Creato da codiceastrale il 01/04/2007

Codice Astrale

Segreti dello Zodiaco

 

 

« Il ciclo settennale di UranoARIETE »

Lopasthana

Post n°31 pubblicato il 02 Aprile 2010 da codiceastrale
 

 

           

Nell’astrologia Indù è “lopasthana”, cioè “luogo delle trasformazioni”, indicando in questo senso le trasformazioni inevitabili che ogni essere umano deve fatalmente vivere nel corso della sua vita. Stiamo parlando di quella che qui in Occidente è la dodicesima casa di un tema natale, l’ultima fase del ciclo individuale, il campo di esperienza che nel corso dei secoli è sempre stato messo in relazione con le grandi prove cui il soggetto va incontro nel corso del suo destino. In ogni manuale essa viene descritta come la casa della sofferenza, degli ospedali, delle carceri, delle malattie croniche…e chi più ne ha più ne metta…un curriculum simbolico che non può fare altro che spaventare colui che, avvicinandosi allo studio dell’astrologia, trova nella sua carta astrale una dodicesima casa abitata da vari pianeti. In realtà, quest’ultima tappa del cammino individuale, dell’anima e della coscienza, non merita di essere presa in considerazione soltanto per le sofferenze interiori che descrive in determinate situazioni, perché il suo è un significato molto profondo e di più ampio respiro. Lopasthana, ritornando alla sua versione orientale, è “il luogo entro ciascuno di noi dove possono verificarsi trasformazioni profonde in grado di liberarci dall’influenza e dall’illusione del mondo esteriore”, da ciò che, ai nostri occhi, appare come una realtà tangibile e materiale. Gli Indù infatti, che abbracciano la teoria della reincarnazione, vedono la realtà che ci circonda come “maya”...illusione, e localizzano quella vera, di realtà, in una zona intermedia fra il samsâra – il ciclo di morti e rinascitee il nirvâna, parola sanscrita che significa “estinzione”, e corrisponde ad uno stato di liberazione e di realizzazione della coscienza e dello spirito. Ma in lopasthana troviamo anche un’altra simbologia, quella di “perdita”, in sanscrito “vrayâ “, che diventa quasi un anello di congiunzione fra l’astrologia indù e quella occidentale, indicando che tutto quello che si perde nella realtà materiale lo si guadagna in termini di consapevolezza e di realizzazione personale; il luogo delle sparizioni diventerebbe quindi anche quello dell’arricchimento intimo e profondo, dal momento che nulla si perde, ma tutto si trasforma. Ora, se pensiamo all’isolamento della dodicesima casa così come essa ci viene descritta in occidente dal punto di vista psicologico e materiale, non possiamo che richiamare alla mente tutte quelle situazioni in cui chi è costretto, in un modo o nell’altro, a vivere esperienze di solitudine, ha la possibilità di ritrovarsi e di fare luce dentro se stesso meditando, riflettendo sulle cose della vita, pensando a tutto ciò che lo riguarda ma su cui non ha mai avuto occasione di fermarsi un istante, perché imbottigliato nel traffico della routine quotidiana simboleggiata dalla casa opposta, la sesta, con il suo tran-tran frenetico e il continuo bisogno di analizzare costantemente ogni dettaglio, risolvere impegni, portare avanti situazioni di lavoro. La sesta casa è infatti il settore del collettivo e della normalità, della realtà pratica e concreta che circonda l’Io da quando, alle scuole elementari, egli ha dovuto fare i conti con il fatto di non essere unico ed eccezionale, ma di essere solo un numero fra tanti…una matricola…inserita in un meccanismo più grande. In nome del contingente il soggetto sacrifica una parte molto importante di se stesso…sacrifica i suoi sogni, il suo bisogno di evasione, la tensione che lo spingerebbe verso l’assoluto, verso il sublime e l’infinito; tutte cose che non è possibile coltivare se si deve andare in ufficio a lavorare, e così, esse vengono lasciate in un angolino della mente impolverato e dimenticato. Solo quando la vita ci mette davanti al bisogno di fermarsi, per operarsi di appendicite ad esempio, e si ha l’opportunità di lasciarsi andare e rimanere un po’ di tempo soli con se stessi, questi simboli riprendono vita. In quei momenti si può “staccare la spina”, isolarsi dal circostante e rimanere soli a meditare su molte cose importanti per noi, e così, più lungo è il periodo che ci capita di vivere lontano dalla routine, più ci si addentra nei meandri di se stessi e si rivisitano luoghi che magari non si vedevano da quando si era bambini. In ogni caso però, le cose sono molto cambiate da allora, e l’Io che la vita ha messo davanti a situazioni difficili spesso si rende conto, in questi rari momenti, che stava sacrificandosi e impegnando tutte le sue energie non solo per la “necessità”, ma anche per il superfluo...stava perdendo contatto con se stesso…stava andando “fuori integrità”, e le circostanze della vita lo hanno messo in condizioni di ritrovarla. In sesta casa infatti, l’Io è al massimo della frammentazione di sé, lacerato da tutti i dettagli delle cose materiali, e la parte emotiva dell’essere svanisce in un angolino buio del quale si è persa anche la strada. La dodicesima, è la foresta che contiene i mille alberi della sesta, è il macrocosmo che contiene tutti i piccoli microcosmi…è l’unità che contiene tutte le piccole parti di un individuo. Nella sesta casa l’Io deve tenere conto dei limiti, deve avere tutto sotto controllo, deve mettere degli argini, interrogarsi di continuo, analizzare le cose al fine di non sbagliare…deve fare l’esperienza della materia; ma per non perdere contatto con se stesso, deve fare anche l’esperienza del superamento di sé, dell’abbandono, dell’ebbrezza, deve aprirsi alla vita ed essere un po’ pazzo…deve lasciare la routine quotidiana e incamminarsi lungo il sentiero dell’insolito…e questo, lo fa in dodicesima casa. Ecco perché quando qualcuno non ci pensa proprio, a volte è la vita stessa a far sì ch’egli possa fermarsi ad “alzare lo sguardo”…a volte per questo è necessario passare attraverso momenti di crisi e di scoraggiamento, ma l’individuo, dopo, ne uscirà cambiato…avrà ritrovato l’unità interiore e potrà rinascere ad un nuovo ciclo della sua vita. Lopasthana, insomma, non è poi così negativa. 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Jupiter

 

SEGNI ZODIACALI

ASTROBIOGRAFIE

CURIOSITĄ

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

OGGI DA QUESTE PARTI

                                          
                                                  

Statistiche accessi

 

 

ULTIME VISITE AL BLOG

michela.pmcsalomonalcristianogrillanti1cantoni.francescaleone30001isadoradgl07ariciapaalecol1974effeelle1martinazulianiella_vittamaumaumau3codiceastraleapollon.cod
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963