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OGGI PARLIAMO DI.......TERRORE CHE CORRE TRA LE STRADE DI...

Post n°176 pubblicato il 25 Settembre 2011 da mina_1954

QUANDO UN FILM SI TRAMUTA IN REALTA’

 Due anni dopo la mia nascita(1954)…veniva girato un film di poca importanza

Realizzato con pochi mezzi ma con intelligenza e un insolito uso della suspense psicologica.

Peccato che il film sia  lungo e prolisso insomma verboso

 

 

L’UOMO CHE VISSE DUE VOLTE …regia Richard Bartlett

John Bolan, un pilota dell'aviazione civile, mentre è alla guida di un aereo di linea, improvvisamente perde il controllo di sé e si lancia in paurose evoluzione. La situazione viene risolta dal secondo pilota che lo mette fuori combattimento e riesce, in questo modo a far atterrare l'aereo. John viene ricoverato in ospedale e spiega che la sua reazione è stata determinata da uno strano fenomeno psichico. L'uomo rivive i ricordi appartenenti alla vita di un altro aviatore, caduto in guerra. Una storia davvero curiosa per un piccolo thriller psicologico diretto da un artigiano del western

 

 ……….ma questa non è quello che vi volevo far sapere….

La vera STORIA arriva ora con…..

IL TERRORE CORRE PER LE STRADE DI BOTTANUCO

 

Bottanuco è un paese della provincia di Bergamo

Situato tra il  fiume Adda  e il fiume Brembo

delimitando la zona,  formando così

un territorio a forma di  triangolo (l’isola bergamasca)

 

« ...l'isola, nitidamente scandita tra Adda e Brembo... »

 (documento della Serenissima, XVI secolo)

 

 

 

 

qui viveva Vincenzo Verzeni

un serial killer

soprannominato il Vampiro della bergamasca o

lo Strangolatore di donne

 

 La storia di quest’uomo inizia dalla sua morte….

alle quattro del mattino del 23 luglio gli infermieri

di una manicomio trovarono Vincenzo Verzeni penzolante

nudo con le ciabatte, appeso per il collo a una fune

attaccata all'inferriata della finestra.

 Questo fino ad oggi era stato l'epilogo

della storia del vampiro della bergamasca... Fino ad oggi.

Infatti ….durante le riprese e le ricerche necessarie

per un servizio su Vincenzo Verzeni

gli scrittori si recarono a Bottanuco e notaro

alcune cose imprecisioni alquanto inquietanti.

Prima di tutto i numeri civici delle case,

secondo gli atti processuali,

non corrispondono a quelli attuali

tant'è che non esiste più il numero civico

presso il quale abitava il Verzeni.

Stranamente vi è una casa

l'ultima della strada, che corrisponde ai resoconti

del processo, e che oggi ha un civico completamente diverso.

In paese nessuno ha mai sentito parlare del serial killer

definito "lo strangolatore di donne"

o "il vampiro della bergamasca"

o "lo squartatore di  donne"

insomma, l'oblio più totale, fatto ben bizzarro

considerato il paese non certo di enormi dimensioni

e che sono passati soltanto cento anni da quei fatti sanguinosi.

Presso l'anagrafe l'impiegato,  

fornisce copia dell'atto di morte:

il nr. 87 che certifica la morte di Vincenzo Verzeni

in Bottanuco per cause naturali alle ore 15,35 del 31.12.1918.

 

La cosa suscitò qualche perplessità,

l'anno era ben differente dal 1874

e definire "morte naturale" un suicidio

e non in Bottanuco ma nel manicomio  

criminale Senavra di Milano

non è proprio la stessa cosa.

Potrebbe essere una "singolare" omonimia?

Gli scrittori incuriositi dal fatto si mettono

In cerca di prove e tracce …..

Esaminando la copia di un giornale

“L’Eco di Bergamo” trovano l’edizione

datata mercoledì - giovedì 3 - 4 Dicembre 1902

che riporta il seguente articolo:

 Per l'uscita di Verzeni dall'ergastolo

La popolazione di Bottanuco è terrorizzata

al pensiero che Vincenzo Verzeni,

lo squartatore di donne, ha quasi ormai finita

l'espiazione della pena, che dall'ergastolo,

fu convertita in 30 anni di reclusione.

Questo lugubre r ricordo delle gesta

sanguinose del Verzeni è ancora vivo

in Bottanuco e nei paesi circostanti....

si è poi scoperto che….. il Verzeni

tentò il suicidio ma salvato in exstremis

fu mandato via dal manicomio

e messo nel carcere  di Civitavecchia

dove scontò il resto della pena….

“ 30 anni “ una volta rilasciato

tornò a vivere proprio a Bottanuco

dove si spense, effettivamente per morte naturale

il 31 dicembre del 1918 alle ore 15,35.

......

Da questo possiamo dire che…

 il Vampiro della Bergamasca fu un "non-morto"

e visse veramente due volte.

…….

 

 

 

 

 (notizie prese dal web)

 

 
 
 
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