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151IL TITOLO.... ..... direi ... RIMANDI
Qualche giorno fa son passata nel blog di P. e ho letto il post dove, nel suo solito squisito modo di scrivere, salutava lo zio... morto in quei giorni, mi pare di aver inteso. ... e delle sue parole, quelle che mi hanno colpita nel vivo, come uno scappellotto ammonitore, sono state quelle sul dare per scontato la quotidianità, pensando che oggi o domani non cambia niente ;... noi e il nostro difetto di rimandare... noi e la nostra dislessia attitudinale... mai fare oggi quel che potresti fare domani .... Perchè anche tu sei così...
Ho pensato a nonna ... Perchè lei c’è. E’ là,.. nella sua casetta a due piani.. - quarantanni al piano terra e quaranta di sopra ... gli altri cinque fuori, .. seduta in cortile o sparsi nelle pieghe del tempo, fra le quotidianità e le mondanità, .. come nella vita che tutti si vive - ... Si cucina i suoi risotti, si spolvera i suoi soprammobili e si fuma le sue sigarette, continuando a bruciarsi abiti e vestaglie ... da sempre, cazzo! ... Ti ricordi da piccola? salivi sulla sua cinquecento e andavi con lei e A. a comprare matasse di lana colorata e variopinte applicazioni di panno o fettuccia. .. con la lana ti faceva i maglioni,.. con le farfalle, i fiorellini o le coccinelle tappava buchi su tubini di lino e camicie in seta... Anche A. fumava un sacco! .. insieme colmavano il posacenere di mozziconi tutto rossetto e impronta di violetta .. ma lei,..A., non ha mai bruciato i vestiti! ... ... Insomma... sì, certo, fuma ancora come il brucaliffo ma non va più a ballare e nemmeno a festeggiare o a sfrecciare in cinquecento di qua e di là .. - l’aveva data a S. dopo che aveva preso fuoco il motore.. pero’ mi sembra di capire che lui non ce l’ha piu’... da un po’ non la vedo sotto i portici dell’aia ... chissà dov’è finita... Quel giorno tu e la tua amica..scema&piuscema.. ridevate come due oche, a vedere il sedere fumante di quello scatolino giallo che passava sulla via principale con le due vedove allegre dalla chioma cotonata sopra e una scia di fumo dietro... non se n’erano nemmeno accorte!, le due stordite ..... poi ogni volta che andavi di LA’ in cortile e la vedevi parcheggiata fra damigiane impolverate e biciclette arrugginite, continuavi a ridere ricordando la scena ....e lo stai facendo anche adesso. -... e patente non rinnovata a parte, non ride nemmeno più come un tempo, se è per questo... - a volte vedere il suo sorriso vivace schiacciato dalla tristezza di malinconica vecchiaia mi fa così male dentro da sentirmi quasi rabbiosa verso l’arrendevolezza che le ha rigato il volto e spento lo sguardo - ma... c’è! ... C’è, c’era-sempre!- e..... ...
.... e passare a salutarla oggi o domani forse non è la stessa cosa ... non lo è per lei come per nessuno, certo!.. ma.. lei, insomma,... si sa com’è.... .
Allora quel giorno, con l’eco sul coppino della sventola partita dalla mano della coscienza, leggendo i meaculpa di P, ho detto Giusto!, basta dire passo domani... passo QUESTA SERA! ... Passo e le porto la felicità da dipingersi in volto.. a lei basta basta vederti per vederle un sorriso... letteralmente, le si illuminano gli occhi..
... E sono passata! ... Sì, .. era la sera che ti sei fermata al supermercato a comprarti la cena... quando sei stata un’ora appoggiata alla canna della bici, davanti all’entrata, col telefono in mano a sciogliersi contro l’orecchio e nel botta e risposta della conversazione,mentre l’orologio suonava martellante le mezzore e mezzo paese ti passava sotto il naso e tu che a intervalli ridevi o lacrimavi, nascosta dietro un paio di grandi lenti nere e sforzati salubri saluti... Ma anche se bagnata da qualche lacrima, quella telefonata è stata un abbraccio in cui far morire l’angoscia di una brutta giornata... e alla fine, mentre entravi a comprarti qualcosa, ancora col sorriso del saluto che si chiudeva insieme al guscio del telefono, eri serena per la prima volta in tutto il giorno ... SìSì.. era quella sera... ti ricordi? giravi dentro il cortile col sacchetto in mano, il sedere sulla sella e l’anima in pace.... Lei era là.. seduta davanti casa col libro aperto in grembo e la testa bassa; teneva il libro così distante ed era così immobile, lì con la testa piegata in avanti, che non capivo se leggeva o dormiva ... e non portava gli occhiali ma... ma non glieli vedo praticamente mai, se è per questo ... in realtà, appena ha sentito la ruota della bici sulla ghiaia, - è sorda quando ha voglia- ha alzato la testa dolcemente ...e mi è sembrato di vedere la pastorella davanti alla Madonna ... in estasi .... Bbella, lei!!
Ci siamo fumate una sigaretta. Mi ha raccontato di Lei, -sua figlia-, che è caduta in bici - ah non te l’ha detto? .. No, nonna..non la sento da due o tre giorni .. No beh ma ha solo il ginocchio sbucciato.. e te l’ha detto che partono, sì? .. si, nonna..quelli quando li fermi?–, mi ha spiegato che la sera non mangia niente perchè ha troppo caldo, -questo te lo dice tutte le volte -, io le ho risposto di fumare anche meno; altre due dolci chiacchiere.. - guarda come sei bella, oggi.. nonna, me lo dici sempre :-).. e non vale!.. perchè per te son sempre bella, pur se cessozza..- i baci e il saluto .... Aspetta che ti vado a prendere la mancia ... no, nonna... non puoi ogni volta darmi soldi! ... Me li chiude, stretti, nella mano, mi bacia la guancia e dice .. spendili tu che a me non servono più....
... e tutte le volte vado via, e mi giro a guardarla ancora una volta, ... prima di svoltare l’angolo e uscire dal cortile ... |
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