Creato da: valerio.sampieri.uta il 27/05/2012
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Post n°53 pubblicato il 15 Marzo 2013 da valerio.sampieri
Egyo Hoshi 恵慶法師 (The Monk Egyô) Poco si conosce di Egyô -restano misteriose persino le date di nascita e di morte- salvo che fu impiegato come insegnante nel tempio provinciale (kokubunji 国分寺) di Harima 播磨 ad ovest della capitale. Egli fu in buoni rapporti conAnbo Hoshi 安法法師 (Monk Anbô) che, in quanto discendente di Minamoto no Tôru, era residente nella proprietà di Kawara, e fu probabilmente durante una sua visita a costui che compose una poesia dello Shuishu. Egli è anche noto per le sue frequenti visite ai palazzi di un gran numero di membri della famiglia imperiale e dell'aristocrazia (Kazan In 花山院, Minamoto no Takaakira 源高明, Fujiwara no Michikane 藤原道兼 ed altri), probabilmente dovute alle sue riconosciute capacità come poeta. Egli fece la sua prima apparizione nelle Antologie Imperiali con la poesia -sotto riportata- dello Shûishû, nel quale sono inserite 19 sue poesie (delle 56 complessive nelle antologie imperiali), ed è passato alla storia come uno dei Chuko Sanjûrokkasen 三十六歌仙, lista composta da Fujiwara no Norikane 藤原 範兼 (1107-1165) . Una poesia (la numero 47) di Egyo è inserita nell' Ogura Hyakunin Isshu 小倉百人一首; egli realizzò anche una raccolta Egyo Hoshi Shu 恵慶法師集 . La poesia dell' Ogura Hyakunin Isshu si trova anche nello Shuishu (3, 140) 八重むぐら しげれる宿の さびしきに 人こそ見えね 秋は来にけり Yae mugura / shigereru yado no / sabishiki ni / hito koso miene / aki wa ki ni keri. My little temple stands alone, / No other hut is near; / No one will pass to stop and praise / Its vine-grown roof, I fear, / Now that the autumn's here. To the dim cottage / Overgrown with thick-leaved vines / In its loneliness / Comes the dreary autumn time: / But there no people come. To the lonely house / where the weeds, eigh layers deep, / have grown rank, / not a soul can be seen ... / but autumn, at least, has come. When people were composing poems on ‘one’s feelings on arriving at a run-down house in autumn’ at the Kawara estate. Il mio piccolo tempio è lontano e qui vicino non c'è altra capanna; ora che l'autuno è qui, nessuno, temo, passerà e si fermerà vicino a questo tetto coperto da foglie di vite. Biografia in giapponese sul sito asahi-net. http://www.asahi-net.or.jp/~sg2h-ymst/yamatouta/sennin/egyou2.html Biografia in giapponese su Wikipedia http://ja.wikipedia.org/wiki/%E6%81%B5%E6%85%B6%E6%B3%95%E5%B8%AB Biografia in spagnolo su Wikipedia http://es.wikipedia.org/wiki/Egy%C5%8D
Post n°52 pubblicato il 03 Marzo 2013 da valerio.sampieri
Akazome Emon 赤染衛門 大江為基あつまへまかりくたりけるに、あふきをつかはすとて Poem of parting. Scritta da una sua fan, quando Ôe no Tamemoto si spostò verso le terre dell' Est(attorno al 985). wosimu to mo / naki mono yuFe ni / sikasuga no / watari to kikeba / tada naranu kana For regret / I have no reason, yet / To Shikasuga’s / Crossing are you bound, I hear, so / Indeed, I am not completely indifferent. Non ho motivo di rammaricarmi, ma ho sentito che sei diretto all'Attraversamento di Shikasuga e perciò, in effetti, non resto del tutto indifferente. NOTA di Thomas McAuley: Ôe no Tamemoto 大江為基 Ôe no Tamemoto era figlio di Oe no Tadamitsu 大江斉光 (Consultant Ôe no Tadamitsu) e fratello maggiore del più conosciuto Ôe no Sadamoto 大江定基 (Shakusho Hoshi 寂昭, the Monk Shakushô). Egli fu nominato Governatore provinciale in Mikawa 三河 ed anche in Settsu 摂津, ma dovette abbandonare la sua posizione per malattia ed in seguito fu nominato direttore provvisorio dell'Ufficio di Libri e Disegni (Provisional Director of the Bureau of Books and Drawings; zusho gon-kami 図書権頭). Egli viene ricordato soprattutto per lo scambio di poesie con la notissima poetessa Akazome Emon e con Anbo Hoshi 安法 (Monk Anbô). FONTE: Thomas McAuley http://www.temcauley.staff.shef.ac.uk/waka0826.shtml
Post n°51 pubblicato il 23 Febbraio 2013 da valerio.sampieri
Tag: Andrea Raos, Fujiwara no Sadaie, Fujiwara no Teika, Persée, Siti, Soixante Poémes d'Amour, Teika Soixante Poémes d'Amour, opera di Andrea Raos sul sito francese Persée, è un estratto di un libro di Fujiwara no Teika, il quale pose in competizione tra loro poesie di vari autori, secondo un metodo molto in voga all'epoca. L'articolo è molto ben curato, con frequenti riferimenti alle poesie dalle quali quella in competizione prende il suo spunto. I riferimenti bibliografici sono i seguenti: Provider: Persée http://www.persee.fr TY - JOUR TI - Soixante poémes d'amour : Compétition poétique en cent tours de l'honorable Teika L'estratto del libro può essere letto online all'indirizzo sopra indicato ed è anche possibile scaricare il file in formato pdf.
Post n°50 pubblicato il 23 Febbraio 2013 da valerio.sampieri
The Japanese Historical Text Initiative (JHTI) è un database online che si definisce in rapida espansione (ma da qualche tempo l'espansione appare rallentata) composto da testi storici realizzati oltre 1200 anni or sono. La versione originale di ogni paragrafo, in ciascun testo, è incrociata con la traduzione inglese, rendendo possibile al ricercatore di vedere, sulla medesima schermata, sia l'originale, sia la traduzione inglese di ogni parola o frase che appare in ogni testo JHTI. I testi inclusi nel sito della University of California at Berkeley sono 18, tradotti da studiosi di grande notorietà e prestigio, nel campo degli addetti ai lavori, suddivisi nelle seguenti categorie: Ancient chronicles; Esiste anche una piccola sezione intitolata Religion and polity in the modern state, ma non la considero rilevante, in quando prende in considerazione due opere successive all'inizio dell'Era Meiji, periodo che esula dal campo dei miei interessi. Per accedere ai testi è sufficiente inviare una mail (l'indirizzo è sul sito http://sunsite.berkeley.edu/jhti/index.html) e si otterrà in tempi brevissimi una risposta con le credenziali di accesso. Per chi coltivi interesse per la letteratura giapponese e la storia del Giappone, il sito è di valore eccezionale. Quello che segue è l'elenco dei volumi disponibili (nell'ordine indico: Titolo, Titolo in giapponese, numero di libri che compongono l'opera, Anno di composizione,Traduttore): Kojiki 古事記 3 712 Donald L. Philippi
Post n°49 pubblicato il 03 Febbraio 2013 da valerio.sampieri
Tag: Earl Miner, Fujiwara no Teika, Fujiwara Teika's Superior ..., Jihitsubon, Kensobon, Kindai Shuka, Minamoto no Sanetomo, Robert H. Brower, Valerio Sampieri Non restano copie manoscritte di Teika della versione per Sanetomo, ma ne è possibile una datazione ragionevolmente accurata. Un colophon di Tameie, figlio di Teika, presente in parecchie copie successive del manoscritto, afferma che l'originale fu inviato a Sanetomo nell'Era Jogen. Tale circostanza è confortata da una nota contenuta nella cronaca "Azuma Kagami" (Mirror of the East) del terzo anno Jogen (1209), riferita alle poesie inviate da Teika a Sanetomo: "Le poesie che sono state inviate al Kyogoku Chunagon Teika sono state restituite con il sigillo di approvazione. Fu anche presentato un Trattato sulla composizione poetica. Ciò perché Sua eccellenza aveva chiesto a Teika istruzioni sui Sei Principi e sullo Stile Poetico". L'olografo di Teika, salvi due libri contenenti 15 poesie (61-68 e 77-83), è pervenuto sino ai nostri giorni. Fortunatamente l'intero manoscritto era stato copiato almeno una volta, prima dello smarrimento, e tale preziosissimo documento si trova ora nella collezione del Sig. Ota Fumihiro. L'autenticità del manoscritto è riconosciuta al di là di ogni ragionevole dubbio e questa è l'unica copia esistente del manoscritto di Teika, di valore eccezionale perché il Kindai Shuka diviene così l'unico scritto critico attribuibile a Teika con assoluta certezza. Fujioka Sakutaro, nella sua storia della letteratura medioevale giapponese "Kamakura-Muromachi Jidai Bungakushi", Okura shoten 1915, pag. 68, dubita dell'autenticità di ogni scritto critico di Teika, salvo che per l' "Eiga Taigai", ma gli studi successivi hanno corretto tale opinione. L'olografo ha 4 colophon, due soli dei quali degni di interesse. Il primo è firmato Reizei Tamehide e reca la dicitura: "Questo è un manoscritto della collezione del mio bisnonno Chunagon Teika. Esso deve essere conservato nel massimo segreto come un tesoro". Il secondo colophon, aggiunto dal pupillo di Tamehide, Imagawa Ryoshun e da lui sottoscritto, recita: "Questo libro è un manoscritto autentico di Teika. Alcune poesie sembrano essere state omesse. Forse questa è una prima stesura, o forse è stata messa da parte dopo che vi erano state aggiunte altre poesie. Il colophon spiega cosa intendesse il Sig. Tamehide: si tratta di un documento importantissimo". L'affermazione di Ryoshun indica che le pagine mancanti sono state omesse dall'olografo al più tardi prima del 1420, data della sua morte, e suggerisce anche che Ryoshun aveva avuto conoscenza diretta dei due testi. Questa potrebbe essere stata una prima stesura dell' "Hibisho" (il più importante manoscritto del Kindai Shuka, oltre all'olografo), probabilmente completato subito dopo la morte di Teika. L' "Hibisho" contiene 25 poesie della versione per Sanetomo, tutte le 83 dell'olografo ed il Saggio della prefazione, ad eccezione della prima affermazione contenuta nell'olografo (pur essendo l'unico manoscritto del Kindai Shuka che ne contiene tutte le poesie). La traduzione di Robert H. Brower ed Earl Miner del Kindai Shuka si basa su un testo combinato dell' "Hibisho" e del Kindai Shuka, redatto nel 1959 da Hisamatsu Senichi e Nishio Minoru. L'olografo non può essere datato con la stessa precisione della versione per Sanetomo, ma tutto sembra indicare la data, al più presto, allorché Teika aveva tra i 50 ed i 60 anni. Lo stile della calligrafia è di Teika in età avanzata, molto somigliante a quella della porzione restante del suo diario, relativa al 1215, ed anche a quella dell'olografo della sua collezione personale di poesie, lo Shui Guso, che si pensa sia del 1233. Inoltre, quasi tutti gli studiosi considerano il Nishidaishu la fonte di tutte le poesie dell'olografo e, in base ad un esame approfondito, tale fonte sembra essere stata completata nel 1215: perciò l'olografo deve essere stato scritto non prima di tale data. L'ultima data possibile della redazione (anteriore al 1241, anno di morte di Teika) può essere ricavata dal confronto con l' "Eiga Taigai", il più vicino all'olografo per struttura e contenuto. Esso è composto da un breve saggio introduttivo in Kanbun (caratteri e sintassi cinesi) e da 103 poesie esemplificative, sottotitolato "Shukatei Tairyaku" (Epitome of Styles of Superior Poems). Il saggio è quasi identico alla seconda metà di quello della Prefazione al Kindai Shuka, iniziando alquanto improvvisamente con l'ideale di "old diction and new treatment". La selezione delle poesie nei due lavori è anche molto simile. Essi hanno in comune 72 poesie ed inoltre quelle disposte in gruppi da 11 ciascuno sono in identica sequenza. Tali somiglianze sono troppo evidente per essere spiegate semplicemente con la loro provenienza dalle 1800 del Nishidaishu. Si deve perciò concludere che Teika usò un lavoro come base per l'altro. Sebbene non lo si possa dimostrare con assoluta certezza, molti recenti studiosi giapponesi ritengono che l'Eiga Taigai è basato sul Kindai Shuka, la cui datazione può essere desunta dal quella del l'Eiga Taigai. Il testo di questo post e del precedente è fruttto della traduzione dall'inglese, eseguita da Valerio Sampieri, di parte di un capitolo del volume "Fujiwara Teika's Superior Poems of Our Time: A Thirteenth-Century Poetic Treatise and Sequence", di Robert H. Brower ed Earl Miner, Stanford University Press, 01/giu/1967 - 148 pagine
Post n°48 pubblicato il 02 Febbraio 2013 da valerio.sampieri
Due sono le principali versioni del Kindai Shuka 近代秀歌 (famosa opera di Fujiwara no Teika 藤原定家 o Sadaie, secondo altra lettura del nome ): "Kensobon" o "manoscritto inviato a Sanetomo" (Minamoto no Sanetomo 源実朝, terzo Shogun 将軍 dell'Era Kamakua 鎌倉) e "Jihitsubon" 自筆本, o "olografo". Numero, selezione, provenienza ed ordine delle poesie sono differenti nelle due versioni. Sembra certo che il manoscritto per Sanetomo costituisca la prima versione, soprattutto perché soltanto il manoscritto olografo contiene l'introduzione "Queste sono ora cose di un lontano passato". Come d'ordinario, nessuna delle due versioni aveva un titolo. Il nome "Kindai Shuka" fu assegnato ad entrambi dalla tradizione, sebbene evidenti riferimenti al saggio che funge da prefazione negli scritti di tanti poeti e critici medioevali mostrino che c'erano varie denominazioni per la versione per Sanetomo. Ad esempio, è probabilmente questa la versione che Gensho (Teika era il suo bisnonno) chiamò "la lettera all'Est dell'Era Jogen (1207-1211)" (v. Gensho, Waka Kuden -o Gukaisho- in NKGT, IV, 58) e che il famoso poeta e critico Nijo Yoshimoto (1320-1388) denominò il "Kinrai Shuka, scritto ed inviato al Ministro di Destra di Kamakura [Sanetomo] dal Kyogoku "Lay Priest" Chunagon (Teika)". "Superior Poems of Our Time" (Kindai Shuka) è una descrizione delle 27 poesie per Sanetomo, tutte di poeti anteriori a Teika di una o due generazioni. L'olografo può non aver mai ricevuto tale titolo, tuttavia, a parte ciò, contiene il Saggio di Prefazione, al pari della versione per Sanetomo. Per di più, è possibile, secondo il Prof. Hisamatsu, che l'olografo contenesse non soltanto il Saggio e la nuova sequenza di 83 poesie di Teika, ma anche le poesie della versione per Sanetomo. Per quanto remota, tale possibilità è suggerita dal fatto che in un manoscritto intitolato Hibisho ("Nota ultrasegreta") le poesie della versione per Sanetomo, quelle dell'olografo ed il Saggio sono fusi insieme. Per non complicare ulteriormente una situazione già confusa, si mantiene perciò il titolo tradizionale. Secondo il prof. Kasamaki Keijiro, le 83 poesie dell'olografo costituiscono una nuova formulazione di Teika, intesa a sostituire le 27 della versione per Sanetomo e non ad aggiungersi ad esse. A volte la versione per Sanetomo si trova separatamente, altre volte insieme con altri saggi in manoscritti dai titoli più disparati: "Wakashiki (Teikakyo)" (Precetti poetici del Signor Teika); "Teika Wakashiki" (Precetti poetici di Teika); "Jogen Wakashiki" (Note dell'Era Jogen); "Jogensho" (Note dell'Era Jogen); "Chunagon Nyudo (Teika-kyo) Kuden" (Secret Traditions of the Lay Priest Middle Counselor [Lord Teika]); "Kogo Shimpisho" (Top Secret Notes on the Words of Old); "Kyogoku Komon Teikinsho" (Notes on Poetic Instruction by the Kyogoku Middle Counselor); "Hibisho" (Ultra-secret Notes); Waka Hibi" (Ultra-secret Poetics) ed altri. Links al sito ashai: Shukatai Tairyaku 秀歌体大略 ―詠歌大概より― (103 poesie) Links al sito della Waseda University: [Nota del traduttore: La versione dello Jihitsubon utilizzata dal sito asahi presenta 83 poesie delle Antologie Imperiali -Chokusenshu 勅撰集-, tratte dalle seguenti opere: Kokinshu 古今 (24 poesie), Gosenshu 後撰 (10), Shuishu 拾遺 (7), Goshuishu 後拾遺 (3), Kinyoshu 金葉 (5), Senzaishu 千載(11), Shinkokinshu 新古今 (23)].
Post n°47 pubblicato il 31 Gennaio 2013 da valerio.sampieri
Tag: Aki no yo no nagamonogatari, Chikamatsu Monzaemon, Heike Monogatari, Kenneth Rexroth, Poetesse Giapponesi, Yokobue How can I complain / that you have shaved your hair? / Since I can never again / pull your heartstrings / like a catalpa wood bow, / I have become a nun / following your way. P.S.: molto diversa da quella di Rexroth appare la traduzione, del 1918, di A. L. Sadler (pag. 383,384 del file pdf reperibile all'indirizzo http://libweb.uoregon.edu/ec/e-asia/read/heike-whole.pdf, contenente la traduzione integrale dell' Heike Monogatari): " Till you forsook the world your heart was filled with resentment, Surely your soul must rejoice, now you have entered the Way." To this Yokobue answered: " Where is the need for regret when once we have entered the cloister ? There is no turning back, when we have entered the Way."
Post n°46 pubblicato il 22 Dicembre 2012 da valerio.sampieri
Tag: Craig McCauley, Ichinomiya no Kii, Kenneth Rexroth, Kinyo Wakashu, Kinyoshu, Kinyoshu-8-464, Ogura Hyakunin Isshu, Tom Galt, William N. Porter, Yushi Naishinno Ke Kii, Yushi Naishinno Ke Kii Shu Yushi Naishinno Ke Kii 祐子内親王家紀伊 (ゆうしないしんのうけ の きい) visse a corte durante il regno di Horikawa Tenno 堀河 (regnò dal 1087 al 1107; è conosciuta anche come Ichinomiya no Kii 一宮紀伊). Takahashi è una località marina della Provincia di Izumi, nei pressi di Osaka. Forse è quella la spiaggia in cui Yushi compose questa poesia, che è anche la numero 72 dell' Ogura Hyakunin Isshu (n. 464 della terza versione del Kinyoshu 金葉集_三奏本 きんようしゅう_さんそうぼん del luglio 1126). 音にきくたかしのはまのあた波は かけしや袖のぬれもこそすれ おとにきく-たかしのうらの-あたなみは-かけしやそての-ぬれもこそすれ Oh, yes, I hear them / Booming on Takashi beach, / All those noisy waves. / They come almost close enough / To wet my long trailing sleeves. ja.wikipedia (in giapponese)
Post n°45 pubblicato il 22 Dicembre 2012 da valerio.sampieri
Tag: Craig McCauley, Daini no Sanmi, Goshui Wakashu, Goshuishu, Goshuishu-12-0709, Kenneth Rexroth, Murasaki Shikibu, Ogura Hyakunin Isshu, Steven Carter, William N. Porter Daini no Sanmi 大弐三位 (nota anche agli inglesi col nome di Lady Kataiko, da altro suo nome Fujiwara no Kataiko o no Kenshi 藤原賢子 ふじわら の かたいこ/けんし) era figlia di Murasaki Shikibu 紫式部. La poesia, oltre che la numero 709 del Goshuishu 後拾遺集, è anche la numero 58 dell' Ogura Hyakunin Isshu 小倉百人一首. ありまやま-ゐなのささはら-かせふけは-いてそよひとを-わすれやはする Arimayama / Ina no sasawara / Kaze fukeba / Ide soyo hito o / Wasure ya wa suru As Mount Arima / Sends its rustling winds across / Ina's bamboo plains, / I will be just as steadfast / And never will forget you. As fickle as the mountain gusts / That on the moor I've met, / ’Twere best to think no more of thee, / And let thee go. But yet / I never can forget. From Mt. Arima / over the bamboo plaints of Ina, / the wind blows / rustling the leaves. / Now shall I ever forget him? Near Arima Hill / the wind through Ina's bamboos / blows constantly / and just as constant am I / in my resolve not to forget. Avrò la costanza del vento che spira dal Monte Arima sulle foglie dei bambù di Ima. Come potrò mai dimenticarlo? Daini no Sanmi nacque nel 999 e morì nel 1082. Fu poetessa molto stimata, tanto che è, al numero 15, nella lista Nyobo Sanjurokkasen 女房三十六歌仙. In 16 Antologie Imperiali compaiono 37 sue poesie, a partire dalla 4^ (Goshui 後拾遺和歌集, 9 poesie) sino all'ultima (Shinshokukokin 新続古今和歌集, 1 poesia). Partecipò ad almeno quattro Uta Awase 歌合, nel 1028 (Jotomon In Kiku Awase 上東門院菊合), nel 1049 (Dairi Uta Awase 内裏歌合, nel 1050 (Yushi Naishinno Ke Uta Awase 祐子内親王家歌合) e nel 1978 (Dairi Goban Uta Awase 内裏後番歌合), ormai quasi ottantenne. Ha lasciato una sua collezione di poesie, intitolata Daini no Sanmi Shu 『大弐三位集』 (nota anche con un altro suo nome, To no Sanmi Shu 『藤三位集』). Daini no Sanmi è conosciuta anche con i nomi Echigo no Ben 越後弁 えちごのべん ed Echigo no Ben no Menoto 越後弁乳母 えちごのべんのめのと o Ben no Menoto 弁乳母 べんのめのと. Link a Wikipedia versione giapponese; Questo link porta all'immagine di un frammento del Daini no Sanmi Shu, mentre questo secondo conduce al tekagami nel quale esso è contenuto nel Kyoto National Museum. L'interessante scheda recita: A tekagami, or album of exemplary calligraphy, is a collection of excerpts from old scrolls or books of sutras, poems and letters. The selection of calligraphers in a tekagami, its types of calligraphy and its order tell us about the changing tastes in classical Japanese-style calligraphy over the years. Moshigusa, an album of 242 detached segments ranging from the Nara to the Muromachi Periods, was handed down from generation to generation as a reference register a family that remained the central, calligraphy authority throughout the Edo period. Among the segments is the "Muromachi-gire," one of only two surviving fragments from the Hitomaroshu, which is part of the Anthologies of Thirty-Six Poets, formerly owned by the Nishi-Honganji temple. The "Okadera-gire" is another rare, detached segment from Minamoto Shitagoshu of the same set. Both are excellent specimens of kana script in the early-12th Century.
Post n°44 pubblicato il 22 Dicembre 2012 da valerio.sampieri
Tag: Craig McCauley, Kenneth Rexroth, Ogura Hyakunin Isshu, Shui Wakashu, Shuishu, Shuishu-14-780, Tom Galt, Ukon, William N. Porter Questa poesia di Ukon 右近 è la numero 38 dell' Ogura Hyakunin Isshu ed è tratta dallo Shuishu (14, 870): 忘らるる 身をば思はず 誓ひてし 人の命の 惜しくもあるかな わすらるる身をば思はずちかひてし人の命のをしくもあるかな Wasuraruru / Mi woba omowazu / Chikahite shi / Hito no inochi no / Oshiku mo aru kana. Though he forsook me, / For myself I do not care: / He made a promise, / And his life, who is forsworn, / Oh how pitiful that is. broken heart I don't lament, / To destiny I bow; / But thou hast broken solemn oaths, / I pray the Gods may now / Absolve thee from thy vow. I am forgotten now / I do not care about myself / but I pity him / for the oaths he swore / and his forsworn life. Cast aside, forgotten ... / Should it really matter? / But what of our vow, / The one before the gods? / The day is not far off ... Ho dimenticato tutto e non di me mi dolgo. Ma io lo compiango per tutti i giuramenti traditi e per la sua vita da spergiuro. Ukon (data di nascita e di morte sconosciuti; l'immagine è tratta da una delle edizioni dell' Ogura Hyakunin Isshu) è considerata una della maggiori poetesse non del solo Period Heyan, ma di ogni epoca. La lista Nyobo Sanjurokkasen la pone al quinto posto. La versione di Porter e l'immagine sono riportate sul sito Sacred Texts che offre la seguente nota esplicativa:
Post n°43 pubblicato il 02 Dicembre 2012 da valerio.sampieri
Tag: Akazome Emon, Akazome Emon Shu, Goshui-0680, Goshui-12-0680, Goshuishu, Note biografiche, Ogura Hyakunin Isshu Akazome Emon 赤染衛門 あかぞめえもん (morta nel 1027, secondo Rexroth; Wikipedia indica le date 956-1041, ed il sito asahi-net 960-1041) era la figlia di Taira no Kanemori 平兼盛 たいら の かねもり, poeta e statista, e della moglie di Oe no Masahira 大江 匡衡 おおえのまさひら. Ella fu dama di compagnia di Rinko, moglie del Kampaku Michinaga (Fujiwara no Michinaga 藤原道長 ふじわら の みちなが) ed in seguito divenne membro del grande gruppo di poetesse contemporanee di Murasaki Shikibu. (Note tratte da "Love Poems from the Japanese" di Kenneth Rexroth e Sam Hamill, Shambhala Library). Una recensione dell' Eiga Monogatari è sul sito gotterdammerung (tradotto con il titolo "A Tale of Flowering Fortunes (Eiga monogatari) Annals of Japanese Aristrocratic Life in the Heian Period"; Tr. di William H. e Helen Craig McCullough, Stanford University Press, 1980; 2 Volumi; ISBN: 0-8047-1039-2). Akazome fa parte sia del gruppo dei Chuko Sanjurokkasen 中古三十六歌仙 (ちゅうこさんじゅうろっかせん ove è inserita al 20° posto), sia di quello denominato Nyobo Sanjurokkasen 女房三十六歌仙 (にょうぼうさんじゅうろっかせん, 8° posto). Waiting and hoping for thy step, / Sleepless in bed I lie, / All through the night, until the moon, / Leaving her post on high, / Slips sideways down the sky. Wikipedia (edizione giapponese).
Post n°42 pubblicato il 02 Dicembre 2012 da valerio.sampieri
Tag: Abutsu, Abutsu-ni, Ankamon'in no Shijo, Fujiwara no Tameie, Gyokuyo-1455, Gyokuyo-1456, Note biografiche Abutsu o Abutsu-ni (阿仏尼 あぶつに, oppure 阿佛尼) o Ankamon'in no Shijo 安嘉門院四条 あんかもんいんのしじょう (1221?-1283) era Damigella d'Onore di Kuni Naishinno ed in seguito sposò Fujiwara no Tameie 藤原為家, figlio del grande poeta Fujiwara no Sadaie (Fujiwara no Teika) e nipote del parimenti grande Fujiwara no Toshinari (Fujiwara no Shunzei). Ella fu parte attiva della rivoluzione della sensibilità poetica che avvenne a cavallo tra il 12° ed il 13° Secolo, l'ultimo grande momento della poesia giapponese classica. Biografia e link utili Da tale secondo link, riporto un elenco delle principali opere, curato da John R. Wallace della University of California, Berkeley: Quella delle maniche è una metafora, sin troppo spesso abusata nella poesia classica, per indicare il pianto conseguente alle pene d'amore.
Post n°41 pubblicato il 30 Novembre 2012 da valerio.sampieri
Tag: Daibu, Daibushu, Kenreimon In Ukyo no Daibu, Lady Daibu, Memoirs of Lady Daibu, Phillip Tudor Harries Nona ed ultima traduzione di una poesia dal Kenreimon-in Ukyo no Daibu Shu (The Poetic Memoirs of Lady Daibu. Traduzione di Phillip Tudor Harries).
Post n°40 pubblicato il 30 Novembre 2012 da valerio.sampieri
Tag: Daibu, Daibushu, Kenreimon In Ukyo no Daibu, Lady Daibu, Memoirs of Lady Daibu, Phillip Tudor Harries Toshitsuki no / tsumorihatete mo / sono ori no / yuki no ashita wa / nao zo koishiki
Post n°39 pubblicato il 30 Novembre 2012 da valerio.sampieri
Tag: Daibu, Daibushu, Kenreimon In Ukyo no Daibu, Lady Daibu, Memoirs of Lady Daibu, Phillip Tudor Harries Settima traduzione di una poesia dal Kenreimon-in Ukyo no Daibu Shu (The Poetic Memoirs of Lady Daibu. Traduzione di Phillip Tudor Harries).
Post n°38 pubblicato il 30 Novembre 2012 da valerio.sampieri
Tag: Daibu, Daibushu, Kenreimon In Ukyo no Daibu, Lady Daibu, Memoirs of Lady Daibu, Phillip Tudor Harries Sesta traduzione di una poesia dal Kenreimon-in Ukyo no Daibu Shu (The Poetic Memoirs of Lady Daibu. Traduzione di Phillip Tudor Harries).
Post n°37 pubblicato il 30 Novembre 2012 da valerio.sampieri
Tag: Daibu, Daibushu, Kenreimon In Ukyo no Daibu, Lady Daibu, Memoirs of Lady Daibu, Phillip Tudor Harries Quinta traduzione di una poesia dal Kenreimon-in Ukyo no Daibu Shu (The Poetic Memoirs of Lady Daibu. Traduzione di Phillip Tudor Harries). tanomeokishi / koyoi wa iki ni / mataremashi / tokorotagae no / fumi mizariseba This night when he had promised / he would come to visit me, / how long I would have waited / had I not seen his letter, / sent to me, but meant for her. Stanotte, quando aveva promesso che sarebbe venuto da me, per quanto tempo avrei aspettato, se non avessi visto la sua lettera, inviata a me, ma dedicata a lei.
Post n°36 pubblicato il 26 Novembre 2012 da valerio.sampieri
Tag: Daibu, Kenreimon In Ukyo no Daibu, Lady Daibu, Memoirs of Lady Daibu, Phillip Tudor Harries, Sukemori Dal Kenreimon-in Ukyo no Daibu Shu (The Poetic Memoirs of Lady Daibu. Traduzione di Phillip Tudor Harries) riporto una poesia inviata da Sukemori, il suo amante, a Daibu e la di lei risposta. To Lady Daibu from her lover Sukemori: Her reply: Sukemori, suo amante, a Lady Daibu: La sua risposta:
Post n°35 pubblicato il 26 Novembre 2012 da valerio.sampieri
Ancora una poesia dal Kenreimon-in Ukyo no Daibu Shu (The Poetic Memoirs of Lady Daibu. Traduzione di Phillip Tudor Harries). Ima wa tada / shiite wasururu / inishie o / omoiide yo to / sumeru tsukikage "The sight of him set me longing... for all that was past. Catching sight of the moon I wrote: And now by force alone / I banish from my mind / those former times- / but it calls me to remember them, / this tranquil brightness of the moon." "Vedendolo, ho provato nostalgia ... per tutto ciò che era passato. Guardando la luna, ho scritto: Ed ora, rimasta forzatamente sola, cancello dalla mia mente quei tempi trascorsi..., ma li riporta alla mia memoria la luna, che serenamente brilla. Nota: Gotoba In somigliava moltissimo al defunto Takakura In, del quale Daibu era innamorata. Il sole e la luna sono stati spesso utilizzati a corte come simboli dell' imperatore e dell'imperatrice nel "mondo sopra le nuvole" (Kumo no ue).
Post n°34 pubblicato il 26 Novembre 2012 da valerio.sampieri
Ancora una poesia dal Kenreimon-in Ukyo no Daibu Shu (The Poetic Memoirs of Lady Daibu. Traduzione di Phillip Tudor Harries). haru no hana / aki no tsuki ni mo / otoranu wa / miyama no sato no / yuki no akebono A sight to match / the beauty of spring's blossoms / or the autumn moon: / in this secluded village / snow brightens in the dawn. Uno sguardo per incontrare / la bellezza dei fiori di primavera / o la luna d'autunno: / in questo villaggio sperduto, la neve brilla all'alba.
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il 01/07/2016 alle 19:16
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