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Gita a Vernante

Post n°376 pubblicato il 12 Giugno 2017 da paperino61to

 

Visto che stiamo andando verso i mesi estivi che ne dite di riprendere le gite con il sottoscritto? Oggi vi porto in un paesino splendido, non distante da Cuneo. Per arrivarci dovete prendere l’autostrada Torino Savona e uscire per direzione Cuneo o Mondovì e proseguire per la statale fino a Limone,la vostra  destinazione è il paese prima.  

 

                 

Vernante (Vërnant in piemontese Lo Vernant in occitano) è un comune italiano della provincia di Cuneo, in Piemonte. Comprende parte del Parco delle Alpi Marittime. È inoltre un Comune appartenente alla minoranza storica linguistica occitana.

Nel corso dei secoli viene citato ripetutamente con i nomi di Alvergnandus nel 1041, Alvernantus nel 1338, Alvergnandum nel 1513, Alvergnantus nel 1554,quindi Alvernant verso la metà del XVI secolo ed infine nell'attuale Vernante.

La radice del nome pare derivare dal termine celtico verna, vocabolo che indicava l'albero dell'ontano nero molto diffuso nella valle e che appare oggi nello stemma del paese.

Epoca Preistorica

È probabile che, nella Preistoria il territorio vernantino fosse abitato dalle stesse popolazioni che colonizzarono la vicina Valle delle Meraviglie ossia dai  liguri alpini o liguri capillati (così detti per l’uso di portare i capelli lunghi), ovvero i liguri Bagienni o Vagienni (popolo di origine africana di stirpe iberica). Sul Monte Bero, nei pressi di Tenda, lasciarono, nel 2900 a.C. circa incisioni rupestri legate ai loro culti. Nell’ Età del ferro, invece, sopraggiunsero i celti.

 

Epoca Romana

Vernante entrò a far parte, in epoca romana, della provincia “Alpium Maritimarum”. Sotto Nerone, gli abitanti della zona divennero cittadini romani ed entrarono a far parte della tribù Quirina, inserita nel Municipum di Pedona (l’attuale Borgo San Dalmazzo).

Per comunicare con la Gallia, i romani costruirono la Via Imperia, che collegava Roccavione al Monte Cornio ( Colle di Tenda ) ed attraversava proprio Vernante.

Avvento della cristianità

La religione cristiana iniziò a diffondersi nella  Val Vermenagna nel III secolo dopo d.c. grazie a San Dalmazzo, predicatore laico martirizzato. Sulla sepoltura del santo, nel 500 venne costruita una basilica; nel 600, un’abazia benedettina.

Vernante divenne dipendente dall’abazia; civilmente e militarmente, però, fu inserita nel Comitato di Bredulo (Breo).

Medioevo

Il 18 giugno 901 Vernante venne data in feudo ad Eifulo vescovo di Asti.

Dal 904 al 980 i Saraceni  invasero ripetutamente i territori di Vernante, saccheggiandoli (è curioso notare che alcune parole dialettali vernantesi siano derivate proprio dalla lingua saracena: si pensi ad abricoch, albicocca; articioch, carciofo; ramasin, susina; meschin, poveretti).

Vernante (Alvernante) divenne, poi, nel 104, feudo del monastero di Pedona. Nel XIII secolo finì sotto il dominio di Cuneo prima, dei Marchesi di Saluzzo poi; infine dei Conti di Tenda e Ventimiglia. Nel 1258, Vernante fu ceduta a Carlo D’Angiò ; nel 1268 passò sotto il dominio di Ardizzone, abate di Pedona, per poi ritornare agli Angiò.

Dopo la battaglia di Roccavione  (10 novembre 1275), Vernante ridivenne terra dei Conti di Tenda (che avevano nel frattempo preso il nome di Conti Lascaris: infatti, nel 1266 , il Conte di Tenda Guglielmo Pietro sposò Eudossia, l’ultima figlia dell’Imperatore d’Oriente Teodoro II Lascaris. Nel 1280 venne eretto, per volere di Pietro Balbo di Tenda, il Castello di Vernante (la Turusela o Tourousela), tutt’oggi esistente (del maniero sono rimasti il torrione centrale a forma di esagono irregolare, le mura, una torretta laterale ed una torre difensiva più esterna). Il dominio dei Conti di Tenda si protrasse fino al 1580.

Età Moderna

Furono redatti il 3 agosto 1554 i più antichi  Statuti di Vernante giunti fino a noi (gli Statuti contenevano leggi su diritti e doveri degli amministratori e della comunità, con particolare attenzione per le pene, le tasse, le imposte, le norme igieniche da seguire).

Vernante, grazie al tollerante Conte Claudio , divenne centro ereticale. Nel 1581 la Contea di Tenda, e quindi anche Vernante, passò sotto il dominio del duca Carlo Emanuele I di Savoia. Nel 1611 il duca donò Vernante “in beneficio” al consigliere di Stato  Giovanni Nicolis «per le sue benemerenze verso lo stato».

L'11 novembre 1697 succedette a Nicolis suo nipote Carlo Filiberto, ultimo Conte di Vernante. Nel 1722  il paese venne infeudato a Francesco Guilliers di Giacomo, oriundo della Savoia, che acquistò Vernante per 65000 lire. Egli ne divenne il Marchese.Nel 1744 l'esercito gallo-ispanico assediò la fortezza di Demonte. Gli abitanti della Valle Gesso e Vermagnana  difesero la zona del Colletto fin quando, il 5 agosto, arrivò a dar loro man forte il  Reggimento Piemonte.

A metà '700, a Vernante vi erano ben quaranta telai destinati alla produzione di due tipi di tela. Da tali tele, sia vendute nel territorio, sia esportate a  Nizza, si ricavavano lenzuoli, tende, pagliericci per truppe.

Con l’armistizio di Cherasco (28 aprile 1796 )il  Piemonte venne incorporato alla Francia  I napoleonici imposero agli abitanti di Vernante i costumi rivoluzionari; pretesero, inoltre, grandi quantità di derrate e denaro. I vernantini, esasperati, insorsero.

 

                 

Fra il 1880 e 1900 venne costruita la ferrovia Cuneo/ Ventimiglia/ Nizza. Il tratto ferroviario Robilante-Vernante, grande opera d’ingegneria, venne inaugurato nel  1889.

Dal Novecento ai giorni nostri

                                    

All’inizio del XX secolo a Vernante era presente un’industria artigianale specializzata nella fabbricazione di coltelli (i famosi  Vernantin ) a tutt’oggi la produzione è scomparsa del tutto per mancanza di artigiani dediti alla lavorazione.  Era inoltre attiva la fucina ad acqua del Martinet (Martinetto), utilizzata per produrre attrezzi agricoli.

A partire dagli anni ’60 del Novecento, a causa dello sviluppo dell’industria vetraia e dell’industria della silice, che portò nuovi posti di lavoro, a Vernante si registrò uno spopolamento delle montagne.

                           

Oggi Vernante è divenuto centro turistico, anche grazie alla presenza dei  murale di Pinocchio, unici al Mondo, e del Museo Attilio Mussin.

                            

 

Sono presenti sulle facciate del centro storico di Vernante numerosissimi  murales narranti le avventure di Pinocchio; realizzati da due pittori del luogo (Bruno Carletto detto “Carlet” e Bartolomeo Cavallera, detto “Meo”), sono un omaggio alle tavole del pittore  Attilio Mussino, lo zio di Pinocchio, che visse i suoi ultimi anni nel paese cuneese e il cui lavoro più importante fu l'illustrazione del libro di Carlo Collodi : Le Avventure di Pinocchio , in occasione dei trent'anni dalla sua prima pubblicazione.

                              

Nel 2005 è stato inaugurato, nei pressi della chiesa parrocchiale, all'interno dei locali sottostanti l'ex confraternitail Museo Attilio Mussino  che si propone di conservare e divulgare il lavoro dell'artista e di presentare ai visitatori opere lasciate in dono alla Pro Loco dalla seconda moglie dell’illustratore. Nel museo sono presenti numerose tavole, dipinti, bozzetti, libri e riviste illustrate da Mussino; vi si possono inoltre ammirare l'edizione illustrata del 1911 della fiaba di Collodi, il libro con le pagine animate uscitonel 1942 e le 33 tavole illustrate dell'ultima edizione pubblicata su IL GIornalino  nel 1952.

                  

 

 

Il paese ha reso omaggio al suo famoso artista intitolandogli, nel 1978 , i giardini pubblici (dello stesso anno è il monumento a Mussino sito nei suddetti giardini e realizzato dal vernantese Pietro Dalmasso) e, nel 1989, la Scuola Elementare.

                  

Vernante ha inoltre ricordato la più celebre opera dell’illustratore apponendo, nei pressi della tomba di Mussino, situata nel cimitero del paese, un bassorilievo raffigurante un Pinocchio in lacrime.

                   

 

La Tourousela (Turusela)

Austeramente veglia dal 1280  su Vernante la Tourousela (Turusela), torrione  fortificato fatto costruire da Pietro Balbo conte di Tenda  , per difendere la contea.

Il castello medievale di Vernante, utilizzato in passato come dimora saltuaria e come posto di guardia per le sentinelle, è tutt’ora detto Castello Lascaris , dal nome dei suoi ultimi proprietari.

Santuario della Madonna della Valle

Il santuario della Madonna (o Madonnina) della Valle risale al XV secolo ed è frutto di un ex voto fatto dai vernantini in occasione di un grave pericolo collettivo. Ai primi anni dell'Ottocento risalgono sia le pitture e le decorazioni della cupola, sia le quattro statue in legno antico raffiguranti San Giovanni Battista, Santa Elisabetta, San Zaccaria e San Giuseppe. All'interno del santuario si possono vedere numerosi quadri "ex voto" in onore della Vergine per grazie ricevute dai valligiani nel corso dei secoli.

 

       

 

Entrando nella struttura, a destra, si può ammirare l'artistico trono della Vergine risalente alla fine del XVII secolo, esempio di splendido barocco piemontese. Il santuario è aperto tutti i giorni. Il 15 agosto di ogni anno vi viene celebrata l’Assunzione della Vergine; festa particolarmente sentita dai vernantini.

La chiesa parrocchiale di San Nicolao

La chiesa  di Vernante è dedicata a San Niccolao Le notizie riguardo alla chiesa parrocchiale sono frammentarie.

Altre chiese e cappelle di Vernante

La chiesa di San Bartolomeo , risalente al XVII secolo, si trova nella frazione Folchi  di Vernante. La cappella diSan Giacomo a Palanfrè  , datata fine XVII secolo.

La cappella dei Santi Giovanni Battista e Grato, abbattuta durante i lavori per la costruzione della ferrovia che collega Cuneo a Ventimiglia , è stata ricostruita tra il 1899 e il 1902 . È stata poi ridecorata negli anni ’80 da Cavallera e Pellegrino. La cappella di San Macario risalente al  XV secolo, è stata restaurata negli anni ’80 e contiene un’icona e tre quadri opera del pittore Bruno Carletto .La cappella della Madonna della Neve sita nel Vallone Ciastellar ( XVII secolo). Fu eretta, secondo la tradizione, per ringraziare la madre di Gesù che, con una nevicata d’agosto, fece cessare la peste.

Fontane

Vernante è un Comune ricco di fontane, definite “le più prestigiose di tutta la vallata”. Tal prestigio è dovuto soprattutto ai depositi di arenarie quarzitiche, dei quali la Valle Vermagnana  è ricca, che permettono un ottimale filtraggio delle acque.

                    

Fra le fontane di Vernante spicca per particolarità e importanza Fontana Bleu, sita allo sbocco del Vallon Secco sul versante destro, a monte del Santuario della Madonnina. L’acqua che sgorga da tal fontana è oligominerale  . È una fontana datata (sul frontale è impressa la data 1812); il suo gettito non è abbondante nei periodi di siccità (probabilmente, vi sono perdite nel tragitto sorgente-fontana). A Fontana Bleu è legato il passaggio a Vernante di Papa Pio VII .

Un’altra fontana di Vernante, situata in un piccolo parco all’inizio della strada che conduce a Folchi  , è la Fontana di Rocca Muller, con gettito regolare, la cui acqua ha all’incirca le stesse caratteristiche di quella di Fontana Bleu.

Sulla sinistra del torrente Vermenagna  , sono presenti le Fontane San Macario e Sassi. La Fontana della Sposa si trova nella Valle Grande, in località Tetti Ciastel  (compresa nel Comune di Vernante). Alla fine della strada che attraversa il vallone, invece, vi è la Fontana di Palanfrè.

                      

 

Piatti tipici De.Co.

Tre sono i piatti tipici della cucina vernantina che hanno ottenuto la De.CO.( Denominazione Comunale d’Origine) nel 2016 :le siule piene (cipolle ripiene); i raviole 't Vërnant (le raviole di Vernante o raviole alla vernantina); la turta 't cusa e melia ( torta di zucca e meliga).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
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