DarkSoul

La mia vita dopo la tossicodipendenza

 

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Messaggi del 02/03/2015

Era mio padre

Post n°199 pubblicato il 02 Marzo 2015 da mygangsta

Ammirevoli sono i genitori che riescono a perdonare i figli. A riaccoglierli e riabilitarli anche dopo errori madornali.

Colui che era mio padre, invece, non ce l'ha fatta. E penso proprio a lui ora, nella sera del suo compleanno. Nel giorno in cui ha festeggiato con gli amici e la famiglia, ma non con il figlio. E penso che quest'ombra gli abbia oscurato anche la cena della festa.

Ma, in fondo, posso capirlo. Quando i medici del 118, riferendosi a me, gli dissero "overdose" lui cadde a terra sotto il peso di una notizia che mai e poi mai avrebbe sospettato.

Troppo duro il colpo, un vero shock. Il caro figlio, che lui amava così tanto, in realtà si faceva da anni.

Insopportabile, imperdonabile.

Mi salvò la vita ma, qualche giorno dopo, venne a dirmi che era finita. Che portava in sè il ricordo di un figlio cui aveva voluto davvero bene ma che non esisteva più.

Non lo vidi più per tutti i due anni e mezzo di comunità. Lo rividi poi, di sfuggita, quando la mia seconda vita era già iniziata. Non mi disse nulla e se ne andò per la sua strada ma mi bastarono pochi istanti per capire quanto male io gli avessi fatto.

Cercai il suo perdono, certo. Volevo almeno un incontro e, per varie intercessioni, infine si presentò all'appuntamento e ascoltò le mie parole in silenzio. Poi, disse: "Non ti serve il pentimento adesso. Avresti dovuto pentirti subito, alla prima canna. Se tu fossi venuto da me allora, avremmo chiarito la situazione e niente sarebbe stato. Invece hai proseguito con sostanze sempre peggiori fino a rischiare la vita. Questo non è perdonabile. Ormai non puoi più porre rimedio a quanto hai fatto. Pensaci, avrai il rimorso per sempre. Non sarà facile vivere così. Non tornerai mai indietro qualunque cosa tu faccia. Abbiamo perso tutti e ormai non c'è più soluzione".

Poi se ne andò e, da allora, a tutto ciò che organizza personalmente in famiglia non ammette la mia presenza. Se mi trovo a passare da quella casa o si ritira in camera o si trincera dietro un quotidiano o la tv.

Ha avuto ragione, non è semplice vivere con la consapevolezza di non poter tornare indietro e porre rimedio all'errore commesso. Le sue parole sono state profetiche.

Per me è durissima ma per lui non è certo meglio. Io ho costretto i miei genitori a vivere un'esperienza da incubo, qualcosa che nessun genitore si augurerebbe mai di vivere, li ho messi di fronte a una delusione enorme, difficilmente metabolizzabile.

Ma ora, con la mia nuova vita, vorrei essere per loro il figlio migliore. E con mia madre che mi ha perdonato, ciò è già accaduto.

Certo è che a fare uso di sostanze è più quello che si perde che quello che si guadagna.

 
 
 
 
 

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Un blog di: mygangsta
Data di creazione: 18/05/2008
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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