Creato da vivirencamino il 01/08/2006
...per conoscere l’Italia che non si vede in tv e sui giornali...Grande e umile, eroica e mite, fatta di padri, madri, figli, di laboriosità e generosità. Di Fede.

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"Non abbiate paura"

 

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« BUGIE E PARADOSSI "NON ABBIATE PAURA" »

LA MORTE 'A FIN DI BENE'

Ripeteva sul letto di morte il cardinale Jean Villot, Segretario di Stato Vaticano dal 1969 al 1979: «La gente di Chiesa, i credenti parlino meno di sofferenza. Spesso non sanno che cos'è davvero».
Scrivo dunque con un po' di disagio, angustiato dalla paura di cadere nel moralismo, sul tema importante dell'eutanasia, tornato in evidenza dopo l'appello di Welby, malato di distrofia muscolare, al Capo dello Stato Napolitano.
Non ho intenti pedagogici e non ho l'intenzione di discutere su ogni singola questione. Il mio sarà un invito a riflettere per andare al cuore del problema.

Leggo moleplici appelli sulla libertà di morire...
In molti gridano: Eutanasia! Eutanasia! Eutanasia! Tutti la vogliono.
La vita è mia e ne faccio ciò che mi pare, morire è un mio diritto! Posso porre fine alla mia esistenza quando e come voglio perchè il corpo è di mia proprietà!
La maggioranza degli italiani trascinati dalle fantomatiche dichiarazioni radicali sulla necessità di una legge 'avanzata' si sono schierati in appoggio ad una linea di pensiero estremista che svuota il miracolo dell'esistenza umana e lo priva del suo significato più profondo...

Qualcuno di noi si è forse dato la vita? Ed è giusto dare la morte?
Si dice: facciamo una legge ma poniamo dei limiti...Non si può richiedere sotto ai 50 anni...No dai...Sotto ai 40...E perchè no? Si può soffrire gravemente anche da bambini...E allora perchè non includere anche loro...?
Non è difficile capire che metter mano in questo campo è come aprire il vaso di Pandora (...Invano, cercava affannosamente di chiudere il vaso, di trattenere i Mali e di rimediare al disastro...)

L'accusa che si rivolge ai cosiddetti "cattolici fondamentalisti" (non "adulti") è quella di non tener conto del fatto che non tutti hanno delle convinzioni religiose e lo Stato, in ogni caso, è laico... In nome della laicità, dunque, è giusto che ognuno possa scegliere liberamente quando e come morire.
(Ecco dunque quale sarebbe il compito dello Stato... Non più aiutare a vivere, incoraggiare e sostenere la vita ma aiutare a morire...)
Anche questa, comunque, è un'accusa infondata...
Il cattolicesimo, nella sua essenzialità, difende la legge naturale e per questo le sue battaglie sui temi della vita e della famiglia non hanno nessun nemico e nessun perdente... Chi ne uscirà veramente vincitore sarà l'uomo...
La Chiesa aiuta l'uomo a riscoprire il senso profondo della sua esistenza; dunque i cattolici ("crociati" e "fondamentalisti"...) osteggiando con forza il cosiddetto diritto a morire, sono una luce per l'umanità, indicano a tutti, credenti e non credenti, che la vita è un dono meraviglioso ed è giusto viverla sempre e comunque...

"Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale. Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita."
(Corinzi 2, Capitolo 4, 8-12)

La realtà è che quando il sano pensiero laico sfocia nell'ideologia laicista che chiude il cielo e cancella la prospettiva religiosa, nascono sempre dei mostri che appaiono angeli perchè coperti da un'aura di finta compassione e benevolenza...

Ciò che ci sfugge è proprio l'ipocrisia con la quale molti slogan vengono diffusi...
In fondo poi...Non se ne può più del malato e del sofferente che stanno lì a far niente e a rompere le scatole con i dolori e le richieste di assistenza. Sono un costo inutile. Aiutiamoli a morire e a togliere il disturbo con buona pace della nostra coscienza (e del nostro portafoglio...).
Risulta evidente che la maggiore difficoltà dell'assistenza ai morenti consiste nel fatto che la morte di un uomo esige che colui che assiste si confronti con la propria morte. Parliamoci chiaro... Chi ha la forza d'animo (la Fede direi...) per confrontarsi con animo sereno e libero con la propria morte?
Ecco che l'eutanasia è una scelta obbligata: dare al più presto la morte è indispensabile per proteggere i vivi, affannosamente immersi nei "ludus", nell'organizzazione di feste, spettacoli, concerti, vacanze, ecc...
L'agonia nostra e degli altri è il momento della nudità e della verità che risulta insopportabile per chi in tutta la propria vita è fuggito da domande 'scomode' e 'inopportune' sulla propria fine.

Si obietta allora, con l'aria aggressiva di chi pensa di detenere il monopolio della difesa dei diritti umani: "Se è lo stesso malato a chiedere che gli venga risparmiata la sofferenza, non sarebbe disumano rifiutargli quest'atto di pietà?"
Ma è veramente un atto di pietà...? E' Amore questo?
Ma nessuno si chiede il perchè di quest'ultima tragica richiesta...?
Nessuno pensa che in realtà il volere del malato è stato seriamente determinato da nostre gravi mancanze... da qualcosa o qualcuno che gli è venuto a mancare...?
Forse...
...Gli è venuto a mancare quella capacità di vivere affrontando la realtà con le sue gioie e i suoi drammi.
...Gli è venuto a mancare una visione coerente, organica, che aveva un posto per il riso e per le lacrime, per la gioia e per il dolore, per la nascita e per la morte; una visione secondo la quale nessuna sofferenza era da giudicare inutile.
...Gli è venuto a mancare la solidarietà umana che sempre ha alleviato il dramma solitario della morte. Una solidarietà, una compassione, che non può venire né dal medico più efficiente né dal congiunto più affettuoso se, come oggi quasi sempre accade, non hanno fatto i conti con la propria morte.
Tutto e tutti sono venuti a mancare a chi lancia questo appello per "essere suicidato" che le culture progressiste e radicali sono così pronte a raccogliere...

Nella prospettiva cristiana c'è posto anche per l' "assurdità" della morte, per il dolore, per la sofferenza, per il peccato...
Tutte realtà che le ideologie di questo mondo (marxismo, capitalismo, laicismo e tutte le loro varianti...) devono nascondere...o devono promettere di eliminare a suon di 'riforme sociali' o di 'aumento
del reddito'.

...Per approfondire l'argomento CLICCA QUI e QUI

|......Ho grande rispetto e comprensione per chi ha maturato nel corso della sua vita un pensiero completamente diverso dal mio. Sono consapevole della delicatezza del tema e non è mia intenzione giudicare nessuno. Tantomento chi è approdato a convinzioni opposte tramite percorsi intimi di sofferenza e dolore vissuti in prima persona.
Comprendo il combattimento straziante di chi sostiene e accudisce una persona in fin di vita...Io ho una nonna in stato semi-vegetativo che vive in casa. Non parla, non cammina... Soffre... E' assolutamente normale e profondamente umano domandarsi che senso abbia tutto ciò...
Non ho risposte certe e univoche...In ogni caso sono profondamente convinto che lei voglia vivere ancora, anche solo per ricevere una mia carezza mentre guarda, nei pochi momenti di serenità, il cielo azzurro dalla finestra della sua camera......|

vivirencamino

 
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Commenti al Post:
luloca
luloca il 02/10/06 alle 15:09 via WEB
Come al solito ti sei lasciato trascinare dalla tua ideologia blaterando di cose assolutamente fuoriluogo e senza senso. Dare la morte non è una bella cosa, tutti vorremmo dare la vita e non la morte. Per me negare una buona morte a chi le ha già tentate tutte e chiede solo di non soffrire più, è del tutto cinico e crudele. Se poi alle sofferenze subite ci metti insieme qualche predicozzo portato al capezzale da gente senza scrupoli come te, soprattutto a chi non è in condizione di ribellarsi e di mandarti a quel paese, può diventare una sofferenza troppo grande sa sopportare. Ho ancora sotto gli occhi l'agonia di mio nonno, quando mia zia (aderente all'azione cattolica) si ostinava a chidergli di pregare. Mio nonno era sempre stato ateo e quella sua caparbietà nell'approfittarsi della situazione mi sembrò qualcosa di veramente assurdo. Mio nonno morì pieno di ira. Questa è una cosa che a questa zia non ho mai perdonato. Se fossi stato un po più grande l'avrei cacciata fuori dalla casa di mio nonno a calci in culo... su questo ci puoi giurare. La gente merita rispetto, uno che soffre ne merita più degli altri.
(Rispondi)
 
vivirencamino
vivirencamino il 02/10/06 alle 15:53 via WEB
Caro luloca mi spiace che non cogli il senso delle mie parole e pronunci giudizi affrettati e quantomai inopportuni... Parli di cose che non ho nenche nominato nel mio post e mi metti in bocca parole che non ho mai detto... Il pensiero che ho riportato vuole essere solamente un invito a riflettere profondamente contro la scellerata ideologia radicale. Vorresti avere anche tu, come accade in Belgio, la disponibilità nelle farmacie di un «kit dell’eutanasia»..? Ma come si fa a non capire l'assurdità di queste linee di pensiero? Non si insegna più la necessità della sofferenza, il valore della crescità nelle difficoltà..ma si insegna la rimozione della morte, l'orrore per la fine... Hai un problema? Hai un dolore grave che minaccia il tuo quieto vivere?...Che problema c'è...Vai in farmacia e ti compri il kit per la buona morte.. Così la fai finita una volta per tutte..Non vale la pena vivere..Abbiamo diritto a non soffrire mai! Meglio morire! Non si capisce che sfuggire al dolore porta altro dolore, che negare il male accumula altro male, che nascondere la morte crea altra morte! Sai luloca, anch'io come te ho mia nonna che vive in uno stato di agonia e incoscienza; ho sotto gli occhi tutti i giorni la sua sofferenza...Mille pensieri ho nella testa..E' facile pensare in alcuni momenti: ma quale significato ha la sua vita ora? Sarebbe meglio porre fine alla sua esistenza..! E invece no... Mia nonna mi fa' presente il 'mistero', ciò che noi non controlliamo e che ci accade anche se abbiamo fatto di tutto affinchè non succedesse... Tutto ciò mi rimette in discussione, e mi spinge a convertirmi alla compassione umana accettando ogni realtà inevitabile anche se dura...!
(Rispondi)
 
 
luloca
luloca il 03/10/06 alle 19:04 via WEB
l'eutanasia come obbiettivo non si pone di dare la morte ma di dare la possibilità di morire a chi soffre troppo per poter vivere. Si tratta solo di non negare la morte a chi la chiede... non di darla. Mio malgrado sono stato coinvolto in problemi di questo tipo e posso assicurarti che a volte la sofferenza per chi la subisce è così forte che la morte può essere solo una liberazione. La scienza a volte è in grado di dare la vita, ma spesso non ci riesce e l'unico risultato che può offrire è quello di prolungare la sofferenza. Quando sei totalmente paralizzato e sei incapace persino di urlare e di lamentarti per i dolori e per la sofferenza psicologica che determina la tua condizione... per me non è vivere! Se fossi al posto di queste persone vorrei la morte. Spesso però queste persone non sono in grado di darsela da soli, se potessero lo farebbero senza scomodare il presidnente della repubblica... è questo il punto! Negare la morte a queste persone è solo un atto cinico e crudele. Quello che più mi fa rabbia è che mentre noi discutiamo un sacco di gente soffre le pene dell'inferno ed anche di più... e tutto questo in nome di cosa se spesso non sono neanche credenti?
(Rispondi)
 
 
 
vivirencamino
vivirencamino il 04/10/06 alle 13:38 via WEB
..Si tratta in ogni caso di un atto volontario.. Si può parlare di tutto ma resta il fatto che "si da la morte" a qualcuno.. Comprendo le tue ragioni, le ragioni di chi ha una prospettiva limitata alle 'cose di questo mondo'... e sono quasi certo che, purtroppo, presto o tardi si arriverà anche qui in Italia alla situazione che c'è in Belgio.. E' difficile ritrovare il senso profondo dell'esistenza umana in una società così secolarizzata e scristianizzata come la nostra.. Purtroppo a nulla serviranno le battaglie per la vita e per dare un senso alla sofferenza.. A poco servirà proporre alcuni aspetti della morale cristiana se non verrà testimoniata la Fede.. La liberalizzazione dell'eutanasia avrà posto nei codici accanto ad aborto e divorzio con buona pace della nostra coscienza e con tutte le gravi conseguenze sull'Uomo, sul suo rapporto con sè stesso e con Dio.. Ogni albero dà il suo frutto, non può non darlo: "Si raccoglie forse uva dalle spine o fichi dai rovi?" (Mt. 7,16)
(Rispondi) (Vedi gli altri 9 commenti )
 
 
 
luloca
luloca il 04/10/06 alle 18:38 via WEB
non permettere la morte ad uno che soffre in modo insopportabile è un atto troppo cinico e crudele... paragonabile solo al nazismo. Nel prolungare la sofferenza ci vedo la volontà di imporla... la legge al momento impone a certi uomini di soffrire invano: è inutile girare la frittata. A poco serve imporre la morale cristina a chi non ha fede... quello che dici è vero.... il problema è che oggi si fa così e questo è tremendamente ingiusto oserei dire "terribile". E questo non solo in relazione all'eutanasia ma a molte altre questioni... non ultimo la fecondazione assistita. Penso che se la legge italiana dovesse dipendere da qualche cardinale saremmo mandati in carcere anche tenendo in tasca un presenvativo. La morale cattolica è qualcosa che neanche i cattolici comprendono e condividono... pensa un po quelli che non lo sono!
(Rispondi)
 
 
 
vivirencamino
vivirencamino il 05/10/06 alle 00:04 via WEB
..Se mi permetti.. Ti vorrei invitare a moderare i termini o comunque ad utilizzarli in maniera più appropriata... Io il nazismo lo vedo solo in chi vorrebbe l'eutanasia 'facile'.. Ci ricordiamo o non ci ricordiamo gli orrori di Hitler che sotto la bandiera della 'buona morte' ha sterminato milioni di malati di mente, menomati, zoppi, ciechi perchè SOFFERENTI!?!? A volte penso.. Ogni cosa sulla Terra ha una sua specifica funzione.. Ogni animale, ogni pianta risponde a determinati 'stimoli' per un certo 'obiettivo'.. Solo l'Uomo rinnega la legge naturale e mette le mani su ciò che gli è stato gratuitamente donato..creando sempre disastri.. Certo, è forse inutile proporre una morale che l'uomo, ingannato dall'ideologia illuminista e laicista, non comprende, ma è dovere della Chiesa dire la verità, sempre e comunque, e fare di tutto affinchè quel poco di umanità vera che ancora resta non si disperda nel nulla..
(Rispondi)
 
 
 
luloca
luloca il 05/10/06 alle 19:40 via WEB
ripeto. L'eutanasia è una scelta più umana del fare tante chiacchiere e lasciare le cose come stanno... vale a dire far soffrire la gente come i cani senza speranza e senza senso. Quel poveretto che chiedeva di poter far cessare la sua vita ha tutto il diritto di non soffrire più... non occuparsi del suo problema e farci tante chiacchiere in proposito è solo ingiusto e crudele... ogni minuto della sua vita è sofferenza e francamente posso capirlo... io cerco di mettermi al suo posto invece di giudicarlo. Una crudeltà che, forse ti sembrerà forte come paragone, ma io accomuno al nazismo. Le altre cose che hai detto sono solo chiacchiere per denigrare le tesi opposte alle tue... come il kit da comprare in farmacia o la soppressione dei disabili. Tu pensi che chi non è religioso non abbia rispetto per la vita... sei tu che mi offendi e non poco! Probabilmente hai poca esperienza di cosa significa trovarsi nella situazione di quel signore che ha sollevato il caso in Italia... io sono stato coinvolto in una storia simile per un mio familiare. Un cugino più o meno mio coetaneo che in seguito ad un trapianto ha avuto una serie di gravi problemi di setticemia che lo hanno portato ad avere amputati gli arti pezzettino per pezzettino. Ha sempre rifiutato le operazioni, ma ogni volta che entrava in uno stato di incoscenza i medici operavano e lui quando si svegliava si ritrovava con una mano o una gamba di meno. Questo suplizio è durato circa un anno e poi per fortuna è morto. Non sto qui a spiegarti lo stato di profonda prostrazione di questa persona... i giorni che ha vissuto in più non sono stati di vita ma di autentico inferno!
(Rispondi)
 
 
 
vivirencamino
vivirencamino il 05/10/06 alle 20:52 via WEB
Le 'tante chiacchiere', come le chiami tu, servono ad andare al cuore del problema e a ragionare sull'umanità in senso lato e sul futuro dell'uomo.. Non sono chiacchiere per denigrare.. Purtroppo il tono delle nostre discussioni sta scadendo.. E questo mi dispiace.. In ogni caso, riguardo al singolo caso, personalmente credo che per forza di cose si debba ragionare a livello di leggi statali..Non credo si possa dare la morte a chiunque la chieda..o no? Mi sbaglio? Un ragazzo depresso in cura presso un ospedale dopo aver ripetutamente tentato il suicidio chiede di morire (...)...Diamo anche a lui la 'buona morte' o no?... Perchè agli altri si e a lui no? Inoltre non ho mai pensato che chi non è 'religioso' non abbia rispetto per la vita.. Hai dei complessi di inferiorità su questo punto.. Non mi sembra di aver mai affermato nulla del genere.. Infine sollevi il problema del accanimento terapeutico e del testamento biologico.. Non mi permetto di dire nulla circa la tua intima esperienza di dolore e sofferenza... Personalmente credo che si moriva molto più serenamente e umanamente ai tempi dei miei nonni.. Il malato sofferente circondato dai parenti più stretti.. senza 'macchinari'.. Io credo nella terapia del dolore e nel testamento biologico.. Non credo nelle operazioni a tutti i costi, nei disperati tentativi in punti dimorte e nell'accanimento farmacologico.. Ma la cosa più importante, il fondamento della vita che supera la morte e la sconfigge rimane Cristo.. Morire con Cristo, con la certezza del Suo amore, anche in mezzo a mille sofferenze, è ciò che auguro a tutti ed è ciò che spero accada per me..
(Rispondi)
 
 
 
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luloca il 06/10/06 alle 00:04 via WEB
mentre i medici discutono l'ammalato se ne muore... anzi, mentre i filosofi discutono l'ammalato soffre invano. In questi argomenti, data la gravità, c'è veramente poco da discutere, c'è solo da comprendere e da rispettare le volontà di chi non è ne malato di mente ne incapace di intendere e di volere. Non ci si può girare dall'altra parte lasciando che questa persona patisca in silenzio le pene dell'inferno... è troppo crudele. Devi renderti conto che quella persona la pensa in modo diverso da te... imporgli la tua morale è un atto deliberato di violenza.
(Rispondi)
 
 
 
vivirencamino
vivirencamino il 06/10/06 alle 11:41 via WEB
..Non è questione di morale, o almeno non solo.. Anche un ragazzo depresso e disperato, ricoverato in ospedale con ferite evidenti derivate da tentativi di suicidio, non è malato di mente ed è in grado di intendere e volere.. Chiede di morire..! Che fare? Diamo anche a lui la 'dolce morte'..o no..? Come vedi non si può dare la morte a tutti coloro che la chiedono.. Il tuo ragionamento rimane circoscritto al caso singolo senza prendere in considerazione le conseguenze di una certa linea di pensiero..
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luloca
luloca il 07/10/06 alle 10:47 via WEB
Il mio ragionamento ovviamente è circoscritto a casi singoli e disperati. Cosa avevi capito? I medici sanno bene quali sono questi casi, esiste addirittura un codice clinico per identificarli. Oltre ad essere contrario ad ogni accanimento terapeutico, penso che soffrire troppo e senza alcuna prospettiva di migliorare, non sia vivere ma prolungare solo la sofferenza. Per farti un esempio, quando ero ragazzo il mio cane si ammalò di cancro allo stomaco, lo feci operare, ma le numerose ferite interne non si cicatrizzavano ed il cane soffriva tremendamente malgrado gli somministrassi un gran numero di medicine contro il dolore e le infiammazioni... avrebbe potuto vivere alcune settimane ancora in quello stato, ma fu il veterinario a dirmi che bisognava sopprimerlo per evitargli inutili sofferenze. Sulle prime mi sembrò assurdo che proprio il veterinario che lo aveva curato amorevolmente fino a quel punto mi potesse consigliare una cosa del genere. Ma poi capì. L'egoista ero io... il mio cane si meritava di non soffrire più. Ora mi chiedo, se un veterinario sa bene quando non è il caso di tenere in vita un animale, tu pensi che un medico non lo sappia pure? Perchè la pietà che dimostriamo nei confronti degli animali non può essere applicata anche agli uomini... soprattutto se sono loro a chiederlo? Capisco che a te sembrerà blasfemo paragonare un cane ad una persona, ma penso che quel signore di cui si parlava non si augurerebbe altro.
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vivirencamino
vivirencamino il 07/10/06 alle 12:50 via WEB
In effetti, esemplificare il discorso paragonando un cane ad un uomo è un po' 'azzardato'.. In ogni caso io rinnovo tutti i miei dubbi circa l'infallibilità del giudizio medico.. Sono anche loro essere umani e soggetti a errori gravi come testimoniano i moltissimi episodi di 'risvegli' da coma profondo.. Anch'io penso che soffrire troppo senza alcuna prospettiva di migliorare sia quantomeno 'ingiusto' e 'inumano'.. Per questo motivo sostengo il testamento bilogico nel quale una persona può indicare la sua volontà in caso di stato di grave sofferenza e incoscienza.. Ma tutto ciò non può essere regolato a priori da una legge 'avanzata' (come vorrebbero in molti..) o dal volere del medico.. E' una scelta personale difronte a disperati trattamenti terapeutici in punto di morte.. Infine.. prima di parlare di pietà, carità e amore io ci penserei su un bel po'.. Spesso sono solamente parole senza senso pronunciate per mettere a tacere la nostra coscienza.. In ogni caso hanno sempre un significato opposto all'atto di 'dare la morte'..
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luloca
luloca il 09/10/06 alle 11:52 via WEB
io aggiungo solo che una persona nello stato di quel signore, se chiede di far cessare le sue sofferenze, deve essere rispettato. E' troppo ingiusto infischiarsene o discutere sulle sofferenze altrui. Bisogna fare presto... occorre che la legge riconosca il diritto a far cessare le proprie sofferenze... anche perchè è lui a chiederlo e lo fa con lucidità, equilibrio e ragione di causa. Mi sembra assurdo negargli di porre fine alla sua sofferenza in nome di una morale che neanche condivie.
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sweetkiss6
sweetkiss6 il 03/10/06 alle 09:37 via WEB
Buona giornata.La Pace.
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edmondo2000
edmondo2000 il 03/10/06 alle 10:30 via WEB
Caro ViV, ho letto il tuo post che affronta un tema delicato come quello dell’eutanasia, un tema che con una certa periodicità riappare all’interno del dibattito politico del nostro Paese. Nella tua riflessione indichi nei Radicali i responsabili di tutto questo: magari! Semplicemente i Radicali ne parlano apertamente, ne fanno una delle loro bandiere politiche, altri invece presentano proposte di legge in modo più “discreto” e questo, dal mio punto di vista, è peggio ancora. Non è un tema certo che si può affrontare con la scimitarra, facendo così non si coglie il dolore di tante persone e delle loro famiglie. Certo è che il problema va assunto sui due versanti quello di etica religiosa e di Fede per un credente e quello sociale per uno stato che comunque è laico. Per me, come cristiano, l’eutanasia è difficile da capire perché mette in gioco il nostro essere o non essere nelle mani di Dio, il nostro voler disporre di noi in maniera quasi divina, oppure il voler vivere abbandonati nel mistero del Padre che conosce il giorno e l’ora e lo conosce per il nostro bene , non per la nostra tristezza. A fronte di questo tema noi cristiani siamo chiamati a risvegliare il nostro senso della Fede. Per quanto invece riguarda la possibilità dello “stato laico”, credo che oggi non sia solo problematico il morire, con tutta la sua umana tragicità, ma pure il vivere; il continuare a vivere di fronte all’imminenza o alla minaccia della morte. Mi ricordo di un libro uscito nei primi anni ’90 “Il diritto di morire” scritto da un filosofo, Hans Jonas. Me lo ricordo perché fecero più scalpore le polemiche che ne seguirono al libro stesso, l’autore infatti ad un certo punto si dichiarò “stupito” dal titolo dato al suo libro perché, diceva, se c’è un diritto quello è proprio il diritto a vivere e che ogni altro diritto deriva dalla vita ed è a essa conseguente. Ecco, io mi pongo semplicemente questa di domanda: uno stato che vuole salvaguardare e implementare i diritti dei propri cittadini – in modo laico appunto – come può essere coerente se si fa promotore dell’eutanasia? Caro ViV, è comunque un tema delicatissimo, io ad esempio guardo sempre con grande “rispetto ed amore” i suicidi (so che è un tema diverso) perché penso sempre al dolore e all’angoscia che può portare una persona a questa scelta. Comunque quello è un altro film, vediamo. Intanto un saluto. Ciao edmondo2000.
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lauviaha
lauviaha il 03/10/06 alle 20:53 via WEB
Il cammino terreno di Gesu' Cristo, la sua sofferenza, la croce e la sua risurezzione, sono l'esempio. Ti abbraccio egy
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edmondo2000
edmondo2000 il 08/10/06 alle 00:18 via WEB
Ciao Viv, è solo un passaggio per un saluto e per augurarti una buona domenica. ciao.
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starman2006
starman2006 il 11/10/06 alle 13:02 via WEB
Invito tutti a prendere posizione per impedire la reintroduzione voluta da papa Ratzinger della messa in latino con il sacerdote che,mentre officia,dà le spalle ai fedeli.Non riesco ad immaginare una cosa più anticristiana ed antiumana ! per una Chiesa sempre più lontana dai fedeli,imperiale nel suo modo di essere e per un rito lontano dagli uomini , un rito adorante di un Dio che certo non è quello del Vangelo.Scusate i toni forti ma sono profondamente indignato.Quando finirà il Vaticano saremo tutti più liberi e Chiesa tornerà nelle strade da dove è partita e dove la voleva il suo fondatore.Ma il Vangelo è così difficile da leggere? Ridateci papa Giovanni XXIII (che eliminò il rito tridentino....)
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luloca
luloca il 11/10/06 alle 15:35 via WEB
perchè te la prendi tanto con il papa? Il papa a casa sua può fare quello che gli pare e se gli va di reintrodurre la vendita delle indulgenze, non sarai mica tu a fermarlo. All'interno della chiesa però penso che si stiano aprendo delle nuove opportunità. Guarda Milingo, ad esempio, ha già ordinato dei sacerdoti sposati e non è detto che non manifesti apertamente la sua approvazione per il preservativo o per altri aspetti fuori dai canoni della chiesa di Roma. Fossi in te guarderei con fiducia verso queste nuove correnti, mi sembra offrano un volto più umano ed attrattivo, fuori da ogni bigottismo di altri tempi. La chiesa non è mai stata una... è il momento che questo si manifesti in modo compiuto.
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edmondo2000
edmondo2000 il 15/10/06 alle 23:02 via WEB
Mi fermo un attimo approfittando della pazienza di ViV che spero non mi sgridi troppo. Sulla questione della celebrazione della Santa Messa con il sacerdote che porta le spalle ai fedeli è certo che non è approvabile. Il Vaticano II°, con la riforma liturgica, ha cercato da dare un senso di vicinanza, di condivisione, di comunione, di partecipazione fra il celebranre e la comunità stessa. Tornare indietro sarebbe decisamente poco comprensibile, però . . . però: 1) non è un automatismo come lo descrive il mio amico Starm, 2) troppo facile distinguere i Papi buoni dai Papi cattivi (un pò di tempo fa ho dedicato un post proprio all'idea della divisione fra "buoni e cattivi" dentro la Chiesa), queste novità liturgighe "sono datate" ed avevano iniziato il proprio iter con il papato di Giovanni Paolo II°, 3) Starman, dai, lascia stare questa "battaglia" laicista contro il Vaticano. All'interno della Chiesa vi sono sicuramente una serie di questioni che, non essendo dottrinali, potrebbero essere cambiate in meglio. Sai però che non va mescolato "il problema specifico" alla strumentalizzazzzione demagogica. Questo almeno non lo deve fare un cristiano. Se poi uno non è cristiano, è tutto un altro film ed è evidente che tutti i temi possono divetare il pretesto per fare altro. Un abbraccio a Starm e, ovviamente, al padrone di casa: il mio caro amico ViV. Ciao edmondo
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