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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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Chiedi alla polvere – John Fante

Post n°358 pubblicato il 07 Agosto 2007 da bluewillow
 

Titolo: Chiedi alla polvere Titolo originale: Ask the Dust Autore: John Fante Traduzione: Maria Giulia Castagnone Casa editrice: Einaudi pag: 231 costo: 9,50 euro


“E' successo per davvero. La ragazza se n'è andata, io l'amavo e lei mi odiava, e questa è la mia storia.
Chiedete alla polvere della strada”


Così scrive John Fante nel prologo a “Chiedi alla polvere”, dichiarando apertamente che Arturo Bandini,ventunenne aspirante scrittore, protagonista del libro, non è affatto un personaggio immaginario, ma il suo stesso alter ego di carta e che tutte le vicende raccontate hanno natura autobiografica. Naturalmente è una premessa molto comoda: le cose reali possono anche essere assurde e poco verosimili, per il semplice e buon motivo che sono accadute per davvero. Così Fante ha tutta la libertà che desidera per costruire la sua storia e raccontare di un giovane sé stesso che cerca in tutti i modi di sfondare nella scrittura e che vede la realtà sempre attraverso il filtro della pagina di un potenziale racconto.
La storia di Arturo Bandini è quella di italo-americano nella California degli anni '30, un immigrato di seconda generazione che vuole sfondare, che a tutti gli effetti si sente americano, ma allo stesso tempo sente anche di doversi riscattare dal disprezzo e dalla diffidenza verso i “greaser”, i latini , termine che accomuna indifferentemente italiani e madrelingua spagnoli. La scrittura è il mezzo che Bandini ha scelto per raggiungere il suo sogno, diventare ricco e vivere finalmente a pieno titolo fra coloro che possono cenare nei ristoranti migliori, guidare macchine costose ed essere circondati da donne bellissime.
Sulla strada di Bandini appare però Camilla,giovane cameriera messicana che come Arturo vede nelle proprie origini una specie di colpa, un marchio dal quale non riesce a liberarsi. Camilla però, al contrario di Bandini,cerca il proprio riscatto nel vano tentativo di essere amata proprio da chi la disprezza.La differenza fra Camilla e Arturo è tutta nella testa: Arturo, a dispetto delle apparenze, è americano al cento per cento, ha suo fatto il desiderio di affermazione e conquista che racchiude il vero spirito del paese in cui vive; Camilla invece vive il suo essere diversa in forma autodistruttiva. Fra i due nasce uno strano tipo di legame, in cui ognuno dei due cerca di ferire l'altro per ciò che vede di simile a sé stesso, ma allo stesso tempo tenta in qualche modo di essere riamato.
Camilla e Arturo, come due facce della stessa medaglia che gira vorticosamente, si inseguono, ma non riescono mai a raggiungersi. Difficile del resto amare sé stessi.
La storia è scritta in prima persona e questo rende ancora più intensa la sensazione che la vicenda sia reale, anche perché Bandini non nasconde niente di sé stesso, nemmeno i suoi peggiori difetti: l'ambizione,la spacconeria, l' autocompiacimento come scrittore, il disprezzarsi a volte come uomo, i lati generosi e quelli invece egoisti o violenti. John Fante mette davvero più piccola parte di sé in questo libro e se a volte si ha la sensazione che forse non tutto sia andato esattamente come nella storia(alcune vicende sono davvero surreali), di certo l'intero repertorio di sensazioni, emozioni, idee, sogni e nevrosi che ne emergono, spesso in brani che hanno l'aria di essere scritti come se fossero pezzi di un blues, ha tutta la forza dell'autenticità.
Ho amato e odiato questo libro, bello perché scritto in gran parte perfettamente, ma a volte troppo lirico, perfino un pizzico moralista, e che non riesce a nascondere del tutto di essere eccessivamente inverosimile: ma del resto "Chiedi alla polvere" è quasi una persona, è John Fante, è Arturo Bandini, è pura realtà soggettiva, quindi i suoi difetti sono ,più che manchevolezze, i lati di un carattere.
John Fante è stato per lungo tempo uno scrittore dimenticato, anche se non c'è dubbio che la sua scrittura abbia influenzato più di una penna famosa: credo che l' Holden Caulfield di Salinger debba molto all' Arturo Bandini di Fante per la sua capacità di raccontare ironicamente sé stesso e di essere allegramente scorretto. Dopo un iniziale successo negli anni '30-40 i libri di Fante caddero nell'oblio, fino a quando Charles Bukowski ,grande estimatore dello scrittore, propose al suo editore di ristamparli: qualcuno dice addirittura che minacciò di non consegnare più nemmeno un manoscritto fino a quando non avessero ripubblicato i libri di Fante, che considerava suo mentore.
Il libro è preceduto dall'ottima introduzione di Alessandro Baricco che analizza e seziona il romanzo in ogni suo più piccolo pezzo e ne fa una analisi perfetta, ma che vale la pena di leggere però solo a lettura ultimata, così come il prologo di John Fante che giustamente è stato spostato alla fine perché rivela quasi tutta la trama.

Dal libro è stato tratto anche un film nel 2006 con Colin Farrell nella parte di Arturo Bandini e Salma Hayek in quella di Camilla Lopez.

 
 
 
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- perchè se il "Giornale del Grande Fratello" èuna testata giornalistica, va a finire che io sarei la CNN! (questa l'ho quasi copiata da un altro blogger!).
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