Creato da: blobbino2005 il 29/12/2005
Il fischiettista è molto utile per la comunità. Mi chiamo Giovanni Maria TAMPONI, sono un collaudato whistleblower e sottolineo l'importanza di creare un ambiente che non impedisca ai fischiettisti di fare il loro dovere (morale) cioè quello di denunciare strani comportamenti sbagliati all'interno della propria Azienda (ci saremmo risparmiati una figuraccia internazionale con i casi di Parmalat, Cirio, Banca d'Italia etc.:) e soprattutto come nel caso del sottoscritto, licenziato illegittimamente per ben due volte dagli amministratori di una Pubblica Amministrazione (CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA) solo per aver denunciato una truffa a danno degli utenti dell' Ufficio BREVETTI & MARCHI. Grazie al cielo ne sono uscito recentemente vittorioso (dopo dieci lunghi anni) è sono stato gratificato dai dirigenti camerali corrotti con un congruo risarcimento dei danni morali, retribuzioni arretrate comprese. Loro sono stati semplicemente puniti con una censura verbale seguita da un trasferimento d'Ufficio presso altra Area. Non ho potuto fare altro che denunciarli alla Magistratura contabile. Il BLOG è dedicato al mio amico Gian Paolo POGGI, ex Direttore di un' Azienda della CCIAA di Roma. Questo coraggioso "Whistleblower", recentemente scomparso, aveva denunciato delle gravi irregolarità e quindi licenziato illegittimamente durante un periodo di malattia (tumore al pancreas). L'impunità in Italia è uno STATUS SYMBOL.
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Post n°3570 pubblicato il 06 Giugno 2009 da blobbino2005
ESTERNAZIONI di PAOLO PAPILLO. dal BLOG di GRILLO @@@ DIAMO VOCE ALL'ABRUZZO.... Stefania Pace interviene ad odeon tv e si indigna per le crociere offerte Berlusconi. In studio è presente IVA ZANICCHI è rivoltante la difesa che fà quest'ultima di Berlusconi.
VI CHIEDIAMO CORTESEMENTE DI DIFFONDERE IL POST DI STEFANIA E IL VIDEO: http://informazionedalbasso.myblog.it/ LO DOBBIAMO A TUTTI GLI ABRUZZESI COME LEI CHE NON APPLAUDONO COME TANTE MARIONETTE AL PASSAGGIO DEL SOVRANO, GRAZIE STEFANIA!
Post n°3569 pubblicato il 06 Giugno 2009 da blobbino2005
ESTERNAZIONI di Gervaso Antinori. dal BLOG di GRILLO @@@ Ho fatto una rassegna di tutti i maggiori siti online giornalistici italiani, persino nelle fogne del giornale e di libero. Volevo vedere come "camuffavano" la vergogna delle foto che TUTTO il mondo oramai conosce. Ebbene, sono rimasto ALLIBITO da come le merde votanti berlusconi, lo difendono: CONCLUSIONE: Ma tutte ste MERDE berlusconiane, si sono dimenticati dei FAMILY DAY??? si sono dimenticati di quanto sono CATTOLICI e prostrati AL PAPA? si sono dimenticati di come predicavano DIGNITA' MORALE al povero padre di ELUANA chiamandolo addirittura ASSASSINO? si sono dimenticati che il loro DIO ha una famiglia con figli? si sono dimenticati che sfruttare giovani ragazzine promettendo favori in cambio del loro culetto vergine è da perversi maiali sopratutto quando il culetto lo mette una che ha quasi 60 anni in meno? E sopratutto, queste indegne teste di cazzo votanti berlusconi, a casa loro fanno girare gli ospiti nudi col cazzo bello duro davanti alle loro figlie od altri ospiti??? E a chi dice che non c'è niente di male a prendere il sole in topless... A GENNAIO?????? La verità è che il 100% dei votanti berlusconi GLI VENDEREBBEO TRANQUILLAMENTE IL CULO DELLA LORO BAMBINA IN CAMBIO DI SOLDI O FAVORI. SIETE LO SCHIFO DELL'UMANITA', NON MERITATE DI VIVERE.
Post n°3568 pubblicato il 06 Giugno 2009 da blobbino2005
Pare che a Ceppaloni danno indicazioni per raggiungere casa Mastella solo se si è lontani, man mano che ci si avvicina aumentano quelli che "non lo conosco!"
Post n°3567 pubblicato il 05 Giugno 2009 da blobbino2005
"ELEZIONI EURPEE E COMUNALI 2009" Un voto contro mafiosi, corrotti e mangiatori di mortadella. La politica italiana attuale annaspa in un grave declinio morale e criminale. Mafiosi e politici in allegra simbiosi si spartiscono fondi pubblici e posti di lavoro. Il padre di famiglia disperato per l'avvilente futuro dei propri figli vota sempre il peggiore e cioè colui che gli promette una occupazione. Professionisti e imprenditori votano chi garantisce loro appalti e incarichi. Il ricatto clientelare e l'affarismo mafioso decidono le sorti del paese. E non la qualità delle proposte governative. E' una vergogna. Prima di scrivere sulla scheda elettorale il nome di un indagato per mafia o di un presunto corrotto, prima di mettere una croce su un partito pieno di mafiosi e affaristi, prima di scrivere il nome del mangiatore di mortadella... passatevi una mano sulla coscienza. Il futuro dei vostri figli lo possono garantire soltanto gli onesti attraverso politiche di sviluppo e di legalità. Tutto il resto è meschino opportunismo. Indegnità. ALZATE LA TESTA ED ESPRIMETE UN VOTO LIBERO. Vi assicuro che vi sentirete meglio.
Post n°3566 pubblicato il 05 Giugno 2009 da blobbino2005
OGGI LA VERGINE DI CASORIA IERI LA VIRGINIA SANJUST DI TEULADA - SI SFOGA L’EX ANNUNCIATRICE, OGGI COMMESSA IN UN NEGOZIO DI PRATI - “BERLUSCONI MI AVEVA PRESO A CUORE MA È L’UOMO PIÙ IMPOTENTE DEL MONDO." Virginia Sanjust di Teulada, nel 2003, era il volto più bello e più dolce tra le «signorine buonasera» della Rai. Ha avuto con Silvio Berlusconi un lungo e non superficiale rapporto che adesso, alla luce del caso Noemi, torna fuori e provoca ulteriori polemiche. Un passaggio dell'articolo «L'harem di Berlusconi» pubblicato sull'ultimo numero dell'Espresso ha scatenato le ire di Niccolò Ghedini, deputato Pdl e legale del premier: «Si tratta di un'assurda ricostruzione del tutto contraria alla realtà dei fatti così come accertati dall'autorità giudiziaria con provvedimento definitivo». Effettivamente, la vicenda giudiziaria (una causa avviata dall'ex marito della Sanjust contro Berlusconi) si è conclusa totalmente a favore del presidente del Consiglio. Ma, al di là di questo aspetto, la storia non è mai stata chiarita fino in fondo. Oggi ha deciso di andare a chiedere lumi alla diretta interessata. Ne è venuta fuori un'intervista intensa e sorprendente. A partire dalla confessione più inaspettata: «Provo compassione per Noemi. Ma non in senso negativo, perché non è pena. Nel senso che in lei rivedo un po' di me e di ciò che mi è successo in passato». Virginia Sanjust oggi ha 32 anni. Sempre bella, ma con qualche chilo in più, si muove lentamente e parla sottovoce. Da qualche mese lavora come commessa in un negozio di abbigliamento nel quartiere Prati, a Roma. È diffidente, accetta con fatica di rilasciare l'intervista. Ma accetta. E dopo anni passati nel silenzio, parla finalmente di sé e di quel rapporto di «profonda affinità elettiva» con l'allora, e attuale, presidente del Consiglio. Rapporto che, suo malgrado, l'ha poi travolta e condotta fino ad un punto di non ritorno. Quindi il suo ritiro dalla televisione e la volontà di cancellare quelle voci che la vedevano amante, raccomandata, preferita, favorita. «Che tristezza vedere come l'attenzione di tutti sia concentrata contro il presidente. Lui ha delle responsabilità immense. Invece di andargli sempre contro, andrebbe aiutato! Non conosco Noemi ma immagino come sia difficile per lei, come lo era per me, sopportare tutto questo assalto mediatico. Spero che la sua famiglia le stia accanto più di quanto abbia fatto la mia. Ma fa tristezza vedere come la gente e i giornalisti facciano a polpette una persona, assecondando, così, la volontà di chi vuole solo sentire qualcosa di squallido. Non so cosa ci vedano di eccitante in così tanti dettagli inutili». Lei sa bene cosa vuol dire essere al centro dell'attenzione. «Berlusconi mi aveva preso a cuore», dice Virginia. «Probabilmente aveva apprezzato anche la mia padronanza del linguaggio, credeva in me e nelle mie potenzialità professionali». Berlusconi le aveva anche fatto dei regali importanti, la aiutava economicamente. Si trattava, per esempio, di bracciali di diamanti. «Si, è vero» ammette. «Ma non mi è rimasto niente di tutto quello che mi aveva regalato. Ho donato qualsiasi cosa ad alcuni miei fratelli più poveri di me». Racconta di essere stata assunta in Rai tramite un semplice provino. Ma perché avrebbe provato a far parte proprio di quel mondo che dice di non aver mai sentito suo? «Mia nonna era malata, facevo le notti per starle vicina. Ma di giorno dovevo lavorare per mantenere mio figlio, nato nel 1998. Dopo diversi lavori, avevo provato anche con un'agenzia di spettacolo. Da lì, poi, il provino e l'assunzione in Rai». Porta ancora i segni, dentro di sé, delle conseguenze di quei 18 mesi da annunciatrice. Virginia ripete più volte il nome di un maestro spirituale, che aveva conosciuto nel 2005 tramite due amici, e che le è stato molto d'aiuto. «Si chiama Ratu Bagus, di Bali, e mi ha salvato la vita. Sto ritrovando le mie energie, lentamente, solo grazie a lui. "Dentro la tua anima c'è tutto", è il suo insegnamento. Ora sto molto meglio». La Sanjust riesce a tornare al tema «nostro presidente», come lo chiama sottolineando il rispetto che nutre nei confronti di Berlusconi. Ha delle parole anche per la moglie Veronica, che «invece di aiutarlo, l'ha lasciato proprio in un momento di difficoltà. Lei avrà avuto delle buone ragioni, ma adesso doveva stargli vicino. Sì, lui poteva rinunciare a rapporti con ragazze giovani che poi danno adito a pensieri di bassa cultura. Forse doveva portare sua moglie a Roma, appianare le divergenze, metterla nelle condizioni di capirlo. Sono sicura che, se si sono sposati, un motivo ci sarà. Invece, in questo momento di grande necessità lui è carente di una forza femminile, quella forza che proprio sua moglie mi sembra avere». Cerca anche di mettersi nei panni del premier, di dispensargli consigli. «Fossi in lui, ridurrei tutto all'essenziale, alla sostanza. Invece di stare a cantare, per esempio, le canzoncine con Apicella. È vero che, pieno di impegni, va sempre in giro come una trottola. Ma c'è un popolo in ginocchio e ci sono delle necessità, delle priorità che non c'entrano con la questione Noemi. In questi momenti, uno che ha così tante responsabilità si rimbocca le maniche e dice: "Dovrò fare a meno dei miei divertimenti e invece di litigare con mia moglie devo pensare a cosa è più importante, costruttivo e concreto per il mio popolo"». Si vede che Virginia sta cercando di ritrovare se stessa. «So di aver fatto molti errori. Stavo per essere travolta anch'io dal mondo del falso potere e per questo sono andata via dalla Tv. Oggi, però, devo muovere delle forti critiche soprattutto al mondo del giornalismo. Perché se un uomo è sovraccarico, lo si aiuta e si chiude un occhio sulle sue debolezze. Se ha dei punti deboli, non si sottolineano proprio quelli. E non si fanno mille articoli su Noemi. È inutile accanirsi in questo modo. Aiutarlo, invece, a capire e sentire le sue responsabilità sono sicura che servirebbe anche per farlo governare in modo migliore». Eh sì, Virginia conosce bene Berlusconi. Era stata proprio lei ad annunciare un discorso del premier a reti unificate. Lui era rimasto colpito al punto da mandarle un mazzo di fiori con un bigliettino: «Un debutto a reti unificate: evviva e complimenti!». Lei aveva telefonato per ringraziare e da lì la loro «affinità elettiva» era proseguita. Lui l'aveva anche invitata a colazione a Palazzo Chigi. «È vero», ammette, ma senza aggiungere altro. Si erano comunque frequentati per tutti i mesi in cui lei lavorava in Rai. Si sentivano, si vedevano, e pare che lui si aprisse molto con lei. «Mi ha anche insegnato molto, ma il nostro è rimasto, tutto sommato, un rapporto superficiale. Niente di significativo, diciamo così». Ma il suo ex marito, Federico Armati, come viveva questo rapporto? «Mi diceva: dai che così svoltiamo. Per lui era un'occasione da non perdere. Anche lui è un po' troppo materialista. Poi, nel tempo, ha cominciato a crearmi seri problemi, a fare denunce, fino a farmi togliere l'affido di mio figlio. Che è la cosa peggiore che mi potesse capitare». Nei confronti dell'ex marito dice di provare sempre un senso di protezione materna, senza nemmeno sapere il perché. Di Berlusconi parla invece come di un amico che ha bisogno di aiuto. «Lui ora è in grande difficoltà. È circondato da persone che dimostrano una falsa riverenza verso il potere. Attorno a lui c'è un ambiente troppo ruffiano. Lui, invece, ha un grande cuore, un equilibrio fuori dal comune e sa essere molto paterno come era stato con me. Quando mi telefonava mi raccontava tutto quello che stava facendo, mi chiedeva se avevo bisogno di qualcosa, era molto gentile. Ma senza mai andare oltre. "Potrei essere tuo nonno" mi diceva. Io sono sicura di averlo aiutato, anche se l'impatto con il suo mondo poi mi ha fatto male. Lui è vittima della sua troppa intelligenza, vorrebbe farcela e lotta con tutto se stesso per riuscirci. Ma ha sempre ricevuto troppi attacchi, anche dalla medicina che lo convince della necessità di curare all'estremo la sua immagine. È circondato da persone peggiori di lui, questo è il problema. E non ha il tempo nemmeno di rendersene conto. Così, purtroppo, non emergono le sue vere qualità». Aggiunge: «Io invito il presidente a ritrovare se stesso e la fede. Perché proprio una delle prime cose che mi disse era questa. "Sai Virginia", mi confidò da subito, "io ho un po' perso la fede". Per forza, sei attorniato da un mare di vampiri che vogliono sempre qualcosa in cambio o vogliono solo i tuoi soldi! Ci credo che te ne allontani. Forse dovrebbe ammettere di aver sbagliato, di essersi fatto travolgere dal potere dei soldi. Ma alla sua età, dopo una vita, è molto più difficile». L'ex marito di Virginia aveva testimoniato delle lunghe telefonate, dei regali e degli appuntamenti della sua ex moglie con il presidente. «Non ho letto il libro Intrigo di Stato, dove ho capito c'è lo zampino del mio ex marito. Ma in ogni caso lui ha esagerato e io ho fatto anche cinque denunce nei suoi confronti». Sembra non avere peli sulla lingua. Si vede, però, che preferisce parlare di ciò che è spirituale. «Io mi sento vecchia, anzitempo», dice piano guardandosi e accarezzandosi il braccio. «Tutto quello che ho passato mi ha fatto invecchiare. Adesso non penso che alla mia anima. Ho già dato per ciò che riguarda il carnale. Ho vissuto il sesso e per me è ormai è passato, è solo un ricordo. Il mio corpo adesso è un oracolo, un altare sacro. È molto più importante l'amore platonico, come quello che avevo per Berlusconi. Posso fare una provocazione? Berlusconi è l'uomo più impotente del mondo. È Ratu Bagus, invece, quello più potente. Perché il potere che ha il presidente è un falso potere se non accompagnato dalla fede. Quello spirituale, divino, è il potere vero. Quello che ha Ratu Bagus, che mi insegna a comunicare proprio con il divino. Dove non ci sono soldi, non c'è sfarzo, dove non c'è lusso, non c'è la bella vita ma la buona vita. Quella vera». IL MARITO ACCUSA, IL GIUDICE ARCHIVIA Una storia di mobbing. La vicenda giudiziaria che fa emergere le implicazioni personali tra Virginia Sanjust di Teulada e Silvio Berlusconi, scaturisce dalla denuncia presentata nel gennaio del 2008 da Federico Armati, ex marito di Virginia. Abuso d'ufficio e mobbing, queste le accuse rivolte dal denunciante (ex agente del Sisde, il servizio segreto italiano in attività fino al 2007) a Berlusconi. Reo, a parere dell'Armati, di avergli stravolto la vita lavorativa, su richiesta dell'ex moglie con la quale era in lotta per l'affidamento del figlio. È lo stesso Armati, nelle sue dichiarazioni al tribunale a esporre con dovizia di particolari la natura della relazione tra il Cavaliere e Virginia Sanjust. Quasi una telecronaca scandita da date, luoghi e situazioni dettagliate. Il Tribunale di Roma, nella sentenza datata 26 gennaio 2009, archivia definitivamente il caso a carico di Berlusconi, scrivendo tuttavia che la Sanjust all'epoca di fatti «...aveva indubbiamente stretto una relazione personale con il presidente del Consiglio dei ministri...» (in basso, l'estratto di una copia della sentenza con la frase dei giudici in evidenza). Un matrimonio tormentato. Virginia e Federico si conoscono nel dicembre 1997. Dopo tre mesi le nozze e nell'ottobre dell'anno successivo la nascita del figlio Giancarlo. Un anno dopo arriva però il divorzio consensuale e l'affidamento congiunto del piccolo. Nel settembre del 2003 Virginia viene assunta come annunciatrice alla Rai. È lei a presentare l'intervento del premier in Tv per illustrare il suo progetto sulle pensioni. Il presidente nota Virginia e le fa recapitare un gigantesco mazzo di rose e gardenie. Inizia così una relazione, fatta di inviti, telefonate e doni. I rapporti tra lei e il marito sono fino a quel momento del tutto sereni, complici addirittura. Le cose cambiano nell'autunno del 2004, quando Armati vieta alla ex di portare con sé il figlio in Piemonte presso una comunità spirituale che frequenta da un po'. Ne scoppia una lite per l'affidamento del bambino. Di lì a poco comincia l'odissea lavorativa di Armati. Nel frattempo la salute della Sanjust peggiora fino al crollo psicologico e fisico nel 2007, anno in cui viene ricoverata per ben cinque volte in reparti ospedalieri e cliniche specialistiche. Poi la denuncia del 2008, il caso giudiziario, l'archiviazione. (Maria Elena Mancuso)
Post n°3565 pubblicato il 02 Giugno 2009 da blobbino2005
EUROPEE 2009 Io non voto chi prima dice e poi smentisce. Io non voto chi promette e non mantiene. Io non voto chi prende voti al sud e poi gli toglie risorse, fondi Fas e lavoro. Io non voto chi organizza il G8 in sardegna, vince le elezioni e poi tradisce i sardi. Io non voto chi promette siti nucleari in Puglia e li minaccia con l'uso dell'esercito come fece in Campania per i rifiuti. Io non voto chi prende voti in Sicilia e poi fa scoppiare la giunta e litiga per le poltrone. Io non voto chi ha fatto scomparire Alitalia, facendo pagare i suoi debiti al popolo. Io non voto chi si fa le leggi per non essere processato. Io non voto chi trasmette alla gente il valore del sesso a pagamento, dell'estetica rifatta, del potere esercitato in nome della propria goduria personale. Io non voto chi fa peculato utilizzando aerei di Stato, spendendo soldi pubblici, per portare mezze chitarre e protesi al silicone nelle sue dimore private. Io non voto chi non sa nemmeno che le vere donne di Napoli sono more, con carnagione olivatra e soprattutto sono intelligenti e non papere coi boccoli. Almeno l'avvesse scelta napoletana verace!
Post n°3564 pubblicato il 31 Maggio 2009 da blobbino2005
CHI NON ANDRA' A VOTARE DEVE METTERE IL PALLINO SU PARTECIPERO'.
Post n°3563 pubblicato il 31 Maggio 2009 da blobbino2005
"EUROPEE 2009" Capponi e tacchini, con l'aiuto di qualche maiale, sguazzano nell'ovile delle pecore, chiedendo voti e promettendo tosature dolci. «L'assegnazione del titolo alla memoria per noi genitori e parenti delle vittime non ha ovviamente nessun valore morale e affettivo. Allo stato attuale è un blando tentativo di voler semplicemente chiudere una tragica parentesi che ha sconvolto la nostra esistenza».
La Russa, sputo e quasi aggressione ieri a Genova. RIFIUTIAMO LA LAUREA ALLA MEMORIA DEI NOSTRI FIGLI....
Post n°3562 pubblicato il 31 Maggio 2009 da blobbino2005
L´attacco finale alla democrazia è iniziato. Berlusconi e i suoi sferrano il colpo definitivo alla libertà della rete internet per metterla sotto controllo. Ieri nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733), tra gli altri provvedimenti scellerati come l´obbligo di denuncia per i medici dei pazienti che sono immigrati clandestini e la schedatura dei senta tetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D´ Alia (UDC), è stato introdotto l`articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet". Il testo la prossima settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato alla Camera l´articolo è diventato il nr. 60. Anche se il senatore Gianpiero D´Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta" che non vuole scollarsi dal potere. In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all´estero. Il Ministro dell´interno, in seguito a comunicazione dell´autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l´interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L´attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l´istigazione a delinquere e per l´apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l´istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all´odio fra le classi sociali.
Post n°3561 pubblicato il 28 Maggio 2009 da blobbino2005
GIRA E RIGIRA, 'L'ESPRESSO' BECCA UNA 'GOLA PROFONDA' DEL CAPODANNO SARDO-SEX - Jet privati, gioielli in regalo, gettone di presenza e shopping offerto (2 MILA €) - KIT-DONO A OGNUNA DELLE 50 ragazze: due bracciaLETTI, anello d’argento, ciondolo - TATUAGGIO PER SABINA, farfalla E frase: “L’incontro che ha cambiato la mia vita: S. B.” Peter Gomez e Marco Lillo per L'espresso, in edicola domani Prima la visita guidata alle meraviglie segrete della tenuta: l'anfiteatro dei cactus, le migliaia di hibiscus, il lago delle palme, le 85 diverse erbe officinali dell'orto della Salute. Poi il pranzo in pizzeria, quella interna al parco, s'intende, allietato dalla chitarra di Apicella. Dopo il pranzo ecco il "corso di politica", in attesa di potersi sfogare con lo shopping, a spese del padrone di casa, nei centri commerciali della costa. Quindi, a chiudere, tradizionale cenone con tanto di fuochi di artificio. Quando, la mattina del 31 dicembre 2007, Silvio Berlusconi in persona aveva illustrato alle sue ospiti, arrivate da Roma e Milano con voli privati, quello che sarebbe stato il programma della giornata, tra le 50 ragazze presenti è partito l'applauso. Come in un sogno alla "pretty woman" l'uomo più potente e ricco d'Italia stava invitando quell'eterogeneo gruppo di veline, attricette, ragazze immagine e hostess, ad abbeverarsi alla sua scienza, a mangiare alla sua tavola e a far compere attingendo direttamente dal suo portafoglio. Cose da Mille e una notte. O se preferite da Sultano. Ecco, se si vuole davvero capire perché Veronica Lario, annunciando il suo divorzio, parlasse di «divertimento dell'imperatore», di «vergini che si offrono al drago» e di un paese che «per una strana alchimia» permette tutto al suo capo, si può partire da qui. Dai racconti sull'ultimo dell'anno 2007 a villa La Certosa, registrati da "L'espresso" dietro garanzia di anonimato, e da quelli sulla corte di giovani donne di cui si circonda il Cavaliere. Ragazze tra i venti e i trent'anni, in mezzo alle quali - è accaduto, cinque mesi fa, per il Capodanno 2009 - si ritrovano a volte anche minorenni, come la pupilla del premier Noemi Letizia e la sua amica del cuore, Roberta. Con loro Berlusconi dà il meglio di sé. Fa battute, si spreca in gentilezze e galanterie. A ognuna consegna un kit di doni: due braccialetti in onice a forma di tartaruga (simbolo di villa Certosa) per caviglie e braccia; un anello d'argento; il ciondolo a forma di farfalla, segno ormai nemmeno troppo segreto delle amiche del premier; un anello e un sottile braccialetto d'oro. Tutti monili estratti da un sacchetto che il Cavaliere fa tintinnare. Lo spirito è a metà tra il goliardico e la riunione da villaggio vacanze. Le ragazze ridono e si divertono. Per parecchie di loro è un lavoro. Tra le 50 ospiti di villa La Certosa, almeno una ventina hanno garantita una sorta di diaria da 1.500 euro al giorno. Per tutte poi, prima della notte di Capodanno, è stata organizzata una visita agli shopping center della zona dove gli uomini della sicurezza del leader del Pdl coprono le spese delle ospiti fino a 2 mila euro. Infine, una volta rientrate a Punta Lada, le ragazze si dividono a gruppi di cinque nelle varie dépendance, mentre le ospiti più vicine al premier sono alloggiate nella tenuta di Paolo Berlusconi, in quei giorni assente. Nei racconti raccolti da "L'espresso" più che i particolari sulla festa, con i bagni nella piscina riscaldata, i balli e l'ovvio trenino finale, colpisce comunque la descrizione delle ore precedenti. Nel pomeriggio infatti, come in un'anticipazione dei corsi tenuti a Palazzo Grazioli per selezionare le candidature alle europee, Berlusconi ha illustrato per due ore alle sue ospiti i segreti della politica. Eravamo quasi alla vigilia della caduta del governo Prodi. Il Cavaliere, però, ricorda una testimone, se l'è presa anche con l'allora leader di An, Gianfranco Fini. Ma da chi era composta in quei giorni la corte del premier? Le fonti sono concordi nell'indicare tra i presenti il cantante Mariano Apicella, il produttore di fiction Guido De Angelis, l'attrice Camilla Ferranti, le gemelle Ferrera, già meteorine del tg di Emilio Fede, la numero uno del reality trash "Un, due, tre... stalla" Imma Di Ninni, una ex del "Grande Fratello" e due vincitrici del concorso di miss Albania in Italia. A ben vedere nulla di sorprendente se si pensa che Berlusconi, prima di scendere in campo, è stato un tycoon del piccolo schermo abituato a festeggiare il Capodanno in ampia compagnia, comprese le maggiorate del "Drive In", programma cult degli anni '80. Solo che oggi il Cavaliere non è più un impresario tv. È un capo di governo e il fatto d'ospitare per giorni belle ventenni per allietare le sue ore da ultrasettantenne, di invitarle a cena o di frequentarle a Roma, diventa un problema politico. Di sicurezza. E organizzativo. Per accorgersene basta poco. Basta rileggere le intercettazioni del caso Saccà che raccontano come la corte del premier sia impegnata a sistemare le sue ragazze e a impedire che la cosa si sappia in giro. Il 4 novembre 2007 il leader del Pdl affida a Guido De Angelis il compito di trovare una parte per cinque attrici a lui care. Due giorni dopo Berlusconi accompagna l'amico produttore da suo figlio Piersilvio, chiedendo di farlo lavorare con Mediaset. Piersilvio però non la prende bene. Tanto che non appena il padre e De Angelis se ne vanno, si lamenta con Valentino Valentini, deputato e segretario personale del premier. È proprio Valentini a raccontarlo a De Angelis: «L'operazione non è stata indolore, Piersilvio ha capito tutto, ovviamente. Tu sei la punta di un iceberg di una situazione molto delicata. Io gli ho spiegato: Guido è una persona giusta e corretta anche per gestire delle situazioni delicate. E per voi è in outsourcing. Ma lui (Piersilvio, ndr) ha accettato a malincuore». Subito dopo De Angelis ne parla a Rosanna Mani, condirettore di "Sorrisi e Canzoni", da trent'anni al fianco del Cavaliere. E lei commenta: «Valentino dice che Piersilvio è geloso perché sa che lui (Silvio, ndr) ti chiede i favori. Ma è meglio che li chiede a te, così si limitano i danni. Piuttosto che le vada a chiedere a destra e a manca facendo la figura del cretino». Per far numero alle feste non bastano però le aspiranti starlette della tv. A volte bisogna ricorrere alle ragazze immagine, quelle che ballano a pagamento nelle discoteche. Per il Capodanno 2008 alcune delle ospiti di Berlusconi, stando alle testimonianze, vengono contattate da Sabina Began, una bellissima modella slavo-tedesca soprannominata "l'Ape regina" nelle cronache mondane della capitale. la Began, che si è rifiutata di rispondere alle domande de "L'espresso", è molto legata al Cavaliere. Le pagine di un giornale vicino al centrodestra come "il Tempo" raccontano che in occasione della vittoria elettorale alle politiche 2008, la modella era tra gli ospiti di Palazzo Grazioli e che Berlusconi la teneva sulle ginocchia cantando "Malafemmina" e scherzando diceva: «Se qualcuno mi facesse ora una foto, varrebbe 100 mila euro». Un anno dopo ancora "il Tempo" scrive: «Sabina Began sfoggia un nuovo tatuaggio sulla caviglia. Una farfalla circondata dalla frase: "L'incontro che ha cambiato la mia vita: S. B.". Che sono le sue iniziali, ma non solo». Anche Sabina fa in qualche modo parte della scuderia di De Angelis. La Guardia di finanza durante una perquisizione negli uffici del produttore ha trovato il suo nome in un elenco di cinque attrici, tra cui le amiche del premier Elena Russo, Evelina Manna e Camilla Ferranti, segnalate a De Angelis da Mediaset. E lei, dopo aver ottenuto una parte nel film tv "Il falco e la colomba", prodotto da De Angelis, oggi lavora con continuità. Sono lontani i tempi in cui la bella modella era costretta a vivere nella stanza di un affittacamere nei pressi di Montecitorio. Una casa dove allora abitava anche Elvira Savino, 32 anni, amica della Began e oggi neodeputata del Pdl, dopo essere stata inserita nelle liste elettorali del 2008 su indicazione diretta del Cavaliere che è stato anche suo testimone di nozze. «Non è però stata Sabina a presentarmi Berlusconi. Il fatto che vivessimo entrambe lì è solo un caso», assicura l'onorevole Savino. Il via vai di belle ragazze per Palazzo Grazioli e villa Certosa, comunque non è una novità: sono del 2002 le foto di Berlusconi che passeggia in Sardegna mano nella mano con la sua assistente Francesca Impiglia e di Pasqua 2008 quelle con le giovani amiche tenute per mano o sedute sulle sue ginocchia. I problemi veri sono invece quelli legati alla sicurezza. In gran parte dovuti alle pretese (economiche e di lavoro) spesso avanzate da chi è entrato in contatto con il premier: la minaccia, più o meno velata, è infatti quella di far esplodere uno scandalo. E a dirlo non sono le indiscrezioni, ma le carte processuali. "L'espresso" ha già pubblicato la telefonata intercettata dalla Procura di Napoli nel 2007 in cui Berlusconi chiede con ansia al direttore di Raifiction Agostino Saccà di far lavorare l'attrice Antonella Troise perché «sta diventando pericolosa». E agli atti dell'indagine archiviata su Berlusconi (abuso d'ufficio) per il caso di Virginia Sanjust, una bellissima presentatrice tv legata al Cavaliere e sposata con l'agente del Sisde Federico Armati, c'è un'altra registrazione significativa. Lo 007 e la moglie discutono animatamente. Lui è stato appena espulso dai servizi segreti ed è convinto (a torto secondo i giudici) che dietro al suo licenziamento ci sia stato l'intervento di Virginia e del premier. Così le dice a brutto muso: «Racconterò tutti i fatti: (l'invito a) Palazzo Chigi, il pranzo, il braccialetto (che ti ha regalato)... come lo scartavi... Io c'ho tutte le scatole e i certificati di garanzia dei gioielli». E poi chiede alla moglie di andare da Berlusconi e avvertirlo che, se non fosse stato reintegrato, lui avrebbe «rovinato» il Cavaliere. Siamo alla vigilia delle elezioni del 2006, dopo pochi giorni, fatto rarissimo, Armati è ripreso nei servizi. Mentre Virginia Sanjust, tra i tanti regali ricevuti dal Cavaliere, annovera anche un bonifico di 50 mila euro, effettuato a titolo di «prestito infruttifero», direttamente da un conto corrente del premier. Ma non basta. Perché anche il caso delle ragazze segnalate da Berlusconi al direttore di Raifiction, Agostino Saccà, può essere letto sotto la luce della possibile ricattabilità del premier. E a dirlo è proprio il procuratore aggiunto di Napoli, Paolo Mancuso che, nella lettera con cui nel luglio del 2008 ha trasmesso a Roma per competenza le carte dell'inchiesta, scrive: «Da alcune conversazioni intercettate sull'utenza di Manna Carmela (detta Evelina, ndr) sembrano emergere (e andranno valutate dalla Signoria Vostra quali) condotte riconducibili alla previsione degli articoli 110 e 629 del codice penale (concorso in estorsione, ndr) poste in essere ai danni del predetto onorevole Berlusconi e apparentemente consumate nella città di Roma». Mancuso cita quattro telefonate che avrebbero potuto configurare un ricatto ai danni del Cavaliere. In quei colloqui, ora tutti distrutti perché invece ritenuti irrilevanti dai giudici della capitale, l'attrice diceva infatti a Berlusconi che avrebbe fatto una piazzata sotto palazzo Grazioli. Salvo poi placarsi quando lui le garantisce un aiuto sul lavoro. Ma per i magistrati romani quello è soltanto uno sfogo, più che una minaccia. E nella loro richiesta di archiviazione, poi accolta, sostengono che non c'è reato perché le parole e i comportamenti della Manna non erano mai stati in grado di intimorire realmente un uomo come Silvio Berlusconi. L'attrice, contattata da "L'espresso", di questa vicenda non vuole parlare. Il 19 febbraio del 2008, del resto, anche davanti ai pm era stata piuttosto evasiva. «Conosco Berlusconi da circa un paio d'anni», ha detto, «e gli sono legata da un rapporto di affetto e di amicizia. Per ragioni personali preferisco non indicare modalità e circostanze della mia conoscenza con lui». Da allora Evelina Manna si è messa in stand by e dal suo nuovo appartamento di via Giulia a Roma, con vista sui tetti del centro, valuta contratti e proposte. Evelina lo ha acquistato il 24 aprile di un anno fa, dopo aver versato, qualche settimana prima, una caparra da 10 mila euro alla vecchia proprietaria. Tutto il resto, 950 mila euro, è arrivato invece con assegni appoggiati su un conto corrente della Banca Roma, filiale di Santi Apostoli. Ma se le si chiede come abbia fatto a mettere da parte quel tesoro, taglia corto: «Ora basta. Berlusconi non c'entra niente. Anch'io ho la mia vita privata». Nel mondo dei sogni di Evelina Sono le 9 del 12 dicembre 2007. Berlusconi (B.) chiama Evelina Manna (E.) dopo aver letto "la Repubblica" che rivela l'indagine su Saccà e le veline (poi archiviata). Il Cavaliere invita l'attrice a non rispondere ai giornalisti e detta la linea: «Devi dire che ti ho raccomandato perché in Rai lavorano solo quelle di sinistra (....). Barbareschi non l'ho segnalato io? Montesano non l'ho segnalato io? Tutta gente che non sta a sinistra e che non li fanno lavorare». La telefonata è depositata dagli investigatori perché scagiona Berlusconi, anche se dimostra che il premier mente quando dice a Saccà E.: «Io credo ancora che ci sia qualcosa di più speciale, ancora io. Nel mondo dei sogni, no!?...E ti stavo per chiamare». B.: «Il mondo dei sogni è il contrario del mondo dei giornali». E.: «No, no. Il mondo dei sogni con te! Quindi io ... ti stavo per chiamare...». B. «Va be', senti una cosa; io ti ho dato questo consiglio, tu fai quello vuoi... Non c'è modo di resistere all'ondata di fango procurata dalla stampa. Basta, non te lo ripeto più: non avere un solo rapporto con la stampa». E.: «Ma non essere così freddo però con me, eh!». B.: «Ma non posso essere non freddo, adesso, va bene, ti saluto, ti... ti... ti prego di seguire il mio consiglio. Ciao!».
Post n°3560 pubblicato il 21 Maggio 2009 da blobbino2005
CULINARIA dal Blog "Senza Panna" SAS LIMBAS 'E CANE. (la lingua di cane) Da bambina ogni volta che andavo in Sardegna era per me un'occasione per vedere quello che faceva mia nonna paterna in cucina, praticamente di tutto: pane, salsicce, formaggio, ravioli e tanto altro Forse è lì che mi è nata la curiosità per la cucina. Spesso guardavo solamente mia nonna cucinare ma molte volte la aiutavo o io credevo di aiutarla, ma in ogni caso mi permettevano di partecipare.Ricordo che già a 5 anni io ricevevo il mio piccolo pezzo di impasto da lavorare e alla fine a volte facevo il mio pane che veniva cotto insieme agli altri nel forno del paese. Ricordo ancora i sapori e gli odori, il profumo del pane appena cotto e dei biscotti cotti "alla sfornatura del pane". In occasione del concorso di Sandra, "Inventa la ricetta", mi è venuto in mente una cosa che preparava spesso mia nonna e che a me piaceva molto e non avendo più mia nonna a disposizione l'ho reinventata basandomi sui miei ricordi di bambina. Sas limbas e cane, le lingue di cane. Un piatto semplicissimo ma che è sconosciuto a molti. Per molti la cucina sarda si riduce a pane frattau, gnocchetti, ravioli, porcetto e seadas. O poco altro. Tutte cose ottime ma c'è molto di più e questa ricetta ne è un esempio. A volte sono ricette povere, altre sono più ricche. Questa è una di quelle semplici, ma non si faceva spessissimo e quando succedeva era una festa. partiamo dagli ingredienti, per ogni persona: semola rimacinata di grano duro 100 g (io ne avevo ancora un po' di quella sarda) acqua 50g (circa) sale un pizzico olio aglio prezzemolo peperoncino pecorino sardo La preparazione è semplicissima. Impastare la semola con l'acqua tiepida salata aggiungendola poco per volta e lavorando molto. Si deve procedere in questo modo perché se si aggiunge tutta l'acqua in una volta la semol a fa effetto segatura e l'impasto non si lega. Ho indicato una quantità approssimativa di acqua perché non tutte le farine sono uguali. Il risultato finale deve essere un impasto della consistenza di quello della pizza in teglia, quindi abbastanza morbido ma ben legato. Mettere a bollire l'acqua e nel frattempo procedere con olio, aglio e peperoncino come per una normale ajo e ojo e peperoncino. Quando l'acqua bolle, salarla e con le dita bagnate d'acqua prendere piccole quantità di impasto, appiattirle come se fossero straccetti (o orecchiette schiacciate) e gettarli nell'acqua. Procedere così fino alla fine e a mano a mano che vengono a galla tirarli su con una schiumarola, condirli con l'olio (togliendo lo spicchio d'aglio), il peperoncino, il prezzemolo tritato fine e se necessario mantecare con poca acqua di cottura. Servire con pecorino sardo grattugiato. Questa ricetta, se ancora non si fosse capito, concorre per la sezione La cucina dei ricordi e in palio c'è il libro La cucina di casa mia di Guido Tommasi Editore. Etichette: concorso, cucina sarda, primi
Post n°3559 pubblicato il 21 Maggio 2009 da blobbino2005
Dal Blog di GRILLO Il Presidente della Repubblica rappresenta tutti gli italiani. E' la più alta carica dello Stato. Chi la presiede è Giorgio Napolitano. Da cittadino desidero porgli cinque domande. Napolitano la prego di rispondere. La Repubblica Italiana è al collasso economico e politico. Lei è il garante della Repubblica. Se non se la sente di fornire delle spiegazioni per motivi a me sconosciuti si dimetta. Il suo gesto sarà apprezzato. Scusa Beppe... non credo che Napolitano risponderà. Infatti in caso di dimissioni, morte, inabilità o scadenza del mandato del Presidente della Repubblica, il Parlamento vigentee (a maggioranza Psico-onanica) dovrebbe riunirsi in seduta comune ed eleggere il nuovo Presidente. Le prime 3 votazioni richiedono i 2/3 dei voti, le successive a maggioranza semplice. E questo significa, papale papale, che le prime 3 votazioni vanno in bianco, ed alla 4° eleggono il Cainano Presidente della Repubblica. Scusami, ma se il Piduista diventa Presidente della Repubblica, io strappo il mio passaporto, mi brucio le impronte digitali e mi fingo clandestino per farmi respingere in Libia, dove attualmente c'è una forma di Governo un pò più Democratica del nostro attuale. Quindi, non per venirti contro, ma fino a quando c'è questa maggioranza in Parlamento e/o lo Psiconano è ancora politicamente attivo... Invece si potrebbe porre a Napolitano una SESTA domanda: SESTA DOMANDA: Magari a questa domanda è più facile che Napolitano risponda... positivamente magari... At Salud. Libero Dalla Guerra, FORLI'.
Post n°3558 pubblicato il 20 Maggio 2009 da blobbino2005
Pensiero Stupendo "Godi delle piccole cose, perchè un giorno ti guarderai indietro e ti accorgerai che erano grandi. " Robert Brault
Post n°3557 pubblicato il 18 Maggio 2009 da blobbino2005
PENSIERO STUPENDO "La verità autentica è sempre inverosimile. Per renderla più credibile bisogna assolutamente un po’ di menzogna. " Feodor Dostoevskij
Post n°3556 pubblicato il 14 Maggio 2009 da blobbino2005
Energie rinnovabili, ministri deperibili. dal blog di GRILLO Sono andato alla decima edizione di Solarexpo a Verona. 57.000 metri quadri di esposizione sulle energie rinnovabili. Seconda fiera europea sul tema.
Post n°3555 pubblicato il 11 Maggio 2009 da blobbino2005
GRAN FURBINO AVVISI AI NAVIGATI Zitti zitti, dopo aver colorato di rosa i loro bilanci 2008 per salvarsi la poltrona, i banchieri italiani stanno per annunciare trimestrali da brivido. Pezzo microscopico ma significativo sulla Stampa: "Bpm, Intesa, Unicredit e il crollo degli utili" (p.23). LA BELLA POLITICA Ok, la nostra politica sarà anche un po' povera d'idee, ma almeno è ricca di pillole, pomatine magiche e ormoni impazziti. E solo oggi si può apprezzare la grandezza profetica di Sciampagnino Scapagnini. Prendiamo l'ex Grande Fratello Teresa Stinziani, candidata con il Pd, che oggi si fa intervistare dal Giornale di Paolino Berluschino (p.9). Alla domanda "che ne pensa dei medici-spia?" risponde così: "Preferirei non parlare di argomenti tecnici". Stupenda. Questa farà carriera. Sempre sul Giornale (p.9), ecco un bel ritrattino di Beatrice Borromeo, "La contessina che parla di precari e poi fila a Montecarlo". Ha avuto il torto di denunciare la censura Rai e ora la Gazzetta di Raiset la pesta a dovere. MA FACCE RIDE! DISECONOMY In questa ridda di scoop, bruciato senza colpe anche il povero Peppino Turani, che giusto oggi aveva apparecchiato un paginone di Affari&Finanza sul "Capitalismo familiare che resiste solo in Italia" (p.2). Parlava di Berlusconi, Agnelli e De Benedetti. Anzi, no. Di De Benedetti, no. Non ha avuto a tempo. Doveva andare in macelleria a Inzago. "FREE MARCHETT UN PAESE ALLO SBANDO CARO, PRENDITI UNA VACANZA BERTOLASO-CHUCK NORRIS
Post n°3554 pubblicato il 09 Maggio 2009 da blobbino2005
PENSIERO STUPENDO "Colui che rimpiange troppo a lungo il raccolto perduto si dimentica di seminare il prossimo".
Post n°3553 pubblicato il 08 Maggio 2009 da blobbino2005
Scandalo Formato G8. di Fabrizio Gatti Per il summit dei grandi della terra alla Maddalena lavori da 300 milioni di euro. E l'appalto più ricco va a una società vicina alla moglie del dirigente della Protezione civile che sovrintendeva all'intera opera. Prende forma il palazzo del vertice. In Italia è tra le più piccole imprese edili e incasserà oltre 117 milioni in nove mesi. Non è la lotteria di Capodanno, ma la montagna di soldi pubblici che l'Anemone Costruzioni di Grottaferrata, alle porte di Roma, riceverà grazie ai lavori per il G8 sull'isola della Maddalena. Luciano Anemone, 54 anni, amministratore unico della società a responsabilità limitata, tra le tante opere sta costruendo il centro congressi che nel luglio 2009 ospiterà il primo grande vertice internazionale con il neopresidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Ed è come se gli italiani gli consegnassero 2 euro a testa. Neonati compresi. Un record. Anche perché il signor Anemone, pur dichiarando soltanto 26 dipendenti, si è preso la fetta più grossa della torta da quasi 300 milioni di euro suddivisi tra cinque società. Una spesa da nababbi con l'aria che tira, le famiglie in crisi, la Fiat in gravi difficoltà e l'Alitalia ko. Inutile tentare di sapere perché sia stata scelta proprio la ditta Anemone. I criteri di selezione delle cinque imprese, chiamate senza pubbliche gare d'appalto, così come i progetti, sono coperti dal segreto di Stato: provvedimento imposto da Romano Prodi, confermato da Silvio Berlusconi e affidato con tutte le opere alla Protezione civile e al suo direttore, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Guido Bertolaso. Questioni di sicurezza, hanno dichiarato. Ma sollevando il velo della riservatezza si incontra ben altro. 'L'espresso' è entrato di nascosto nei cantieri sull'isola della Maddalena. E ha scoperto cosa finora il segreto di Stato ha impedito di vedere. Il sospetto di spese gonfiate. Costi di costruzione da capogiro a più di 3.800 euro al metro quadro. Lavoratori senza contratto. Operai pagati con fondi neri. Le minacce del caporalato (vedi l'articolo a pag. 38). E un curioso legame d'affari tra la famiglia del coordinatore della struttura di missione della Protezione civile, Angelo Balducci, e l'impresa che a fine lavori guadagnerà di più. L'Anemone, appunto. Non finisce qui. Il secondo grande appalto, 59 milioni per la costruzione dell'albergo che ospiterà i capi di Stato, la Protezione civile lo ha affidato alla Gia.Fi. di Valerio Carducci, 60 anni, cavaliere della Repubblica, l'imprenditore fiorentino coinvolto nell'inchiesta di Luigi De Magistris sulla presunta rete di favori tra malaffare e politica nazionale in Calabria. E anche i criteri di selezione della Gia.Fi. sono coperti da segreto. Angelo Balducci, ingegnere spesso accanto a Bertolaso, ha fama di uomo da centinaia di milioni di euro. È il braccio operativo nei grandi appalti della Protezione civile. Non solo calamità, soprattutto organizzazione di grandi eventi come il G8. Per anni provveditore ai Lavori pubblici su Lazio e Sardegna, Balducci ha coltivato le amicizie che contano con l'imprenditoria e il Vaticano. Le sue relazioni politiche vanno dal leader della Margherita, Francesco Rutelli, al ministro di An alle Infrastrutture, Altero Matteoli. Il 10 ottobre scorso Matteoli propone al Consiglio dei ministri e ottiene la nomina di Balducci a presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Nei mesi precedenti, dal 19 marzo al 13 giugno 2008, proprio durante il periodo più delicato con la preparazione dei cantieri e il conferimento degli appalti, l'ingegnere è il soggetto attuatore di tutte le opere per il G8, cioè l'uomo dalle mani d'oro: provvede alle procedure necessarie per l'affidamento degli incarichi, alla stipula dei contratti, alla direzione dei lavori e al pagamento degli stati di avanzamento. E come soggetto attuatore si occupa delle imprese della famiglia Anemone. Balducci è un grande esperto nei contratti assegnati d'urgenza dalla Protezione civile, senza gare d'appalto. Segue per mesi i lavori per i Mondiali di nuoto del 2009 a Roma e per le manifestazioni del centocinquantesimo anniversario della Repubblica da celebrare nel 2011. Venerdì 13 giugno, però, è una pessima giornata. Un'ordinanza di Berlusconi lo rimuove dall'incarico di soggetto attuatore per il G8 e i Mondiali di nuoto. Ai cantieri della Maddalena, Balducci viene sostituito da un ingegnere dello staff, Fabio De Santis. Ma continua a occuparsene con "funzioni di raccordo tra la struttura di missione", cioè la Protezione civile, e i "soggetti coinvolti dagli interventi infrastrutturali". In quell'ordinanza, c'è però un passaggio che farebbe tremare i polsi a qualunque funzionario. Berlusconi dispone che Bertolaso costituisca "una commissione di garanzia composta da tre esperti di riconosciuta competenza e professionalità, anche estranei alla pubblica amministrazione". Una spesa in più per il G8, perché i compensi per gli esperti sono ovviamente a carico dello Stato. Obiettivo della commissione: "Assicurare un'adeguata attività di verifica degli interventi infrastrutturali posti in essere dai soggetti attuatori... in termini di congruità dei relativi atti negoziali". Filo spinato intorno al cantiere Eppure non è solo una questione di nomine tra il governo e la Protezione civile. Tutte le ditte per lavorare ai progetti del G8 devono ottenere il nulla osta di segretezza. E il nulla osta dovrebbe essere rilasciato dal ministero dell'Interno soltanto dopo accurate indagini sulla trasparenza delle imprese. Invece troppi particolari sono sfuggiti a chi avrebbe dovuto controllare. Bisogna lasciare la Maddalena, volare a Fiumicino e salire a Grottaferrata, alle porte di Roma. Via 4 novembre 32, nel mezzo di un quartiere di viali alberati, è l'indirizzo dichiarato da Luciano Anemone come sua residenza o come sede legale dell'Anemone Costruzioni. Ed è anche, come ha scoperto 'L'espresso', l'indirizzo di una casa di produzioni cinematografica, la Erretifilm srl. Di chi è? Amministratore unico e proprietaria al 50 per cento è Rosanna Thau, 62 anni, moglie di Angelo Balducci. Venticinquemila euro per costituire la srl della signora Balducci li ha messi però Vanessa Pascucci, 37 anni, amministratore unico e socia a metà di un'altra impresa edile legata alla famiglia Anemone, la Redim 2002 di Grottaferrata. E attraverso la Redim 2002, Vanessa Pascucci è anche socia dell'Arsenale scarl: società costituita apposta per il cantiere nell'ex Arsenale della Maddalena. Così il cerchio si chiude. Protetto dal segreto di Stato, l'appalto più ricco del G8 è finito a società amiche di chi aveva in mano la cassa. Con il suo seguito di domande. A cominciare da questa: chi ha scelto di affidare a Balducci l'incarico più delicato? I guadagni in gioco sono spaventosi. L'opera su cui è già possibile fare qualche conto è l'albergo che ospiterà i presidenti. Capocommessa del cantiere, la Gia.Fi. di Valerio Carducci. Le poche notizie uscite dagli uffici della Regione Sardegna parlano di 57 mila metri cubi per un costo d'opera salito da 59 a 73 milioni di euro. Considerando un'altezza media delle stanze di 3 metri, sono 19 mila metri quadri coperti. Dunque un costo di costruzione al metro quadro di 3.842 euro, escluso il valore dell'area. Una cifra pazzesca se paragonata al valore di costruzione che per le case di lusso, secondo un capomastro della Maddalena, non supera i 1.200 euro al metro. Polverizzati anche i valori di vendita pubblicati dal sito dell'Agenzia del territorio: un massimo di 3.100 euro al metro quadro per le ville e di 2.000-2.300 per le attività commerciali. Così un ente dello Stato, la Protezione civile, sta finanziando un'opera ignorando le quotazioni pubblicate da un altro ente statale, l'Agenzia del territorio. L'esubero potrebbe essere giustificato con le spese per l'arredamento, il centro benessere e i letti su cui dormiranno Nicolas Sarkozy, Carla Bruni e Angela Merkel. Ma è difficile crederlo. Ammettendo un costo di costruzione molto vantaggioso per le imprese di 2000 euro al metro quadro (38 milioni in totale), per l'arredamento avanzerebbero 35 milioni. Cioè il costo di un altro albergo.
Post n°3552 pubblicato il 07 Maggio 2009 da blobbino2005
La Procura di Roma ordina l'autopsia del cardiochirurgo morto ieri in clinica Marcelletti, slittano i funerali.
Il cardiochirurgo Carlo Marcelletti ROMA - Slittano i funerali del professore Carlo Marcelletti, il cardiochirurgo morto ieri a Roma in seguito ad un malore cardiaco. La salma di Marcelletti è sotto tutela giudiziaria: la Procura di Roma ha disposto l'autopsia. L'ipotesi è che l'ex primario di cardiochirurgia di Palermo si sia suicidato. I carabinieri hanno acquisito le cartelle cliniche presso l'ospedale di Roma San Carlo di Nancy dove l'ex primario è morto. Nei prossimi giorni saranno ascoltati i familiari e il personale medico del reparto dove il professore ha trascorso le sue ultime ore. L'arresto e le accuse di truffa e pedofilia avevano gettato Marcelletti in uno sconforto senza fine. Un anno fa, la polizia lo aveva arrestato in ospedale: si sarebbe fatto dare del denaro dai genitori dei pazienti in cambio di una "corsia preferenziale" per i loro figli malati. E altri soldi li avrebbe intascati dalle società farmaceutiche. Ammise pure di aver inviato sms hard alla figlia tredicenne della sua ex amante. Da allora era caduto in depressione: temeva il rinvio a giudizio e i riflettori della stampa. In un paio di mesi aveva perso 40 chili. Si sentiva un uomo senza futuro, schiacciato dalla vergogna e dalla consapevolezza di aver commesso cose indegne. C'è chi sussurra che avesse già tentato il suicidio tagliandosi le vene del polso quando ancora era agli arresti domiciliari. "Dal giorno del mio arresto non riesco a guardarmi più allo specchio", confidò il professore ad un giornalista di Oggi. "Non trovo né giustificazioni né attenutanti verso me stesso. Vorrei farmi perdonare dalle persone che ho deluso, prima di tutto dai bambini che adesso non potrò più curare". Rientrato a Roma, dopo sei mesi di arresti domicliari scontati nella sua casa nella campagna di Calvi, in Umbria, Marcelletti si era mostrato oppresso da un'inguaribile depressione. "Anche la persona più razionale, in un momento di sconforto, si può trasformare nel kamikaze di se stesso", concluse l'intervista con una frase che, adesso, ha tutto il sapore di una premonizione.
Post n°3551 pubblicato il 07 Maggio 2009 da blobbino2005
FATTO FUORI IL TELEFONISTA HOT UMBERTO VATTANI (interdetto dai pubblici uffici per DUE ANNI E 8 MESI), CHI ANDRà ALLLA PRESIDENZA DELL'ICE? IL CANDIDATO IN POLE è GIANNI CASTELLANETA MA SILVIO DICE NO: LO VUOLE CONSIGLIERE DELLA SICUREZZA NAZIONALE... Lavinia Di Gianvito per il "Corriere della Sera" Venticinquemila euro di telefonate con il cellulare di servizio. L' accusa è costata una condanna a due anni e otto mesi, per peculato, all' ambasciatore Umberto Vattani, presidente dell' Ice (Istituto per il commercio estero) e, in passato, capo della diplomazia italiana all' Ue e segretario generale della Farnesina. La quinta sezione del tribunale ha concesso a Vattani le attenuanti generiche, ma lo ha interdetto dai pubblici uffici per un periodo pari alla durata della pena detentiva. In carcere l'ambasciatore non finirà perché, se anche la sentenza venisse confermata in Cassazione, c' è pur sempre l' indulto. Ma se la condanna diventasse definitiva il diplomatico non potrebbe più sedere al vertice dell' Ice, né avere altri incarichi pubblici, nel corso di quei 32 mesi che i giudici gli hanno inflitto. Sono 264 le telefonate, per 52 ore e 26 minuti, contestate dai pm romani Giuseppe De Falco e Angelantonio Racanelli. Le conversazioni, che la procura ritiene di carattere privato, risalgono al 2003, quando Vattani era ambasciatore a Bruxelles. Destinatarie alcune collaboratrici, fra le quali una segretaria che aveva denunciato il diplomatico per molestie via cellulare. Un' accusa caduta in udienza preliminare. Per falso e per favoreggiamento è stato invece condannato a dieci mesi (pena sospesa e non menzione nel certificato penale) Bernardo Giuseppe Salaparuta, un funzionario dell' ambasciata di Bruxelles finito nei guai per aver cercato di aiutare Vattani. Il diplomatico preferisce non commentare la sentenza, mentre i suoi avvocati, Franco Coppi e Osvaldo Fassari, osservano: «Il costo delle telefonate è stato completamente rimborsato, non si capisce la ragione della condanna. Attendiamo con particolare interesse la motivazione, perché a nostro avviso il peculato non c' è».
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Inviato da: sv_daphne
il 06/01/2017 alle 19:43
Inviato da: ambrosiadossi88
il 25/08/2016 alle 14:23
Inviato da: martinelli.renato
il 25/01/2014 alle 10:47
Inviato da: kudablog
il 28/09/2009 alle 17:39
Inviato da: fratello21
il 11/09/2009 alle 21:20