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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi di Marzo 2018

Vieste/ Don Tonino Baldi: Carissimi, Cristo è davvero risorto!

Post n°21426 pubblicato il 31 Marzo 2018 da forddisseche

Vieste/ Don Tonino Baldi: Carissimi, Cristo è davvero risorto!

Questo annuncio gioioso sfida il tempo, la debolezza, il dolore e la stessa morte umana.
Le donne di Gerusalemme di buon mattino vanno alla tomba di Gesù per rendere i dovuti onori al corpo morto di Gesù.
Una domanda le tormenta: "Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del Sepolcro?"
La certezza di questo peso e la loro debolezza, rendono ancora più amaro il dolore che provano per la morte ingiusta, dolorosa e violenta del loro amico e maestro Gesù.
La tomba è però aperta - il masso é già stato rotolato via - ed è vuota, nonostante la guardia notturna di alcuni soldati.
La domanda che gli Angeli rivolgono alle donne: "Perché cercate tra i morti colui che è vivo?” diventa al tempo stesso anche una risposta: Gesù non è più qui, Egli è risorto!" Ogni loro timore è fugato ed esse sono rese testimoni ed annunciatrici di un fatto davvero sconvolgente e bellissimo che tutti aspettavano e desideravano da troppo tempo.
Gesù è vivo, è risorto e ha liberato tutta l’umanità dal peso del peccato e della morte.
Osservando questa nostra stagione storica segnata troppo spesso dal dolore e dalla malvagità umana, potrebbe a volte sembrare che il bene non esista più, che tutto abbia ceduto il passo al male. Cattiverie ed egoismi che fanno impazzire producono oggi inesorabilmente un senso di sgomento e di paura.
Cosa fare, dunque? L'annuncio della risurrezione di Cristo non è solo un annuncio di gioia ed un invito alla fede ma anche un invito alla serenità e alla speranza.
Con Cristo risorto anche l'uomo è risorto con lui. Il dolore del tempo presente è solo qualcosa che ci rattrista ma che non può né determinare né tanto meno sconfiggere la nostra gioia e la nostra fede.
Togliamo dunque dalla nostra vita di ogni giorno il masso che ci impedisce di vedere la bellezza di una umanità nuova che può risplendere intorno a noi.
Togliamo da noi il masso delle cattiverie, degli egoismi e delle ipocrisie che ci impediscono di vivere la gioia autentica che per essere tale deve anche appartenere a tutti! E il Paradiso che attendiamo non sarà solo un sogno o una realtà che riceveremo dopo questa vita terrena ma sarà già presente tra noi quaggiù e sin da subito.
Auguri allora perché la Pasqua per essere buona e bella sia soprattutto Santa e per tutti segni il passaggio dal male al bene, dalla morte alla vita.

Don Tonino

 
 
 

La richiesta di docenti e studenti «Cambiamo nome all’istituto intitolato a Vittorio Emanuele III»

Post n°21425 pubblicato il 31 Marzo 2018 da forddisseche

La richiesta di docenti e studenti
«Cambiamo nome all’istituto
intitolato a Vittorio Emanuele III»

re Vittorio Emanuele III

di FRANCESCO BARBARO

LUCERA - Cambio di nome in vista ormai per l’Itet Vittorio Emanuele III. L’istituto superiore di viale Dante – che raccoglie oltre 600 studenti nei suoi vari indirizzi – infatti si accinge a mettere in soffitta il vecchio nome Vittorio Emanuele III, che l’istituto ha da quando è stato creato nel 1924 ed il re Vittorio Emanuele III di Savoia era ancora sul trono.

Il collegio docenti ha votato all’unanimità la proposta fatta dal dirigente scolastico Pasquale Trivisonne di cambiare la denominazione dell’Itet, perché legato al re Vittorio Emanuele III che firmò nel 1938 le leggi razziali, che colpirono in particolar modo la minoranza ebraica presente in Italia.

Il voto del collegio docenti, chiamato ad esprimersi sul delicato argomento, è giunto dopo la richiesta fatta dall’assemblea d’istituto degli studenti, svoltasi lo scorso 27 gennaio, giorno della “memoria”, nel corso della quale gli studenti hanno votato un ordine del giorno per chiedere il cambio del nome dell’Itet.

“La nostra scuola è intitolata proprio al re che promulgò le leggi antisemite che produssero conseguenze terribili per gli italiani di religione ebraica, fino alla deportazione nei campi di sterminio per contribuire il progetto hitleriano della soluzione finale, tutto questo ci spinge – sottolinea il documento approvato dagli studenti dell’Itet – a ritenere che non sia opportuno, lodevole, né tantomeno educativo che il nostro istituto continui ad essere identificato col nome di quel re che non fu capace di fermare tali provvedimenti”.

L’eventualità che l’Itet “Vittorio Emanuele III” – una delle poche scuole in Italia che porta il nome del re che firmò le leggi razziali – comparve sulla <> all’indomani della lettera di Noemi Di Segni, presidente comunità ebraica, che chiese lo scorso gennaio al ministro della cultura Dario Franceschini di cancellare il nome di Vittorio Emanuele III da scuole ed istituzioni culturali.

L’appello della comunità ebraica è stato accolto a Napoli dal sindaco Luigi De Magistris che ha cancellato il nome del re Vittorio Emanuele III da una strada del centro storico partenopeo. A Lucera quindi docenti e studenti hanno risposto all’appello della comunità ebraica, attivando l’iter per il cambio della denominazione. In vista un nome per l’Itet di un personaggio legato al territorio.

In pole position c’è il nome di Donato Menichella, economista nato a Biccari e diplomatosi ragioniere a Foggia, che fu per lunghi anni apprezzato governatore della Banca d’Italia oltre ad essere una delle figure più autorevoli dell’Iri e della Cassa per il mezzogiorno.

 
 
 

Pasqua in Puglia “Le Fracchie di San Marco in Lamis” (FOTO) PH SAVERIO DE NITTIS - FRACCHIE SAN MARCO IN LAMIS

Post n°21424 pubblicato il 31 Marzo 2018 da forddisseche

 

Pasqua in Puglia “Le Fracchie di San Marco in Lamis” (FOTO)

 

 

Di:

Pasqua in Puglia “Le Fracchie di San Marco in Lamis” (ph Saverio De Nittis)


 
 
 

Miracolo a Siponto. Quando Buon giorno significa Buon giorno

Post n°21423 pubblicato il 31 Marzo 2018 da forddisseche

 

Miracolo a Siponto. Quando Buon giorno significa Buon giorno


Di:

“Buon giorno” – “A chi la dì Buon giorno – “A lei” – “A me?” – “Sì” – “Ma lei mi conosce?” – “No”- “Ma cosa vuol dire allora con questo Buon giorno?”– “Vuol dire veramente Buon giorno” – “Ma va là”. Una delle prime scene del film “Miracolo a Milano“. Per Totò, che esce adulto dall’orfanatrofio dove è entrato bambino, questo primo incontro è l’anticipo di quello che l’attende nella città. La sua mamma, però, gli ha donato uno spirito semplice e l’immaginazione, che lui conserva e non si fa cambiare dal cinismo e dalla fretta, dai calcoli e dagli interessi.

Tra coloro che passeggiano o fanno footing a Siponto, lungo viale dei Pini, ci si saluta. E’ normale dirsi Buon giorno, con tutti. Saluto accompagnato a volte da poche frasi essenziali sul freddo, l’umidità… Con i residenti dei poderi la stessa affabilità e cortesia. Il saluto scompare nei pressi delle prime case o quando si arriva nella piazza, dove mi è scappato il saluto a una coppia e ho sentito la compagna dire: ma chi è quello? In effetti non ci conoscevamo. Un altro luogo dove il saluto viene normale è a Monticchio o nel quartiere Scaloria. Nei mesi più caldi, la mattina presto, le persone anziane sono sedute davanti alla casa a piano terra, e non solo salutano ma a volte parlano e raccontano.

Non so dare una spiegazione di queste differenze: forse è il luogo, la lontananza, l’assenza che condiziona i nostri gesti, il rapporto con gli altri. Un po’ quello che accade quando si incontra un concittadino in un’altra città o all’estero. Nello Yunnan a Kunming (mi raccontava mio figlio) si organizzavano partite di calcio: Cina contro il resto del mondo, ed a Pechino o Shanghai è normale salutarsi con tedeschi, inglesi, americani, incontrati per caso. Lì si è europei, occidentali…

Diversi anni fa, ho incontrato in treno, nel tratto Napoli – Foggia, un uomo di una quarantina di anni, appena venne a sapere che ero di Manfredonia divenne incontenibile. Domande continue, se il cinema Impero era aperto, mi chiese di un gelataio… mi disse che la sera avrebbe fatto una passeggiata con la moglie per il corso e comprato il pesce da chi sapeva lui, la mattina dopo si sarebbe seduto all’angolo di via Campanile, e lì avrebbe salutato tutta la gente che passava. Sul tratto Foggia- Manfredonia divenne più silenzioso. Poi, alla fermata di Siponto prima di arrivare in città, si alzò di colpo, mi abbracciò: “Sono stato in carcere 5 anni. E’ meglio se scendo qui”. Non l’ho più visto.

Un mio amico di adolescenza lavorava all’aeroporto di Francoforte, veniva a Manfredonia un paio di volte l’anno quando erano vivi i genitori… Mi chiese di accompagnarlo a Foggia in auto: aveva acquistato una sessantina di videocassette, film di Totò, De Filippo… “Tu non sai, in certe sere, quanto è forte la voglia di sentire una parola in italiano, vedere un volto familiare…”.

A Torino, in un negozio di prodotti alimentari: “Dalla Puglia?… Ho sentito una parola in dialetto”. “Da Manfredonia“. “Ah, ci venivo al mare. Con gli amici qualche volta pure in bicicletta, da Troia. Arrivavamo a Siponto sfiniti, tra gli alberi vedevamo il mare, incantati! E chi se lo può scordare!”. E per parlare dimenticava di servire al banco.

fonte futuriparalleli.itA cura di Paolo Cascavilla

 
 
 

SILENTIUM.....

Post n°21422 pubblicato il 31 Marzo 2018 da forddisseche

SILENTIUM.....

SILENTIUM.....

 
 
 

LA CITTA’ VISIBILE: l’odonomastica di Vieste, dall’Era Antica ad Epoca Contemporanea di MATTEO SIENA

Post n°21421 pubblicato il 31 Marzo 2018 da forddisseche

LA CITTA’ VISIBILE: l’odonomastica di Vieste, dall’Era Antica ad Epoca Contemporanea di MATTEO SIENA

Via Barbacane

Il Barbacane è un termine militare e sta ad indicare quel tipo di torre a base semicircolare o quadrata, terminante a scarpata, che si intramezzava lungo le mura di cinta, ad ogni 50 passi, per dar maggior consistenza alle mura stesse e che costituiva contemporaneamente un ottimo bastione di difesa. Dei dieci barbacani originari ne restano solo cinque: uno nei pressi del castello, a sinistra nella parte terminale di viale Federico li, detto La Turritta, uno verso la metà della via omonima, ma visibile da via Sante Nobile, un altro, a destra, all’imbocco di piazza della Libertà, come si è già detto, un altro, a base quadrangolare, allo spigolo dall’ex pescheria (oggi Ufficio di Informazione sul Turismo) prima di accedere alla Rotonda, e l’ultimo sulla scogliera, all’imbocco di via S. Francesco. Di altri due barbacani si notano sole pochi ruderi, noti come mezze lune e si trovano il primo quasi alla metà di via Pola e l’altra sulla Ripa, vicino all’ex convento di S. Francesco, prima di imboccare la scalinata che scende verso il trabucco, mentre non si hanno più tracce del bastione di sinistra della Porta di Basso, dei due bastioni posti a difesa della Porta d Sopra o di Suso o d'Alt e della torre della Pulciara, che doveva trovarsi nei press di piazzetta Petrone..

LA CITTA’ VISIBILE
L’Odonomastica di Vieste, dall’Era Antica ad Epoca Contemporanea
MATTEO SIENA

 
 
 

Vieste/ Lode al compare, compare, compare, compare…Ettore e ai suoi primi 80 anni

Post n°21420 pubblicato il 31 Marzo 2018 da forddisseche

Vieste/ Lode al compare, compare, compare, compare…Ettore e ai suoi primi 80 anni – più di 60 trascorsi dietro un microfono.

Ettore Fasani, colonna di Radio Vieste1, di ReteGargano e OndaRadio. Più di 40 anni di amore e collaborazione indefessa per la nostra emittente.

“Caro compare ninì, che dici abbiamo speso bene il nostro tempo per il nostro paese? Pirandello ci manda a dire che: la civiltà vuole che si auguri il buon giorno a uno che volentieri si manderebbe al diavolo; ed essere bene educati vuol dire appunto esser commedianti.”.....

Il tuo compare Ettore!


Era stato un bel matrimonio.

La sposa, la saletta di registrazione.

«No, Ettore, non puoi averli registrati invano. Eravamo rimasti soli io e te, gli altri sempre in giro. Te ne sei andato e io sono rimasto. Poi sono stato io ad andarmene. Chi va e chi resta.

Il tempo è un tale imbroglione.

Era stato comunque un bel matrimonio». Anni di registrazioni e di poesia. Non c'era molto da dire sulla passione.

Seduto all'ultimo posto, il vecchio, che allora non era ancora un vecchio, era rimasto in silenzio a guardare le punte dure delle foglie degli ulivi battere contro i vetri alle spalle degli sposi: Ettore e la sala di registrazione.

Qualcuno gli aveva riempito il bicchiere con un vino novello profumato, forse lo stesso Ettore. Così capitava alla sera a casa sua.

Non c'era molto da dire sulla passione.

I nastri. Certo, i nastri. La padrona di casa Lina. «Non può avere chiuso, con le bobine» - pensa il vecchio.

Ettore, aveva forse poco più di trent' anni quando cominciò. Il vecchio si guardava le mani.

Ogni volta che pensava alle registrazioni il vecchio si guardava le mani. Mani buone a nulla, inesperte al lavoro manuale. Ma alle registrazioni toccava a Ettore pensarci e a nessun altro.

Rivoluzionario, pioniere di nuovi linguaggi e registri, Ettore ha intrecciato il suo stile di vita con la radio, il suo non prendersi sul serio ma con serietà.

E forse è stata proprio questa la chiave del suo successo radiofonico.

“Ho cercato sempre di fare quello che non facevano gli altri – ha raccontato – Ho cercato di fare l’altro e quindi l’altra radio, l’altra musica, l’altra canzone. Gli altri programmi con la poesia dentro e fuori. In radio improvviso, posso sperimentare: uno strumento che concede libertà. Dai classici Petrolini, Totò o Walter Chiari ho appreso il meccanismo umoristico di quello che parla di cose che non sa”.

Ettore era afflitto da ricorrenti passioni e dalla sua inconfondibile ironia che riusciva a tradurre in quadretti radiofonici vagamente artistici.

Aveva l’orecchio di un direttore d’orchestra, ma anche l’istinto di un cuoco che conosce i suoi ingredienti. È stato così per la trasmissione “Ettorevivals”, che mette in cima ai suoi “misfatti”. Passando per “Musica e Poesia”, e soprattutto “Tir u lazz!”.

La trasmissione che riscoperse il linguaggio radiofonico, che non era fatto solo di parole e di musica ma anche di rumori, di silenzi, di montaggi incongrui.

Dove si esprimeva con un linguaggio iterativo e «sgrammaticato». “Tir u lazz...madon...madon...” teorizzò la nozione di flusso continuo e regalò, insieme a tanto divertimento, anche nozioni innovative, una sorte di meraviglioso teatro dell'assurdo per i tanti, troppi, strampalati personaggi del paese che replicava.

Programmi che fabbricavano successi, inventavano mode e tendenze, usavano come tormentone la musica folk ma anche inni di tipo militare o slogan mutuati dalla pubblicità. Una sorte di dichiarazione d’amore al suo ambiente che nessuno era capace come lui di amarlo, criticarlo e di racchiuderlo in una battuta, un tormentone, in uno slogan o riff, che diventavano in un baleno parte del linguaggio quotidiano.

Descriveva una sorta di camera delle meraviglie e abbracciava un universo fatto di passioni. Proprio il racconto di una generazione e un pezzo di storia del paese. Questa, ancora oggi, la sua attualità.

«Ettore? Non lo hai conosciuto Ettore?» - disse il vecchio a Michela.

"Esistono persone nelle nostre vite che ci rendono felici per il semplice caso di avere incrociato il nostro cammino. Talvolta ciascuna foglia di un albero rappresenta uno dei nostri amici. Ma quello che ci lascia felici è che le foglie che sono cadute continuano a vivere con noi, alimentando le nostre radici con allegria".

Ettore, lo frequenti una vita, lo incontri gioiosamente e giornalmente in radio... e poi te lo ritrovi e ti ritrovi nei suoi “tormenti”....

“Io cerco/ la redenzione / assoluta / all’inclinazione subdola / di quest’umanità / io cerco / il paese fulgido”.

Ettore è vero.

Annuì sottovoce il vecchio.


da:
Non avete una stazione ferroviaria ...ma avete una stazione radiofonica!

di prossima pubblicazione

ninì delli Santi


AUGURONI GRANDE COMPARONE....

Mò sa che fa?........arrrriiiièèèè

 
 
 

Arrivano altri reperti per l’istituendo Museo Paleolitico, a Rignano Garganico

Post n°21419 pubblicato il 30 Marzo 2018 da forddisseche

 

Arrivano altri reperti per l’istituendo Museo Paleolitico, a Rignano Garganico


 

Di:

Rignano Garganico. Per il Museo di Grotta Paglicci arrivano altri reperti dall’Università di Siena. Gli stessi serviranno per implementare l’istituendo Museo Paleolitico, in via di completamento, a Rignano Garganico. A renderlo noto è la consigliera comunale delegata al ramo, Viviana Saponiere, che in materia di dinamismo e competenza non è seconda a nessuno. Lo è soprattutto sul piano del diritto, essendo una avvocata preparata e seria. Non a caso la stessa si sta interessando su come risolvere in modo bonario la vertenza in corso tra il proprietario del terreno interessato agli scavi e il Comune di Rignano, retto attualmente dal giovane sindaco Luigi Di Fiore, che impedisce ancora il prosieguo dei lavori di ricerca e la messa in sicurezza della Grotta. “La buona notizia sull’arrivo dei materiali archeologici – mi è stata fornita qualche giorno fa dalla direttrice della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Foggia, Simonetta Bonomi, con la quale siamo in stretto contatto per la soluzione definitiva della problematica, sia attinente alla Grotta sia al Museo”. Gli anzidetti reperti serviranno per implementare la raccolta destinata all’istituendo Museo Paleolitico del Gargano. Come noto, da mesi vi stanno lavorando sodo la ditta specializzata appaltatrice, unitamente al tecnico progettista e direttore dei lavori, Stefano Del Pozzo, architetto. Il tutto sotto la supervisione della dottoressa, Anna Maria Tunzi, funzionaria della predetta Soprintendenza Archeologica.

Gli scavi in parola sono fermi al 2006, in coincidenza col cambio di guardia tra Arturo Palma di Cesnola, emerito ‘prof’ dell’Università di Siena e detentore della direzione e guida degli scavi da oltre trent’anni, e Anna Maria Ronchitelli, responsabile del Settore presso la medesima Università. Il predetto Ente, dopo un breve operare di Francesco Zorzi, direttore del Museo di Scienze Naturali di Verona, è dal 1971 che si occupa degli scavi, appositamente autorizzata dal Ministero competente, avendo portato alla luce migliaia e migliaia di reperti, di cui tantissimi sono pezzi unici ed importanti, che hanno rivoluzionato la conoscenza del paleolitico, a livello mondiale. Basta pensare ai Cavalli e all’impronta di due mani dipinti su una parete in una saletta interna, allo scheletro di una donna di Cro-Magnon di 23 mila anni fa, che si aggiunge a quello del giovinetto di 3000 anni più anziano, scoperto anni prima da Zorzi. Che dire, poi, degli innumerevoli graffiti su parti fisse e mobili (lo stambecco, la scena di caccia, il nido insediato dal serpente, il pinguino boreale, ecc.). Questi ultimi si riferiscono quasi tutti al Paleolitico Superiore, mentre l’industria litica riguarda anche il periodo Medio e quello Inferiore.

Da tempo ci si sta attivando per la valorizzazione del sito. Si è cominciato dalla fine degli anni ’80 con il conferimento della cittadinanza onoraria a Palma di Cesnola (la seconda nella storia rignanese, dopo Mussolini), che ha operato in campo, quale direttore, da oltre 30 anni Si è proseguito: con l’allestimento della Mostra Iconografica permanente; con la proposta di legge istitutiva del Parco Archeologico, a firma dell’on. Nino Marinaccio ed altri, avanzata in Parlamento; ed oggi con il Museo. Ma non è finita. Una volta esauriti i fraintesi col proprietario del terreno, ci si aspetta di più. Infatti, oltre al prosieguo tranquillo degli scavi, sarà realizzata la musealizzazione dell’intera zona sull’esempio di quanto avvenuto a Venosa, permettendo così una più ampia e contestuale conoscenza del sito archeologico ad un maggior numero di visitatori, scuole e turisti in genere interessati ai beni culturali. Su questo fronte – ci assicura ‘l’assessora’ Saponiere- come amministrazione siamo sempre vigili e pronti ad intervenire, al fine di accorciare i tempi e di consentire una volta per sempre di far decollare il paese sul piano economico e turistico”.

A cura di Antonio Del Vecchio, Rignano 30 marzo 2018

 
 
 

Arcivescovo Castoro “Che sia una Pasqua fondante la nostra fede e la nostra speranza”

Post n°21418 pubblicato il 30 Marzo 2018 da forddisseche

 

Arcivescovo Castoro “Che sia una Pasqua fondante la nostra fede e la nostra speranza”


Di:

“Chi cerchi?” E’ la domanda che il Risorto nel Vangelo di Giovanni fa a una donna, Maria di Magdala, prototipo di chiunque si metta in cerca Dio. Questa donna non cerca la verità della risurrezione. Lei cerca Gesù. Lo vuole trovare, lo vuole vedere, toccare, afferrare, prendere, portare con sé perché sa che la Verità è una Persona: Gesù, il Risorto. La domanda del mattino di Pasqua “Chi cerchi?”, oltre che proposta di un cammino che ci mette alla sequela di Gesù e che la Chiesa ci chiede di compiere in preparazione al Sinodo sui giovani del prossimo ottobre, è la domanda che il Risorto continua a rivolgere all’uomo di ogni tempo, ad ognuno di noi: tu cerchi qualcuno che ti asciughi le lacrime, che ti ami con amore fedele, che ti salvi. E Quello che cerchi è il Risorto che ti invita a fare Pasqua aprendo la tomba del tuo cuore. E se esaminiamo davvero in noi per scoprire Chi è l’oggetto della nostra ricerca, Egli ci aiuterà a trovare proprio Lui, il Risorto per amore nostro, e ci aiuterà a rotolare la pesante pietra del sepolcro della nostra vita. Insomma, ci accorgeremo che è Dio che è in cerca di noi… Cristo Risorto, speranza dell’uomo, capovolge il senso della vita e ci dona un futuro inaspettato perché non è tanto la nostra ricerca quanto quella di Dio nei nostri confronti che ci ricolma di bene e ci offre ogni consolazione. Fratelli, Cristo è Risorto! Egli è il fondamento della nostra fede e della nostra speranza!

In Lui il sepolcro è stato sconfitto ed è nata la vita! Per questo evento siamo chiamati ad essere uomini e donne nuovi che sanno affermare il valore della vita! Sì, siamo uomini e donne di vita, uomini e donne di resurrezione se in mezzo alle vicende che travagliano il mondo e la vita di ognuno, in mezzo alla mondanità che allontana da Dio, sapremo porre gesti di solidarietà, di accoglienza, di pace, di rispetto del Creato, liberato dall’insano degrado. Sono quei segni che sostenuti e animati dalla fede sono ben più efficaci delle nostre semplici capacità, perché il Risorto è presente e operante nella storia, riscatta le nostre miserie, raggiunge ogni cuore e ridona speranza a chiunque è oppresso dall’ingiustizia o è sofferente per malattia. Ma tra sofferenza e speranza c’è bisogno di un segmento intermedio, quello della umanizzazione della sofferenza. E questo lo possiamo fare noi tutti come Chiesa sanante che annuncia il Dio della con-solazione attraverso la sfida educativa della “prossimità” a chi è nella sofferenza. “E’ un tempo il nostro”, ha detto Papa Francesco, “caratterizzato da incertezza e fragilità, da tante ferite interiori”… Non bisogna piangersi addosso. Per fede crediamo che siamo e saremo sempre figli di Dio, nonostante peccato e incoerenza”.

La soluzione è “apprezzarci perché siamo amati, farci trarre dall’abisso delle ferite e dei rimpianti dalla mano del Signore, scegliere la vita, cercare il prossimo, accogliere ogni giorno come un’occasione per donare, lottando per togliere il lamento dalla vita, il veleno dai giudizi, il torbido dai pensieri, le chiacchiere dagli incontri, il risentimento dal cuore” (prefazione alla ristampa del best seller ‘Vietato Lamentarsi’). In questo tempo pasquale, allora, ripetiamo nel nostro cuore “Cristo è Risorto!” Egli è vivo tra noi: questo è il mirabile mistero di salvezza che trasforma i cuori e la vita di ognuno.

E mentre invoco su tutta la nostra Arcidiocesi la benedizione del Signore Risorto che infonda nel nostro tempo la ripresa della costruzione di una società pacifica e solidale, auguro a tutti di trascorrere santamente e nella gioia questa festa, fondante la nostra fede e la nostra speranza. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me!

+ Michele Castoro, arcivescovo

 
 
 

Vieste – MUNICIPIO, ESPOSTO IL TESTO DELLA CANZONE DI MAX GAZZE’ SU “CRISTALDA E PIZZOMUNNO”

Post n°21417 pubblicato il 30 Marzo 2018 da forddisseche

Vieste – MUNICIPIO, ESPOSTO IL TESTO DELLA CANZONE DI MAX GAZZE’ SU “CRISTALDA E PIZZOMUNNO”

Vieste – MUNICIPIO, ESPOSTO IL TESTO DELLA CANZONE DI MAX GAZZE’ SU “CRISTALDA E  PIZZOMUNNO”

 
 
 

“Rigenerazione Urbana Sostenibile” - AMMESSO IL PROGETTO DI VIESTE-MONTESANT’ANGELO-MATTINATA

Post n°21416 pubblicato il 30 Marzo 2018 da forddisseche

“Rigenerazione Urbana Sostenibile” - AMMESSO IL PROGETTO DI VIESTE-MONTESANT’ANGELO-MATTINATA

E’ stata approvata lo scorso 22 marzo dal Dipartimento mobilità, qualità urbana, opere pubbliche, ecologia e paesaggio della Regione Puglia, la graduatoria provvisoria dei progetti ammessi a finanziamento nell’ambito della cosiddetta “Rigenerazione Urbana Sostenibile” (Bando della Regione Puglia per il POR 2014-2020, Asse XII “Sviluppo urbano sostenibile”, Azione 12.1 “Rigenerazione Urbana Sostenibile”). Potevano accedere al bando partecipare i Comuni pugliesi (anche in associazione fra loro), con almeno 15 mila abitanti che avessero adottato alcuni strumenti di programmazione in campo urbanistico che individuavano le infrastrutture ed i servizi necessari a migliorare la vivibilità dei quartieri per agevolare i processi di inclusione sociale e contrastare fenomeni di degrado. Sono 89 le candidature pervenute ed 83 progetti sono stati dichiarati ammissibili.

“L’associazione dei Comuni di Vieste - Mattinata - Monte Sant’Angelo è stata ammessa alla graduatoria al 59esimo posto. – ha spiegato l’assessore viestano all’Urbanistica e LL.PP., Mariella Pecorelli - Per ora saranno finanziati i primi 25 progetti. Con l’auspicio che la Regione Puglia reperisca altre risorse per ampliare il fondo iniziale di 108 mln di euro. per consentire lo scorrimento della graduatoria, siamo comunque soddisfatti che la volontà di rilancio della qualità della nostra città abbia ottenuto questo risultato positivo”.

L’assessore regionale all’urbanistica Alfonso Pisicchio ha assicurato che “assieme al collega al Bilancio, l’assessore Raffaele Piemontese, stiamo già ragionando sulla possibilità di reperire altre risorse”.

 
 
 
 
 

Vieste/ Il 22 aprile la presentazione del nuovo album dei Pizzeche e muzzeche

Post n°21414 pubblicato il 30 Marzo 2018 da forddisseche

Vieste/ Il 22 aprile la presentazione del nuovo album dei Pizzeche e muzzeche

"A viste eja veni", il nuovo e secondo cd dei Pizzeche e Muzzeche, il gruppo folk viestano, sarà presentato il prossimo 22 aprile in occasione della festa patronale di San Giorgio. I brani saranno eseguiti tutti dal vivo. Ore 20,30 piazza Emanuele (Fosso)

#avistejaveni
#primadellacovermoda'
#pizzechemuzzeche
#festapatronalesangiorgio

 

 

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Viabilità, interrogazione Gatta “Strade pericolose, intervenire”

Post n°21413 pubblicato il 29 Marzo 2018 da forddisseche

 

Viabilità, interrogazione Gatta “Strade pericolose, intervenire”

"Qualcuno dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza –conclude Gatta- e iniziare ad avviare una programmazione seria per l’ammodernamento stradale e infrastrutturale del territorio"


 

Di:

Foggia. “Gravi incidenti stradali, impercorribilità di alcune tratte e vero e proprio isolamento di alcuni Comuni dauni. La viabilità nella provincia di Foggia è una questione seria, serissima, con criticità che aumentano di giorno in giorno nell’indifferenza delle istituzioni coinvolte e nonostante gli, ormai quotidiani, appelli che rivolgiamo alla Giunta regionale. Per questo, ho depositato un’interrogazione: la situazione non è più tollerabile”. Lo rende noto il vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta.

“Nell’interrogazione –aggiunge- cito solo alcune delle situazioni più indecorose che costituiscono un pericolo per chi quotidianamente è costretto a muoversi tra strade dissestate, buche e dislivelli, tratte interrotte e deviazioni, lavori in corso (che non finiscono mai) e ponti che vengono messi solo parzialmente in sicurezza tanto da costringere i mezzi di trasporto pubblico a percorrere altre strade con grave disagio per i pendolari, lavoratori e studenti. Parliamo di condizioni da terzo mondo, quando la sicurezza stradale dovrebbe rappresentare un’ossessione nelle fasi di programmazione, perché in ballo c’è la vita dei cittadini. Qualcuno dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza –conclude Gatta- e iniziare ad avviare una programmazione seria per l’ammodernamento stradale e infrastrutturale del territorio”.

 
 
 

Vieste, muove i primi passi la costituenda sezione di Vieste di "ITALIA NOSTRA".

Post n°21412 pubblicato il 29 Marzo 2018 da forddisseche

Vieste, muove i primi passi la costituenda sezione di Vieste di "ITALIA NOSTRA".

Per volontà di un gruppo di cittadini, particolarmente sensibili ed attenti agli aspetti ambientali e naturalistici del territorio, è stato avviato l’iter volto alla costituzione a Vieste di una sezione dell’Associazione culturale e ambientalista Italia Nostra. In attesa dell’autorizzazione degli organi regionali e nazionali dell’Associazione, i neo-iscritti, affiancati dalla collaboratrice territoriale, Pina Cutolo e dal Presidente della sezione di Foggia di Italia Nostra l' arch. Giovanni Passiante, si sono riuniti per confrontarsi sul programma da mettere in campo, sulla scorta dei valori e dei temi che Italia Nostra, decana tra le associazioni ambientaliste, propugna da oltre 60 anni.
La costituenda Associazione si propone lo scopo di svolgere attività finalizzate alla salvaguardia del territorio ed al miglioramento delle condizioni dell’ambiente, nonché all’accorta utilizzazione delle risorse naturali. Si prefigge, inoltre, di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale, paesaggistico e i beni pubblici inutilizzati.
Di certo, questo nuovo raggruppamento vuole essere un saldo presidio di un territorio unico, ma fragile per i pericoli che corrono le straordinarie testimonianze artistiche, naturali e antropologiche che lo connotano, evitando di essere percepita come, purtroppo, spesso accade, impedimento allo sviluppo e alla fruizione del territorio. Vuole essere, inoltre, una entità propositiva che svolgerà la sua attività in senso costruttivo ed equilibrato, interagendo positivamente con le Istituzioni, le altre associazioni e la società civile tutta, nell’interesse dell’ecosistema e quindi della salute e della qualità della vita di tutti i cittadini. Troppo spesso l’ambiente in cui viviamo viene dato per scontato, col rischio di sottovalutare gli innumerevoli attacchi quotidianamente sferrati dall’attività dell’uomo a danno della natura e del territorio, come anche del patrimonio storico ed artistico della Nazione.
Dovremmo, anche sotto la minaccia dei cambiamenti climatici e del crescente degrado dei luoghi della bellezza e della cultura, imparare a considerare le ricchezze naturali e i beni culturali come valori da tutelare e valorizzare, e non semplicemente come risorse da sfruttare.
Sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni tutte, verso queste delicate ed importanti tematiche, con la convinzione che lo sviluppo economico e sociale di una comunità passi attraverso la valorizzazione del territorio e non tramite il suo sistematico e distruttivo sfruttamento, è compito di tutta la comunità, ma quando questa si mostra inerte o distratta, tocca a chi ha acquisito una più solida consapevolezza ambientale stimolare e orientare verso un approccio più idoneo al territorio, con tutte le sue preziose testimonianze.
Siamo sicuri che troveremo (e garantiremo a nostra volta) la fattiva collaborazione di tutte le realtà già attive nell’ambito del volontariato, consapevoli della reciproca comunanza di intenti, spinti dal desiderio di fare insieme “qualcosa di utile”.

Arch. Pasquale Del Giudice
Rappresentante gruppo neo-iscritti di Vieste

 
 
 

Unifg, il Salone del Lavoro per combattere la disoccupazione

Post n°21411 pubblicato il 29 Marzo 2018 da forddisseche

Unifg, il Salone del Lavoro per combattere la disoccupazione

Dietro ad ogni laurea c’è la speranza di trovare un posto di lavoro e quelli oggi, per molti giovani, sono diventati una chimera. Ma l'Università di Foggia ha scelto di fare la sua parte e di dare il proprio contributo a un dibattito rimasto sostanzialmente irrisolto. Lo strumento con cui si impegna a farlo è il “Salone del Lavoro e della Creatività”. Dal 15 al 17 maggiopresso il Quartiere Fieristico, l’ateneo dauno sarà mediatore dell’incontro tra domanda e offerta. Sono convocate - per tre giorni - tutte le aziende che hanno necessità di assumere: dai grandi gruppi industriali (come CNH Industrial/Fiat - e Leroy Merlin) alle catene nazionali come Lidl, Oviesse, Decathlon, Eataly ma anche le più importanti aziende territoriali che abitualmente operano all'estero come Tozzi e Lotras. Laureati e studenti potranno sostenere colloqui direttamente nei padiglioni della Fiera. “Un’occasione davvero unica – ha aggiunto il Rettore dell’UniFg Maurizio Ricci – e molto qualificata per mettersi alla prova direttamente sul campo, confrontandosi con il mondo delle imprese e con il mercato del lavoro che sono in continua evoluzione”.
Il Salone si strutturerà in laboratori, work shop, esperienze creative ed artistiche di varia natura anche su proposta delle altre Università della Puglia (che prenderanno parte all’interno del mega stand che sarà allestito da Regione Puglia – ARTI).
Il riferimento è al 36% di disoccupati tra i giovani compresi nella fascia d'età 21-25 anni. “Lo scenario resta particolarmente allarmante, ma in Capitanata – ha spiegato l’assessore a Bilancio della Regione Puglia Raffaele Piemontese - diventa una vera e propria emergenza sociale, con numeri impietosi, su cui occorre agire da subito e con grande determinazione”. La sfida?“Il Salone del Lavoro e della Creatività, ad esempio, potrebbe essere uno degli strumenti per arginare la fuga dei nostri talenti nelle altre regioni italiane se non addirittura all’estero”.
All'interno della cabina di coordinamento del Salone il ruolo della Regione è stato determinate sia nell’assecondare le aspirazioni dell’ateneo dauno (realizzare un hub di questo tipo proprio a Foggia), sia nel mettere a disposizione mezzi e risorse (il quartiere fieristico individuato come location del Salone). A Foggia – ha spiegato l’assessore regionale a Formazione e Lavoro Sebastiano Leo - si concluderà il roadshow #studioinpuglia “dedicato alla valorizzazione del sistema formativo regionale per premiare i giovani studenti pugliesi, vincitori del Premio #studioinpugliaperché”. La palla passa ora ai neo laureati. Per le adesioni – da effettuare sul sito unifg.it - c'è tempo fino al 20 aprile.

 
 
 

Reporter della Tua Città/ Fotografata una UPUPA nelle campagne di Vieste

Post n°21410 pubblicato il 29 Marzo 2018 da forddisseche

Reporter della Tua Città/ Fotografata una UPUPA nelle campagne di Vieste

Nelle campagne di Vieste, a circa un chilometro dal centro abitato, è stata meravigliosamente fotografata un esemplare di Upupa. Famosa non solo per la sua bellezza, ma anche perché immortalata in una poesia di Eugenio Montale come: “ilare uccello calunniato”. Trattasi di un esemplare, tra i più appariscenti, dalla colorazione molto accesa, rosso-arancio con ali e coda a bande bianche e nere. Amante degli spazi aperti e dei climi miti. Sicuramente è in via di migrazione verso siti più caldi.

Foto di PG.M.

 
 
 

Vieste – 50° IPSSAR “E.MATTEI”/ GLI ALUNNI CHE HANNO FATTO STRADA: VINCENZO DONATIELLO [Video]

Post n°21409 pubblicato il 29 Marzo 2018 da forddisseche

Vieste – 50° IPSSAR “E.MATTEI”/ GLI ALUNNI CHE HANNO FATTO STRADA: VINCENZO DONATIELLO [Video]

In 50 anni di attività l’Ipssar “Mattei” di Vieste ha diplomato tanti alunni che hanno seguito percorsi di tutti i generi. Alcuni si sono specializzati in settori specifici del turismo ed enogastronomia. E’ il caso di Vincenzo Donatiello. Qui di seguito il report video dell’intervista in cui racconta il suo percorso professionale.

 
 
 

Puglia: bel tempo sul Sud-Est

Post n°21408 pubblicato il 29 Marzo 2018 da forddisseche

 

Puglia: bel tempo sul Sud-Est


 

Di:

Bari. METEO Puglia: giovedì si rinforza seppur temporaneamente un campo di alta pressione che garantirà una giornata all’insegna della stabilità e del bel tempo, salvo innocue velature di passaggio. Tra sera e notte aria più umida in risalita dallo Ionio darà luogo a foschie dense o locali banchi di nebbia sulle zone interne della Puglia, collina materana e Salento. Temperature in aumento. Ventilazione moderata dai quadranti meridionali con Mar Ionio mosso, poco mosso l’Adriatico.

MATTINA POMERIGGIO
Venerdì 30 Marzo
Stabilità sul Sud-Est seppur con frequenti passaggi nuvolosi di scarsa consistenza
VENERDI’: persistono condizioni anticicloniche sul Sud-Est che prolungheranno questa fase stabile e asciutta tra Puglia, Basilicata e Molise. Tuttavia il cielo non sarà sempre sereno, infatti dal pomeriggio giungeranno delle velature, a tratti anche compatte in serata. Temperature in rialzo. Ventilazione moderata dai quadranti meridionali. Mar Ionio mosso, poco mosso l’Adriatico.

Sabato 31 Marzo
Peggiora nella seconda parte della giornata
SABATO: il tempo tende a peggiorare nella seconda parte della giornata. Nubi in graduale aumento con rovesci e qualche temporale su Molise e Ovest Basilicata dal pomeriggio, in spostamento entro sera verso la Puglia. Temperature in netto temporaneo rialzo con punte diurne superiori ai 20 gradi, specie sulla Puglia. Ventilazione tesa dai quadranti meridionali. Mar Ionio fino a molto mosso, da poco mosso a mosso l’Adriatico.

 
 
 

Vieste/ Al Fazzini Giuliani corso serale "Amministrazione Finanza e Marketing"

Post n°21407 pubblicato il 29 Marzo 2018 da forddisseche

Vieste/ Al Fazzini Giuliani corso serale "Amministrazione Finanza e Marketing". Un'opportunità da cogliere per un futuro di successo

Aperte le iscrizioni al Corso serale "Amministrazione Finanza e Marketing" articolazione RIM (Relazioni Internazionali per il Marketing). Le iscrizioni resteranno aperte fino al 31 maggio 2018
Gli uffici della segreteria dell'Istituto sono a completa disposizione dalle ore 10.00 alle ore 12.00 dal lunedì al sabato per iscrizioni e informazioni.
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