Creato da MabelRock il 05/04/2005

We Will Rock You

=[[Every thing else is still]]=

 

 

Last exit

Post n°174 pubblicato il 08 Marzo 2006 da MabelRock
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Ripensavo a quei due. A come sono morti.
A chi dei due ha ucciso l’altro. E al perché.
A chi dei due ha ucciso l’altro. E alla disperazione.

 

...Jeremy spoke in class today
try to forget this...

 
 
 

Blood

Post n°173 pubblicato il 03 Marzo 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

Un tempo ero un angelo,
poi osai amare di più
di quanto amo me stessa...

...drink the blood of their so called best friend...

 
 
 

The Warriors

Post n°172 pubblicato il 27 Febbraio 2006 da MabelRock
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Note introverse. Le puoi chiamare silenzio.
Una specie di insana passione  per la violenza urbana.
Fantasia visionaria per le cose che non hanno scusanti. Nulla che sappia di logica quindi.
Se la rabbia non prevalesse su ogni altro sentimento potrei decidere di restare.
Ma prevale. Purtroppo.
Guerrieri? Giochiamo a fare la guerra?
Note estroverse. Le puoi chiamare frastuono. 

 
 
 

Teoria del caos

Post n°171 pubblicato il 17 Febbraio 2006 da MabelRock
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Una specie di spartito senza note.
Accordi approssimativi, versi perplessi  e qualche blanda invettiva autoreferenziale.
Metafora funebre per
tipi col pianoforte in spalla, come si dice di quelli che suonano la chitarra.
Massive Attack vs Mad Professor. Preposizione canora di moto attraverso luogo. Esistenziale.

 
 
 

Marketing mix [qualsiasi cosa significhi]

Post n°170 pubblicato il 13 Febbraio 2006 da MabelRock
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Chiedono di poterlo vedere. Insistendo.
Lo scopo è puramente educativo. Questo il senso. Dicono.
Furbe. Sorrido.
Il DVD dei Regina scorre, mentre le tre allegre stagiste [morte] saltellano vivacemente su sedie ammortizzate come bmx da competizione.
Andranno a sentirli suonare.Quindi.
Resteranno colpite. Lo sono già adesso.
E non è solo per la musica.
E’ per come viene interpretato il mito.
Il mito di Freddie, dei Queen.
La memoria di quel mito è diventato rito di pochi, questo sì: ma che riguardava, e riguarda, tutti. Quando Freddie puntava dritto al cuore, non faceva distinzioni. Era un illuminista, credo, ed era abituato a pensare all'uomo, non a differenti target. E la sua musica, come tutta quella che a lui è seguita, dice qualcosa dell'uomo inteso in quel senso lì, dice qualcosa di tutti, racconta l'eroe che noi tutti siamo.
Racconta la tragedia di tutti, e la fantastica forza che siamo, tutti. Appunto.
Non pensare che non ti riguardi, il genio aveva in mente anche te. Qualsiasi persona tu sia.
Nel suo mirino c'erano anche le stagiste e i tutor, simultaneamente. Forse.
Oltre a tutta la vasta gamma di eroi contemporanei che si muovono nell’ombra.
E che se ci pensi, puoi raccontare solo con la musica.

Agenda:
23 febbraio: Titanic-Chieti Scalo
25 febbraio: King's Pub-Pianella (Pe)
24 marzo: Jammin pub-Sant'Egidio alla Vibrata (Te)
21 aprile: Avezzano (Aq)

 
 
 

Giornata del ricordo

Post n°169 pubblicato il 10 Febbraio 2006 da MabelRock
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Loro sola colpa italiani esser nati [...]

 
 
 

Push

Post n°168 pubblicato il 07 Febbraio 2006 da MabelRock
 
 
 

The voice of MAB II

Post n°167 pubblicato il 02 Febbraio 2006 da MabelRock
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She dreams in color, she dreams in red, can't find a better man... can't find a better man... 
Talkin' to herself, there's no one else who needs to know... she tells herself, oh...
Memories back when she was bold and strong  and waiting for the world to come along... swears she knew it, now she swears he's gone
She loved him, yeah...she don't want to leave this way...

[Ascolta]

 
 
 

Regina history X

Post n°166 pubblicato il 01 Febbraio 2006 da MabelRock
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E’ solo un gruppo alla fine. Una tribute band.
Vai a sentirli la prima volta e senti arrivare da lontano una musica calda, che sembra strappata al tempo. Una mescolanza di suoni che qualcuno ha campionato senza parole.
Un’intro. Che si porta dentro una storia strana, fatta anche di fantasmi, se ci credi.
E di scheletri nell’armadio, se ti va.
Niente batteria, niente tastiere. Solo quella chitarra suonata piano. Che dentro, da qualche parte, ha una specie di cenere nel suono, come un ricordo di catastrofi. Prima della voce.
La voce del messia, che si gira piano, verso la gente e ammicca.
Quel che succede dopo è che partono basso, batteria e tastiera e tu senti quel brivido idiota che ti scuote e ti ipnotizza.
Che idiozia, pensi.
Ma è perché non li hai ancora mai ascoltati.
Perché la musica scende e si allarga. Come un’alluvione.
E’ per curiosità che sono andata la prima volta.
Per quella sorta di miscuglio di novità e affiatamento in cui mi piace rimanere imbottigliata.
Non è per amicizia che sono rimasta. Non solo almeno.
E’ stato per la forza.
Mi spiego. La musica dei Queen è una macchina produttrice di forza.
Lo fa perché dietro c’è una specie di idea che gli uomini siano eroi  e che se vogliamo raccontare degli uomini dobbiamo raccontare degli eroi e che la vita è una sfida epica e se vogliamo raccontare la vita, dobbiamo partire da un’ impresa.
Quindi pronunciare la forza equivale a dire il nome dell’uomo. Punto. Come il risultato di un teorema.
Freddie questa cosa sapeva farla.  Questa cosa dava alle canzoni un’impronta diversa…dava alla forza una forza sovrumana.
Ora, bisogna avere la testa di Freddie.
Molti non ce l’hanno, di quelli che fanno la musica dei Queen. Altri di quella forza riescono ad esibire solo la parte finale, come un’eruzione vulcanica: luci, palco, spettacolo, amplificazione a posto, ok, tutto bello ma, pensa a un gruppo  che ti porta sottoterra e ti fa risalire tra le vene nascoste del mondo, ti fa prendere velocità e poi ti spara in aria.
Voilà, i Regina. Loro sanno ricostruire ogni volta quella forza lì.
Tu resti lì a chiederti: chissà come ci riescono.
E se ne faranno altre, di serate così...

    

 
 
 

Oggettivazione del sé

Post n°165 pubblicato il 30 Gennaio 2006 da MabelRock

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|  _________________  |
| | MAB          0. | |
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|  ___ ___ ___   ___  |
| | 7 | 8 | 9 | | + | |
| |___|___|___| |___| |
| | 4 | 5 | 6 | | - | |
| |___|___|___| |___| |
| | 1 | 2 | 3 | | x | |
| |___|___|___| |___| |
| | . | 0 | = | | / | |
| |___|___|___| |___| |
|_____________________|

    pick yourself up and dust yourself off

 
 
 

Per non dimenticare

Post n°164 pubblicato il 27 Gennaio 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

[...]

 
 
 

Post-it

Post n°163 pubblicato il 25 Gennaio 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

News from Regina
Venerdì 27 - Halloween Pub - Ortona (CH)

Contaminazioni
Dopo il silenzio ciò che si avvicina di più nell'esprimere ciò che non si può esprimere è la musica [Aldous Huxley].

 
 
 

The sound of MAB

Post n°162 pubblicato il 20 Gennaio 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

Ascolta.
Black.

 
 
 

7 vizi capitali

Post n°161 pubblicato il 18 Gennaio 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

A volte vorrei non avere un blog. Davvero. La blogosfera mi snerva.
Più precisamente alcune cose della blogosfera. I post lunghi. Strazianti come un tomo da imparare per un esame complicato. L’assoluta condivisione di se stessi. Interessi, manie, lingue parlate, pregi e difetti. E poi la cortesia, voluttuosa e riverente con cui ci si fa visita: toc toc, posso entrare? Certo, prendi un thè? Volentieri grazie e vieni a trovarmi, un giorno di questi, ho tante cosine interessanti da farti leggere. O naturalmente, e tu…torna quando vuoi!!! Argh, è raccapricciante. E’ come una vita. Una vita da un’altra parte. E nella vita ci si presta. Si risponde agli inviti e si partecipa agli eventi, ci si ammanta di civiltà e si pratica la mondanità, che non è quasi mai una festa per nessuno, ma che, chissà perché, lo sembra. A vederla, dal di fuori. Questo gioco mi piace però. Perché parla di peccati. Di quelle cose che rendono tanto interessanti le persone…

Regolamento: Il primo partecipante a questo gioco pubblica un nuovo post nel proprio blog titolandolo «7 vizi capitali» ed esponendo di seguito 7 suoi episodi di vita vissuta, aneddoti o pensieri personali con riferimento ai «peccati» sottintesi. I bloggers che risultano invitati a partecipare a tale gioco riporteranno il medesimo regolamento fedelmente oltre che nominare altri 7 bloggers tra i propri preferiti ai quali passare il testimone. E’ importante non dimenticare di far visita ai suddetti nominati lasciando loro un commento pubblico nel quale deve obbligatoriamente comparire la frase: “Vieni a leggermi……e a confessare i tuoi peccati”.

1.      Superbia : Si dice che i cimiteri sono pieni di persone insostituibili. Bella lezione. La mia superbia sta in questo. Credo che il mondo si dirà che non può fare a meno di me…quando sarò sparita.

2.      Lussuria : Ostentarla no. Non diresti che lo sono. Ma è così. L’equilibrio lo trovo nella discrezione apparente. La conferma invece nel fatto ch si dice che le donne troppo virtuose abbiano qualcosa in se che non è mai casto. Ed io sono virtuosa. Troppo.

3.      Ira : Non so cosa voglia dire. Cioè lo so. Ma sto attenta a fare in modo che gli altri non capiscano che ne covo un baccello dentro. Perché cresce. Talmente tanto, innaffiato com’è di brutte esperienze, che mi preoccupa. Ad ogni modo conservo brandelli di amabilità inside…ti sussurro quindi un consiglio…piano piano… mentre ti accarezzo dolcemente la fronte…”se sai di avermi fatto male…comincia a correre!!!”

4.      Gola : Si salvi chi può. La mia  è rivestita d’amianto. Neanche mangio, io fagocito. Sarebbe un niente se mi piacessero le schifezze. Ma no. Io sono lussuriosa anche in questo. Mi faccio gli gnocchi quando ho un attacco di fame. Non gli gnocchi nei sacchetti del banco frigo. Gli gnocchi fatti pestando le patate, do you know? E se sei di quelle che fagocita non puoi farti gli gnocchi. Una cosa che ci vuole un’ora per prepararla e mezzo minuto a finirla. Potrebbe creare seri danni, nel tuo sistema di autocompiacimento.   

5.      Invidia : Se ce l’hai ti invidio la strafottenza. Vorrei averla anch’io. Poi ti invidio il fatto che qualcuno dall’alto ti ha spianato la strada. A me tocca farlo da sola e credimi, è una faticaccia. Per il resto non posso invidiarti nulla. Ce l’ho anch’io.  

6.      Accidia : Magari! Andrei fiera del mio non avere prospettive. Girerei l’europa in autostop. Ma per inerzia. Fluttuando dentro al nichilismo passivo di chi non ha ragion d’essere. Se non per se stesso.

7.      Avarizia : Come no. Sta lontano dai miei libri, potrei troncarti le mani a morsi.  Per il resto quel che è mio è tuo. Se lo vuoi.

Le mie nomination:

- Jollino

- Robertina

- FakeRose

- Sham.Rock

- Quentin.Tarantino

- corda6m

- ombradisatana

 
 
 

The voice of MAB

Post n°160 pubblicato il 18 Gennaio 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

So close no matter how far
Couldn't be much more from the heart
Forever trusting who we are
And nothing else matters

Never opened myself this way
Life is ours, we live it our way
All these words I don't just say
And nothing else matters

Trust I seek and I find in you
Every day for us something new
Open mind for a different view
And nothing else matters

Never cared for what they do
Never cared for what they know
But I know

[Metallica]

 
 
 

Star dust

Post n°159 pubblicato il 13 Gennaio 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

 J.:     Ce li vedi i Guns’n Roses ed Elton John a fare Bohemian Rapsody?
Mab:   Mah… forse si. E’ quel che si dice TEATRO… e sa di perfezione al rovescio. Penso che mi piacerebbero.
J.:      Elton John è un fregno
Mab:   E i Guns? Domanda scontata…risposta meno…
J.:      Anche. Ma EJ è anche un grande pianista.
Mab:   Grande pianista… va be’. Leggi Novecento di Baricco e poi scrivimelo di nuovo…
J.:      Mi sfugge il nesso tra letteratura e musica.
Mab:   Appunto. Tu hai SCRITTO che EJ è un grande pianista. Io non riuscirò a scriverlo di nessuno dopo aver letto quel libro. Potrò pensarlo forse, ma non scriverlo. Il nesso non esiste, ma quel genere di letteratura ha creato margini imponenti, così ora se penso ad un pianista non penso ad un eventuale EJ  o ad un C.C. [credimi, il paragone non è azzardato], ma ad una figura astratta, pensata esclusivamente per la musica e senza i fasti dello showbusiness…
J.:      Ma la musica viene creata da qualcuno di concreto, magari ispirato da una Musa, ma la musica senza musicisti semplicemente non può esistere…
Mab:   E’ in questo QUALCUNO concreto che risiede la differenza tra le definizioni: grande pianista e intrattenitore di folle.
J.:      E come si riconosce la differenza? Il grande pianista automaticamente diventa intrattenitore di folle ma non viceversa, ma il grande pianista si corrompe intrattenendo le folle? Io non credo, la musica serve a sognare…
Mab:   Il GRANDE PIANISTA semplicemente non intrattiene le folle, se lo fa non ne è consapevole e sogna, da solo, tutta la vita con la sua musica.
J.:      Ma così nessuno lo sa che è un grande pianista…E se non lo sa nessuno (nemmeno lui), chi lo definisce tale?
Mab:   Potrebbe benissimo chiamarsi NESSUNO il pianista sull’oceano. E non gli frega di avere una definizione per se stesso. Lui semplicemente suona e tutto quello che sa della vita se ne sta sui tasti del suo piano…

 
 
 

Interesse strumentale [?!?]

Post n°158 pubblicato il 09 Gennaio 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

Tu sei pazza. Le disse qualcuno un giorno.
Però Mab, lei non era pazza.
Un tantino strana forse.
Aveva 25 anni e nessuna ragione per essere viva.
Veniva da un mondo senza illusioni, in cui il privilegio di un’assoluta libertà era pagato, quotidianamente, con il presentimento di un castigo che l’avrebbe colta di sorpresa, un giorno o l’altro.
L’unico artigianato a cui l’avevano addestrata, fino ad abilità quasi mistiche, era scrivere.
Lei lo chiamava “dar di stomaco”.
Non sapeva difendersi dagli abbagli e trascorreva intere notti a giocare a scacchi.
Nel frattempo veniva riconosciuta, amata, sostenuta, incoraggiata. Ma non le importava.
Un giorno il caso l’aveva fatta passare dalla porta verde di un pub. Tutto quello che aveva trovato lì, poi, era stato come un viaggio nel rovescio del mondo, dove le cose avevano ancora una ragione e le parole indicavano ancora le cose, dove i sogni andavano inseguiti e le inclinazioni assecondate.
Non ne aveva dedotto niente. Né aveva pensato, neanche per un istante, di interpretarla come una lezione di vita.
Era tutta roba perduta, per lei, e nulla avrebbe rovesciato il corso delle cose.
Però passare di tanto in tanto attraverso quella porta verde era diventato il suo personale anestetico contro la pena dell’insensatezza generale.
Così aveva scelto i gesti giusti  con cui scivolare sempre più nelle abitudini di quel mondo, arrivando a farsi accettare come una sorta di clandestina un po’ eccentrica, degna di considerazione.
Non aveva in mente di far loro del male e non si era preoccupata che ne venisse fatto a lei.
Non era neanche abbastanza onesta con se stessa da capire che far loro o ricevere da loro del male sarebbe stato inevitabile.
Voleva solo star lì. Senza una ragione.
E per farlo nulla sarebbe stato insensato.

 
 
 

Post N° 157

Post n°157 pubblicato il 23 Dicembre 2005 da MabelRock
Foto di MabelRock

Punto.
Era quello che mi serviva di sapere.

 
 
 

Rendez-vous

Post n°156 pubblicato il 22 Dicembre 2005 da MabelRock
Foto di MabelRock

Stasera. Il baia. I Regina.
Il baia non so cosa sia. Uno stablimento immagino.
Una cosa sulla spiaggia. Con il mare alle spalle.
Non sapevo come arrivarci. Poi ho chiesto a Sham.
E' l'ultimo stabilimento di Francavilla.
Dalla riviera due rotatorie dopo il mambo. E dalla Nazionale alla rotatoria per Ortona verso il mare per il sottopassaggio.
No, ha ragione,  non sarà difficile arrivarci.
Se dovessi riuscire ad andare.

 
 
 

Agenda

Post n°155 pubblicato il 19 Dicembre 2005 da MabelRock
Foto di MabelRock

REGINA live

Giovedì 22 dicembre -> BAIA PUB, lungomare sud, Francavilla al Mare

Venerdì 23 dicembre -> Morrison Pub, Vasto (Ch)

Mercoledì 28 dicembre -> Camerlengo Disco, Fara San Martino (Ch)

Domenica 1 gennaio 2006 -> Titanic, Chieti Scalo

Giovedì 5 gennaio -> Palazzetto di Caramanico Terme (Pe)

Sabato 7 gennaio -> Manoppello (Pe)

Venerdì 20 gennaio -> Ortona (Ch)

 
 
 


Puntualizzazione ultima:
IO NON SONO UNA MAB.
IO SONO MAB.

 

Se stai per metterti a leggere, evita. Tra un paio di pagine vorrai essere da un'altra parte. Perciò lascia perdere. Vattene. Sparisci, finchè sei ancora intero. salvati. Ci sarà pure qualcosa di meglio alla tv. Oppure, se proprio hai del tempo da buttare, che so, potresti iscriverti ad un corso serale. Diventare un dottore. Così magari riesci a tirar su due soldi. Ti regali una cena fuori, ti tingi i capelli. Tanto, ringiovanire non ringiovanisci. Quello che succede qui, all'inizio ti farà incazzare. E poi sarà sempre peggio.

 

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A volte penso sia stata la luna a partorirmi tra spasmi di cosce pallide sapientemente allargate tra le stelle proprio in alto.
Così appesa sopra un concerto di David Bowie lei si apriva lasciandomi cadere.
Io sono Demon e la luna è mia madre

 

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REVOLVER - Isabella Santacroce

"L'abbandono che sento. Ora. Dopo quanto è successo.
Il senso d'esserne vittima. D'essere orribile.
L'amplificazione a dilatarmi la solitudine.
Diventa una macchia indelebile.
La vesti quasi fosse il tuo abito della domenica.
Quello coi nastri nel collo. T'appende. T'impicca lontano da tutti.
Nel regno dei crocifissi. Hai il marchio.
Quasi fossi una vacca da carne in attesa del boia che ti costringe in ginocchio. Ti spara alla testa.
Senti ciò che per te è stato scelto.
Nascere e sentire in maniera costante la morte".


 

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OCEANO MARE - A. BARICCO
Io ti ho amato, André, e non saprei immaginare come si possa amare di più. Avevo una vita, che mi rendeva felice, e ho lasciato che andasse in pezzi pur di stare con te. Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio. Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce ad immaginarsi il desiderio. Ma non ho cercato di fermarmi, né di fermarti. Sapevo che lo avrebbe fatto lei. E lo ha fatto. E' scoppiata tutto d'un colpo. C'erano cocci ovunque, e tagliavano come lame.

 

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... forse, sempre, e per tutti, altro non è mai, lèggere, che fissare un punto per non essere sedotti, e rovinati, dall'incontrollabile strisciare via del mondo. Non si leggerebbe, nulla, se non fosse per paura. O per rimandare la tentazione di un rovinoso desiderio a cui, si sa, non si saprà resistere. Si legge per non alzare lo sguardo verso il finestrino, questa è la verità. Un libro aperto è sempre la
certificazione della presenza di un vile - gli occhi inchiodati su quelle righe per non farsi rubare lo sguardo dal bruciore del mondo - le parole che a una ad una
stringono il fragore del mondo in un imbuto opaco fino a farlo colare in formine di vetro che chiamano libri - la più raffinata delle ritirate, questa è la verità. Una sporcheria. Però: dolcissima ... lèggere è una sporcheria dolcissima. Chi può capire qualcosa della dolcezza se non ha mai chinato la propria vita, tutta quanta, sulla prima riga della prima pagina di un libro ? No, quella è la sola e più dolce custodia di ogni paura - un libro che inizia ... [A.B.]
 

 
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