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Pd all’attacco sull’urbanistica: Castellammare rischio cemento

Post n°17692 pubblicato il 23 Novembre 2012 da stabia_info
 

Paolo Mainiero Il piano paesaggistico non passerà. O, meglio, fa sapere il Pd, passerà «solo se saranno eliminate norme inaccettabili» dietro le quali «si nascondono nuovi condoni e nuove speculazioni». Giovedì prossimo il disegno di legge tornerà in consiglio. Per approvare un solo articolo, il primo, ci sono volute dodici ore. «Abbiamo dimostrato - dice il capogruppo del Pd Umberto Del Basso De Caro - che senza il nostro contributo il centrodestra non riesce a portare a casa il risultato». Ciò non significa che l’opposizione intenda fare dell’ostruzionismo, che resta «un esercizio di democrazia», la bandiera per contrastare l’approvazione del piano. «Il Pd è una forza riformista con cultura di governo. Siamo pronti a dare un nostro contributo culturale e non muscolare». Del Basso chiama in causa direttamente Caldoro. «Gli ho già parlato, gli ho spiegato quali sono i nostri punti irrinunciabili. Non credo che sia disponibile a un muro contro muro. Lo attendiamo giovedì in aula e averlo sarà come quando si verifica una congiuntura astrale». Il presupposto per un dialogo, sottolinea comunque il capogruppo del Pd, è legato ad alcune «condizioni» che l’opposizione pone rispetto al piano presentato dall’assessore all’Urbanistica Marcello Taglialatela. Il Pd, insomma, rinnova la propria battaglia. Solo per approvare il primo articolo si è dovuto votare, a scrutinio segreto, 44 emendamenti. In tutto, di emendamenti, ne sono stati depositati 1.200. «E siamo pronti a discuterli uno per uno», precisa Del Basso. Il Pd contesta in particolare tre articoli: il 7, l’11, il 15. Ma prima ancora i democratici ritengono che il testo contenga profili di incostituzionalità. «In materia concorrente non si può legiferare al posto dello Stato», osserva il capogruppo. Il riferimento è al Put della Penisola sorrentina-Costiera Amalfitana dal quale la giunta intende stralciare, liberandoli dai vincoli, alcuni comuni tra cui Scafati, Santa Maria La Carità, Nocera Inferiore, Castellammare di Stabia. Soprattutto su quest’ultimo si concentrano i maggiori timori sia per la posizione geografica della città (ha un lungo tratto di costa) sia perchè, trapela dai democratici, si consentirebbe nella zona a ridosso della linea ferroviaria una lottizzazione da 500 appartamenti. L’altro articolo nel mirino è l’11, nella parte in cui è scritto che la cartografia di piano può essere sottoposta a modifiche da parte della giunta con una delibera «sulla base del recepimento delle trasformazioni del territorio avvenute nel tempo». Del Basso esterna i suoi dubbi. «Ma come, il consiglio approva e la giunta modifica? Recepire le trasformazioni intervenute significa fotografare l’esistente. E se l’esistente è abusivo? Che facciamo, un condono mascherato?». Condono, compreso quello proposto nuovamente dal Pdl per riaprire i termini della sanatoria del 2003, che non fa parte del vocabolario del Pd. «Fra l’altro - dice il consigliere Antonio Amato - si stanno illudendo gli abusivi perchè le sentenze di demolizione passate in giudicato non possono essere cancellate». Infine l’articolo 15, che prevede l’abrogazione e la modifica di precedenti leggi. «In questo modo si allargano le maglie e si dà il via a un maggiore permissivismo», osserva Del Basso. E tra le leggi da modificare c’è anche quella della Zona rossa del Vesuvio. «Sono almeno tre anni che nei cassetti della Regione giace il Piano strategico operativo - sottolinea il consigliere Mario Casillo -. La mancata approvazione di questo strumento, del quale avevamo anche chiesto che fosse portato in aula contestualmente al Piano paesistico, comporta che i Comuni della Zona rossa non possono rilasciare le concessioni in sanatorie, già approvate, per i condoni del 1985 e del 1994, concessione ferme in sovrintendenza proprio per la mancata approvazione del Piano strategico. La verità è che la Regione non vuole il Piano perchè non vuole assumere impegni economici per i diciotto comuni della Zona rossa». Fonte: Il Mattino

 
 
 
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