no Sadamoto 大江定基 (Shakusho Hoshi 寂昭, the Monk Shakushô). Egli fu nominato Governatore provinciale in Mikawa 三河 ed anche in Settsu 摂津, ma dovette abbandonare la sua posizione per malattia ed in seguito fu nominato direttore provvisorio dell'Ufficio di Libri e Disegni (Provisional Director of the Bureau of Books and Drawings; zusho gon-kami 図書権頭). Egli viene ricordato soprattutto per lo scambio di poesie con la notissima poetessa  Akazome Emon e con Anbo Hoshi 安法 (Monk Anbô).

FONTE: Thomas McAuley http://www.temcauley.staff.shef.ac.uk/waka0826.shtml

 

 
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Soixante Poémes d'Amour

Post n°51 pubblicato il 23 Febbraio 2013 da valerio.sampieri
 

Soixante Poémes d'Amour, opera di Andrea Raos sul sito francese Persée, è un estratto di un libro di Fujiwara no Teika, il quale pose in competizione tra loro poesie di vari autori, secondo un metodo molto in voga all'epoca.

L'articolo è molto ben curato, con frequenti riferimenti alle poesie dalle quali quella in competizione prende il suo spunto. I riferimenti bibliografici sono i seguenti:

Provider: Persée http://www.persee.fr
Database: Persée
Content: text/plain
Autore: Andrea Raos

TY  - JOUR
JO  - Ebisu
SN  - 1340-3656
Y1  - 2000
SP  - 115
EP  - 151
UR  - http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/ebisu_1340-3656_2000_num_25_1_1088
L1  - http://www.persee.fr/articleAsPDF/ebisu_1340-3656_2000_num_25_1_1088/article_ebisu_1340-3656_2000_num_25_1_1088.pdf?mode=light

TI  - Soixante poémes d'amour : Compétition poétique en cent tours de l'honorable Teika
PB  - Maison franco-japonaise
U2  - doi:10.3406/ebisu.2000.1088DB  - Persée http://www.persee.fr

L'estratto del libro può essere letto online all'indirizzo sopra indicato ed è anche possibile scaricare il file in formato pdf.

 
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JHTI

Post n°50 pubblicato il 23 Febbraio 2013 da valerio.sampieri
 

The Japanese Historical Text Initiative (JHTI) è un database online che si definisce in rapida espansione (ma da qualche tempo l'espansione appare rallentata) composto da testi storici realizzati oltre 1200 anni or sono. La versione originale di ogni paragrafo, in ciascun testo, è incrociata con la traduzione inglese, rendendo possibile al ricercatore di vedere, sulla medesima schermata, sia l'originale, sia la traduzione inglese di ogni parola o frase che appare in ogni testo JHTI. I testi inclusi nel sito della University of California at Berkeley sono 18, tradotti da studiosi di grande notorietà e prestigio, nel campo degli addetti ai lavori, suddivisi nelle seguenti categorie:

Ancient chronicles;
Ancient gazetteers;
Ancient religio-civil code;
Medieval chronicles and tales;
Medieval and early-modern interpretive histories.

Esiste anche una piccola sezione intitolata Religion and polity in the modern state, ma non la considero rilevante, in quando prende in considerazione due opere successive all'inizio dell'Era Meiji, periodo che esula dal campo dei miei interessi.

Per accedere ai testi è sufficiente inviare una mail (l'indirizzo è sul sito http://sunsite.berkeley.edu/jhti/index.html) e si otterrà in tempi brevissimi una risposta con le credenziali di accesso. Per chi coltivi interesse per la letteratura giapponese e la storia del Giappone, il sito è di valore eccezionale.

Quello che segue è l'elenco dei volumi disponibili (nell'ordine indico: Titolo, Titolo in giapponese, numero di libri che compongono l'opera, Anno di composizione,Traduttore):

Kojiki 古事記 3 712 Donald L. Philippi
Nihon Shoki 日本書紀 30 720 W. G. Aston
Izumo Fudoki 733 Aoki Michiko
Harima Fudoki 733 Aoki Michiko
Bungo Fudoki 733 Aoki Michiko
Hizen Fudoki 733 Aoki Michiko
Hitachi Fudoki 733 Aoki Michiko
Shoku Nihongi 続日本紀 6 797 J. B. Snellen
Kogoshui 古語拾遺 1 807 Kato Genchi, Hoshino Hikoshiro
Engi Shiki 延喜式 10 927 Felicia Gressitt Bock
Yamato Monogatari 大和物語 1 951 Mildred Tahara
Okagami 大鏡 6 1025> Helen Craig McCullough
Eiga Monogatari 栄花物語 30 1107< William H. & Helen Craig McCullough
Gukansho 愚管抄 7 (11) 1220 Delmer M. Brown and Ishida Ichiro
Azuma kagami 吾妻鏡/東鑑 5 (6) 1266> Shinoda Minoru
Jinno Shotoki 神皇正統記 3 1359 H. Paul Varley
Taiheiki 太平記 12 1360> Helen Craig McCullough
Tokushi Yoron 読史余論 3 1712 Joyce Ackroyd

 
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Kindai Shuka (2)

Post n°49 pubblicato il 03 Febbraio 2013 da valerio.sampieri
 

Non restano copie manoscritte di Teika della versione per Sanetomo, ma ne è possibile una datazione ragionevolmente accurata. Un colophon di Tameie, figlio di Teika, presente in parecchie copie successive del manoscritto, afferma che l'originale fu inviato a Sanetomo nell'Era Jogen. Tale circostanza è confortata da una nota contenuta nella cronaca "Azuma Kagami" (Mirror of the East) del terzo anno Jogen (1209), riferita alle poesie inviate da Teika a Sanetomo: "Le poesie che sono state inviate al Kyogoku Chunagon Teika sono state restituite con il sigillo di approvazione. Fu anche presentato un Trattato sulla composizione poetica. Ciò perché Sua eccellenza aveva chiesto a Teika istruzioni sui Sei Principi e sullo Stile Poetico".

L'olografo di Teika, salvi due libri contenenti 15 poesie (61-68 e 77-83), è pervenuto sino ai nostri giorni. Fortunatamente l'intero manoscritto era stato copiato almeno una volta, prima dello smarrimento, e tale preziosissimo documento si trova ora nella collezione del Sig. Ota Fumihiro. L'autenticità del manoscritto è riconosciuta al di là di ogni ragionevole dubbio e questa è l'unica copia esistente del manoscritto di Teika, di valore eccezionale perché il Kindai Shuka diviene così l'unico scritto critico attribuibile a Teika con assoluta certezza. Fujioka Sakutaro, nella sua storia della letteratura medioevale giapponese "Kamakura-Muromachi Jidai Bungakushi", Okura shoten 1915, pag. 68, dubita dell'autenticità di ogni scritto critico di Teika, salvo che per l' "Eiga Taigai", ma gli studi successivi hanno corretto tale opinione.

L'olografo ha 4 colophon, due soli dei quali degni di interesse. Il primo è firmato Reizei Tamehide e reca la dicitura: "Questo è un manoscritto della collezione del mio bisnonno Chunagon Teika. Esso deve essere conservato nel massimo segreto come un tesoro". Il secondo colophon, aggiunto dal pupillo di Tamehide, Imagawa Ryoshun e da lui sottoscritto, recita: "Questo libro è un manoscritto autentico di Teika. Alcune poesie sembrano essere state omesse. Forse questa è una prima stesura, o forse è stata messa da parte dopo che vi erano state aggiunte altre poesie. Il colophon spiega cosa intendesse il Sig. Tamehide: si tratta di un documento importantissimo".

L'affermazione di Ryoshun indica che le pagine mancanti sono state omesse dall'olografo al più tardi prima del 1420, data della sua morte, e suggerisce anche che Ryoshun aveva avuto conoscenza diretta dei due testi. Questa potrebbe essere stata una prima stesura dell' "Hibisho" (il più importante manoscritto del Kindai Shuka, oltre all'olografo), probabilmente completato subito dopo la morte di Teika.

L' "Hibisho" contiene 25 poesie della versione per Sanetomo, tutte le 83 dell'olografo ed il Saggio della prefazione, ad eccezione della prima affermazione contenuta nell'olografo (pur essendo l'unico manoscritto del Kindai Shuka che ne contiene tutte le poesie). La traduzione di Robert H. Brower ed Earl Miner del Kindai Shuka si basa su un testo combinato dell' "Hibisho" e del Kindai Shuka, redatto nel 1959 da Hisamatsu Senichi e Nishio Minoru.

L'olografo non può essere datato con la stessa precisione della versione per Sanetomo, ma tutto sembra indicare la data, al più presto, allorché Teika aveva tra i 50 ed i 60 anni. Lo stile della calligrafia è di Teika in età avanzata, molto somigliante a quella della porzione restante del suo diario, relativa al 1215, ed anche a quella dell'olografo della sua collezione personale di poesie, lo Shui Guso, che si pensa sia del 1233. Inoltre, quasi tutti gli studiosi considerano il Nishidaishu la fonte di tutte le poesie dell'olografo e, in base ad un esame approfondito, tale fonte sembra essere stata completata nel 1215: perciò l'olografo deve essere stato scritto non prima di tale data.

L'ultima data possibile della redazione (anteriore al 1241, anno di morte di Teika) può essere ricavata dal confronto con l' "Eiga Taigai", il più vicino all'olografo per struttura e contenuto. Esso è composto da un breve saggio introduttivo in Kanbun (caratteri e sintassi cinesi) e da 103 poesie esemplificative, sottotitolato "Shukatei Tairyaku" (Epitome of Styles of Superior Poems). Il saggio è quasi identico alla seconda metà di quello della Prefazione al Kindai Shuka, iniziando alquanto improvvisamente con l'ideale di "old diction and new treatment". La selezione delle poesie nei due lavori è anche molto simile. Essi hanno in comune 72 poesie ed inoltre quelle disposte in gruppi da 11 ciascuno sono in identica sequenza. Tali somiglianze sono troppo evidente per essere spiegate semplicemente con la loro provenienza dalle 1800 del Nishidaishu.

Si deve perciò concludere che Teika usò un lavoro come base per l'altro. Sebbene non lo si possa dimostrare con assoluta certezza, molti recenti studiosi giapponesi ritengono che l'Eiga Taigai è basato sul Kindai Shuka, la cui datazione può essere desunta dal quella del l'Eiga Taigai.

Il testo di questo post e del precedente è fruttto della traduzione dall'inglese, eseguita da Valerio Sampieri, di parte di un capitolo del volume "Fujiwara Teika's Superior Poems of Our Time: A Thirteenth-Century Poetic Treatise and Sequence", di Robert H. Brower ed Earl Miner, Stanford University Press, 01/giu/1967 - 148 pagine

 
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Kindai Shuka

Post n°48 pubblicato il 02 Febbraio 2013 da valerio.sampieri
 

Due sono le principali versioni del Kindai Shuka 近代秀歌 (famosa opera di Fujiwara no Teika 藤原定家 o Sadaie, secondo altra lettura del nome ): "Kensobon" o "manoscritto inviato a Sanetomo" (Minamoto no Sanetomo 源実朝, terzo Shogun 将軍 dell'Era Kamakua 鎌倉) e "Jihitsubon" 自筆本, o "olografo". Numero, selezione, provenienza ed ordine delle poesie sono differenti nelle due versioni. Sembra certo che il manoscritto per Sanetomo costituisca la prima versione, soprattutto perché soltanto il manoscritto olografo contiene l'introduzione "Queste sono ora cose di un lontano passato".

Come d'ordinario, nessuna delle due versioni aveva un titolo. Il nome "Kindai Shuka" fu assegnato ad entrambi dalla tradizione, sebbene evidenti riferimenti al saggio che funge da prefazione negli scritti di tanti poeti e critici medioevali mostrino che c'erano varie denominazioni per la versione per Sanetomo. Ad esempio, è probabilmente questa la versione che Gensho (Teika era il suo bisnonno) chiamò "la lettera all'Est dell'Era Jogen (1207-1211)" (v. Gensho, Waka Kuden -o Gukaisho- in NKGT, IV, 58) e che il famoso poeta e critico Nijo Yoshimoto (1320-1388) denominò il "Kinrai Shuka, scritto ed inviato al Ministro di Destra di Kamakura [Sanetomo] dal Kyogoku "Lay Priest" Chunagon (Teika)". "Superior Poems of Our Time" (Kindai Shuka) è una descrizione delle 27 poesie per Sanetomo, tutte di poeti anteriori a Teika di una o due generazioni. L'olografo può non aver mai ricevuto tale titolo, tuttavia, a parte ciò, contiene il Saggio di Prefazione, al pari della versione per Sanetomo. Per di più, è possibile, secondo il Prof. Hisamatsu, che l'olografo contenesse non soltanto il Saggio e la nuova sequenza di 83 poesie di Teika, ma anche le poesie della versione per Sanetomo. Per quanto remota, tale possibilità è suggerita dal fatto che in un manoscritto intitolato Hibisho ("Nota ultrasegreta") le poesie della versione per Sanetomo, quelle dell'olografo ed il Saggio sono fusi insieme. Per non complicare ulteriormente una situazione già confusa, si mantiene perciò il titolo tradizionale.

Secondo il prof. Kasamaki Keijiro, le 83 poesie dell'olografo costituiscono una nuova formulazione di Teika, intesa a sostituire le 27 della versione per Sanetomo e non ad aggiungersi ad esse. A volte la versione per Sanetomo si trova separatamente, altre volte insieme con altri saggi in manoscritti dai titoli più disparati: "Wakashiki (Teikakyo)" (Precetti poetici del Signor Teika); "Teika Wakashiki" (Precetti poetici di Teika); "Jogen Wakashiki" (Note dell'Era Jogen); "Jogensho" (Note dell'Era Jogen); "Chunagon Nyudo (Teika-kyo) Kuden" (Secret Traditions of the Lay Priest Middle Counselor [Lord Teika]); "Kogo Shimpisho" (Top Secret Notes on the Words of Old); "Kyogoku Komon Teikinsho" (Notes on Poetic Instruction by the Kyogoku Middle Counselor); "Hibisho" (Ultra-secret Notes); Waka Hibi" (Ultra-secret Poetics) ed altri.

Links al sito ashai:

Shukatai Tairyaku 秀歌体大略 ―詠歌大概より― (103 poesie)
Eika Tairyaku詠歌大概 (103 poesie identiche allo Shukatai Tairyaku)
Kindai Shuka (Jitsubon) 「近代秀歌(自筆本)」例歌 (83 poesie. Il sito asahi precisa di utilizzare il testo originale dell' Uta ronshū nōgaku ronshū 『歌論集 能楽論集』)
Shuka daitai 「秀歌大躰」 (112 poesie)
Hachidai Shuka 「八代集秀逸」 (78 poesie)
Betsubon Hachidaishu Shuitsu 「別本八代集秀逸」 (158 poesie)
Nihon Kagaku Taikei「日本歌学大系」 (Alias per Betsubon)
Hyakunin Shuka 「百人秀歌」 (101 poesie)

Links al sito della Waseda University:

Tre volumi a cura di Yoshida Kanemigi 吉田兼右 (1516-1573), contenenti opere di Teika ed altri, tratte dai seguenti volumi: Kokin Wakashu Jo Hisho 古今和歌集序秘鈔, Kokin Wakshu Kanjo Kuden 古今和哥集灌頂口伝, Kindai Shuka 近代秀歌, Waka Kuden 和歌口伝;
Kindai Shuka 近代秀歌 di Fujiwara no Teika 藤原定家 o Sadaie.

[Nota del traduttore: La versione dello Jihitsubon utilizzata dal sito asahi presenta 83 poesie delle Antologie Imperiali -Chokusenshu 勅撰集-, tratte dalle seguenti opere: Kokinshu 古今 (24 poesie), Gosenshu 後撰 (10), Shuishu 拾遺 (7), Goshuishu 後拾遺 (3), Kinyoshu 金葉 (5), Senzaishu 千載(11), Shinkokinshu 新古今 (23)].

 
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Yokobue

Post n°47 pubblicato il 31 Gennaio 2013 da valerio.sampieri
 

How can I complain / that you have shaved your hair? / Since I can never again / pull your heartstrings / like a catalpa wood bow, / I have become a nun / following your way.
(Traduzione di Kenneth Rexroth)
FONTE: http://bopsecrets.org/rexroth/translations/japanese.htm

Come posso contestarti di aver tagliato i tuoi capelli? Poiché non potrò  più tirare le corde del cuore, come un arco in legno catalpa, devo seguire la tua strada e diventare suora.
(Libera traduzione dall'inglese di Valerio Sampieri).

Ammetto di essere rimasto alquanto sorpreso da questa poesia di Yokobue. Sinceramente non riuscivo a comprendere cosa mai Rexroth potesse trovarci di poetico, poi ho intuito che la poesia non è nel waka in sé considerato, ma nella storia di Yokobue, della quale non ho trovato altre notizie da fonti diverse da Rexroth. In particolare, non sono riuscito a comprendere bene se Yokobue sia stato un personaggio reale, vissuto nel 12° Secolo, o partorito dalla fantasia dell'autore di "Heike Monogatari" 平家物語, la cui figura è poi stata rielaborata da Chikamatsu Monzaemon 近松 門左衛門 (1653-1724), autore di una famosa rappresentazione teatrale della quale Yokobue è protagonista.

Di fatto, a mio parere, il contrasto sopra evidenziato conferma che la poesia giapponese non può essere interpretata secondo i nostri canoni tradizionali. La stessa struttura della lingua giapponese è indefinita, prestandosi a parecchie diverse interpretazioni, ricche di sottintesi, dovuti principalmente al fatto che i caratteri Kanji -che esprimono concetti- assumono spesso significati totalmente diversi tra loro, che sfuggono necessariamente a chi non sia immerso in quella particolare cultura. Del resto, il concetto stesso di cultura, almeno originariamente, per i giapponesi, è diverso da quello occidentale; colà il termine “cultura” stava ad indicare semplicemente la riproposizione per iscritto di ciò che era noto per tradizione verbale. In tal modo si spiega la ripetitività, talvolta ossessiva, dei soliti temi, con poesie ricche di allusioni -se non addirittura di ripetizioni di interi versi- a precedenti opere di altri autori più o meno famosi. La poesia, perciò, consiste non tanto nel waka che Rexroth attribuisce a Yokobue, quanto nella sottostante storia della quale la ragazza è protagonista. Ecco come Rexroth (Love poems from the Japanese) descrive Yokobue. Ovviamente la mia traduzione dall'inglese non potrà che essere imperfetta, non avendo io mai studiato tale lingua.

Yokobue visse nel 12° Secolo. Vicino al tempio di Gio e delle altre donne (nota: il racconto dell' Heike parla infatti del destino insito nel nome di 10 ragazze) c'è un piccolo santuario dedicato a Yokobue, protagonista di un altro breve episodio dell' Heike Monogatari. Yokobue, il cui nome significa suonatore di flauto (nota: lo yokobue è in effetti un flauto), era al servizio di Kenrei Mon In. Tokiyori, figlio di un funzionario di corte, si innamorò di lei, ma suo padre si oppose al rapporto, perché aveva già progettato per il figlio un diverso matrimonio con una donna di una influente famiglia. Tokiyori tagliò i suoi capelli e divenne monaco (nota: il rasare a zero il capo era il segno distintivo dei monaci; gli inglesi usano dire “took the tonsure”).
Quando Yokobue venne a saperlo, andò a cercarlo, dirigendosi verso Saga (non la attuale città) sul Fiume Oi. In una notte di luna piena, quando i prugni fiorivano, ella udì la voce di Tokiyori che decalamava dei Sutra. Yokobue gli inviò un messaggio che lui le rispedì, recandosi in seguito sul Monte Koya, dove era ubicato il grande Tempio Shingon (nota: può anche darsi che il testo di Rexroth dicesse in realtà che Tokiyori respinse il messaggio di Yokobue). Lì Tokiyori apprese che lei era divenuta monaca. Yokobue e Tokiyori continuarono a scambiarsi poesie, ma poco tempo dopo la ragazza morì a Nara (ma il suo tempio è ubicato in Arashiyama).

Il tema dell'amore impossibile e tormentato è abbastanza comune nella letteratura giapponese -molto più che in quella occidentale-, ma, per quel poco che ho letto su un breve saggio in lingua italiana (del quale al momento ho perso traccia) dovrebbe trattarsi di una episodio estremamente delicato, seppur tragico.

Della storia di Yokobue, in ogni caso, parlano diverse opere, oltre all' Heike Monogatari, tradotte in più lingue occidentali:
A-) Aki no yo no nagamonogatari  秋夜長物語, tradotto in francese con il titolo "Longue histoire d'une nuit d'automne" da Jacqueline Pigeot nel 1972 (Histoire de Yokobue, pagg. 167-172);
B-) Yokobue  横笛, racconto medioevale del quale esistono diverse traduzioni in lingua occidentale:
1-) Yoshiko Dykstra e Kurata Yuko: "The Yokobue-sôshi: Conflicts Between Social Convention, Human Love and Religious Renunciation", in Japanese Religions 26:2 (July 2001), 117-129;
2-) Linda Kay Letten: "The Declining Status of Women in Early Medieval Japan: 'The Tale of Yokobue' and Heian Court Life.", tesi dell' University of Hawaii, Translation, pagg. 48-68;
3-) Jacqueline Pigeot: Histoire de Yokobue [Yokobue no sôshi],  Bulletin de la Maison Franco-Japonaise, Nouvelle Serie, 9.2. Paris: Presses Univ. de France, 1972. In quest'opera ci sono traduzioni di differenti accounts su Yokobue, incluso l' episodio contenuto in Heike monogatari, libro 10 (del quale esiste una recente traduzione in tedesco).
4-) Barbara  Ruch: "Transformation of a Heroine: Yokobue in Literature and History" in Heinrich, ed., Currents in Japanese Culture, 1997, pagg. 99-116.

P.S.: molto diversa da quella di Rexroth appare la traduzione, del 1918, di A. L. Sadler (pag. 383,384 del file pdf reperibile all'indirizzo http://libweb.uoregon.edu/ec/e-asia/read/heike-whole.pdf, contenente la traduzione integrale dell' Heike Monogatari):

" Till you forsook the world your heart was filled with resentment, Surely your soul must rejoice, now you have entered the Way." To this Yokobue answered: " Where is the need for regret when once we have entered the cloister ? There is no turning back, when we have entered the Way."

 
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Kinyoshu-8-464

Post n°46 pubblicato il 22 Dicembre 2012 da valerio.sampieri
 
Foto di valerio.sampieri.uta

Yushi Naishinno Ke Kii 祐子内親王家紀伊 (ゆうしないしんのうけ の きい) visse a corte durante il regno di Horikawa Tenno 堀河 (regnò dal 1087 al 1107; è conosciuta anche come Ichinomiya no Kii 一宮紀伊). Takahashi è una località marina della Provincia di Izumi, nei pressi di Osaka. Forse è quella la spiaggia in cui Yushi compose questa poesia, che è anche la numero 72 dell' Ogura Hyakunin Isshu (n. 464 della terza versione del Kinyoshu 金葉集_三奏本 きんようしゅう_さんそうぼん del luglio 1126).

音にきくたかしのはまのあた波は かけしや袖のぬれもこそすれ

おとにきく-たかしのうらの-あたなみは-かけしやそての-ぬれもこそすれ

Oto ni kiku / Takashi no hama no / Adanami wa / Kakeji ya sode no / Nure mo koso sure.

The sound of ripples on the shore / Ne’er fails at Takashi; / My sleeves all worn and wet with tears / Should surely prove to thee, / I, too, will constant be.
(Traduzione di William N. Porter, 1909)

Famous are the waves / That break on Takashi beach / In noisy arrogance. / If I should go near that shore. / I would only wet my sleeves.
(Traduzione di Craig McCauley)

I Know the reputation / of the idle ways / of the beach of Takashi / I will not go near them / for i would surely wet my sleeves
(Traduzione di Kenneth Rexroth e Atsumi Ikuko, da Women Poets of Japan)

Oh, yes, I hear them / Booming on Takashi beach, / All those noisy waves. / They come almost close enough / To wet my long trailing sleeves.
(Traduzione di Tom Galt)

Conosco bene il suono delle onde che si infrangono sulla spiaggia di Takashi. Se tornassi in quella spiaggia, lo farei per bagnare le mie maniche di pianto.
(Libera traduzione dall'inglese di Valerio Sampieri)

Yushi Naishinno fa parte del gruppo denominato Nyobo Sanjurokkasen 女房三十六歌仙 e 31 sue poesie sono raccolte nelle Antologie imperiali, a partire dal Goshuishu 後拾遺和歌集. Tra il 1061 ed il 1113 partecipò ad almeno cinque Uta awase ed una sua poesia è inserita nell' Horikawa Hyakushu 堀河百首 pubblicato nel 1105. Di Yushi Naishinno resta una raccolta di poesie (Yushi Naishinno Ke Kii Shu 祐子内親王家紀伊集 ゆうしないしんのうけきいしゅう)

Link:

ja.wikipedia (in giapponese)
es.wikipedia (in spagnolo)
asahi-net.org (in giapponese)
Yushi Naishinno Ke Kii Shu (in giapponese)
woodblock.com
(in inglese)
Stampa di Katsuhisa Hokusai
Altra stampa di Hiroshige

 
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Goshuishu-12-0709

Post n°45 pubblicato il 22 Dicembre 2012 da valerio.sampieri
 
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Daini no Sanmi 大弐三位 (nota anche agli inglesi col nome di Lady Kataiko, da altro suo nome Fujiwara no Kataiko o no Kenshi 藤原賢子 ふじわら の かたいこ/けんし) era figlia di Murasaki Shikibu 紫式部. La poesia, oltre che la numero 709 del Goshuishu 後拾遺集, è anche la numero 58 dell' Ogura Hyakunin Isshu 小倉百人一首.

ありま山 猪名の笹原 風吹けば いでそよ人を 忘れやはする

ありまやま-ゐなのささはら-かせふけは-いてそよひとを-わすれやはする

Arimayama / Ina no sasawara / Kaze fukeba / Ide soyo hito o / Wasure ya wa suru

As Mount Arima / Sends its rustling winds across / Ina's bamboo plains, / I will be just as steadfast / And never will forget you.
(Traduzione di Craig McCauley)

As fickle as the mountain gusts / That on the moor I've met, / ’Twere best to think no more of thee, / And let thee go. But yet / I never can forget.
(Traduzione di William N. Porter, 1909)

From Mt. Arima / over the bamboo plaints of Ina, / the wind blows / rustling the leaves. / Now shall I ever forget him?
(Traduzione di Kenneth Rexroth e Atsumi Ikuko, da Women Poets of Japan)

Near Arima Hill / the wind through Ina's bamboos / blows constantly / and just as constant am I / in my resolve not to forget.
(Traduzione di Steven Carter)

Avrò la costanza del vento che spira dal Monte Arima sulle foglie dei bambù di Ima. Come potrò mai dimenticarlo?
(Libera traduzione dall'inglese di Valerio Sampieri)

Daini no Sanmi nacque nel 999 e morì nel 1082. Fu poetessa molto stimata, tanto che è, al numero 15, nella lista Nyobo Sanjurokkasen 女房三十六歌仙. In 16 Antologie Imperiali compaiono 37 sue poesie, a partire dalla 4^ (Goshui 後拾遺和歌集, 9 poesie) sino all'ultima (Shinshokukokin 新続古今和歌集, 1 poesia).

Partecipò ad almeno quattro Uta Awase 歌合, nel 1028 (Jotomon In Kiku Awase 上東門院菊合), nel 1049 (Dairi Uta Awase 内裏歌合, nel 1050 (Yushi Naishinno Ke Uta Awase 祐子内親王家歌合) e nel 1978 (Dairi Goban Uta Awase 内裏後番歌合), ormai quasi ottantenne. Ha lasciato una sua collezione di poesie, intitolata Daini no Sanmi Shu 『大弐三位集』 (nota anche con un altro suo nome, To no Sanmi Shu 『藤三位集』). Daini no Sanmi è conosciuta anche con i nomi Echigo no Ben 越後弁 えちごのべん ed Echigo no Ben no Menoto 越後弁乳母 えちごのべんのめのと o Ben no Menoto 弁乳母 べんのめのと.

Link a Wikipedia versione giapponese;
Link al profilo sul sito Asahi, che riporta in giapponese 11 sue poesie;
Link al Waka database (indice in giapponese delle 37 poesie delle Antologie Imperiali).

Questo link porta all'immagine di un frammento del Daini no Sanmi Shu, mentre questo secondo conduce al tekagami nel quale esso è contenuto nel Kyoto National Museum. L'interessante scheda recita: A tekagami, or album of exemplary calligraphy, is a collection of excerpts from old scrolls or books of sutras, poems and letters. The selection of calligraphers in a tekagami, its types of calligraphy and its order tell us about the changing tastes in classical Japanese-style calligraphy over the years. Moshigusa, an album of 242 detached segments ranging from the Nara to the Muromachi Periods, was handed down from generation to generation as a reference register a family that remained the central, calligraphy authority throughout the Edo period. Among the segments is the "Muromachi-gire," one of only two surviving fragments from the Hitomaroshu, which is part of the Anthologies of Thirty-Six Poets, formerly owned by the Nishi-Honganji temple. The "Okadera-gire" is another rare, detached segment from Minamoto Shitagoshu of the same set. Both are excellent specimens of kana script in the early-12th Century.

 
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Shuishu-14-780

Post n°44 pubblicato il 22 Dicembre 2012 da valerio.sampieri
 
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Questa poesia di Ukon 右近 è la numero 38 dell' Ogura Hyakunin Isshu ed è tratta dallo Shuishu (14, 870):

忘らるる 身をば思はず 誓ひてし 人の命の 惜しくもあるかな

わすらるる身をば思はずちかひてし人の命のをしくもあるかな

Wasuraruru / Mi woba omowazu / Chikahite shi / Hito no inochi no / Oshiku mo aru kana.

Though he forsook me, / For myself I do not care: / He made a promise, / And his life, who is forsworn, / Oh how pitiful that is.
(Traduzione di Craig McCauley)

broken heart I don't lament, / To destiny I bow; / But thou hast broken solemn oaths, / I pray the Gods may now / Absolve thee from thy vow.
(Traduzione di William N. Porter, 1909)

I am forgotten now / I do not care about myself / but I pity him / for the oaths he swore / and his forsworn life.
(Traduzione di Kenneth Rexroth e Atsumi Ikuko, da Women Poets of Japan)

Cast aside, forgotten ... / Should it really matter? / But what of our vow, / The one before the gods? / The day is not far off ...
(Traduzione di Tom Galt)

Ho dimenticato tutto e non di me mi dolgo. Ma io lo compiango per tutti i giuramenti traditi e per la sua vita da spergiuro.
(Libera traduzione dall'inglese di Valerio Sampieri)

Ukon (data di nascita e di morte sconosciuti; l'immagine è tratta da una delle edizioni dell' Ogura Hyakunin Isshu) è considerata una della maggiori poetesse non del solo Period Heyan, ma di ogni epoca. La lista Nyobo Sanjurokkasen la pone al quinto posto.

Di lei si sa che proveniva dal clan Fujiwara e che il padre era Fujiwara Chishigen
藤原千乖 (ちしげ , (il cui grado era Ukon no Shosho). Ukon fu al servizio di Onshi 穏子 (moglie di Daigo Tenno 醍醐天皇).

La sua attività poetica fu molto intensa per una trentina d'anni e nel 933 compose una poesia celebrativa per la Principessa Koshi. Nel 960 Ukon partecipò ad un Utaawase, ripetendo l'esperienza nel 962 e nel 966. Tra coloro che con lei scambiarono poesie si ricordano il Principe Motoyoshi, Fujiwara no Atsutada, Fujiwara no Morosuke, Fujiwara no Morouji, Fujiwara no Asatada e Minamoto no Shitagō.

Le poesie di Ukon sono raccolte in varie antologie e soprattutto nel Gosen Wakashū. Una sua poesia è inserita anche nell' Ogura Hyakunin Isshu
小倉百人一首 e nello Jidai Fudo Uta awase 時代不同歌合 (opera che mette a confronto poesie dell' Ogura Hyakunin Isshu con altre poesie).

La versione di Porter e l'immagine sono riportate sul sito Sacred Texts che offre la seguente nota esplicativa:

“Si suppone che Lady Ukon sia stata lasciata dal marito ed in questa poesia ella si rammarica non tanto del proprio dolore, quanto del fatto che egli ha infranto il giuramento, esponendosi alla vendetta divina. L'illustrazione mostra Ukon, sola davanti al cancello, con la casa sullo sfondo, in evidente attesa del marito che la ha abbandonata.”.

Nove poesie di Ukon, in hiragana, sono sul sito giapponese database-waka:
Gosenshu
後撰集 5: 423, 665, 746, 1049, 1068
Shuishu
拾遺集 3: 870, 1003, 1022
Shinchokusenshu
新勅撰集 1: 886

 
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Akazome Emon

Post n°43 pubblicato il 02 Dicembre 2012 da valerio.sampieri
 
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Akazome Emon 赤染衛門 あかぞめえもん (morta nel 1027, secondo Rexroth; Wikipedia indica le date 956-1041, ed il sito asahi-net 960-1041) era la figlia di Taira no Kanemori 平兼盛 たいら の かねもり, poeta e statista, e della moglie di Oe no Masahira 大江 匡衡 おおえのまさひら. Ella fu dama di compagnia di Rinko, moglie del Kampaku Michinaga (Fujiwara no Michinaga 藤原道長 ふじわら の みちなが) ed in seguito divenne membro del grande gruppo di poetesse contemporanee di Murasaki Shikibu.

Si ritiene che Akazome fu autrice dell' Eiga Monogatari, la storia della supremazia del clan Fujiwara: è un tipo di libro abbastanza poco usuale per una scrittrice.

(Note tratte da "Love Poems from the Japanese" di Kenneth Rexroth e Sam Hamill, Shambhala Library). Una recensione dell' Eiga Monogatari è sul sito gotterdammerung (tradotto con il titolo "A Tale of Flowering Fortunes (Eiga monogatari) Annals of Japanese Aristrocratic Life in the Heian Period"; Tr. di William H. e Helen Craig McCullough, Stanford University Press, 1980; 2 Volumi; ISBN: 0-8047-1039-2).

Akazome fa parte sia del gruppo dei Chuko Sanjurokkasen 中古三十六歌仙 (ちゅうこさんじゅうろっかせん ove è inserita al 20° posto), sia di quello denominato Nyobo Sanjurokkasen 女房三十六歌仙 (にょうぼうさんじゅうろっかせん, 8° posto).

Una sua poesia è inserita nell' Ogura Hyakunin Isshu 小倉百人一首  (Goshuishu 後拾遺和歌集 ごしゅういわかしゅう, Libro 12, poesia n. 680, con argomento la primavera 番):

Goshui-12-0680
やすらはで 寝なましものを さ夜ふけて かたぶくまでの 月を見しかな

Yasurawade / Nenamashi mono o / Sayo fukete / Katabuku made no / Tsuki o mishi kana

Better to have slept / Care-free, than to keep vain watch / Through the passing night, / Till I saw the lonely moon / Traverse her descending path.
(Traduzione di Craig MacCauley)

Waiting and hoping for thy step, / Sleepless in bed I lie, / All through the night, until the moon, / Leaving her post on high, / Slips sideways down the sky.
(Traduzione di William N. Porter)

Meglio sarebbe stato aver dormito senza preoccuparmi, piuttosto che vegliare invano per tutta la notte trascorsa, finché ho visto la luna solitaria percorrere il suo cammino discendente.
(Traduzione di Valerio Sampieri)

L'edizione inglese di Wikipedia riporta due sue poesie dallo Shuishu e dallo Shikashu.

Altri link in giapponese:

Wikipedia (edizione giapponese).
sito asahi-net.
Akazome Emon Shu 赤染衛門集 あかぞめえもんしゅう (614 poesie in giapponese, oltre ad alcune varianti delle medesime).
Indice e link alle sue poesie comprese nelle Antologie imperiali.

Un importante articolo in inglese, ricco di utili collegamenti è sul sito Other Women's Voices.

 
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Abutsu-ni

Post n°42 pubblicato il 02 Dicembre 2012 da valerio.sampieri
 
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Abutsu o Abutsu-ni (阿仏尼  あぶつに, oppure 阿佛尼) o Ankamon'in no Shijo 安嘉門院四条  あんかもんいんのしじょう (1221?-1283) era Damigella d'Onore di Kuni Naishinno ed in seguito sposò Fujiwara no Tameie 藤原為家, figlio del grande poeta Fujiwara no Sadaie (Fujiwara no Teika) e nipote del parimenti grande Fujiwara no Toshinari (Fujiwara no Shunzei). Ella fu parte attiva della rivoluzione della sensibilità poetica che avvenne a cavallo tra il 12° ed il 13° Secolo, l'ultimo grande momento della poesia giapponese classica.

Nel 1277 Abutsu si trasferì da Kyoto a Kamakura per perorare la causa ereditaria di suo figlio e scrisse un diario di viaggio intitolato "Izayoi Nikki", uno dei classici della prosa Giapponese.
(Note tratte da "Love Poems from the Japanese" di Kenneth Rexroth e Sam Hamill, Shambhala Library)

Altri interessanti link in inglese si trovano ai seguenti indirizzi:

Biografia e link utili
Steven Carter (pdf)
Una mia traduzione dall'inglese

Da tale secondo link, riporto un elenco delle principali opere, curato da John R. Wallace della University of California, Berkeley:
Utatane (circa 1240?);
Abutsu kana fuju (1 275);
Izayoi nikki (1279-1280; riveduto circa 1283);
Niwa no oshie (circa 1279; altro titolo: Menoto no Fumi);
Yoru no tsuru (noto anche come Abutsu kuden, circa 1279);
Ankamon'in no Shijo gohyakushu (data sconosciuta);
Ankamon'in no Shijo hyakushu (data sconosciuta).

Il file pdf di cui sopra riporta anche una ampia bibliografia in inglese su Abutsu, della quale riporto uno scambio di poesie intrattenuto con Tameie (la prima poesia è di Tameie, la seconda è la risposta di Abutsu):

Gyokuyo-1455
kaerusa no / shinonome kuraki / muragumo mo / waga sode yori ya / shiguresometsuru

How could the thick clouds / of this dark dawn / of my parting / be better soaked in rain / than these, my sleeves?

Come possono le spesse nuvole di quest'alba oscura che accompagna il mio addio essere più inzuppate di pioggia delle mie maniche?
(Traduzione di Valerio Sampieri)

Gyokuyo-1456
kinuginu no / shinonome kuraki / wakareji ni / soeshi namida wa / sazo shigure kemu

What followed upon that path of good-bye / on that dark dawn / of our farewell / must have been the rain / of my tears.

Ciò che ti ha seguto sulla strada dell' addio, in quell'alba oscura del nostro addio, deve essere stata la pioggia delle mie lacrime.
(Traduzione di Valerio Sampieri)

Quella delle maniche è una metafora, sin troppo spesso abusata nella poesia classica, per indicare il pianto conseguente alle pene d'amore.

Altri link rilevanti, in giapponese:
Wikipedia (edizione giapponese)
Ankamonin no Shijo Gohyakushu (in giapponese)
Sito asahi-net.

 
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Poesia di Daibu (9)

Post n°41 pubblicato il 30 Novembre 2012 da valerio.sampieri
 

Nona ed ultima traduzione di una poesia dal Kenreimon-in Ukyo no Daibu Shu (The Poetic Memoirs of Lady Daibu. Traduzione di Phillip Tudor Harries).

To ni kaku ni / kokoro o sarazau / omou koto mo / sate mo to omoeba / sara ni koso omoe

Wherever I turn, / my heart will not be rid / of these wretched thoughts. / The more I think, "Enough, let be!" / The more they press upon my mind.

Ovunque mi giro, / il mio cuore non saprà distogliersi / da questi miserabili pensieri. / Più ci penso, "Basta, lascia stare!" / più essi oprimono la mia mente.

 
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Poesia di Daibu (8)

Post n°40 pubblicato il 30 Novembre 2012 da valerio.sampieri
 

Toshitsuki no / tsumorihatete mo / sono ori no / yuki no ashita wa / nao zo koishiki

Although months and years / have piled up in between, / that single instant, / that morning in the snow, / I cherish still.

Sebbene mesi e anni si siano accumulati, ho ancora nel cuore quel singolo istante, quella mattina innevata.

 
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Poesia di Daibu (7)

Post n°39 pubblicato il 30 Novembre 2012 da valerio.sampieri
 

Settima traduzione di una poesia dal Kenreimon-in Ukyo no Daibu Shu (The Poetic Memoirs of Lady Daibu. Traduzione di Phillip Tudor Harries).

"Once, while someone was talking about a quite ordinary matter, sudden memories arose in me, and for no reason at all the tears began to flow so fast that I could not hold them back:

Uki koto no / itsumo sou mi wa / nani to shi mo / omoiaede mo / namida ochikeri

In every moment / sorrow clings to me, / so even when / I can find no cause for them, / still, drops of tears fall."

"Una volta, mentre qualcuno stava parlando di questioni abbastanza ordinarie, improvvisi ricordi mi sovvennero, e senza alcuna ragione al mondo, le lacrime cominciarono a scorrere così velocemente da non poterle trattenere.

In ogni momento il dolore mi avvolge, così, anche quando non ve ne è motivo, ugualmente cadono gocce di lacrime."

 
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Poesia di Daibu (6)

Post n°38 pubblicato il 30 Novembre 2012 da valerio.sampieri
 

Sesta traduzione di una poesia dal Kenreimon-in Ukyo no Daibu Shu (The Poetic Memoirs of Lady Daibu. Traduzione di Phillip Tudor Harries).

chigiriokishi / hodo wa chikaku ya / narinuramu / shiorenikeri na / asagao no hana

The promised time / is surely close but / when will we meet? / For it already has wilted: / this short-lived morning glory.

Il momento promesso è certamente vicino, ma quando ci incontreremo? Perchè è già appassito: questo breve attimo di gloria mattutina.

 
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Poesia di Daibu (5)

Post n°37 pubblicato il 30 Novembre 2012 da valerio.sampieri
 

Quinta traduzione di una poesia dal Kenreimon-in Ukyo no Daibu Shu (The Poetic Memoirs of Lady Daibu. Traduzione di Phillip Tudor Harries).

tanomeokishi / koyoi wa iki ni / mataremashi / tokorotagae no / fumi mizariseba

This night when he had promised / he would come to visit me, / how long I would have waited / had I not seen his letter, / sent to me, but meant for her.

Stanotte, quando aveva promesso che sarebbe venuto da me, per quanto tempo avrei aspettato, se non avessi visto la sua lettera, inviata a me, ma dedicata a lei.

 
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Daibu e Sukemori

Post n°36 pubblicato il 26 Novembre 2012 da valerio.sampieri
 

Dal Kenreimon-in Ukyo no Daibu Shu (The Poetic Memoirs of Lady Daibu. Traduzione di Phillip Tudor Harries) riporto una poesia inviata da Sukemori, il suo amante, a Daibu e la di lei risposta.

To Lady Daibu from her lover Sukemori:
Ura mite mo / kai shi nakereba / sumi no e ni / ou cho-o kusa o / tazunete zo miru
Gazing at the bay brings me no shells, / nor does my bitterness avail; / so I have been in search / of lillies of forgetfulness, which, / it is said, grow by the Bay of Sumi.

Her reply:
Sumi no e no / kusa oba hito no / kokoro nite / ware zo kai naki / mi o uraminuru
Forgetfulness, which grows / with lillies from the Bay of Sumi, / lies within your heart, not mine; / I am the one who should resent / a love without reward.

Sukemori, suo amante, a Lady Daibu:
Fissando la baia non trovo conchiglie, / né lo fa la mia amarezza; / così sono andato alla ricerca / dei gigli dell'oblio, che, / si dice, crescono nella baia di Sumi.

La sua risposta:
L'oblio che cresce / con i gigli della baia di Sumi, / è nel tuo cuore, non nel mio; / io sono l'unica che dovrebbe risentirsi / di un amore non corrisposto.

 

 

 
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Poesia di Daibu (3)

Post n°35 pubblicato il 26 Novembre 2012 da valerio.sampieri
 

Ancora una poesia dal Kenreimon-in Ukyo no Daibu Shu (The Poetic Memoirs of Lady Daibu. Traduzione di Phillip Tudor Harries).

Ima wa tada / shiite wasururu / inishie o / omoiide yo to / sumeru tsukikage

"The sight of him set me longing... for all that was past. Catching sight of the moon I wrote:

And now by force alone / I banish from my mind / those former times- / but it calls me to remember them, / this tranquil brightness of the moon."
(Traduzione di Phillip Tudor Harries)

"Vedendolo, ho provato nostalgia ... per tutto ciò che era passato.  Guardando la luna, ho scritto:

Ed ora, rimasta forzatamente sola, cancello dalla mia mente quei tempi trascorsi..., ma li riporta alla mia memoria la luna, che serenamente brilla.

Nota: Gotoba In somigliava moltissimo al defunto Takakura In, del quale Daibu era innamorata. Il sole e la luna sono stati spesso utilizzati a corte come simboli dell' imperatore e dell'imperatrice nel "mondo sopra le nuvole" (Kumo no ue).

 

 
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Poesia di Daibu (2)

Post n°34 pubblicato il 26 Novembre 2012 da valerio.sampieri
 

Ancora una poesia dal Kenreimon-in Ukyo no Daibu Shu (The Poetic Memoirs of Lady Daibu. Traduzione di Phillip Tudor Harries).

haru no hana / aki no tsuki ni mo / otoranu wa / miyama no sato no / yuki no akebono

A sight to match / the beauty of spring's blossoms / or the autumn moon: / in this secluded village / snow brightens in the dawn.
(Traduzione di Phillip Tudor Harries)

Uno sguardo per incontrare / la bellezza dei fiori di primavera / o la luna d'autunno: / in questo villaggio sperduto, la neve brilla all'alba.

 
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