ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 11/06/2012

ANTONIO SOCCI: L’UNICO RIFUGIO, NELLA NOTTE DEL MONDO

Post n°7223 pubblicato il 11 Giugno 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Nella notte del mondo e anche nella notte (attuale) della Curia romana, in una notte in cui tutti, umili o potenti, brancolano nel buio, c’è un popolo in cammino che sa dove andare: a Loreto, alla piccola, umile e immensa casa della Madre di Gesù.

E’ infatti il popolo di Maria che ogni anno cresce in entusiasmo e in numero: quest’anno (cioè stanotte) in novantamila hanno affrontato a piedi il cammino di 40 chilometri che separa Macerata da Loreto, dov’è la Santa Casa, per il tradizionale pellegrinaggio che nacque 34 anni fa come iniziativa degli studenti di Comunione e liberazione ed è diventato il grande pellegrinaggio dei giovani.

Alla fine di un anno di studio, di lavoro, di gioie e dolori, vanno ad abbracciare lei, la grande Consolatrice, la Stella del mattino.

E’ lei la Madre dei giovani perché è la Madre di Gesù, giovinezza del mondo. E’ la dolce soccorritrice che ha nel cuore tutti e che sostiene il cammino di ciascuno verso il suo destino luminoso. Anche nel dolore.

Da soli non si riuscirebbe a camminare per una notte intera, così a lungo. Camminare insieme dà forza e rende possibile l’impossibile.

La fatica di un duro cammino nella notte, sacrificando il sonno, aiuta a portare fra le braccia di Maria tutti i desideri, le persone sofferenti, i drammi, le domande, i problemi di ciascuno e di tanti amici che non hanno potuto essere presenti.

Lì, in quella casa dove Dio si è fatto uomo, dove lei ha cresciuto Gesù, dove Gesù è diventato grande e da dove è partito per andare a morire e così salvare il mondo, la Madonna stringe al suo cuore ognuno come il figlio prediletto e porta tutte le implorazioni davanti al trono di Dio che a lei nulla può negare.

Sempre, nei momenti di tribolazione (guerre, terremoti, epidemie) il popolo ha cercato rifugio fra le braccia di Maria. E sempre, nei momenti di più grande crisi della Chiesa (come gli anni Settanta), i santuari mariani sono stati la roccaforte della resistenza e della rinascita del popolo cristiano.

Non le accademie teologiche (che spesso deviano dietro alle ideologie mondane), non le burocrazie clericali (impegnate spesso a farsi la guerra e talora a perseguitare i santi), non i cosiddetti intellettuali cattolici, ma i santuari di Maria.

Oggi è di nuovo così. Lourdes, Fatima, Medjugorije, la Porziuncola, Pompei, Caravaggio e tanti altri (compresa Radio Maria che è un grande santuario nell’etere). Ma Loreto ha un posto speciale.

Non solo perché è un miracolo il santuario stesso, ma perché fin dai primi tempi dell’annuncio di Gesù, per la Galilea e la Giudea, la casa di Maria è stata il rifugio, la fonte ristoratrice, l’oasi.

Anzitutto per Gesù stesso che nell’abbraccio della Madre – tornando o facendo sosta nei suoi instancabili viaggi per le polverose città della sua terra – trovava consolazione dalle tante incomprensioni e dal tanto odio che contro di lui accumulavano tutte le élite e tutti i poteri.

Ma la piccola casa di Maria e il suo immenso cuore erano il rifugio anche di tutti quelli che, feriti dall’orrore del mondo, Gesù si caricava sulle spalle e poi portava a consolare e abbracciare.

Nel meraviglioso “L’Evangelo come mi è stato rivelato”, della mistica Maria Valtorta che ha potuto rivivere e riferire tutta la vita pubblica di Gesù, vi sono storie bellissime.

Per esempio quella della splendida Aglae che da Siracusa era finita schiava-concubina dell’erodiano Sciammai, a Ebron. Viveva in quella che un tempo era stata la casa di Elisabetta, Zaccaria e del Battista.

L’incontro con Gesù la folgora. Lei donerà agli apostoli i suoi gioielli con i quali verrà riscattato proprio il Battista nel primo arresto.

La donna, dopo aver ascoltato, sotto l’anonimato del velo, la predicazione di Gesù scapperà dal padrone e si rifugerà da Maria a Nazaret, dove diventa una delle prime discepole ed eremite cristiane.

Anche Aurea è una schiava, poco più che bambina, proveniente dalla Gallia e acquistata dal romano Ennio Cassio.

La notte in cui, a Cesarea Marittima, il padrone l’avrebbe “iniziata” alle sue orge, Gesù – tramite Claudia, la moglie di Pilato – riesce a farla liberare e a farla riparare fra le braccia di Maria, a Nazaret, dove diventa Cristiana di nome e di fede.

Storie simili sono quelle di Marziam, un bambino orfano, di altri due bimbi orfani, Maria e Mattia, cacciati dal feroce padrone dei loro genitori e raccolti per strada da Gesù che li porta da Maria, dove ritrovano l’amore (sono infine adottati, anch’essi dai discepoli).

O il caso di Sintica, una schiava greca, molto colta e di nobili origini, che, fuggita dal padrone, viene nascosta da Gesù e dagli apostoli e poi – anch’essa – ripara fra le braccia di Maria a Nazaret.

Come pure Giovanni di Endor, che fu maestro a Cintium, poi, per un crimine di sangue, fu ergastolano, evase e visse sotto anonimato, finché incontrò Gesù e si convertì: nella casa di Maria trovò la pace che sempre, nella vita, aveva cercato.

Ce ne sono molte altre di storie così. Per tutti costoro poi il distacco da Maria, dalla sua piccola casa di Nazaret, sarà dolorosissimo perché nessuno vuole allontanarsi da una simile madre.

E’ proprio a Maria, nella sua casa di Nazaret, che Gesù affida i suoi gioielli più preziosi, alcune giovani ragazze (come le figlie di Filippo) che vogliono fare voto di verginità come lei e che rappresentano il primo albore di quell’esercito di giovani che, nel corso dei secoli, doneranno tutta la loro vita a Gesù.

Ma da Maria, a Nazaret, inevitabilmente vanno anche tutti coloro che, colpiti o affascinati da Gesù, non sanno come raggiungerlo o temono di non esserne degni.

Come Maria Maddalena – bellissima, ricca e dissoluta (perfino drogata) – che, incontrando Gesù vede capovolgere la sua vita, abbandona i piaceri del mondo e prima di gettarsi ai suoi piedi cammina nella notte fino a Nazaret, da Maria, che l’abbraccerà e l’accompagnerà dal Figlio.

Nell’Opera della Valtorta si nota come tutti coloro che incontrano e seguono Gesù sono poi affascinati dalla Madre che, a sua volta, li riporta a scoprire e amare di più il Figlio.

A Nazaret, Maria, fa una vita semplice, presa dalla cura della piccola e povera casupola (le cui mura sono veramente quelle che oggi si trovano a Loreto) e dalle rose e dai fiori del piccolo orto.

Sembra ancora una ragazza, è bellissima, dolce, silenziosa, generosissima, sempre disponibile e misericordiosa con tutti, anche con i parenti più ostili, e – quando occorre – mostra un coraggio intrepido.

Vive sempre col pensiero a Gesù, si sente una sua discepola, pronta ad accoglierlo ogni volta che torna con i suoi amici e ad accogliere chiunque altro. Soprattutto chi è ferito dalla vita e cerca sollievo e guarigione, anche fisica.

La piccola casa di Maria, che poi è il suo stesso cuore, è il luogo del mondo dove chiunque può trovare rifugio e salvezza. E’ il luogo più sicuro e più facile per trovare Gesù.

Questo sanno i novantamila giovani che, questa notte, come già fece la Maddalena, in una notte di duemila anni fa, hanno camminato per ore verso la casa di Maria: “O regina, è qui che ogni anima viene/ come un giovane guerriero caduto nella corsa” (Pèguy).

Oggi come allora. Oggi che tutti brancolano nel buio. Oggi che nessuno più, nel mondo, sa dove andare. Oggi che abbiamo sperimentato i fallimenti di tutti coloro che pretendevano di saper guidare l’umanità, con le loro vuote e presuntuose chiacchiere, le loro ideologie e il loro potere.

Come ha scritto Charles Péguy, un grande poeta, convertito, per il suo pellegrinaggio a Notre Dame di Chartres:

“Ce ne han dette tante,

o regina degli apostoli.

Abbiamo perso il gusto dei discorsi

Non abbiamo più altari se non i vostri,

non sappiamo nient’altro

che una preghiera semplice”.

 
Antonio Socci - Da “Libero - PER DISCUTERNE: http://www.facebook.com/pages/Antonio-Socci-pagina-ufficiale/197268327060719

 
 
 

I CRISTIANI PAGANO LE CONSEGUENZE DELLE LORO OPPOSIZIONE ALLE UNIONI OMOSESSUALI

Post n°7222 pubblicato il 11 Giugno 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

In vari paesi le leggi sull'uguaglianza sono usate per discriminare

I cristiani trovano sempre più difficoltà a praticare la loro fede nella sfera pubblica, come dimostrano una serie di casi recenti.

Nel New Mexico la Corte d’Appello ha stabilito che il rifiuto, da parte di uno studio fotografico, ad immortalare una coppia dello stesso sesso, è un’infrazione dello Human Rights Acts (cfr. Albuquerque Journal, 5 giugno 2012).

Nel 2006 Vanessa Willock chiese ad Elaine Huguenin di Elane Photography se avrebbe scattato delle foto di una “same-gender ceremony”. Le fu risposto che lo studio si occupava solamente di “matrimoni tradizionali”.

Lo studio ha anche perduto precedenti cause contro la Commissione dei Diritti Umani del New Mexico nel 2008, e contro il magistrato distrettuale Alan Malott nel 2009.

I legali dello studio fotografico hanno argomentato che il loro rifiuto di fotografare una cerimonia nuziale di due omosessuali non era una forma di discriminazione ma era motivata dalle convinzioni morali e religiose dei titolari.

Le corti, tuttavia, hanno sentenziato che, in qualità di impresa che fornisce servizi al pubblico, lo studio non può rifiutarsi di elargire i propri servizi, non solo sulla base della razza, della religione, della nazionalità o del colore della pelle, ma anche del sesso, dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere.

Quello dei cristiani e delle unioni omosessuali è un argomento scottante anche in Inghilterra, dove il governo sta valutando se legalizzare o meno il matrimonio omosessuale. I cristiani si trovano in difficoltà nella difesa della loro concezione, come sottolinea la decisamente non-religiosa rivista Economist, nel suo numero a stampa del 2 giugno scorso.

Diversità

Lo scorso marzo, ha spiegato l’Economist, una lobby, la Christian Concern, ha prenotato delle stanze per la propria conferenza presso la Law Society. La loro prenotazione è stata cancellata l’11 maggio a causa della loro posizione contraria dal matrimonio tra persone dello stesso sesso. La lobby ha quindi prenotato al Queen Elizabeth Conference Center e, ancora una volta, è stata depennata poiché “l’evento configgerebbe con la nostra politica sulla diversità”.

Molte comunità cristiane ed ebree e quasi tutti i musulmani credono davvero che la sessualità sia lecita solo all’interno del matrimonio eterosessuale, afferma l’Economist. “La diversità riguarda anche quello?”, si domanda la prestigiosa rivista.

Le scuole cattoliche gallesi hanno incontrato dei problemi, quando sono state informate che avrebbero violato la legge, invitando i loro studenti a firmare una petizione contraria alla proposta del governo di legalizzare il matrimonio omosessuale (cfr. The Telegraph, 9 maggio 2012).

Leighton Andrews, ministro dell’educazione dell’Assemblea di Governo gallese, ha affermato che la chiamata ad opporsi a cambiare la legge può costituire un atto “politico” e ciò è proibito dall’Education Act del 1996.

Il ministro non ha soltanto sollecitato le scuole del Galles a dare ai loro allievi una visione “equilibrata” sul tema del matrimonio omosessuale ma ha anche ordinato alle stesse scuole di informare i propri alunni di tale intervento.

“La nostra posizione non cambia: si tratta di una visione religiosa e non politica”, ha dichiarato al Telegraph Maeve McCormack, responsabile delle politiche per il Catholic Education Service.

Il libero pensiero sull’argomento dell’omosessualità ha subito un duro colpo anche in Inghilterra, quando Adrian Smith ha perso la sua causa d’appello contro una sentenza del 2011, a seguito della richiesta di un suo dipendente di farlo declassare per via di alcuni commenti postati sul suo profilo di Facebook.

A suo tempo il ricorrente aveva espresso la propria contrarietà ai piani del governo di permettere i matrimoni omosessuali in chiesa. L’opinione, visibile soltanto agli amici di Facebook di Smith, ha spinto la Trafford Housing Trust a declassarlo dalle 35mila sterline annuali a sole 21mila sterline (cfr. The Telegraph, 24 ottobre 2011).

In seguito, lo scorso 21 marzo, il Christian Institute ha riferito che il magistrato distrettuale Charles Khan, della Corte della Contea di Manchester, ha stabilito che Smith non può usare l’argomento dei diritti umani nella causa contro il suo dipendente.

L’uomo ritiene di proseguire nel suo procedimento legale: la sua versione potrà essere ascoltata dalla Corte solamente nei prossimi mesi.

Camere doppie

La decisione è arrivata poco dopo un’altra causa d’appello perduta dai proprietari di un hotel della Cornovaglia che hanno cercato di rovesciare una sentenza del 2011, riguardante il loro regolamento di restrizione delle stanze doppie a coppie sposate.

Peter e Hazelmary Bull hanno portato il loro caso alla Corte d’Appello, seguendo l’ordine della corte di pagare i danni ai “partner civili” Steven Preddy e Martyn Hall, ma hanno perduto la causa (cfr. BBC, 10 febbraio 2012).

In seguito, il 12 marzo, la BBC ha riferito che la coppia avrebbe fatto ricorso alla Corte Suprema.

“In un paese dove i Cristiani possono essere licenziati per manifestare la loro fede, e venire diffamati dalle istituzioni dello stato, essi vivono con la paura di rappresaglie o addirittura di arresti per il semplice fatto di esprimere la loro etica sessuale”, ha recentemente ammonito Lord Carey, ex arcivescovo di Canterbury.

Il monito di Lord Carey è stato allegato ad un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo riguardo a una causa che approderà in Tribunale il prossimo settembre (The Telegraph, 13 aprile 2012).

L’udienza comprende vari casi, tra cui quello di un consulente di coppia licenziato per aver detto di non essere a suo agio, nel prescrivere terapie sessuali a coppie omosessuali, e un ufficiale di stato civile cristiano, che si è rifiutato di officiare cerimonie di “partnership civili”.

I Tribunali britannici, ha detto Lord Carey, hanno “applicato la legge sull’eguaglianza per discriminare vistosamente i cristiani”. Una situazione certamente non limitata alla Gran Bretagna e ovunque in rapida espansione.

-  padre John Flynn LC - ZENIT -

 
 
 

SIRIA/IL PATRIARCA CATTOLICO: CRISTIANI USATI COME SCUDI UMANI DAI RIBELLI

Post n°7221 pubblicato il 11 Giugno 2012 da diglilaverita
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Cristiani siriani usati come scudi umani dai ribelli negli scontri a fuoco con l’Esercito regolare di Assad. A denunciarlo è il patriarca Gregorio III Laham, massima autorità cattolica di Damasco Patriarca di Antiochia, di tutto l’Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme dei Melchiti. Il patriarca racconta di rapimenti notturni dei fedeli della sua diocesi, con pagamenti fino a 200mila dollari Usa per il riscatto, case confiscate o fatte saltare per aria, continue incursioni armate di musulmani sunniti nei quartieri cattolici. Nel corso dell’intervista a Ilsussidiario.net, Gregorio III rivela i particolari della sua ultima udienza con Papa Benedetto XVIII, nel corso della quale si sono confrontati a lungo sulla crisi siriana. E sulla strage di Hula sottolinea: “E’ contro ogni logica che sia stata compiuta dal governo. L’artiglieria dell’Esercito si trovava fuori dal villaggio, mentre le esecuzioni sono state perpetrate da qualcuno penetrato nel centro abitato”.

Patriarca Gregorio III, com’è la situazione per i cristiani in Siria?

La loro situazione è problematica non soltanto in quanto cristiani ma anche in quanto cittadini in difficoltà. I ribelli entrano nei loro quartieri, mettendoli in fuga dalle loro case: è successo a Homs, Yabroud, Rabli e altrove nella Valle dei Cristiani. Il risultato è un vero e proprio esodo dei cristiani siriani che non si sentono più sicuri nel loro Paese.

A chi appartengono i gruppi che cacciano i cristiani dalle loro case?

Sono musulmani sunniti appartenenti alle fazioni ribelli, ma spesso anche terroristi o banditi. Bisogna dirlo chiaramente: in Siria non si fronteggiano più soltanto governo e opposizione, ma c’è anche un terzo elemento che punta soltanto a sovvertire la legge. I cristiani sono vittime del caos nel Paese che è stato causato dagli oppositori.
Che cosa fanno i “banditi” una volta entrati nei quartieri cristiani?

La loro semplice presenza è già di per sé un elemento di insicurezza, perché crea un’atmosfera terroristica. Appena si insediano in un luogo hanno inizio gli scontri con l’Esercito regolare. I terroristi uccidono soldati o funzionari, come è successo a Homs e nei villaggi intorno alla città.

I ribelli aggrediscono i cristiani?

I ribelli usano i civili cristiani, i loro quartieri e le loro case come scudi umani negli scontri con l’Esercito. E allora accade quello che accade. Non capisco perché questi musulmani sunniti vengano in quartieri e villaggi che non sono i loro.

Quali altre violenze sono subite dai cristiani?

I banditi estorcono denaro ai cristiani o li rapiscono nottetempo e li rilasciano dopo due o tre giorni in cambio di riscatti del valore fino a 200mila dollari. In alcuni casi questi gruppi hanno confiscato le case dei civili, magari per poi distruggerle.

Che cosa è possibile fare per proteggere i cristiani siriani?

Se l’Europa vuole salvare i cristiani siriani, deve incoraggiare il piano di pace di Kofi Annan. Qualsiasi piano alternativo, come pure l’ipotesi di nuove sanzioni, indebolisce soltanto gli sforzi del mediatore Onu. La comunità internazionale ha affidato la missione ad Annan e bisogna lasciarlo lavorare. Il problema è che prima l’Europa gli ha affidato un mandato e ora è contro di lui. E’ questo che impedisce al piano Annan di fare dei passi avanti.

Chi è responsabile delle violazioni della tregua?

La tregua è stata violata dai ribelli e non da Assad. Il regime non ha alcun interesse a fare fallire il piano Annan. Su 10mila morti dall’inizio della rivolta, si contano migliaia di vittime anche tra i soldati. Il governo deve proteggere l’intero Paese, e non soltanto i manifestanti che sono sempre armati. A nome anche degli altri vescovi siriani, posso affermare che non è mai avvenuto che una manifestazione disarmata fosse attaccata dall’Esercito. Il governo non attacca se non è attaccato. A Hula sono stati uccisi 15 soldati prima della strage, che non è stata compiuta dai fedeli di Assad.

Ne è davvero certo?

Non riesco a immaginare che un governo e un esercito organizzato possano uccidere dei bambini così. Soprattutto in un momento in cui si trova sotto gli occhi del mondo intero.
In un primo momento a essere accusata è stata l’artiglieria dell’Esercito …
L’artiglieria si trovava fuori dal villaggio, mentre è più probabile che chi ha compiuto la strage siano state le forze dell’opposizione all’interno del centro abitato. Non ho elementi per affermarlo con certezza, ma è la cosa che mi sembra più logica.

I ribelli, che chiedono solo democrazia, avrebbero invece dei motivi per uccidere i bambini?

La democrazia non c’entra, all’origine delle rivolte c’è la volontà internazionale e locale di distruggere le Siria. Noi abbiamo già abbastanza democrazia, anche se non al cento per cento, e siamo sulla via per rafforzarla. Negli ultimi dieci anni il clima del mio Paese è diventato più liberale e democratico, nonostante la presenza dei servizi segreti. Noi cristiani siamo i primi a chiedere un cambiamento, ma riteniamo che quest’ultimo non possa venire da una rivoluzione armata.

Perché i cristiani si sentono più sicuri con Assad che con l’opposizione?

Perché non sappiamo chi siano questi oppositori. I cristiani sono protetti quando c’è sicurezza nel Paese. Attualmente invece la Siria è nel caos, e a provocarlo non è certo il governo.

Lei ha parlato con il Papa della crisi siriana? Mi sono incontrato con Papa Benedetto XVI il 15 marzo scorso. Gli ho confidato la mia convinzione che la Siria deve essere realmente un Paese libero, e che occorre che i siriani trovino una soluzione per il loro avvenire conquistandola con le sole loro forze. Mentre occorre dire no alle ingerenze dalle potenze straniere. E il Papa che cosa le ha risposto?

Il Papa mi ha ascoltato, come fa sempre in queste circostanze. Benedetto XVI del resto è intervenuto diverse volte a favore del dialogo in Siria: la sua voce è la più forte tra quanti cercano una soluzione pacifica. Non posso che ringraziarlo per questa posizione così positiva e oggettiva. Francia, Germania e Regno Unito invece sono capaci soltanto di scagliarsi contro Assad. Il Papa al contrario chiama al dialogo. Se l’Europa seguisse la linea del Santo Padre, la crisi siriana potrebbe raggiungere una soluzione.
 
(Pietro Vernizzi) - http://www.ilsussidiario.net/News/Esteri/2012/6/1/SIRIA-Il-patriarca-cattolico-cristiani-usati-come-scudi-umani-dai-ribelli/3/286497/

 
 
 

LE STAMINALI CORDONALI PER CURARE CANCRO E DIABETE

Post n°7220 pubblicato il 11 Giugno 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Scoperto in Olanda un procedimento per produrre Natural Killer, molto efficaci nel trattamento di neoplasie, diabete ed infezioni
- Di recente sono state presentate sulla stampa scientifica numerose ed eccezionali scoperte sulla terapia sperimentale delle neoplasie per mezzo delle staminali del cordone ombelicale. I meccanismi con cui gli scienziati americani, olandesi e sudcoreani riescono ad ottenere questi straordinari risultati appaiono molteplici. Variano in parte a seconda del tipo di tumore o dei metodi seguiti dalle singole equipe di ricercatori.

Uno dei più significativi ed interessanti consiste nella differenziazione delle staminali cordonali in potenti linfociti Natural Killer, caratterizzati da rilevanti capacità citotossiche contro il cancro1 e agenti infettivi,2 come dalla possibilità di modulare il sistema immunitario, in modo favorevole per l' organismo. Ciò porta a sorprendenti applicazioni anche nel trattamento del diabete, delle alterazioni dei sistemi di difesa naturali, come per lo studio di alcune malattie autoimmuni.

Nel Giugno 2011 questo settore di ricerca ha conseguito un risultato decisivo grazie al DottorJan Spanholz del Department of Laboratory Medicine, nell' Hematology Ward, presso il Radboud University Medical Centre, a Nijmegen (Olanda). Nell' articolo pubblicato sul sito scientifico PloS One, lo scienziato descrive come sia giunto ad ideare un bio-reattore, che permette di far differenziare le staminali del cordone ombelicale in linfociti Natural Killer con un' elevatissima resa.

Si tratta di un innovativo sistema colturale, completamente isolato dall' esterno e adatto ad un' attività su larga scala. Permette addirittura un' espansione di oltre 2.000 volte ed una purezza superiore al 90%.

Il Dottor Spanholz riesce a superare la limitazione più importante per un più vasto uso queste cellule: il basso numero ottenibile attraverso i metodi tradizionali, come la leucoaferesi, la separazione dei globuli bianchi dal normale sangue periferico.3 4

Ha preso spunto dagli studi del Dottor Sutlu. Per primo aveva osservato i vantaggi nel ricorrere ad un bio-reattore, isolato ed automatizzato, nella produzione di linfociti NK da staminali, rispetto alle classiche beute o contenitori. Le cellule immunitarie, così generate, evidenziavano una migliore espansione, funzionalità e purezza. Presentavano una più intensa azione contro le cellule neoplastiche o i virus, probabilmente legata alla maggiore espressione dell' Nkp44, che fa parte di una famiglia di recettori, in grado di attivare la citotossicità naturale.5

Già nel recente passato sono stati registrati studi sull' uomo con linfociti molto più deboli di quelli ora prodotti dalle staminali cordonali, sia per la terapia della leucemia,6 7 come per i tumori solidi.1

Grazie al lavoro dello University Medical Centre di Nijmegen i medici potranno adoperare un numero più elevato di linfociti NK e i malati riceveranno ripetute infusioni multiple di queste cellule, con possibili risultati che si prospettano davvero promettenti. Va considerato poi che il numero elevato di linfociti ricavati faciliterà trial su larga scala.8

Questa scoperta favorirà sia la sperimentazione, che le successive applicazioni sull'uomo, soprattutto contro i tumori. Ciò anche per la potenza dei linfociti Natural Killer originati dalle staminali cordonali crioconservate, decisamente maggiore rispetto a tutti gli altri, come dimostrato nelle ricerche per la cura del diabete. Lo stesso scienziato olandese l' ha potuta verificare nel suo interessante studio, per bloccare la crescita del melanoma grazie alle cellule progenitrici, originate dalle staminali cordonali ematopoietiche.9

Di grande rilievo la nuova tecnica per la cura della leucemia mieloide acuta, che abbina il trapianto di staminali con quello di linfociti NK, che ne potenziano l' azione terapeutica, riducendo i rischi di Graft Versus Host Disease (GVHD), la reazione immunologica delle cellule trapiantate contro l' organismo del ricevente. Pure in questo caso l' eccezionale efficacia di questi linfociti, generati dalle staminali cordonali, giocherà un ruolo decisivo per la salvezza di molti malati.8

L' immunoterapia contro il cancro potrebbe ricevere un forte impulso dalle proprietà dei Natural Killer, anche per la loro capacità d' indirizzarsi in maniera specifica verso cellule tumorali o, in ogni caso, alterate patologicamente: l' effetto “homing”.10

Dopo ricerche approfondite gli scienziati del Radboud University Medical Centre hanno realizzato un innovativo metodo colturale, caratterizzato dalla proprietà di produrre linfociti NK dalle staminali ematopoietiche del cordonale ombelicale, decisamente più potenti, estremamente pure ed in numero davvero impressionante, con un impatto significativo sul piano clinico.8

In una prima fase ottengono l' espansione delle staminali cordonali CD34+, realizzata con due diversi mezzi di coltura, adoperati in successione, per mezzo di un sistema denominato CliniMACS: il loro numero viene moltiplicato 39 volte dopo una settimana e di 160 allo scadere della seconda. Così ricavano 1,96x106 progenitrici, presentando una resa del 50%, contro un risultato del 31%, raggiunto in passato da altri ricercatori.11 12

Successivamente si differenziano in ben 2 miliardi di linfociti Natural Killer estremamente attivi, sottoposti ad espansione in bio-reattori automatizzati, ad alta efficienza. Il procedimento si basa sull' azione di particolari citochine sulle staminali del cordone ombelicale in contenitori gas permeabili. Vengono aggiunti al medium le Interleuchine Il-2 Il-7 e Il-15, oltre allo Stem Cell Factor (SCF), sostanza essenziale per l' ematopoiesi, la formazione delle cellule riproduttive e dei melanociti, lo sviluppo del midollo osseo, oltre che del fegato.13 14

Alla sesta settimana il Dottor Spanholz ottiene una moltiplicazione di ben 2.100 volte dei linfociti NK, generando da 1,6 a 3,7x109 di tali cellule differenziate, con una purezza del 92%. Questa tecnica non necessita dell' utilizzo di altri tipi cellulari o di composti di origine animale.

Tutto il processo risulta totalmente sicuro, come l' immagazzinamento e la messa a disposizione per scopi di ricerca e terapeutici. Non risulta alcuna produzione di linfociti T o B, che potrebbero comportare rischi. L' equilibrio dei segnali provenienti dai recettori attivatori ed inibitori permette di modulare l' identificazione e la successiva eliminazione sia delle cellule maligne, sia di quelle infettate da virus.15

I ricercatori olandesi ritengono che le caratteristiche e la quantità enorme di cellule prodotte ne permetteranno un immediato utilizzo nella fase I di un trial clinico su pazienti affetti da leucemia mieloide acuta, con scarse possibilità di guarigione. La loro eccezionale citotossicità potrà certamente risultare assai utile anche per altre sperimentazioni nei più vari campi medici, a partire dall' oncologia.

NOTE

1) Fujisaki H, Kakuda H, Shimasaki N, Imai C, Ma J, et al. Expansion of highly cytotoxic human natural killer cells for cancer cell therapy. - Cancer Res.2009;69:4010–4017.

2) McKenna DH, Sumstad D, Bostrom N, Kadidlo DM, Fautsch S, et al. Good manufacturing practices production of natural killer cells for immunotherapy: a six-year single-institution experience. - Transfusion. 2007;47:520–528.

3) G Hahn, B Stuhlmüller, N Hain, J R Kalden, K Pfizenmaier, and G R Burmester - Modulation of monocyte activation in patients with rheumatoid arthritis by leukapheresis therapy - The Journal of Clinical Investigation – 1993 - volume 91, pages 862–70

4) Sipuleucel-T Immunotherapy for Castration-Resistant Prostate Cancer July 29, 2010Kantoff P.W., Higano C.S., Shore N.D., et al.N Engl J Med 2010; 363:411 - 422

5) Sutlu T, Stellan B, Gilljam M, Concha Quezada H, et al. Clinical-grade, large-scale, feeder-free expansion of highly active human natural killer cells for adoptive immunotherapy using an automated bioreactor. - Cytotherapy.2010;12(8):1044–55.

6) Koehl U, Esser R, Zimmermann S, Tonn T, Kotchetkov R, et al. Ex vivo expansion of highly purified NK cells for immunotherapy after haploidentical stem cell transplantation in children. - Klin Padiatr.2005;217:345–350.

7) Siegler U, Meyer-Monard S, Jorger S, Stern M, Tichelli A, et al. Good manufacturing practice-compliant cell sorting and large-scale expansion of single KIR-positive alloreactive human natural killer cells for multiple infusions to leukemia patients.-Cytotherapy-2010

8) Spanholtz J, Preijers F, Tordoir M, Trilsbeek C, Paardekooper J, de Witte T, Schaap N,Dolstra H. - Clinical-grade generation of active NK cells from cord blood hematopoietic progenitor cells for immunotherapy using a closed-system culture process. PloS One. 2011;6(6):e20740.

9) Spanholtz J, Tordoir M, Eissens D, Preijers F, van der Meer A, Joosten I, Schaap N,de Witte TM, Dolstra H. - High log-scale expansion of functional human natural killer cells from umbilical cord blood CD34-positive cells for adoptive cancer immunotherapy. - PLoS One. 2010 Feb 15;5(2):e9221.

10) Ljunggren HG, Malmberg KJ. - Prospects for the use of NK cells in immunotherapy of human cancer. - Nat Rev Immunol. 2007 May;7(5):329-39.

11) Giordano R, Lazzari L, Montemurro T, Lecchi L, Porretti L, et al. Clinical-grade cell purification from thawed cord blood: an example of translational research. - Bone Marrow Transplant. 2003;32:965–966.

12) Eichler H, Beck C, Schroder B, Nguyen XD, Kluter H. Nonobese diabetic-severe combined immunodeficient mice transplantation of volume-reduced and thawed umbilical cord blood transplants following closed-system immunomagnetic cell selection. - Transfusion. 2002;42:1285–1292.

13) Méndez-Ferrer S, Lucas D, Battista M, Frenette PS (March 2008). "Haematopoietic stem cell release is regulated by circadian oscillations". - Nature 452 (7186): 442–7.

14) Kent D, Copley M, Benz C, Dykstra B, Bowie M, Eaves C (April 2008). "Regulation of hematopoietic stem cells by the steel factor/KIT signaling pathway". Clin. Cancer Res. 14(7): 1926–30.

15) Vivier E, Nunes JA, Vely F. Natural killer cell signaling pathways. - Science.2004;306:1517–1519

- Paolo De Lillo - ZENIT -

 
 
 

IL VERO SPREAD E' TRA STATO E FAMIGLIA

Post n°7219 pubblicato il 11 Giugno 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Ci sono alcune parole che non appena le nomini ci si schiera, come se fossero la difesa di una certa posizione politica e ideologica. Una di queste parole è famiglia. Se la pronunci, subito sembra che tu debba schierarti tra i favorevoli e i contrari alla famiglia tradizionale. L’argomento famiglia non è un argomento di parte ma è un fatto, un fatto sociale e come tale va trattato. Ed è così sin dai tempi di Aristotele, che vi identificava il nucleo costitutivo della polis.

Il fatto che la famiglia sia la cellula fondamentale di ogni società è evidente. Lo dice chiaro la nostra Costituzione all’art. 29: «La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sulla eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare». Questo lo sanno i sostenitori di nuclei familiari alternativi alla famiglia fondata sul matrimonio, tanto che ne chiedono un riconoscimento parificato, per goderne gli stessi benefici (che poi non ho ancora capito quali siano oggi in Italia). Un dato che ci accomuna tutti è che veniamo da una famiglia, più o meno fortunata, come tutte le famiglie. Senza la mia famiglia io non avrei imparato a rispettare gli altri (cominciando dai miei fratelli e sorelle), non avrei imparato le regole e l’amore per le regole, non avrei scoperto chi sono, limiti e pregi, con la forza che questo conferisce alla mia vita quotidiana.

Non avrei avuto almeno un luogo in cui tornare e nel quale non mi si giudicava o accettava per quello che apparivo, facevo o avevo, ma per quello che ero. Tutto ciò è una risorsa, non dico in sé, ma quanto meno potenziale ed è una risorsa per la società, indipendentemente dalle proprie convinzioni. Sostenere la famiglia è a beneficio di tutta la società, in quanto luogo primario e privilegiato di incontro tra le generazioni. Dove si impara a rispettare e curare gli anziani se non in famiglia? Dove si impara a spendersi per i giovani se non in famiglia? Almeno potenzialmente può essere così e spesso è stato ed è così. Non bastano le famiglie dell’orrore per buttare la famiglia tout court, anche perché ce ne sono altrettante non dell’orrore. Il quadro attuale ci parla però di una famiglia in crisi. Ma non mi sembra che la società stia meglio.

La crisi che stiamo vivendo è soltanto una crisi economica o è la crisi di una politica economica senza un bene comune maturato nelle singole famiglie e allargato poi a tutta la società? Dove si forma un buon cittadino (la scuola da sola non basta) se non in famiglia? Se non comincio dai genitori e dai fratelli perché dovrei rispettare condomini e compagni di classe? Se la famiglia sta bene, la società sta bene. Difficile negarlo. Prendersi cura della famiglia forse è la vera azione di risanamento economico e sociale che serve adesso. Lo dimostrano i dati della recentissima ricerca internazionale sulla «Famiglia risorsa della società», appena pubblicata da il Mulino, che in più di 350 pagine lo rileva con dovizia di dati e ricerche.

In moltissimi Paesi emergono tendenze simili: le relazioni famigliari si indeboliscono, nascono molti più bambini fuori dal matrimonio, i giovani hanno molta più difficoltà a sposarsi, anche quelli che vorrebbero. Ma di fronte a questa novità, comparando i vantaggi dei diversi modi di far famiglia non risulta emergere un nucleo famigliare più produttivo o vantaggioso rispetto a quello sancito dalla nostra Costituzione. Viene allora da chiedersi se la famiglia sia un’istituzione del futuro, più che del passato, ancora da fare più che fatta e già ammuffita. A questo proposito l’art. 31 della Costituzione recita che «La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.

Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo»: la Costituzione lo afferma perché i suoi estensori erano consapevoli che la famiglia descritta era ed è quella che produce più capacità sociali, più capitale umano, migliori possibilità di successo nella vita grazie ad un equilibrio personale statisticamente più rilevante rispetto ad altre realtà. Però questo tipo di famiglia si sta restringendo, e così diminuisce la coesione sociale. Nelle città i quartieri diventano più insicuri, perché le famiglie non sono aperte le une alle altre, a differenza di quanto succede nei paesi o in provincia. Sono in aumento tra i giovani: sfiducia, incapacità di affrontare i fallimenti, personalità più vulnerabili o narcisistiche, e per questo poco propense all’impegno e al bene comune. E posso testimoniare in classe, da 12 anni, il progressivo cambiamento.

La famiglia è la realtà che sembra poter relazionare le persone in maniera umana. Il matrimonio non è solo un patto, crea un valore aggiunto nella relazione sociale. Non è un’addizione 1+1, ma un moltiplicatore. Lo sa chiunque venga da una famiglia unita, seppur con tutte le sue imperfezioni. Basti pensare al valore sociale dei nonni e allo scambio tra generazioni, alla ricchezza potenziale di relazioni e apertura verso l’esterno in famiglie con due o più figli, alla capacità di connessione tra il privato e il pubblico. In questo momento però, a causa di una politica da troppo tempo poco attenta alla maggioranza del nostro tessuto sociale, la famiglia è più vittima che artefice, più bersaglio che risorsa. La famiglia è fonte di capitale sociale primario, ma se la famiglia è debole la responsabilità è dello Stato. I governi parlano spesso della famiglia come un rischio o un peso.

E non si tratta di fare la carità alle famiglie, ma di istituire un sistema equo, come accade per esempio nella laicissima Francia, dove avere due o tre figli significa quasi non pagare tasse. L’amore non è solo un bel sentimento, ma una relazione e la famiglia è luogo di relazioni capaci di sprigionare valore aggiunto. Anche se risolveremo lo spread non cureremo la ferita che indebolisce il nostro tessuto sociale. Non basta la ricchezza materiale a fare una società. Occorre ripensare le politiche famigliari, spesso attente soltanto alle situazioni più deboli. Questa però non è politica, ma carità. Non è giustizia sociale, ma elemosina. Solo da una famiglia forte può nascere una società civile forte. E non è questione di ideologie. Il nostro Paese è fatto soprattutto da famiglie così come la Costituzione le disegna, di certo nessuno Stato ci potrà mai costringere a costituire una famiglia così se non lo vogliamo, ma lo Stato va contro sé stesso e la sua Costituzione se non aiuta chi vuole farlo o lo ha già fatto.

- Alessandro d’Avenia da La Stampa - segnideitempi.org -

 
 
 
 
 

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Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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