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Aiutini ed aiutoni

Post n°894 pubblicato il 22 Aprile 2024 da feliperun
 

E' di qualche settimana addietro la notizia di un ritiro massiccio di amatori, partecipanti ad una gara ciclistica, non appena si è sparsa la voce di un controllo antidoping.
L'anelito alla prestazione stellare, indipendentemente dalle primavere che si accumulano, induce al ricorso di aiutini di diversa entità e portata.
Il semplice integratore di sali minerali utilissimo per le condizioni meteo o le maltodestrine da assumere in formulazione gel durante un maratona, la integrazione di aminoacidi durante i periodi di allenamento più pesanti consentono di equilibrare in modo efficace il dispendio determinato dall'impegno fisico, che secondo alcuni sarebbe comunque affrontabile con la normale alimentazione. Molte bevande energetiche vedono l'aggiunta di una varietà di eccitanti dai nomi evocativi e/o estratti da piante esotiche, che promettono di migliorare le prestazioni, di innescare riserve inesplorate.
E poi in questa escalation di aiuti si giunge ai farmaci, non si parla del solo farmaco da banco per controllare i sintomi del raffreddore, ma di un ampio spettro di sostanze assunte prima, durante o dopo allenamenti e gare: uno stupendo campionario di medicinali che dovrebbero essere assunti sotto stretto controllo medico e per superare patologie e non l'avversario della domenica mattina! E quando questi non bastano c'è sempre la possibilità di rivolgersi al mercato nero per recuperare sostanze ancora più miracolose, magari consigliate con il passaparola, e pensare che la stessa persona che non mangia i broccoletti (perché gli fanno impressione!), ingolla sostanze di cui ignora il dosaggio del principio attivo!
Forza broccoletti saltati con aglio e acciuga!

 
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le sfide

Post n°893 pubblicato il 22 Aprile 2024 da feliperun
 
Tag: corsa, run, sfide

Non erano sufficienti le sfide quotidiane a chi arriva prima alla fine del solito giro, i device di corsa ti propongono mille e mille opportunità per metterti alla prova.C'è la sfida dei 5 km entro al fine del mese, quella delle 10 ore di corsa, quella del primo di gennaio e di san valentino o della festa del papà o della mamma.Ti propone di inventare la tua sfida con gli amici/nemici con cui sei in contatto, oppure di conseguire il record stellare del numero di passi in un giorno, in un mese, in un anno, in un lustro.Tutte le tecniche ti sollecitano a raggiungere un nuovo obiettivo, ad aderire a nuovi e fantasiosi obiettivi, e soprattutto a condividerlo urbi et orbi.Se non lo pubblichi e come se non l'avessi mai raggiunto! #felipe #run #challenge

 
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Quante volte figliuolo?

Post n°892 pubblicato il 19 Marzo 2024 da feliperun

Se con tre allenamenti a settimana sto bene se ne faccio 6 starò bene il doppio, e se ne faccio 18 addirittura il triplo!
Questo semplice ragionamento è alla base della decisione di molti dilettanti di intraprendere la strada del professionismo sportivo faidate. Gli esiti sono il più delle volte disastrosi, non essendoci equilibrio tra allenamento e riposo, gli infortuni sono in agguato. Ma il "vizio" di allenarsi tutti i giorni è così appagante che si escogitano interessanti soluzioni ovvero praticare discipline diverse. Correre, nuotare e andare in bici perfettamente integrate nella specialità del triathlon hanno la virtù di mettere in esercizio articolazioni e muscoli in modo differenziato. Si allegeriscono alcuni ambiti, ma altri sono comunque sollecitati quotidianamente. Nell'entusiasmo anche c'è chi si organizza per un paio di allenamenti al giorno con le classiche combinazioni bici nuoto o nuoto corsa. Ovviamente integrare la palestra con vario assortimento di pesi, pilates, yoga (nelle molteplici alternative) potrebbe essere una opzione interessante.
E se si cambiasse prospettiva? Se stare bene non fosse misurato in minuti in un 10.000 m, o in un 800 sl (stile libero) ma in benessere, in assenza di infortuni, in buon umore?
Nooo troppo complicato, meglio il bigiornaliero da pro!
Va bene figliolo, al mattino 60' a 4 minuti/km e pomeriggio 5*1000 a 3' recupero 1' in surplace...

 
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Abitudini consolidate

Post n°891 pubblicato il 19 Marzo 2024 da feliperun

Quanto sono belle le abidutini consolidate, le routine sempre uguali. Ci danno sicurezza, sono confortevoli, come correre sempre alla stessa ora, con le stesse persone e magari facendo sempre lo stesso giro, lo stesso percorso, giorno dopo giorno anno dopo anno.
Preparare sempre le stesse gare, di cui conosciamo ogni dettaglio, gli incovenienti si riducono al minimo e così abbiamo una piacevolissima sensazione di controllo.
se accade una volta è un caso, se accade due volte è una coincidenza, se accade tre volte è una abitudine, recita un antico proverbio.
Ma ogni tanto bisogna cambiare qualcosina altrimenti si rischia di annoiarsi e poi l'organismo necessita di qualche stimolo nuovo per avere un impulso ad adattarsi nuovamente.
Nel podismo si possono provare distanze diverse, o superfici diverse e spaziare dall'asfalto alla pista o al terreno naturale (corse campestri o addirittura il trail).
E perché correre solo in avanti se è possibile anche correre l'indietro o oppure correre con un vassoio?

 
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cahiers de doléances

Post n°890 pubblicato il 19 Marzo 2024 da feliperun

Erano i quaderni delle doglianze, ovvero registri delle lamentele rappresentate dalla popolazione agli stati generali.
Probabilmente molti podisti hanno nostalgia di questo strumento, infatti l'elenco delle doglianze del podista è di lunghezza e varietà straordinaria.
La massima concentrazione delle lamentele si verifica di norma prima dell'inizio di ogni manifestazione agonistica.
Il podista dogliante lamenta disavventure, dolori, malesseri, imprevisti, funambolici eventi (gli autori di mission impossible e fast and furious si sono ispirati a piene mani per scrivere le sceneggiature dei loro campioni di incassi) che hanno una unica e determinante finalità fare arrivare il podista nella forma peggiore possibile. I maligni pensano che si tratti di un modo per mettere le mani avanti, una pretattica per disorientare gli avversari di categoria, un modo per gestire l'ansia pregara.
Un altro picco di doglianze si verifica immancabilmente alla fine della gare, dove la analisi puntuale di ogni elemento che sia stato in grado di dare fastidio viene analizzato in profondità: il caldo, il freddo, il vento, le buche, i troppo o i troppo pochi partecipanti, oltre al rinnovo delle doglianze del pregara che adesso hanno la loro definitiva consacrazione per motivare sia la prestazione scadente, che per esaltare una prestazione riuscita malgrado le congiunture astrali avverse.
Ma la verità è solo una: se sei lì a gareggiare significa che magari non sei in forma olimpica, ma hai la possibilità di praticate uno sport che ti fa divertire un sacco! (altro che doglianze!)

 
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