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posizioni di testa

Post n°153 pubblicato il 07 Giugno 2012 da feliperun
 

 

questa volta sei nelle posizioni di testa. Quello con la canottiera blu è partito molto forte e non sai chi sia. Non sai se si tratta di un fuoco di paglia o di qualcuno che sia in grado di gestire le proprie forze. Non sai neppure se partecipa alla gara lunga (km 43) o a quella "corta" (km 23), è fuori dal raggio visivo. Le prime salite dure sgranano il gruppo ed anche la testa della corsa si sfilaccia. Al bivio tra le due gare ci sono pochi dubbi sei 2° o 3°, un podista in canottiera bianca già da qualche segno di cedimento. Il sorpasso è vicino, avviene su un sentiero ripido e sfriabile.

Il bosco è fresco ed il sentiero morbido di foglie e terra. Dopo il sorpasso si sale ancora, Mimmo è anche lui in recupero. Al rifornimento ti informano che il primo è passato con un minuto di vantaggio, la gara è ancora lunga. I pensieri si affollano nella testa e si mescolano con il respiro affannoso della salita al vallone madonna degli angeli. Per fortuna quegli esemplari di Abies nebrodensis ti distraggono dai sogni di gloria e dalla voglia di tagliare in nastro riservato al primo. Il ruscello è sempre lì ad offrire acqua gelida, sfiori le foglie tenere degli aceri. Mimmo ti ha raggiunto nel tratto in discesa ed arrivate alla quota massima insieme, si scollina. Lui scende come un diavolo in quel sentiero che sembra un tobogan, salta da una pietra all'altra. Della maglia azzurra nessuna traccia neppure lì in fondo lungo il sentiero a mezza costa punteggiato dalle ginestre.

E pensare che immaginavi di arrivare primo, questo volta, ma Mimmo è imprendibile e tu non vuoi bruciare troppe energie in discesa. Ma al rientro nel bosco, la pista sterrata è il tuo terreno favorevole, puoi mantenere un ritmo elevato e rosicchi metri su metri. Sei di nuovo con Mimmo all'ultimo ristoro, una manciata di km all'arrivo, ci dicono che la canottiera blu è a un minuto. "Vai felipe", dice Mimmo, "forse tu riesci a prenderlo", e ti lanci all'inseguimento senza vedere la preda. La preda, Vincenzo Taranto di Vittoria, era in realtà molto più avanti di un minuto (circa 4) e sarebbe stato difficile raggiungerlo, l'hai capito attraversando nuvole di farfalle sulla strada in salita che entra in paese dove di lui non c'era traccia, ma hai continuato ad andare forte lo stesso...

 

corsa su sentiero madonie

foto M. Tripisciano

 

 
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