Creato da bluewillow il 31/03/2006

L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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La vita secondo Jane Austen - William Deresiewicz

Post n°831 pubblicato il 24 Aprile 2012 da bluewillow
 

Titolo: La vita secondo Jane Austen. Cosa ho imparato dai suoi romanzi sull'amore, l'amicizia e le cose davvero importanti Titolo originale: A Jane Austen Education Autore: William Deresiewicz Traduzione: Claudio Carcano Casa editrice: Tea pag: 207 costo: 13,00 €


"Avevo ventisei anni, e in tutte le faccende umane ero stolido come ogni ventiseienne ha diritto di essere, quando conobbi la donna che mi avrebbe cambiato la vita. Il fatto che fosse morta da quasi duecento anni non faceva nessuna differenza. Lei si chiama Jane Austen e i suoi romanzi mi hanno insegnato tutto quello che so su ciò che conta davvero."

Questo è l'incipit di "La vita secondo Jane Austen", un interessantissimo saggio sui sei romanzi   di Jane Austen, visti però attraverso una prospettiva molto particolare: l'evoluzione emotiva e culturale del suo autore, William Deresiewicz, dai suoi primi anni come studente universitario di lettere, fino al raggiungimento della maturità, sia professionale che in campo sentimentale.
Questo libro è una vera e propria "educazione sentimentale" (per citare un titolo di Flaubert) e l'insegnante è una grande scrittrice: Jane Austen.
Il libro consta di sette capitoli: uno per ognuno dei sei romanzi della scrittrice inglese, che ne portano il relativo titolo, ed uno finale in cui il libro termina un po' come un romanzo della grande autrice, con la conquista dell'amore e con la conclusione di un percorso di crescita interiore, che definiscono il ruolo del personaggio/scrittore come adulto.
Il primo capitolo, intitolato e dedicato ad "Emma", si apre con una ammissione piuttosto sorprendente: agli albori della sua giovinezza, quando ancora non conosceva a fondo l'opera della scrittrice, Deresiewicz non apprezzava granché i romanzi austeniani.
Lo scrittore confessa che questo derivava da alcune sue mancanze sia come lettore che come giovane uomo: rivedendo sé stesso da persona più adulta, l'autore ammette di aver vissuto troppo concentrato su sé stesso e nell'assoluta indifferenza ai sentimenti altrui. Parimenti ci rivela di essere stato forse arrogante e supponente e di essersi spesso sentito un gradino sopra gli altri, cosa che non gli permetteva di stabilire una vera intimità con chi amava.
Non è quindi sorprendente che a cambiare radicalmente il punto di vista di Deresiewicz sui romanzi di Jane Austen sia stato proprio "Emma", un libro che vede al centro dell'intreccio proprio una giovane donna che, convinta di una propria presunta superiorità di giudizio, finisce per ferire molte persone e tenta di combinare, senza successo, i matrimoni altrui.
"Emma" riesce in quello che fino a quel momento era stato impossibile: il lettore Deresiewicz si immedesima nel personaggio della protagonista e rivede in esso, nella sua ingenuità e nei suoi errori, proprio gli stessi che sembrano allontanarlo da autentici rapporti d'amicizia e d'amore.
E' l'inizio di una rivoluzione: come uomo e come lettore, Deresiewicz fa un grande passo in avanti, comincia a dare la giusta importanza ai dettagli della scrittura e a quelli della vita, prestando la giusta attenzione alle sfumature e ai sentimenti altrui.
Lo scrittore ci confessa che se alcuni non amano Jane Austen, è perché si fermano alla superficie dell'intreccio: vista in modo superficiale la narrazione, che tratta solo di vite comuni, di eventi semplici, come balli o picnic, potrebbe apparire fin troppo tranquilla e senza scosse, per alcuni (lo ammetto faccio fatica a crederlo) anche noiosa.
Jane Austen, ci dice Deresiewic, è invece una grande descrittrice di caratteri e in ognuno dei suoi libri sceglie consapevolmente di parlare di persone e vite comuni, che sono quelle che realmente ci circondano, perché ogni vita, ogni persona ha in realtà qualcosa da insegnare alle sue eroine: lezioni di vita che alla fine porteranno alla loro maturità, trasformandole da ingenue ragazze, con un residuo di infantilità, a giovani donne adulte e consapevoli.
Leggere Jane Austen richiede una dote che non tutti i lettori e non tutte le persone hanno, o amano esercitare: l'empatia. Leggere Jane Austen, secondo Deresiewicz, significa spostare l'attenzione da sé stessi, e dal credere di essere il centro del mondo, per portarla verso gli altri, diventando capaci di leggere attraverso i dettagli del loro comportamento e di capire il loro sentimenti.
Da ogni libro di Jane Austen, William Deresiewicz, che finirà poi non solo per amare Jane Austen, ma addirittura per dedicarle molto spazio nella sua tesi di specializzazione, ci illustra quelli che ritiene essere i punti salienti di ogni romanzo e la lezione che ha saputo trarre da essi per la sua vita.
Contemporaneamente vengono raccontati molti dettagli sulla composizione dei romanzi da parte della Austen, sulla sua vita, sul modo in cui la sua opera veniva percepita nel tempo.
Ho trovato molto interessanti le riflessioni di William Deresiewicz riguardo a come in ogni eroina austeniana si possa rintracciare un pezzo della vita dell'autrice, passando dalla prima giovinezza fino ad una età più matura.

"La vita secondo Jane Austen" contiene molte interessanti analisi dei romanzi e il singolare punto di vista, così soggettivo, e quindi apparentemente forse troppo parziale, di Deresiewicz, risulta invece incredibilmente valido nel far comprendere come quello che Jane Austen voleva dire duecento anni fa sull'amore e sull'amicizia, sia invece assolutamente moderno e valido ancora oggi.

"Emma" insegna all'autore a prestare attenzioni agli altri e non solo a sé stessi, iniziando la sua rivoluzione culturale ed emotiva.

 "Orgoglio e Pregiudizio" gli fa capire che solo attraverso errori ed esperienza si può giungere alla maturità e a non aver paura di tentare cose nuove.

"L'abbazia di Northanger" gli farà comprendere quali sono le persone da cui imparare e distinguere la falsa conoscenza da quella autentica.

"Mansfield Park" farà riflettere Deresiewicz, attraverso la timida Fanny Price, sul fatto che bisogna essere sé stessi e ascoltare la propria coscienza, per quanto la cosa possa risultare impopolare.

"Persusasione", con la sua Anne Elliot così distaccata dalla sua famiglia, ma così unita a nuovi amici (fra cui, assai modernamente anche un giovane uomo, il capitano Benwick, con cui però non ha una relazione sentimentale) gli farà comprendere tutte le sfumature dell'amicizia e la loro importanza.

Infine "Ragione e Sentimento" riuscirà a fargli comprendere la natura del vero amore, fatto non della ricerca di sentimenti esasperati e di situazioni pittoresche da "cartolina", ma dell'autentica comprensione dell'altro e del reciproco desiderio di dare piuttosto che di ricevere. Deresiewicz ci dice che, secondo Jane Austen, si trova il vero amore solo quando si è disposti prima di tutto ad amare, non quando si vuole solo ricevere l'altrui attenzione per esaltare il proprio ego.

Un capitolo finale, "Fine della storia", metterà poi insieme tutti gli insegnamenti tratti dai libri e dai veri episodi della  vita di Deresiewicz, raccontati nei diversi capitoli, dai rapporti d'amicizia a quelli con la famiglia, e permetterà all'autore, come le eroine di Jane Austen, di crescere attraverso i propri errori, diventare un uomo maturo e consapevole ed infine trovare il vero amore.

Un libro delizioso, interessantissimo, ricco di originali e interessanti riflessioni sull'opera di Jane Austen e sulla sua biografia, ma anche sulla vita di tutti i giorni, che chiunque abbia amato l'opera austeniana deve leggere.
Ma forse ancora più dovrebbero leggere questo libro coloro a cui Jane Austen risulta indigesta: forse potrebbero vincere la loro diffidenza verso gli scritti di Jane Austen e magari capire qualcosa di più sulla vita e su sé stessi, proprio come accaduto a Deresiewicz.
Il volume può certamente essere capito a pieno soprattutto da chi abbia già letto tutti i sei libri di Jane Austen, ma posto che si può dare per scontato che tutti sappiano che c'è sempre un lieto fine, si può leggere con tranquillità e senza paura di rovinarsi la lettura, anche se non si è terminato di leggere tutti e sei i libri: direi anzi che forse vi verrà ancor più voglia di completare la lettura dell'opera omnia austeniana.

"La vita secondo Jane Austen" ha il pregio di far capire tutta la modernità di questa scrittrice, che non si limitò, come può apparire ad una superficiale lettura, a parlare solo di storie d'amore e balli, ma di come la vera avventura della vita sia sempre trovare sé stessi.

 
 
 
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