LA PRIMAVERA

Post n°28 pubblicato il 21 Marzo 2012 da mely.mf
 

LA PRIMAVERA

 

 

 Quando il cielo ritorna sereno

come l'occhio d'una bambina,

la primavera si sveglia. E cammina

per le mormoranti foreste,

sfiorando appena

con la sua veste

color del sole

i bei tappeti di borraccina.

Ogni filo d'erba reca un diadema,

ogni stilla trema.

Qualche gemma sboccia

un po' timorosa,

e porge la boccuccia color di rosa

per bere una goccia

di rugiada.

Nei casolari solitari

i vecchi si fanno sulle soglie

e guardano la terra che gemoglia.

La capinera prova una canzonetta

ricamata di trilli

e poi cinguetta

come una scolaretta.

I grilli

bisbigliano maliziose parole

alle margherite

vestite

di bianco. Spuntano le viole.

A notte, le raganelle

cantano le serenate per le piccole stelle.

I balconi si schiudono

perché la notte è mite,

e qualcuno si oblia,

ad ascoltare quello che voi dite

alle piccole stelle, o raganelle,

malate di melanconia!

UGO BETTI

 

 

 PRIMAVERA

C'era un tremulare d'azzurro

oggi nell'aria,

un luccicare di verde

oggi nel sole,

e un vago odore

di viole appena nate.

Entra giuliva

dalle finestre spalancate

la primavera in fiore.

Io seguo con gli occhi sospesi

lo stridulo volo di un'ala

che rade il tetto e scompare

via nell'aria, nel sole!

A. MOROZZO DELLA ROCCA

 

 

 BUONA PRIMAVERA A TUTTI

MELY

21 MARZO 2012 ORE 3,21

 

 
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REGALI PER GLI AMICI

Post n°27 pubblicato il 13 Marzo 2012 da mely.mf
 

REGALI PER GLI AMICI

Questa pagina la dedico a tutti voi mettendo delle gifs di mia creazione, fatte questa settimana.

Potete scegliere quella che volete e metterla sul vostro blog come regalo, che puo' essere per ognuno di voi di qualcosa:

compleanno, onomastico,

o semplicemente per Amicizia.

Mi farebbe piacere se scriveste il numero della gif scelta e la motivazione della scelta.

Faccio presente che i numeri corrispondono a un  elenco progressivo delle mie creazioni gif.

Naturalmente accetto anche i vostri commenti non positivi che servono per migliorare.

Quindi tanti consigli.

E' un mio modo, comunque, per ringraziare tutti quanti per la vostra Amicizia.

GRAZIE!!!!

MELY

13 GENNAIO 2012 ORE 14,24

GIF N. 10 - AMICIZIA

"Best friend."

AMICIZIA

GIF N. 2 - CUCU!

"Amicizia."

CUCU!

GIF N. 19 - BEST FRIENDS

"Chi trova un amico trova un tesoro."

BEST FRIENDS

GIF N. 16 - PARTENZA

"Ti aspetterò."

PARTENZA

GIF N. 14 - LA COLOMBA DELLA PACE

"Non piangere sul latte versato."

LA COLOMBA DELLA PACE

GIF N. 7 - VISIONE

"Fa del tuo sogno una reltà."

VISIONE

GIF N. 6 - NASCITA

"Ricorda che sei vivo."

NASCITA

GIF N. 18 - FORTUNA

"I love you."

FORTUNA

GRAZIE A TUTTI!!!!

MELY

13 MARZO 2012 ORE 15,23

 
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BUON CARNEVALE

Post n°26 pubblicato il 21 Febbraio 2012 da mely.mf
 

BUON CARNEVALE!

MELY

21 FEBBRAIO 2012 ORE 5,15

 
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SAN VALENTINO

Post n°25 pubblicato il 14 Febbraio 2012 da mely.mf
 

 

BUON SAN VALENTINO A TUTTI!

MELY

14 FEBBRAIO 2012 ORE 15,24

 
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LIBERTA'

Post n°24 pubblicato il 01 Febbraio 2012 da mely.mf
 

LIBERTA' 

Sui miei quaderni di scolaro
Sui miei banchi e sugli alberi
Sulla sabbia e sulla neve
Io scrivo il tuo nome

Su tutte le pagine lette

Su tutte le pagine bianche
Pietra sangue carta cenere
Io scrivo il tuo nome

Sulle dorate immagini
Sulle armi dei guerrieri
Sulla corona dei re
Io scrivo il tuo nome

Sulla giungla e sul deserto
Sui nidi sulle ginestre
Sull'eco della mia infanzia
Io scrivo il tuo nome

Sui prodigi della notte
Sul pane bianco dei giorni
Sulle stagioni promesse
Io scrivo il tuo nome

Su tutti i miei squarci d'azzurro
Sullo stagno sole disfatto
Sul lago luna viva
Io scrivo il tuo nome

Sui campi sull'orizzonte
Sulle ali degli uccelli
Sul mulino delle ombre
Io scrivo il tuo nome

Su ogni soffio d'aurora
Sul mare sulle barche
Sulla montagna demente
Io scrivo il tuo nome

Sulla schiuma delle nuvole
Sui sudori dell'uragano
Sulla pioggia fitta e smorta
Io scrivo il tuo nome

Sulle forme scintillanti
Sulle campane dei colori
Sulla verità fisica
Io scrivo il tuo nome

Sui sentieri ridestati

Sulle strade aperte
Sulle piazze dilaganti
Io scrivo il tuo nome

Sul lume che s'accende
Sul lume che si spegne
Sulle mie case raccolte
Io scrivo il tuo nome

Sul frutto spaccato in due
Dello specchio e della mia stanza
Sul mio letto conchiglia vuota
Io scrivo il tuo nome

Sul mio cane goloso e tenero

Sulle sue orecchie ritte
Sulla sua zampa maldestra
Io scrivo il tuo nome

Sul trampolino della mia porta
Sugli oggetti di famiglia
Sull'onda del fuoco benedetto
Io scrivo il tuo nome

Su ogni carne consentita
Sulla fronte dei miei amici
Su ogni mano che si tende
Io scrivo il tuo nome

Sui vetri degli stupori

Sulle labbra intente
Al di sopra del silenzio
Io scrivo il tuo nome

Su ogni mio infranto rifugio
Su ogni mio crollato faro
Sui muri della mia noia
Io scrivo il tuo nome

Sull'assenza che non desidera
Sulla nuda solitudine
Sui sentieri della morte
Io scrivo il tuo nome

Sul rinnovato vigore
Sullo scomparso pericolo
Sulla speranza senza ricordo
Io scrivo il tuo nome

E per la forza di una parola
Io ricomincio la mia vita
Sono nato per conoscerti
Per nominarti
Libertà.

PAUL ELUARD

 

PICCOLO COMMENTO PERSONALE

Parlare di Libertà non è semplice. Ognuno di noi intende la Libertà in modi diversi.

Non volendo qui entrare in trattati filosofici, mi limito a scrivere qualche pensiero introduttivo sul tema.

Libertà potrebbe essere la possibilità di realizzare pienamente la propria personalità in ogni campo, dalla sfera pubblica a quella privata, rispettando il valore e la dignità altrui.

Si capisce però che questo, nella società attuale, è puramente un'utopia, essendoci purtroppo ancora oggi tante discriminazioni in tutti i campi e verso tutti gli esseri su questo nostro pianeta.

Si può anche dire che Libertà non vuol dire anarchia, indipendenza, capriccio, ma deve essere intesa anche come liberazione dalle debolezze e dai vizi dell'uomo singolo per assurgere ai valori più alti e più nobili dell'animo umano.

Dovremmo innanzitutto far leva dentro di noi, per imparare a "liberarci" da tutto ciò che ci rende prigionieri e ci impedisce di essere in armonia con noi stessi e con ciò che ci circonda.

Togliere egoismi e cattiverie è un inizio per ritrovare la libertà ed essere in pace con noi stessi.

Ora vi lascio alla canzone "Il mio canto libero" di Lucio Battisti e alla visione del film "Il gabbiano Jonathan Livingston" di Richard Bach.

 

 

 

 

 

BUON ASCOLTO E BUONA VISIONE

MELY

1 FEBBRAIO 2012 ORE 15,24

 
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CONCERTO

Post n°23 pubblicato il 27 Gennaio 2012 da mely.mf
 

CONCERTO

 

 CONCERTO

Da dove sia venuta, io non so
la voce del tuo cuore
sarà magicamente discesa da lassù
dal mondo dell'amore
ricordo di una notte
che non finiva mai.
Concerto, di un mare senza te
che suona e ti riporta a me.
Giorni sul lungomare insieme a te
tu bruciavi più del sole
e gli occhi tuoi nel vento
come i miei
in cerca dell'amore
ombre di una pineta
e un prato per sognare.
Concerto, di un mare senza te
che suona e ti riporta a me.
L'estate senza fine poi finì
e si gelò il mio cuore
la terra che girava intorno a noi
si allontanò dal sole
ricordo di una notte
che non finiva mai.
Concerto, di un mare senza te
che suona e ti riporta a me.

BUON ASCOLTO

MELY

27 GENNAIO 2012 ORE 5,57

 

 
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IL POTERE DELL'AMORE

Post n°22 pubblicato il 25 Gennaio 2012 da mely.mf
 

IL POTERE DELL'AMORE

 

QUESTO AMORE

Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
Cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore così vero
Questo amore così bello
Così felice
Così gioioso
Così irrisorio
Tremante di paura come un bambino quando è buio
Così sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che faceva paura
Agli altri
E li faceva parlare e impallidire
Questo amore tenuto d'occhio
Perché noi lo tenevamo d'occhio
Braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Perché noi l'abbiamo braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Questo amore tutt'intero
Così vivo ancora
E baciato dal sole
E' il tuo amore
E' il mio amore
E' quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
Che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda viva come l'estate
Sia tu che io possiamo
Andare e tornare possiamo
Dimenticare
E poi riaddormentarci
Svegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognarci della morte
Ringiovanire
E svegli sorridere ridere

Il nostro amore non si muove
Testardo come un mulo
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Stupido come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
Ci parla senza dire
E io l'ascolto tremando
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti quelli che si amano
E che si sono amati
Oh sì gli grido
Per te per me per tutti gli altri
Che non conosco
Resta dove sei
Non andartene via
Resta dov'eri un tempo
Resta dove sei
Non muoverti
Non te ne andare
Noi che siamo amati noi t'abbiamo
Dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci morire assiderati
Lontano sempre più lontano
Dove tu vuoi
Dacci un segno di vita
Più tardi, più tardi, di notte
Nella foresta del ricordo
Sorgi improvviso
Tendici la mano
Portaci in salvo.

JACQUES PREVERT

CCOMMENTI? E' GIA' TUTTO DETTO!

MELY

25 GENNAIO 2012 ORE 9,00

 
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LE SETTE VERGHE

Post n°21 pubblicato il 23 Gennaio 2012 da mely.mf
 

LE SETTE VERGHE

Un onesto agricoltore aveva sette figli, che erano in disaccordo tra loro, e spesso perdevano in contese il tempo che avrebbero dovuto impiegare nel lavoro. E già dei maligni pensavano di spogliarli del patimonio, morto che fosse il padre loro.

Questi, prevedendo una tal fine, un giorno chiamò a sé i sette figli e presentò loro sette verghe strettamente legate insieme, dicendo:

- Quegli fra voi che sarà  capace di spezzare questo fascio riceverà tosto cento scudi.

Tutti si misero alla prova, l'un dietro l'altro, e ciascuno disse alla fine:

- Ciò è impossibile.

- Eppure, - soggiunse il padre, - nulla v'è di più facile.

Ciò detto, slegò il fascio e ruppe senza fatica tutte le verghe una dopo l'altra.

- A questo modo, - esclamarono i sette figli, - nulla vi è di più facile, e un fanciullo saprebbe fare alrettanto.

- Figli miei! - disse allora il padre, - accadrà di voi come di queste verghe; fino a che sarete uniti nessuno potrà sopprimervi; ma quando i legami fra voi saranno sciolti, vi accadrà lo stesso che a queste verghe, fatte a pezzi e sparse al suolo.

CRISTOFORO SCHMID

PICCOLO COMMENTO PERSONALE

Secondo un antico detto, con la condordia le più piccole cose crescono, con la discordia le più grandi vanno in rovina.

La morale vale non solo per la famiglia, ma anche per l'umanità intera.

Tante famiglie sono rovinate, nazioni lacerate da odi interni e popoli che scatenano gerre.

Dovremmo cogliere l'esempio dalla natura, con la forza dell'unione. Le piante insieme formano i boschi, le acque dei ruscelli uniti formano i torrenti, i fiumi, i mari, gli oceani e forniscono energia.

Tutti abbiamo qualcosa dare e messa in comunione con gli altri si potrebbe avere veramente un mondo unito, senza gelosie e avidità.

MELY

23 GENNAIO 2012 ORE 4,23

 
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PERCHE' LO FA?

Post n°20 pubblicato il 17 Gennaio 2012 da mely.mf
 

Oggi voglio proseguire a parlare

ancora un po' della

MAMMA,

visto che è piaciuto tanto il post

 che ho scritto il

10 gennaio 2012.

Soprattutto è piaciuta la poesia

"Una mamma è come un albero grande, che tutti i suoi frutti ti dà....",

di Pastonchi, 

e che in questo momento

sta dando anche

coraggio a molte persone.

Questo fa piacere, perché a volte ci si domanda se ciò che scriviamo qui sui blogs venga veramente letto da qualcuno e serva a qualcosa.

Visto però che gli scritti vengono presi e  ricopiati in vari blogs, allora vuol dire che piacciono e quindi diventa un "passaparola".

Praticamente "pubblicità gratuita", ma  in senso buono, visto che sono discorsi in amicizia.

E' un dialogare e comunicare agli altri quello che ci piace e così trovare qualcuno che condivida con noi le stesse emozioni.

Inoltre è anche un modo per "seminare" un po' di cultura scambiandoci le nostre conoscenze di studio, riportando brani, poesie, citazioni che a volte sono anche state dimenticate da molto tempo.

E' un po' come raccontare tutti attorno a un falò le proprie storie e conoscenze.

E ora passiamo al racconto, sempre tratto dai miei ricordi di recite e letture di terza elementare.

MELY

PERCHE' LO FA?

Una povera mamma, con quattro figli, non faceva che lavare, ripulire, preparare da mangiare.

Lavava il viso a quello di quattro anni, pettinava la bambina di sei, si sgolava dietro a quella di otto, rifasciava quello di quattro mesi.

- Disgraziata! - esclamò un giorno una vicina. - Io non farei quella vita neppure per mille euro al giorno!

- Ed io non lo farei neppure per un milione! - rispose la madre.

- E allora perché lo fate? - chiese l'altra.

- Per amore! - rispose la mamma.

NOTA: Le lire sono state cambiate in euro, visto che il racconto è precedente agli euro.

PIERO BARGELLINI

17 GENNAIO 2012 ORE 5,51

 
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I DESIDERI UMANI

Post n°19 pubblicato il 16 Gennaio 2012 da mely.mf
 

I DESIDERI UMANI

Uno che aveva due figlie diede la prima in moglie ad un ortolano e l'altra ad un vasaio.

Passato del tempo, andò da quella dell'ortolano e le domandò come andassero le cose sue.

Ed ella:
- Tutto va bene; solamente io prego il cielo che venga un po' di pioggia per annaffiare gli erbaggi.

Non molto dopo, andò da  quella del vasaio e domandò anche a lei come stava.

Ed ella:

- Non ho bisogno di nulla; solo io prego che faccia un po' di bel tempo e si lasci veder il sole per seccare bene i cocci.

Il padre allora:

- Tu desideri il sereno, tua sorella vuol  la pioggia. Per quale di voi due dovrò rivolgere al cielo le mia preghiere?

NICCOLO' TOMMASEO

PICCOLO COMMENTO PERSONALE

Non sempre il nostro desiderio coincide con quello degli altri.

Bisognerebbe sapersi accontentare del presente e di ciò che abbiamo, sapersi mettere d'accordo gli uni con gli altri e far fruttare al meglio le proprie risorse, poiché tutto passa.

Le cose che forse in un primo momento non ci piacevano, ripensandoci le vorremmo, ma ci accorgiamo poi che ormai è tutto andato.

MELY

16 GENNAIO 2012 ORE 21,16

 
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RISPETTARE GLI ANZIANI

Post n°18 pubblicato il 13 Gennaio 2012 da mely.mf
 

RISPETTARE GLI ANZIANI

Rispettare gli anziani è un dovere sacrosanto.

Quel vecchierello che cammina lentamente, appoggiandosi su un bastone, con gli occhi deboli e incerti, che tende l'orecchio per meglio raccogliere il suono della vostra voce, fu giovane un tempo, fu svelto, sano, allegro, come voi.

Ora è debole, triste e malato, perché ha molto lavorato e molto sofferto, perché si avvicina all'ultimo giorno della sua vita.

Abbiategli carità, vogliategli bene, ascoltate con rispetto i suoi consigli.

NICCOLO' TOMMASEO

IL NONNO

C'era una volta un vecchio che non ci vedeva più; non ci sentiva più; e le ginocchia gli tremavano.

E quando era a tavola non poteva tener fermo il cucchiaio e faceva cader la minestra sulla tovaglia, e qualche volta gliene scappava anche dalla bocca.

E la moglie del suo figluolo se n'era schifita; e anche il suo figlio.

Sicché alla fine non lo vollero più a tavola con loro.

Il povero vecchio doveva star seduto al canto del camino, e mangiava un poco di zuppa in una scodella di terra.

Un giorno siccome le sue mani tremavano, ecco che la scodella gli cadde per terra e si ruppe in due o tre pezi.

Allora sì, che la nuora gliene disse!

E il povero vecchio non rispose nulla, e chinò il capo, e sospirò.

Gli comprarono una ciotola di legno, e gli dissero:

- Codesta non la romperete.

Quella sera il suo figliolo e la nuora videro il loro bimbetto, che giocava e raccattava i cocci della scodella.

- Che fai costì? - gli disse suo padre.

- Riappiccico la scodella per dar da mangiare a babbo e mamma, quando sarò grande.

E il babbo e la mamma si guardarono negli occhi, poi si misero a piangere, e rirpesero il nonno a tavola con loro, e d'allora in poi lo trattarono bene.

GIOVANNI PASCOLI

PICCOLO COMMENTO PERSONALE

Non c'è bisogno di molti commenti, in quanto la situazione è molto chiara.

Sappiamo infatti che a tutti noi è inesorabilmente segnato il cammino da percorrere: si nasce, si cresce, si entra nella giovinezza, poi nella maturità, quindi si declina verso la vecchiaia, per chi ci arriva.

E' allora che gli uomini hanno più bisogno di comprensione e di affetto.

Ricordo qui un vecchio detto: "Un genitore è riuscito a sfamare dieci figli, e dieci figli non sono riusciti a sfamare un genitore".

Cosa si può dire?

Che in fondo c'è sempre molto egoismo intorno a noi e che l'esempio è contagioso.

Cerchiamo di darlo buono questo esempio.

MELY

12 GENNAIO 2012 ORE 23,30

 
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CARO PAPA'

Post n°17 pubblicato il 11 Gennaio 2012 da mely.mf
 
Tag: DIO, PADRE, PAPA'

CARO PAPA'

Ed eccoci al Papa'.

Inizio subito con la magnifica voce di Iva Zanicchi e la sua bella canzone:

UN UOMO SENZA TEMPO

TESTO CANZONE

Non esiste un altro uomo, così caro come lui...

sogna ancora ad occhi aperti e non ama la tristezza.

Noi ci somigliamo tanto, ma io non sogno ad occhi aperti.

io appartengo a un altro mondo dove lui vivrebbe male.

Caro, caro vecchio mio!

Ora corri insieme al tempo e non corri più nel vento.

Ho il tuo sangue nelle vene, e ti porto nel mio cuore.

I suoi occhi sono buoni, i capelli tutti bianchi.

Sulle spalle porta il peso di una vita senza posa.

Gira il tempo la sua ruota: c'è chi nasce, c'è chi muore,

ma la storia di mio padre è di un uomo senza tempo.

Caro, caro vecchio mio!

Ora corri insieme al tempo e non corri più nel vento.

Ho il tuo sangue nelle vene e ti porto nel mio cuore.

IVA ZANICCHI

 

Ora proseguo con una bella poesia di

Camillo Sbarbaro:

CUORE DI BABBO

    Padre, se anche tu non fossi il mio

padre, se anche fossi un uomo estraneo,

per te stesso egualmente t'amerei.

Ché mi ricordo d'un mattin d'inverno

che la prima viola sull'opposto

muro scopristi dalla tua finestra

e ce ne desti la novella allegro.

Poi la scala di legno tolta in spalla

di casa uscisti e l'appoggiasti al muro.

Noi piccoli stavamo alla finestra.

    E di quell'altra volta mi ricordo

che la sorella mia piccola ancora

per la casa inseguivi minacciando

(la caparbia avea fatto non so che).

Ma raggiunta che strillava forte

dalla paura, ti mancava il cuore:

ché avevi visto te inseguir la tua

piccola figlia, e tutta spaventata

tu vacillante l'attiravi al petto,

e con carezze dentro le tue braccia

l'avviluppavi come per difenderla

da quel cattivo ch'eri il tu di prima.

    Padre, se anche tu non fossi il mio

padre, se anche fossi un uomo estraneo,

fra tutti quanti uomini già tanto

pel tuo cuore fanciullo t'amerei.

CAMILLO SBARBARO

PICCOLO COMMENTO PERSONALE

Si avverte in questa felice lirica la sensibilità d'animo del padre.

E' bastato il ricordo di due gesti della vita del padre: la scoperta di una viola sul muro e la tenerezza verso la sorellina, per ispirare il poeta.

Si riconosce ciò che dal padre è stato a lui trasmesso di delicatezza d'animo e tenerezza di sentimenti.

Anche solo per questo il poeta sente di amarlo.

E noi? Pensiamo mai al padre con questi sentimenti?

Anche se a volte ci sembra austero il suo comportamento, dobbiamo capire che egli ci ama ed è il nostro maestro mentre ci spiega, ci insegna, ci racconta la vita.

MELY

MA IL PADRE DI TUTTI QUANTI E' SEMPRE

LUI 

UNICO PER QUALSIASI UOMO DELLA TERRA,

DI QUALSIASI RELIGIONE SIA,

CREDENTE O ATEO,

E' SEMPRE IL

"PADRE NOSTRO"

CHE CI GUIDA DA LASSU'.

MELY

11 GENNAIO 2012 ORE 19,03

 
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CHE COSA E' UNA MAMMA?

Post n°16 pubblicato il 10 Gennaio 2012 da mely.mf
 
Tag: MAMMA

CHE COSA E' UNA MAMMA?

    Rititì, lo vuoi saper tu

che cosa è una mamma? Nessuno

nessun dei bimbi lo sa.

Un bimbo nasce e ... va.

Lo sanno, ma forse, ma tardi

quelli che non l'hanno più.

Rititì, che pensi e mi guardi

    Rititì lo vuoi saper tu?

    Una mamma è come un albero grande

che tutti i suoi frutti dà:

per quanti gliene domandi

sempre uno ne troverà.

Ti dà il frutto il fiore la foglia,

per te di tutto si spoglia,

anche i rami si taglierà.

    Una mamma è come un albero grande.

    Una mamma è come una sorgente.

Più ne togli acqua e più ne getta.

Nel suo fondo no vedi belletta:

sempre fresca, sempre lucente,

nell'ombra e nel sole è corrente.

Non  sgorga che per dissetarti,

se arrivi ride, piange se parti.

    Una mamma è come una sorgente.

    Una mamma è come il mare:

Non c'è tesori che non nasconda.

Continuamente con l'onda

ti culla e ti viene a baciare.

Con la ferita più profonda

non potrai farlo sanguinare,

subito ritorna a azzurreggiare.

    Una mamma è come il mare.

    Una mamma è questo mistero.

Tutto comprende, tutto perdona,

tutto soffre, tutto dona,

non coglie fiori per la sua corona.

Puoi passare da lei come straniero,

puoi farle male in tutta la persona!

Ti dirà "buon cammin, bel cavaliero!".

    Una mamma è questo mistero.

FRANCESCO PASTONCHI

PICCOLO COMMENTO PERSONALE

Anche  questa poesia è un ricordo d'infanzia e l'avevo pure recitata per la Festa della Mamma al teatrino della scuola.

E mia madre era là.

E' molto espressiva e non occorrono tante parole per commentare questi pensieri.

Con semplicità, freschezza e soavità, il Poeta esalta la figura della Madre, descrivendola con una forza incomparabile, che solo una vera Mamma può avere.

E il papa'? Lo vedremo nel prossimo post.

MELY

10 GENNAIO 2012 ORE 4,38

LINK:

 
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I DONI

Post n°15 pubblicato il 09 Gennaio 2012 da mely.mf
 

I DONI

Primavera vien danzando,

Vien danzando alla tua porta.

Sai tu dirmi che ti porta?

  - Ghirlandette di farfalle,

    Campanelle di vilucchi,

    Quali azzurre, quali gialle;

    E poi rose, a fasci e a mucchi.

E l'estate vien cantando.

Vien cantando alla tua porta.

Sai tu dirmi che ti porta?

    - Un cestel di bionde pesche,

    Vellutate, appena tocche,

    E ciliege lustre e fresche

    Ben divise a mazzi e a ciocche.

Vien l'autunno sospirando,

Sospirando alla tua porta.

Sai tu dirmi che ti porta?

    - Qualche bacca porporina,

    Nidi vuoti, rame spoglie,

    E tre gocciole di brina,

    E un pugnel di morte foglie.

E l'inverno vien tremando,

Vien tremando alla tua porta.

Sai tu dirmi che ti porta?

    - Un fastel d'aridi ciocchi,

    Un fringuello irrigidito;

    E poi neve, neve a fiocchi,

    E ghiaccioli grossi un dito.

La tua mamma vien ridendo,

Vien ridendo alla tua porta.

Sai tu dirmi che ti porta?

    - Il suo vivo e rosso cuore,

    E lo colloca a' tuoi piedi,

    Con in mezzo, ritto un fiore:

    Ma tu dormi, e non lo vedi.

ANGIOLO SILVIO NOVARO

PICCOLO COMMENTO PERSONALE

Questa poesia, imparata in terza elementare, mi ha sempre fatto pensare che molto spesso siamo addormentati, pur avendo gli occhi aperti.

Abbiamo tanti "doni" intorno a noi e non ce me accorgiamo neppure, andandoli a cercare magari lontano.

Siamo sempre alla ricerca di qualcosa che ci riempia la giornata, mentre la nostra giornata sarebbe già più che piena.

Cercando di vedere ad occhi chiusi sprechiamo così tanto tempo e perdiamo le cose più belle.

Poi improvvisamente  apriamo gli occhi e ci accorgiamo, a volte troppo tardi che quello che cercavamo erano vicinissimo a noi.

L'ultima strofa è quella che mi "tocca" di più, perché ho sempre pensato a mia madre, come il dono più grande, anche nei momenti in cui non si è vicini.

Il sentimento dei genitori può superare il tempo e lo spazio e può raggiungere sempre i propri figli.

E nel prossimo post voglio scrivere un'altra poesia che chiarisce molto bene quello che ho esposto qui.

MELY

9 GENNAIO 2012 ORE 23,07

 
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IL GIROTONDO DEI DODICI FRATELLI

Post n°14 pubblicato il 08 Gennaio 2012 da mely.mf
 

IL GIROTONDO DEI

DODICI FRATELLI

Giro tondo, giro tondo!

Quanti sono?... Una dozzina.

La farandola mulina

senza posa intorno al mondo.

Quello lì che a stento arranca,

tetro, livido, ingrugnato,

striminzito, infagottato

nella sua mantella bianca,

è Gennaio il primogenito

della bella fratellanza;

a ogni passo della danza,

batte i denti e manda un gemito.

Tien per mano il più piccino

della schiera e il più furbetto:

Febbrarin carnevaletto,

detto pure il Ventottino.

(Lo vedete quant'è buffo

nel vestito d'Arlecchino,

lo vedete il birichino

come ride sotto il ciuffo?)

Un sentore di viole...

Ecco Marzo pazzerello,

piedi nudi e giubberello,

ricci al vento e viso al sole.

E' una gioia rivederlo;

e, se a tratti si fa mesto,

pur si rasserena presto,

e fischietta come un merlo.

Si trascina appresso un bimbo

dolce, pallido, gentile:

Pratolino, ovvero Aprile,

che di foglie al capo ha un nimbo.

Bello e caro quel biondino!

Ma più bello e più lucente,

ma più caro e più ridente,

questo qui che gli è vicino.

Maggio, eterno amor del mondo,

per guardarti, per goderti,

si vorrebbe trattenerti,

arrestando il girotondo.

Lascia almeno che odoriamo

le tue rose inebrianti;

benedici tutti quanti

con quel tuo fiorito ramo!

Sei già andato! Ecco al tuo posto

sopraggiungere i fratelli

tuoi più simili, e gemelli

buoni: Giugno, Luglio, Agosto.

Sono nudi come l'aria,

ma ciascun porta un suo fregio,

l'uno un ramo di ciliegio

che di frutti ondeggia e varia,

il secondo ghirlandette

di papaveri fiammanti,

spighe il terzo barbaglianti,

in manipolo costrette.

Bravi e validi figlioli,

rosolati al solleone;

saltan come in trescone

di gagliardi campagnoli.

Ma quest'altro avviluppato

dentro un nuvolo di veli

azzurrini come i cieli,

è un fanciulllo delicato.

E' Settembre occhi di sogno,

cuore di malinconia:

spande intorno una malìa

ch'ha il profumo del cotogno...

Malinconia non pare

quella faccia rubiconda

che vien dopo; ed è gioconda

la canzon ch'odo cantare:

"Sangue chiaro e sangue fosco

dà la vigna; e noi beviamo

l'uno e l'altro, e salvi siamo!".

Matto Ottobre, ti conosco!...

Ahi, quei due che vengon ora

- musi lunghi, brutta cera

da ammalati, veste nera -

ci predìcon la malora!

Tien Novembre un ramo secco

all'occhiello del gabbano,

e Dicembre nella mano

più non reca che uno stecco.

Nei tasconi del lor saio

portan freddo e amare pene...

Ma vedete ora chi viene!

Di  bel nuovo è qui Gennaio...

Giro tondo, giro tondo:

sono dodici ragazzi,

buoni e tristi, savi e pazzi:

e nel meszo è il vecchio mondo.

DIEGO VALERI

8 GENNAIO 2012 ORE 5,51

 
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