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I'ts better to burn out than fade away

Post n°49 pubblicato il 21 Febbraio 2014 da codiceastrale
 
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  "E' meglio bruciare che spegnersi lentamente", cantava Neil  Young in "My My, Hey Hey". Correva l'anno 1979 e l'album era il mitico "Rust Never Sleeps". La stessa frase appare nel biglietto che il leader dei Nirvana scrisse, sembra, per congedarsi da questa vita...sembra, appunto...perchè dopo 20 anni la sua morte è ancora avvolta da un alone di mistero.

 

Kurt Cobain

I Pesci sono rappresentati come il segno del mistero e dell’infinito, ma se guardiamo un po’ più in là incontreremo una personalità profondamente empatica che sente il bisogno di fuggire dai limiti e da tutto ciò che è scontato, dalla noia e dalla routine, che segue la propria ispirazione e tende alla fusione con il “Tutto” e l’universale. La dimensione simboleggiata dallo stadio evolutivo dei Pesci è il mondo dell’inconscio collettivo, l’akasha dei mistici, dove non esistono il passato e il futuro, ma tutto si fonde in un aeternum senza tempo. Un Sole in Pesci vive in una realtà invisibile agli altri, nella quale ritrova fede, certezze e quel senso di assoluto che sfugge all’immediato e al contingente, ma che dimora nel profondo di ogni essere umano. Umanità, in fondo, è una parola chiave del segno, come lo sono compassione, fusione, carità…è molto evidente il contrasto fra il “sentire” dei Pesci e il “ragionare” del segno opposto e complementare, la Vergine; se quest’ultimo vive con i piedi saldamente ancorati a terra e tutto ciò che fa deve avere uno scopo, al contrario il Pesci vive sintonizzato sulle onde invisibili del sentimento unificante che tutto avverte, per lui reale quanto la materia fisica. Un Sole in Pesci con Saturno, pianeta dei limiti per antonomasia, sottolinea l’angoscia per qualcosa di cui ci si sente costantemente in colpa (“non riesco più ad emozionarmi, e mi sento in colpa verso tutta questa gente”), una responsabilità di tipo emotivo, il disagio per ciò che si riconosce come impuro nell’essenza intima di se stessi. Saturno in Pesci è un cammino di solitudine, nel senso che chi nasce con questa configurazione planetaria, in un modo o nell’altro, ad un’età o ad un’altra della propria vita attraverserà una fase in cui si sentirà maledettamente solo, o in cui avrà una forte necessità di stare da solo, o ancora, durante la quale potrebbe decidere di intraprendere un percorso iniziatico, alternativo, di fede o discepolato. “Sono troppo sensibile”…diceva Cobain…Sole in Pesci, Mercurio in Pesci trigono alla Luna in Cancro, Venere in Pesci trigono a Giove in Cancro, trigono a Nettuno in Scorpione; un grande trigono d’acqua, una forte girandola di emozioni che scorrono veloci fino a farti perdere la bussola se non hai elementi utili a darti un punto di riferimento. Nettuno, pianeta delle droghe e dell'alcool, in questo tema è Maestro del Sole, di Mercurio e di Venere, si trova in Scorpione, e forma un “punto di Talete” sul quale si scarica l'opposizione fra la congiunzione Urano-Plutone in Vergine e Saturno in Pesci. Nessuno nasce nel vuoto, ognuno è figlio del tempo e dell'ambiente in cui è venuto alla luce e ne porta con sé i valori, un background culturale, generazionale e collettivo che condizionerà il suo modo di agire e di pensare.La congiunzione Urano-Plutone è un aspetto molto potente, che sprigiona intense energie, e assume un’importanza notevole perché i due astri hanno un passo molto lento e si incontrano nello zodiaco circa ogni 115 anni, segnando l’inizio di trasformazioni profonde e significative a livello sociale, culturale e collettivo. I nati negli anni sessanta ce l’hanno tutti nel loro tema di nascita, insieme a Nettuno in Scorpione, ma coloro che sono venuti alla luce fra Aprile 1964 e Marzo 1967 la sentono particolarmente perché i due pianeti nel loro tema sono opposti a Saturno in Pesci, indice di un conflitto fra ragione e sentimento, realtà e fantasia, contingente immediato e ideali superiori…uno scontro di valori molto forte che per ognuno assume un significato diverso e si manifesta in modo differente a seconda della situazione, dell’ambiente personale e del luogo della carta in cui si trovano i pianeti.

L’opposizione di Saturno in Pesci alla congiunzione Urano-Plutone in Vergine rappresenta l’inconciliabilità fra due linguaggi diversi, quello del materialismo e del contingente da un lato e quello del sentimento e della spiritualità dall’altro. Percepire come pratico e opportuno ciò in cui non si crede da un punto di vista assoluto è qualcosa che stride a un’anima sensibile, che avverte in se stessa un rumore sordo e rimbombante allo stesso tempo. Urano-Plutone in Vergine è l’inizio dell’era dei computer che, al di là di tutto, hanno anche reso l’uomo schiavo delle tecnologie; è la nascita delle multinazionali farmaceutiche e dell’uso di nuovi farmaci, che nel tempo non sempre si sono rivelati il meglio per il benessere dell’uomo, e ancora, senza distanziarmi troppo da dove scrivo, la nascita come a Porto Marghera delle città dormitorio per gli operai e degli impianti che hanno avvelenato l’aria e i polmoni di chi ci lavora. Saturno in Pesci opposto alla Vergine ammoniva i due astri dell’ottava superiore (Urano-Plutone) che nel tempo la coscienza collettiva, ma soprattutto la qualità della vita, avrebbero pagato un pesante dazio. Negli ultimi 50 anni sono cresciuti in modo esponenziale suicidi e malattie psicologiche…chissà perché! L’opposizione degli anni sessanta (che con Nettuno in Scorpione ha comportato il dilagare della droga) metteva a nudo una questione basilare… la salute, fisica e psicologica (Vergine) non può prescindere da un profondo contatto con se stessi, con la propria emotività e la propria anima, e giungle di cemento asettiche e sterili di un mondo stereotipato e angosciante come quello in cui viviamo, che tutto è meno che costruito a misura d’uomo, non possono che portare alla sofferenza emotiva. Tutto questo ci parla del malessere di una generazione, ma non tutti i suoi componenti ne sono realmente consapevoli, anche se la matrice archetipica esiste dentro tutti a livello inconscio.

Kurt Cobain aveva la congiunzione Urano-Plutone all’ascendente opposta a Saturno in VII casa, e il lacerante conflitto fra valori materiali ed emotivi nel suo caso è stato vissuto principalmente nel contesto delle relazioni interpersonali, dei rapporti con gli altri, dei legami e delle associazioni. Con il segno della Vergine all’ascendente, l’espressione della personalità si basa su un bisogno di “integrazione” che è sempre presente nel comportamento e nella psiche del soggetto, che non può fare a meno di esserne condizionato, se non altro inconsciamente, come se un computer interno monitorasse ogni azione al fine di controllare che tutto sia in ordine. L’ordine di cui parlo, chiaramente, non è quello esteriore ma quello che permette all’Io di sentirsi a posto con se stesso quando mantiene un certo codice di comportamento. L’ascendente Vergine per un Pesci significa esprimersi attraverso dei simboli che sono l’opposto della propria essenza più intima, un cammino che già di per sé illumina la via delle relazioni con l’altro, perché questo rappresenta l’opposto e il complementare di sé, ma soprattutto, la propria “ombra”, il proprio lato oscuro da conoscere e da ricercare nel confronto dialettico come in un eterno gioco di specchi.Il piccolo Kurt scriveva sui muri del bagno “odio mia madre, odio mio padre, mio padre odia mia madre, mia madre odia mio padre, insomma non vogliono che io sia felice”. Luna e Giove in Cancro mostrano un nucleo di dolcezza e di affettività che si esprime nel bisogno di un focolare e di una famiglia, verso la quale si nutrono fiducia e aspettative (Giove); il transito di Saturno in Cancro del ‘74/75, mentre la Luna progressa transitava Nettuno, è stato per lui molto difficile perché ha portato, su quel punto così sensibile del suo cielo, tutta la durezza e tutto il conflitto legato alla posizione natale, e nella sua reazione più immediata l’ascendente Vergine diceva…”volevo solo una famiglia normale, volevo essere come tutti i miei compagni, avere un padre e una madre, dei genitori normali”. Nel tempo, non riuscì ad avere una famiglia “normale”, e questo dovette pesargli molto, e infatti era inquieto e tormentato, e le controversie con la moglie Courtney e la decisione di separarsi non erano un segreto per nessuno. 

 Tra il 1992 e il 1994 la generazione di cui parlo ha vissuto un biennio molto impegnativo e la svolta generazionale avviene con il transito di Urano-Nettuno in Capricorno, al trigono della Vergine e al sestile dei Pesci, ma anche al sestile di Nettuno in Scorpione; si tratta di un cambiamento importante, la rottura con un modello di comportamento, il lasciar andare alcune cose e prendere delle decisioni importanti per il domani. Con Saturno in Pesci, la nuova struttura segue quasi sempre un periodo di sbandamento, di evasione, di solitudine, di timore per il futuro. A volte si manifesta la svogliatezza o l'indecisione nel prendere una strada che, fondamentalmente, ”non è, o non si è certi che sia, quella che si vorrebbe”…ma è necessaria. Credo che Kurt abbia vissuto il ‘94 come il momento della svolta che avrebbe dovuto trasformare profondamente la sua vita perché qualcosa di intenso e di forte stava avvenendo in lui. Agitato e confuso, aveva rischiato di morire più volte per overdose. In questi casi l'anima percepisce che qualcosa la turba e che occorre fermarsi un istante e consultare la propria guida interiore. In un certo senso, sente che serve un "percorso di armonia", una guarigione sul piano emotivo, e provoca delle situazioni estreme per spingere l'Io a sostenere la prova. Nettuno transitava all'opposizione di Giove fra la quinta casa (eccessi) e l'undicesima (equilibrio, liberazione dalle dipendenze), mentre Giove stesso si trovava sul Marte di nascita al trigono del Sole, un passaggio che aumenta la tendenza ad agire d'impulso sotto la spinta dell'emotività e della fiducia in se stessi. Saturno, pianeta della costruzione e della solidità, aveva appena raggiunto il Sole e si apprestava a transitare la sua posizione natale; è il “primo ritorno di Saturno”, che rappresenta la chiusura della prima fase di vita e l’inizio della maturità psicologica. E’ un momento importantissimo, in cui tutti avvertono che l’età dei giochi è finita per davvero e che è giunto il momento di impegnarsi, di crescere, di assumersi le responsabilità necessarie per la propria solidità. Serve quindi una “pausa di riflessione”, di meditazione, servono ragionamenti seri e leali con se stessi e con gli altri che richiedono probabilmente dei tagli con il passato. Kurt aveva un problema con l’eroina, e sembrava che volesse davvero darci un taglio, ed era infatti in una clinica per disintossicarsi quando scappò e di lui non si seppe più nulla. Il Sole progresso per i 27 anni di vita aveva raggiunto esattamente il 29° Pesci, il grado critico in cui si trova, alla nascita, proprio Saturno e nel quale brilla la Stella Fissa “Scheat”, di natura Marte-Mercurio, simbolo di assassinio, suicidio, prigione ed estrema sfortuna. Il Sole che raggiunge Saturno indica un ostacolo, un fermo, un impedimento; Urano e Nettuno in Capricorno in opposizione a Giove in Cancro qui simboleggiano il risveglio dalle illusioni e una forte presa di contatto con la realtà, ma anche la consapevolezza di tutto ciò che non funziona in quello in cui si crede.

La rivoluzione solare del '94 vedeva uno Stellium di pianeti in dodicesima con Marte, maestro dell'ascendente di rivoluzione, mentre Giove, secondo governatore dei Pesci, si trovava in Scorpione sulla cuspide dell'ottava, la casa della morte. La dodicesima, la fine del ciclo, è in analogia proprio con i Pesci e spinge a guardare oltre l'immediato per abbracciare l'infinito. Fra le tendenze di questo settore c'è anche quella che porta a rompere con le sicurezze quotidiane, e questo significa "lasciarsi andare", ma rappresenta anche tutte quelle situazioni che avvengono all'improvviso e verso le quali non abbiamo nessun tipo di controllo. Come tutto ciò che vive o che avviene ai confini è ambigua e sfuggente, e non può che alimentare i già tanti misteri di questa tragica storia. Dove regna il mistero però, significa che qualcosa non è chiaro perché qualcuno non ha voluto che lo fosse.

 
 
 
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