Prisoner Of Soul
Queste gioie violente hanno fini violente. Muoiono nel loro trionfo, come la polvere da sparo e il fuoco, che si consumano al primo bacio.
ETERNAL POSTS
Post importanti.
Post più significativi.
We're all made of rain
Unchained
Your city observe you
Remember, but...
Be back
Vorrei
Me... Where are you?
SOME WORDS
I think the highest and lowest points are the important ones. Anything else is just... in between. I want the freedom to try everything.
The body was the soul's prison unless the five senses are fully developed and open. He considered the senses the 'windows of the soul.' When sex involves all the senses intensely, it can be like a mystical experence.
Give me a reason, but don't give me a choice, 'cause I'll just make the same mistake... again.
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Post n°6 pubblicato il 15 Aprile 2008 da Prisoner.Of.Soul
A volte, ciò che si desidera non è niente altro che un semplice, istantaneo momento di silenziosa follia. 22 Agosto 2007 Hai conosciuto giorni felici. Giorni in cui la parola “Tristezza” non sapevi nemmeno che significato avesse. E pensando a quei giorni ti rivedi bambino. Come quando dal letto sentivi tua madre che ti chiamava perché era arrivata l'ora di alzarsi. Quando uscivi dalla tua stanza, ancora assonnato, con la mente ancora annebbiata da quegli innocenti sogni di bambino, venivi accolto da quella luce calda seppur ancora debole data l’ora. Mentre raggiungevi la cucina sentivi il tintinnio di stoviglie, ed il rumore sordo della tazza che si appoggiava sul duro legno del tavolo. Quando poi entravi in cucina c’era tua madre di spalle ai fornelli... tenendo in mano il pentolino del latte caldo si girava verso il tavolo e poi lo versava nella tua tazza, e tu eri lì che la osservavi, e quando lei si accorgeva della tua presenza ti diceva “Buongiorno” e ti regalava quel sorriso, così caldo, pieno d’amore... il sorriso che solo una madre può regalarti. Quel sorriso che ti faceva iniziare al meglio la giornata e ti faceva dire “Ah, che pace”. Ma hai conosciuto anche giorni di dolore. Giorni in cui hai dovuto sopportare la vista delle sue lacrime, del buio dentro ai suoi occhi. Giorni in cui la notte sembrava durare mesi... giorni in cui l’unico desiderio era la visione di un po’ di luce, anche un piccolo fascio, ma che servisse ad illuminare quella caverna buia. Ogni notte andavi a dormire con il pensiero che domani sarebbe stato migliore, e con l’amara dolcezza di questa assurda bugia ti addormentavi, cercando una posizione comoda sulle dure spalle di quel giorno trascorso che sembrava non avere mai fine. E quante volte hai dovuto ascoltare le bugie di chi ti diceva che tutto si sarebbe sistemato. Che domani tutto sarebbe stato migliore... che prima o poi, tutto quel male lo avresti cancellato, come si cancella una parola errata scritta a matita su un foglio immacolato. Ed ogni giorno ti chiedevi come avresti mai potuto cancellare tutto mentre eri costretto ad osservare quegli occhi spenti... tristi. Quegli occhi afflitti di chi ormai sembra aver perso ogni capacità di reagire. Qualche volta avresti solo avuto voglia di poterne parlare con qualcuno... poter tirare fuori il male che ti portavi dentro, tenuto nascosto come un segreto importante. Avresti avuto soltanto il bisogno, oltre che il desiderio, di avere una spalla amica sulla quale posare il tuo volto, chiudere quegli occhi stanchi che cercavi di nascondere dietro ad un sorriso che non ti apparteneva, finto, come erva sintetica su un campo di calcio, e lasciarti andare. Liberare le lacrime che tienevi dentro da tanto e che, in quel momento più che mai, iniziavano a pesare troppo sul tuo cuore. Avresti voluto poterti lasciar scivolare nelle braccia di qualcuno che non avesse la presunzione di dirti parole confortanti, di rassicurarti con mille frasi dette e sentite talmente tante volte che ormai avevano perso il loro significato. Avresti voluto poter scivolare giù, fino ad incontrare il freddo del pavimento, e lì metterti allo scoperto. Qualche volta i desideri non sono solo di qualcosa di materiale. A volte si desidera soltanto di sentirsi liberati, alleggeriti da quella morsa che senti lì nel profondo fino a rallentarti i battiti, fino a desiderare che tutto finisca in fretta. Fino a desiderare di non sentirti più vivo. Ma infondo è questo che ti permette di continuare, che ti da’ la forza di andare avanti. È la sensazione di sapere che senti qualcosa dentro di te, che sei ancora un uomo, che sei ancora qui e che, anche se diverso, sei proprio uguale agli altri. Fino a che sentirai questo, saprai che il tuo cuore è ancora in grado di provare qualcosa... ... qualsiasi essa sia. Prisoner.Of.Soul |
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