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Messaggi del 16/11/2014

Frank Serpico..

Post n°6753 pubblicato il 16 Novembre 2014 da nina.monamour

Ieri sera, nonostante una giornata piena di impegni, stanca morta non riuscivo a chiudere gli occhi. Allora mi sono fiondata davanti alle tele ed ho visto un film che definisco (a mio parere) uno dei migliori di Al Pacino.

Frank Serpico è un giovane Agente della Polizia di New York.

È veramente entusiasta del suo lavoro, ma non tarda ad accorgersi della corruzione che regna tra i colleghi più anziani. Pensando si tratti di un fenomeno circoscritto, lo denuncia ai Superiori, raccogliendo in compenso promesse e trasferimenti. Col passare del tempo Serpico si rende conto di essere seriamente in pericolo, le minacce di morte si susseguono.

Lumet's, come sempre, narra con gran sapienza la città americana, uno dei film che hanno fatto la fama di Al Pacino, che interpreta un "giustiziere" capellone e sboccato ma in fondo puro come un eroe hollywoodiano.



Il volto tumefatto di Al Pacino, quasi fosse un novello Gesù di Nazareth, apre “Serpico”, capolavoro del genere poliziesco firmato dal maestro Sidney Lumet's.

In effetti il protagonista ha un non so ché di martire, vessato dai Colleghi, tenuto sotto tiro dai delinquenti, snobbato dai superiori.
Il film si apre mostrando l’epilogo delle vicende, per poi spiegare (come accadrà anche nel successivo “Scarface”,




sempre con Pacino) come io sia arrivata a tale conclusione.

La recluta italo-americana Frank Serpico impara a conoscere i metodi e le regole dell’essere uno sbirro a New York. La corruzione fagocita tutto, rendendo bacata la “Grande Mela”.



Ma Frank non vuole cedere alle lusinghe del danaro sporco, rimanendo a tutti i costi integerrimo...



Il film racconta il personale “Vietnam” del protagonista, costretto suo malgrado a combattere una guerra assurda. Ma è un poliziesco insolito, senza morti, con pochissime sirene ed altrettanti inseguimenti. Proprio a sottolineare come la volontà dell’autore sia quella di ispezionare quello che c’è dentro gli uffici piuttosto che quello che c’è in strada.



E l’interpretazione di Pacino (al suo secondo lungometraggio da protagonista) è esemplare da questo punto di vista, mostrando il travaglio interiore di un moderno Don Chisciotte.

Le mise da hippy di Pacino sono un valore aggiunto, barba incolta e capigliatura spettinata, collane, cappelli e camicioni non solo rappresentano l’essenza del look anni ’70,



ma cambiano la figura del poliziotto al cinema, da sbirro "che si riconosce a 100 metri di distanza" a infiltrato capace di mischiarsi con la feccia; inoltre, alcuni tratti più eccessivi dell’abbigliamento (così come la barba incolta) saranno, evidentemente e senza appello, motivo d’ispirazione per Nico Giraldi, protagonista, dal 1976, della serie di polizieschi all’italiana affidati al duo Corbucci, Tomas Millian.

Anche se il trait d’union tra Serpico ed i 10 film de " ‘Er monnezza ", è ancora più innegabilmente incarnato dalla figura dell’inarrivabile Ferruccio Amendola, che doppia il napoletano Serpico e il romano Giraldi.
Un poliziotto denuncia la corruzione dei suoi Colleghi rischiando tutto, compresa la pelle.

L’uomo si comporta da fanatico ma la sua ossessione in fondo è scusabile visto che il male è ovunque attorno a lui; lo spettacolo è stato solido, come il protagonista, la visione semplicistica; il direttore della fotografia Arthur J. Ornitz merita l’applauso.
Un filmone che meritava di essere visto e poi.....finalmente ho preso sonno!!!


P.S. Serpico, ora vive in una capanna in Svizzera..

Ma neppure la Svizzera ha fatto di lui un mite borghese integrato. Quando si rassegnò a tornare in patria, tornò a New York, sì, ma nello Stato, nel nord selvatico. Riprese i panni dello hippy che usava da investigatore e l'irrequietezza del ribelle che era sempre stato, anche con il "badge", con il distintivo della Polizia, e la sua famosa Browing 9mm, sotto gli stracci da vagabondo

Non c'è pace per lui, neppure fra i larici e gli abeti del Nord, dove la compagna lo sorprende a seguire tracce di sangue nella neve, per raggiungere animali, cervi, orsi, procioni, martore e scoprire perché abbiano sanguinato.

Un matto, un maniaco, come tutti coloro che si ostinano a credere alla giustizia, ma non tanto..matto!!!



 

 
 
 

Il grande Benigni..

Post n°6752 pubblicato il 16 Novembre 2014 da nina.monamour

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