Creato da MabelRock il 05/04/2005

We Will Rock You

=[[Every thing else is still]]=

 

 

Post N° 196

Post n°196 pubblicato il 01 Dicembre 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

Keep yourself alive

...I was told a million times...

 
 
 

Post N° 195

Post n°195 pubblicato il 30 Novembre 2006 da MabelRock

immagine

All these accidents,
that happen,

follow the dot,
coincidence,
makes sense,
only with you,
you don't have to speak,
I feel...

 
 
 

La REGINA è nuda

Post n°194 pubblicato il 28 Novembre 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

Isabella, mia cara...
Ero lì, venerdì sera. Che ti guardavo con questi occhi da animale ferito.
Devi essertene accorta, perché la tua supponenza è sparita quando hai incrociato il mio silenzio e hai distolto lo sguardo.
Dopo un attimo di esitazione.
Sono alla ricerca delle parole che voglio dirti per descrivere la moltitudine delle sensazioni che mi hai regalato con il tuo reading, però la prima che mi viene in mente è FOTTITI, da sfruttare ad uso e consumo della tua superbia, ma non ancora quella giusta, che ne racconti la sconfitta.
Hai mostrato il tuo lato peggiore ad una folla di mediocri diventando tu stessa parte integrante del gruppo, se non leader indiscussa.
Io invece aspettavo una dea. Che sa muoversi senza passi su un tavolato blu chroma key.
Vorrei fosse spenta questa luce rossa.
L’esordio.
Il gelo. Nessun applauso. Nessun suono.
Il silenzio delle cose che devono accadere, quelle solenni intendo.
Il buio.
Vorrei fosse accesa questa luce rossa. Grazie.
Apatia. Distacco.
Nessun suono. Nessun suono. Nessun suono.
Io ho registrato ogni tuo ansimare sconnesso, aspettando di vederti implodere nella voce, nella cadenza ritmica del suono. Fremendo.
Sopportando dimessa il  tuo incipit approssimativo mentre incespicavi sgraziata sui cavi di un palco di cui non sembravi protagonista.
Ho assistito al delirio. Immobile.
Come sempre quando mi si accavallano i pensieri.
Hai azzannato il pubblico con quella folle solitudine che spacci al mercatino dell’ovvio per la lucidità che ti devasta.
Ti ho sentita biascicare parole senza senso solo per il gusto di occupare uno spazio, nel teatro di qualcuno, elemosinando applausi, mentre urlavi la giusta devota appartenenza al nulla, traballando goffamente su tacchi troppo esili che sembravano sopportare appena il peso di quello che sei diventata.
Sai, devo dirtelo: ho provato una pena infinita per te e la tua solitudine di quella sera.
So che se avessi imbracciato la chitarra, come avevi chiesto, lo saresti stata meno.
Volevo staccarmi dal parquet  per salire sul palco e  tirarti via dal silenzio.
Schhh Isa. Zitta maledetta.
Hai rovinato tutto.
Anche la tua magnifica e agonizzante poesia ora appare perversa, da che l’hai letta.
Senza ombre sul volto, né febbrile dolcezza.
Io ti ho odiata. Dal fondo di me. Così come ti amo, da sempre.
Un amore che assomiglia alla morte.
Un amore senza niente, se non te stessa, crocifissa sul monte della vanità.
Per autocelebrarti.
Silenzio – hai detto – Silenzio. Io sto morendo.
Una veglia funebre, ai piedi del palco.
E tu eri tanto bella e tanto ridicola, nella tua cassa di legno verniciato.  
Come una di quelle bambine che si riempiono la faccia di rossetto pur di mettere qualcosa da grandi. Il risultato: una bambola di gomma rivestita in latex, troppo gonfia di benessere per indossare gli abiti di un morto.
Metti vestiti a fiori la prossima volta. E poi falli appassire.

"Ex tenebris ad Lucem...".

 
 
 

In verità vi dico

Post n°193 pubblicato il 09 Novembre 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

La letteratura non esiste.
Esistono dei buchi enormi, da riempire di rumore.
Plagio una collezione di frammenti senza vincoli logici apparenti e mi lascio contagiare da nuove espressioni nevroromantiche. Sono solo un’aspirante scrittrice succhiainchiostro e disboscaforeste. Recito una vita, mentre sorseggio veleni tossici all’aroma di colla vinilica.
Ho aperto un blog perché mi serviva un posto dove nascondermi.
Questa
non
sono
io.

Ma vivo così, nella testa.

 
 
 

Un giorno di vita che cade. Una festa in lutto

Post n°192 pubblicato il 31 Ottobre 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

L’ha guardata senza occhi.
Inconsapevole che fosse via da se stessa.
La sua voce senza intonazione, mentre le sue mani riempivano bicchieri.
Sotto le scarpe un pavimento di cemento per ricchi  e sopra un cielo coperto dagli scheletri degli indiani.
In quella fine senza nome continuava a fissare il suo punto di metallo cercando le parole giuste per un addio senza eco.
Quando è uscito dal suo rifugio di insofferenza per salutarla con un bacio, lei ha provato vergogna.
Per lui.
Uomo senza viso.
Aveva il suo arco per trafiggergli il petto.
Ascoltare il suo rantolo di dolore e ridere.
Il male si racconta. Spedisce e-mail dall’inferno e contagia con virus sconosciuti i computer degli aspiranti scrittori. Si è svegliato, ha trovato i boschi, gli alberi, i corpi, le viscere. Per vivere.
Il male aveva una casa e l’ha bruciata.
Aveva dei fratelli piccoli e li ha impiccati.
Poi, prima di amare un ragazzo incontrato tra gli scaffali di metallo nel girone dei consumisti, ha giocato con le bambole.
Le ha svezzate, cremate, divorate.
Il male, che sembrava sepolto, ha dettato una lettera, forgiata con il sangue delle vergini e le fibre del cervello dei pazzi.
Mab ha ucciso un ricordo.
Sentiva le urla. Bisbigliava raccontando torture deliziata dal ricordo del sangue.
Aspetterà di vederlo ancora.
Nella processione che faranno i morti, la notte che verrà.

Sabbath Bloody Sabbath

 
 
 

The heart is deceitful above all things

Post n°191 pubblicato il 13 Ottobre 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

Ingannevole è il cuore più di ogni cosa. Letteralmente.
Lui non esiste e lei interpreta la sua parte.
La bastarda merita un Oscar. E di riprendersi la sua vita.
Se ne ha una.
Definito come il più grande imbroglio letterario dai tempi di Shakespeare, quello di J.T. è ormai un white trash  smascherato e deriso dai media e dai piccoli e striscianti vermoidi aspiranti scrittori senza più speranza di venir pubblicati, a loro volta affascinati e scioccati da questa figura androgina e disperata, mostruosa nella sua ambiguità che accende fantasie morbose e voglia di rivincita per lotterie miserabili.
Sbagliano a chiamarla truffa.
E' un universo narrativo sottovuoto. Un mondo di solitudine non compiaciuta e assecondata, sessualità perversa e infanzia negata.
Una specie di psicanalisi al contrario.
Le parole "lieto fine" non sono contemplate. Non oggi.
La scrittura rimane il tentativo ultimo di non cedere alla tentazione dell'abbandono.
Diventa, al contrario, la sola strada percorribile per sublimare il dolore e riscattarsi.
J.T. non esiste. Esistono invece Laura e Geoffrey e Savannah.
Abili manipolatori di ossessioni volte allo psicodramma.
Parcheggiatori occasionali di prostituzioni mentali, hanno celebrato gli isterismi raccogliendoli in un'antologia senza mezzi termini.
Bisogna capire ora che nessun bambino subisce violenze e sopravvive.
Nell'animo.
Se accade, non sarà mai più un bambino.
Se scrive, non lo è mai stato.

So che J.T. Leroy esiste.
E' del resto del mondo che a volte metto in dubbio l'esistenza.
[David Wiegand]

 
 
 

Non colore di realtà travisate e fatica di vivere

Post n°189 pubblicato il 21 Settembre 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

[...]
Il mondo altrove.
Gente stanca con la disfatta prestampata nel destino.
I folli non amano le regole e non hanno alcun rispetto per lo status quo, puoi citarli, glorificarli o deriderli, ma di sicuro non puoi ignorarli. Perché hanno lasciato un segno, da qualche parte, tanto profondo che ancora sanguina.
L’arte può farti perdere l’equilibrio proprio quando ti accorgi di avere le ali consumate.
E non può difenderti dalle paure.
Lui aveva una specie di predilezione per le mutilazioni.
Forse le temeva come si teme la vita stessa, così le portava in scena come si trattasse di spettacoli per intelligenze alternative. Poteva entrare nell’arte con il corpo e riuscire a confondere le due storie, farle coincidere, incarnandole sulla sua pelle, dentro la sua angoscia.
Autocelebrazione della follia. Morbosità e psicosi.
Poi il suicidio. Come una pieces durante un’azione pubblica di autocastrazione e scuoiamento.
Oltre i limiti, fuori dal confine, dentro l’oltraggio e ancora più a fondo.
Ma anche no.

 
 
 

Luminal

Post n°188 pubblicato il 07 Settembre 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

Lei sa urlare a voce spenta...

Ascolta.

...Milligrammi di incoscienza svanivano
lasciandomi intravedere l’imperfezione della mia esistenza
...piansi e chiamai le tenebre.
[I.S.]

 
 
 

Miniature e spasmi

Post n°187 pubblicato il 03 Agosto 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

Passerà del tempo e non avrà occhi.
L’esilio sentimentale, accaldato e distratto, traccerà tormentati grovigli di linee sconnesse.
Sono riuscita ad ammaestrarmi alla noia, restando vigile nella folla in delirio.
Tu domandati se ti appartiene l’inquietudine.
Io di lei possiedo gli angoli. Acuti stati di penombra inverosimile che si levano verso il nulla.
Sbagli, se credi che ci sia bisogno di un’identità per esistere.
Nella vita, basta saper fingere. Su carta ruvida e spessa come menzogne, dentro memorie virtuali rinominate Stelle Cadenti   
Vuoi scrivere?  
E allora è importante tu sappia una cosa.
Ti odieranno o ti ameranno.
E non esiste un modo di amare  e di odiare che non sia amare e odiare allo stato puro.
Quindi preparati al peggio.   
Quelli che ti odieranno diventeranno violenti lupi sanguinari che urlano nel buio.
Tenderanno imboscate e ti tormenteranno per ogni parola che oserai pronunciare dal tuo silenzio, faranno scempio della tua carne cerebrale azzannandola con fauci spietate, ansimando al telefono che vogliono vederti morta nell’amplesso.
Quelli che ti ameranno… anche.
Ma per loro sarà come leggere tra le pieghe di un discorso.
Senti, anche tu, sanguinarti l’anima?

Se mai dovessi parlare
di amore e di stelle...
uccidetemi.
[Charles Bukowski]  

 
 
 

I would any day die for you

Post n°186 pubblicato il 03 Luglio 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

La dico ad alta voce questa cosa.
Perché è importante che qualcuno senta. Ed io so che è lì, da qualche parte, ad ascoltare.
Ad infilare le dita sotto alla mia corteccia e a lambire con occhiate gelide la mia [io] che dorme placidamente prima di tornare a dimenarsi in preda alle sue penose convulsioni esistenziali dell’una di notte.
Io odio:
gli ultimatum
i ricatti morali
l’egocentrismo
Quindi NO. No. Non risponderò entro quella determinata data e non perderò la ragione dietro a ipocriti  programmi per il futuro. Accetterò invece le parole di chi tenta di cambiare per connettersi alla mia realtà:
Non confondermi con niente e con nessuno e niente e nessuno ti confonderà.

Talk to me, show some pity
You touch me in many many ways
But I'm shy, can't you see
Sonata Arctica da SHY

 
 
 

Eccomi là. Cioè Mab e i miei tre drughi.

Post n°184 pubblicato il 13 Giugno 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

Esposizione inquietante.
Una sintesi visiva del trionfo del lato oscuro della storia.
La tortura e i suoi ordigni. Orrore e crudeltà, la fantasia umana non ha limiti per certe cose, così, alla morale di sopraffazione sopraggiunge la fine di ogni speranza.
Ode alla distopia, qui c’è in ballo il conflitto eterno tra libertà individuale ed ordine sociale.
Io, speriamo che me la cavo.

Quando un uomo non può scegliere
cessa di essere un uomo.
[da Arancia Meccanica]

 
 
 

Hokuto [no] Ken

Post n°183 pubblicato il 31 Maggio 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

Colpo scarlatto della montagna delle orchidee!
Quest'epoca ha partorito una donna triste...

Ascolta

 
 
 

To be a rock and not to roll

Post n°182 pubblicato il 19 Maggio 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

Ci sono abbastanza parole per tutti. Tranne quella. Quella che aspetti.
Non so se era per me, quella canzone. Forse no. Solo un’ abbagliante  coincidenza sulle note di una tormentata  poesia civile. Dimostro di nutrire un interesse morboso per l’emarginazione sociale.
Posseggo un’angosciosa vocazione al diarismo e vivo in funzione di un ostinato travaglio ideologico. Mi affascina il masochismo di certi meccanismi automatici e mi godo lo spettacolo di alcuni itinerari individuali che prescindono dalla ragione di ognuno.
Questo posto è una specie di limbo. Anarchia e desolazione. Castello di sabbia e zampilli di rabbia. Un ineluttabile destino di autodistruzione.
Trovo molto interessante la mia parte intollerante. Poi.
E’ che vivo così, nella testa. Per questo forse posso resistere ancora un po’, ad esistere in un posto in cui le guide non conoscono traiettoria e le parole non producono suono.

Discrepante esortazione  :

Tu hai  bisogno di lui e lui ha bisogno di te. E’ uno scambio. La gente poi ha bisogno di storie.
Così un giorno ti metti lì, da brava. E scrivi.

 

 
 
 

E' ora di terminarsi...

Post n°181 pubblicato il 09 Maggio 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

This is the end
Beautiful friend
This is the end
My only friend, the end

Of our elaborate plans, the end
Of everything that stands, the end
No safety or surprise, the end
I'll never look into your eyes...again

Can you picture what will be
So limitless and free
Desperately in need...of some...stranger's hand
In a...desperate land

Lost in a roman...wilderness of pain
And all the children are insane
All the children are insane
Waiting for the summer rain...

[the doors]

 
 
 

St. Anger

Post n°180 pubblicato il 03 Maggio 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

Santa Rabbia. Se ti hanno insegnato che non è giusta. Se sei cresciuto dentro ad una stanza insonorizzata. Se sei stato un ragazzo da parete. Se una volta fuori la prima cosa che hai fatto è stata URLARE.
Sei finito dentro ad un fuoco incrociato e non sai dove guardare.
Scegli: la posta in gioco è la sopravvivenza.
Qualcuno che conosco ce l’ha fatta.
Si è svegliato dal suo incubo e ha ripreso a sognare.

“... Sa, è molto bella l'immagine di un proiettile in corsa : è la metafora esatta del destino. Il proiettile corre e non sa se ammazzerà qualcuno o finirà nel nulla, ma intanto corre e nella sua corsa è già scritto se finirà a spappolare il cuore di un uomo o a scheggiare un muro qualunque. Lo vede il destino ? Tutto è già scritto eppure niente si può leggere ...” [ab] 

 
 
 

I'm sorry

Post n°179 pubblicato il 24 Aprile 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

Se vuoi ascoltare una canzone puoi anche avere il frastuono intorno, bisogna che tu abbia il silenzio dentro.
Se vuoi scriverla invece è diverso. Il contrario.
Bisogna che ti metta a scavare nella moltitudine delle cose che ti porti dentro e riesca a scegliere in mezzo al caos.

I'm sorry for the times that I made you scream
for the times that I killed your dreams
for the times that I made your whole world rumble

for the times that I made you cry
for the times that I told you lies
for the times that I watched and let you stumble

It's too bad, but that's me
what goes around comes around, you'll see
that I can carry the burden of pain
'cause it ain't the first time that a man goes insane
and when I spread my wings to embrace him for life
I'm suckin' out his love, 'cause I, I'll never be nobody's wife...

Anouk - [nobody's wife]

 
 
 

Senza vento

Post n°178 pubblicato il 13 Aprile 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

Quattro storie. Tra musica e parole. O il contrario, che non è uguale come sembra.
Pezzi di un tempo andato e qualche sporadico riferimento alla realtà.
Ho letto una specie di invettiva sul pervertimento della cultura musicale, allusioni a presunte pratiche censorie, prediche oziose su sottili meccanismi di auto-censura, pronunciamenti isterici contro i processi di convergenza che agiscono sulla parola detta, disponendola alle influenze contraddittorie di altri mezzi espressivi. Il discorso è rimasto astratto, cupa profezia di un’apocalisse senza millennio. Sembra la mia vita – mi sono detta.
Poi me ne sono andata via ridendo.

La mia età è un fuoco freddo
nato qui, vivo
e non credo in niente

Timoria

 
 
 

I'm a girl. Interrupted.

Post n°177 pubblicato il 25 Marzo 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

Un giorno lui aveva questa specie di disperazione dentro. Così ha bevuto tutto quello che ha trovato in casa, poi è andato alla macchina da scrivere e ha riempito un foglio di caratteri imprecisi: le mie poesie sono solo scarabocchi sul pavimento di una gabbia...


le mie poesie

sono solo scarabocchi

sul pavimento di una gabbia

Niente canzoni d'amore per favore. E' stata una nottataccia. Come potrà dirvi chiunque io non sono un tipo qualunque. Non so nemmeno cosa voglia dire...qualunque. Non mi piacciono gli uomi perfettamente rasati, con la cravatta e un buon lavoro. Mi piacciono gli uomini disperati, con i denti rotti, un lucchetto al collo,  il cervello a pezzi e una vita da schifo. Sono loro che mi interessano. Per le sorprese che hanno dentro. Trucide sorprese sotto sale. Come certe storie di ordinaria follia. Come il punk. Che non esiste più, anche se festeggia 30 anni. Oggi al suo posto c'è il trucidismo rock, una specie di  tranquilla formalità mondana, senza falsi bersagli, né falsi movimenti, ricca di pass e affollata di pierre. Sullo sfondo, i mini-zombi intenti ad applaudire al comando dei Green Day, cantare tutti insieme, agitare gli accendini per quando cavolo finisce settembre. Viene voglia di gridare.

 
 
 

St. Patrick's day

Post n°176 pubblicato il 17 Marzo 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

La leggenda dice che fosse un viaggiatore e che fosse scozzese. Che avesse scacciato i serpenti dall’Irlanda. Peccato. Io amo i serpenti.
La tradizione vuole che chi bacia la Blarney Stone in questo giorno riceva il dono dell’eloquenza.
Ottimo. E’ una dote importante.
La storia narra che a festeggiare oggi siano tre tipologie di persone: gli irlandesi di nascita, quelli di discendenza e gli irlandesi nel cuore. Come me.

Irish journey blessing
"May the road rise to meet you,
may the wind be always at your back,
may the sun shine warm upon your face,
and the rains fall soft upon your fields and,
until we meet again,
may God hold you in the palm of His hand."

 
 
 

Storia contemporanea di follia e altre arti minori

Post n°175 pubblicato il 14 Marzo 2006 da MabelRock
Foto di MabelRock

Mab è in ritardo.
Crede che le persone l’aspetteranno sempre. Magari sulla porta, con le mani convulse domandandosi dove diavolo sia.
Invece la dimenticheranno, ad un certo punto. Snervate dall’attesa e dalla solitudine.
Lei si illude, invece, che le cose cominceranno quando sarà lei a decidere di cominciare, perchè un bell’ingresso lo puoi fare solo se arrivi dopo che tutti hanno preso posto e battendo il tempo, tamburellano impazientemente con le dita sul piano del tavolo.
Ha un tempismo perfetto. Per il fallimento.
E un’indole particolare per la tragicità.
Solo metà delle cose che Mab dice sono vere.
Il resto non è mai una inganno, solo immaginazione.
E prospettiva.
In certi giorni suona una Rickenbackers a dodici corde e diventa, per così dire, un disastro degno dei tempi d’oro delle Sugar Baby Doll con Courtney Love lead diva del postpunk.
In certe notti resta distesa con gli occhi sbarrati a farsi domande. Come tutti.
Tiene le sue dieci tracce aggressive dentro la cartella Voices, una sound track artificiosa per giustificazioni ingarbugliate.
E non crede in niente.

No matter what we get out of this
I know we'll never forget
Smoke on the water, fire in the sky...

Deep Purple 


 
 
 


Puntualizzazione ultima:
IO NON SONO UNA MAB.
IO SONO MAB.

 

Se stai per metterti a leggere, evita. Tra un paio di pagine vorrai essere da un'altra parte. Perciò lascia perdere. Vattene. Sparisci, finchè sei ancora intero. salvati. Ci sarà pure qualcosa di meglio alla tv. Oppure, se proprio hai del tempo da buttare, che so, potresti iscriverti ad un corso serale. Diventare un dottore. Così magari riesci a tirar su due soldi. Ti regali una cena fuori, ti tingi i capelli. Tanto, ringiovanire non ringiovanisci. Quello che succede qui, all'inizio ti farà incazzare. E poi sarà sempre peggio.

 

AREA PERSONALE

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: MabelRock
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 44
Prov: CH
 

A volte penso sia stata la luna a partorirmi tra spasmi di cosce pallide sapientemente allargate tra le stelle proprio in alto.
Così appesa sopra un concerto di David Bowie lei si apriva lasciandomi cadere.
Io sono Demon e la luna è mia madre

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

REVOLVER - Isabella Santacroce

"L'abbandono che sento. Ora. Dopo quanto è successo.
Il senso d'esserne vittima. D'essere orribile.
L'amplificazione a dilatarmi la solitudine.
Diventa una macchia indelebile.
La vesti quasi fosse il tuo abito della domenica.
Quello coi nastri nel collo. T'appende. T'impicca lontano da tutti.
Nel regno dei crocifissi. Hai il marchio.
Quasi fossi una vacca da carne in attesa del boia che ti costringe in ginocchio. Ti spara alla testa.
Senti ciò che per te è stato scelto.
Nascere e sentire in maniera costante la morte".


 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

OCEANO MARE - A. BARICCO
Io ti ho amato, André, e non saprei immaginare come si possa amare di più. Avevo una vita, che mi rendeva felice, e ho lasciato che andasse in pezzi pur di stare con te. Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio. Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce ad immaginarsi il desiderio. Ma non ho cercato di fermarmi, né di fermarti. Sapevo che lo avrebbe fatto lei. E lo ha fatto. E' scoppiata tutto d'un colpo. C'erano cocci ovunque, e tagliavano come lame.

 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

thejumpingveryvictoria72cassetta2maestroluigilieon7sig_railMr.Jhonsantopo76MabelRockfonderiaromanaladymiss00jamesmarshall.cplenum02sham.rocklucapozzo
 
Citazioni nei Blog Amici: 21
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

immagine

 

ULTIMI COMMENTI

... forse, sempre, e per tutti, altro non è mai, lèggere, che fissare un punto per non essere sedotti, e rovinati, dall'incontrollabile strisciare via del mondo. Non si leggerebbe, nulla, se non fosse per paura. O per rimandare la tentazione di un rovinoso desiderio a cui, si sa, non si saprà resistere. Si legge per non alzare lo sguardo verso il finestrino, questa è la verità. Un libro aperto è sempre la
certificazione della presenza di un vile - gli occhi inchiodati su quelle righe per non farsi rubare lo sguardo dal bruciore del mondo - le parole che a una ad una
stringono il fragore del mondo in un imbuto opaco fino a farlo colare in formine di vetro che chiamano libri - la più raffinata delle ritirate, questa è la verità. Una sporcheria. Però: dolcissima ... lèggere è una sporcheria dolcissima. Chi può capire qualcosa della dolcezza se non ha mai chinato la propria vita, tutta quanta, sulla prima riga della prima pagina di un libro ? No, quella è la sola e più dolce custodia di ogni paura - un libro che inizia ... [A.B.]
 

 
immagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagine
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963